lunedì, febbraio 26, 2007

Ecco altre novità

Previdenza/ Ecco il piano del governo sulla riforma delle pensioni
Lunedí 26.02.2007 11:48
Età pensionabile, coefficienti di trasformazione, fusione degli enti previdenziali: su questi tre pilastri il governo starebbe mettendo a punto la riforma del sistema previdenziale da varare d'intesa con i sindacati. ETA' PENSIONABILE: secondo le anticipazioni di 'Repubblica', al posto dello "scalone" introdotto con la riforma Tremonti-Maroni (dal primo gennaio del 2008 porta l'età minima per l'accesso alla pensione di anzianità da 57 anni a 60, e garantirà 150 miliardi di risparmi dal 2008 al 2025) arriveranno gli "scalini". Dal 2008 l'età potrebbe essere fissata a 58 anni (con 35 di contributi versati) e poi salire gradualmente, accompagnata da un meccanismo di incentivi. La soglia a 57 anni più 35 di contributi dovrebbe restare per chi e' occupato in un lavoro usurante o faticoso. COEFFICIENTI DI TRASFORMAZIONE: per il ministro dell'Economia, secondo il 'Corriere della Sera', nella riforma delle pensioni è "compresa la revisione dei coefficienti"; Padoa-Schioppa ne avrebbe già parlato con Prodi. Il punto di partenza, sottolinea il ministro, è il memorandum governo-sindacati dello scorso autunno "l'unico che ha firme dia del governo che dei sindacati". Resta il fatto, spiega 'Repubblica' che senza questa operazione la Ragioneria generale dello Stato stima un'impennata del rapporto tra spesa previdenziale e Pil fino al picco del 15,8% nel 2050 (con un balzo del due per cento rispetto al rapporto attuale).
Esclusi dal ritocco dei coefficienti dovrebbero essere i lavoratori piu' giovani che hanno una carriera discontinua e, dunque, un ammontare di versamenti troppo basso, tale da non garantire una pensione dignitosa (tra i 400 e i 500 euro mensili). Proprio per questa tipologia di lavoratori si sta ragionando di introdurre i cosiddetti contributi figurativi a carico dello Stato, come gia' accade per le lavoratrici in maternita'.
PENSIONI BASSE: sempre secondo 'Repubblica', Prodi vuole innalzare le pensioni basse (quelle legate al versamento di contributi diverse dalle minime che hanno natura assistenziale) che attualmente non superano i 400 euro al mese. I pensionati interessanti sono tra il milione e mezzo e i due milioni. Le risorse dovrebbero arrivare dal progetto di fusione degli enti previdenziali.

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