mercoledì, febbraio 07, 2007


Questo Paese è tragico perché è comico. Dopo quei due che si sono scambiati sui giornali lettere su fatti del tutto personali che avrebbero dovuto depositare sui rispettivi comodini, adesso c’è Pippo Baudo, dicasi Pippo Baudo, che alla trasmissione di Simona Ventura, dicasi Simona Ventura, rimprovera il Papa perché all’Angelus non ha parlato degli episodi di Catania: «Ha parlato di Pacs, di eutanasia, ma su questo nemmeno una parola. La Chiesa dovrebbe essere più vicina alla realtà, qui ci sono dei morti, una società che si sta disgregando». Benché sia tutto grottesco cerchiamo di prenderlo, per un attimo, sul serio, per ristabilire alcuni fondamentali. «Libera Chiesa in libero Stato» aveva detto Cavour per sancire in uno Stato liberale, laico e democratico la separatezza fra la sfera religiosa/morale e la politica.
Il Papa e la Chiesa non dovrebbero interferire negli affari interni dello Stato italiano, come invece stan facendo, perché non sono fatti loro, così come un laico non può mettere in dubbio il dogma, poniamo, della verginità della ******, perché non sono fatti suoi. Anche un Papa può quindi essere legittimamente criticato quando dice cose che interferiscono con la politica ma è semplicemente pazzesco che lo sia perché ‘non dice’.
Forse al Pippo nazional popolare sfugge che la Chiesa sta a Roma ma è un’istituzione universale. Nello stesso giorno in cui a Catania moriva un poliziotto, in Iraq venivano uccise 130 persone. Che è cosa un tantino più grave. In questo Paese nessuno sa più stare al proprio posto. In particolare i protagonisti dello star-system televisivo. Dovrebbero limitarsi a presentare Festival sguaiati e reality dementi. Invece confondono la potenza del mezzo con la propria.
Se la società (calcio compreso) «si sta disgregando» è anche perché costoro vi hanno assunto ruolo che non gli competono. Non è solo il calcio che andrebbe fermato per un anno, è la Tv, che ha distrutto ogni senso della gerarchia dei valori, che dovrebbe essere silenziata per alcuni decenni. A cominciare da Pippo Baudo.

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