martedì, giugno 19, 2007

Tra etica e politica.



PENSIERI&PAROLE - LICENZIARE DIPENDENTI INFEDELI. E I PARLAMENTARI? di De Pinto Martedì, 19 giugno @ 04:00:00 CEST

Il dipendente pubblico nell’immaginario collettivo è sempre stato visto come un “lazzarone”, sfaticato, sempre in malattia e, se occupa una posizione importante, è anche un corrotto. Tutto questo grazie agli stessi lavoratori che non hanno fatto nulla per far cambiare parere ai cittadini, fruitori dei servizi pubblici, ma colpa anche di una “gogna mediatica” che nel corso degli anni ha contribuito, non poco, a creare “il mostro”. È anche vero che, attualmente, sono poco meno di 200 i funzionari dello stato condannati con sentenza definitiva negli ultimi 5 anni per reati che vanno dall'associazione per delinquere alla corruzione, concussione, peculato, truffa e frode. Dai dati raccolti dalla Corte dei Conti emerge che di circa 250 condannati, 107 sono ancora in servizio. Come se non bastasse, la “pattuglia” dei 250 colpevoli ha causato un danno allo Stato di 16 milioni e 400mila euro ma i giudici contabili sono riusciti a recuperarne soltanto poco più di 500mila. A guidare la classifica dei condannati sono proprio i dipendenti del ministero dell'Economia. Su settantuno dipendenti, trenta sono regolarmente al proprio posto di lavoro. In seconda posizione quelli che lavorano presso il Ministero di Grazia e Giustizia che conta quarantuno condannati per reati che vanno dall’associazione per delinquere alla concussione, dalla corruzione alla corruzione in atti giudiziari, alla truffa, e, alcuni casi, perfino di usura e due condanne per associazione mafiosa. Per questi ultimi è scattato il licenziamento ma il dipendente usuraio è tornato in servizio dopo dieci giorni di sospensione dal lavoro. Non va meglio al Ministero della Difesa dove sono 27 gli impiegati e funzionari condannati e solo otto non sono più in servizio. Per giunta, in quattro casi non è' stato il procedimento disciplinare a decretarne il licenziamento: i dipendenti hanno preferito andarsene in pensione bloccando così qualunque sanzione. Mancano i dati del personale in forza presso Regioni, Province e Comuni e qui se ne vedrebbero delle belle. Ma se è giusto licenziare un dipendenti condannato in via definitiva, perché lo stesso criterio non deve essere usato per i parlamentari ed, in generale, per tutti gli eletti dal popolo ? Quanti parlamentari dovrebbero essere licenziati ?

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