domenica, maggio 31, 2020

Sigla del canale MarMel

Buona domenica

Frecce tricolori a Napoli

Ricordi
Felice Mariani, Nicola Provenza, Manuel Tuzi, Simone Valente, deputati del MoVimento 5 Stelle

Fischio d’inizio, riparte il campionato. L’epilogo migliore per un settore, quello del calcio, che rappresenta un asset importante per l’economia del Paese e per tutto lo sport. Noi portavoce del MoVimento 5 Stelle in queste settimane ci siamo battuti perché il calcio ricominciasse in sicurezza e seguendo i protocolli del Comitato tecnico-scientifico. A marzo-aprile, mentre la pandemia si diffondeva, una ripartenza sembrava impossibile. E ancora oggi qualcuno critica la decisione puntando l’indice contro i calciatori “ricchi e privilegiati” o le deroghe consentite alle società di serie A in barba alle restrizioni per i cittadini. Piaccia o meno, va tenuto ben in mente che il calcio professionistico è un’industria e come tale va trattata. Un’industria che genera spettacolo e intrattenimento dando lavoro a oltre 120mila persone, un asset fondamentale a livello sportivo, economico e sociale.
I numeri ci vengono in soccorso: il calcio professionistico incide da solo per il 70% del contributo fiscale complessivo generato dal comparto sportivo italiano. Nel 2016 la contribuzione fiscale e previdenziale aggregata del calcio professionistico ha sfiorato gli 1,2 miliardi di euro. Tutti soldi che entrano nelle casse dello Stato e che ritornano allo sport, a tutti gli sport. La chiusura del campionato avrebbe provocato un disastro economico e sociale: ecco perché ci siamo spesi per una ripresa in sicurezza.
In ballo non c’è soltanto il destino di qualche star del pallone, ma c’è la salvaguardia dell’intero sistema sportivo: bisogna evitare il fallimento delle società, siano esse quotate in borsa o dilettantistiche, conservando il più possibile i posti di lavoro. E non parliamo dei calciatori che guadagnano milioni di euro (tema sul quale si potrebbe aprire un dibattito infinito) ma, appunto, delle migliaia di lavoratori e collaboratori delle società e del loro indotto, gente che non si può permettere di non ricevere lo stipendio per 4 o 5 mesi.
Va evidenziato, tra l’altro, che le spese per i tamponi e i test sierologici a cui saranno costantemente sottoposti i calciatori sono a carico delle società sportive. Nulla verrà tolto ai cittadini italiani.
Con la riapertura del campionato abbiamo evitato che si generasse un effetto a valanga che avrebbe travolto tutte le società dilettantistiche. Ci preme ribadire un concetto basilare: lo sport professionistico (in questo caso calcio professionistico) e sport dilettantistico (quello chiamato “di base”) non sono antagonisti, non possono esserlo. Demonizzare l’uno in favore dell’altro significa non aver conoscenza del settore o non esser onesti intellettualmente. L’uno è funzionale all’altro: se il professionismo genera un valore economico, questo valore viene usato anche per sostenere tutto il movimento sportivo. E il movimento di base, quello fatto di bambini e ragazzi, che così fanno attività motoria e socializzano e forse un domani, in pochissimi casi, saranno campioni in forza alla Nazionale italiana.
Il senso della riforma dello sport, che a inizio legislatura il MoVimento 5 Stelle ha fortemente voluto, è proprio quello di cui abbiamo scritto sopra: aver creato Sport e Salute, una società dello Stato che deve dare massima attenzione allo sport di base, distinta dal CONI che invece deve occuparsi di preparazione olimpica per far competere il nostro Paese ai massimi vertici mondiali. Due società funzionali l’una all’altra che devono dialogare in maniera costante e costruttiva, ma con obiettivi differenti.
Per questo la riapertura del campionato è una vittoria per tutto lo sport, mentre la sospensione avrebbe per giunta accentuato ulteriormente il divario tra l’Italia e gli altri Paesi – Germania, Spagna e Inghilterra, in primis – che hanno già fatto ripartire o stanno per far ripartire i loro tornei. Ovviamente ci sono ancora nodi da sciogliere, come la quarantena dell’intera squadra in caso di calciatore positivo al Covid-19, nodi che andranno affrontati nelle prossime settimane verificando attentamente gli sviluppi della curva epidemiologica nel Paese. Intanto guardiamo con fiducia a questo altro piccolo passo verso la normalità. Palla al centro.

sabato, maggio 30, 2020

GigieRoss
Io
#Bagnoli #Zonarossa #Carcere #Caserma #ZeroCemento
Sono due giorni che i giornali parlano dello scandalo di un carcere a Bagnoli.
Ma il gli attivisti e il m5s Napoli, hanno richiamato l'attenzione delle #Istituzioni locali e nazionali già nel 26 giugno, 18 luglio e il 25 ottobre 2019, e nel mese di ottobre 2019, il Consiglio Municipale approvò ad una unanimità un documento contro la costruzione del carcere.
La stampa ci arriva con quasi un anno di ritardo ?.

Il nostro caro portavoce al Senato Franco Ortolani fece questo post il 18 luglio 2019

Area flegrea in zona rossa per rischio vulcanico.

E’ compatibile la realizzazione di un carcere e la costruzione di nuovi edifici per nuovi residenti nella zona rossa ad alto rischio vulcanico flegreo in cui l’evacuazione preventiva è l’unica misura di salvaguardia della popolazione in quanto l’area può essere invasa da flussi piroclastici distruttivi?
Recentemente si è stabilito di convertire in carcere una Caserma in disuso a Napoli Ovest tra i Quartieri Fuorigrotta e Bagnoli.
Come si riscontra, la Caserma “Cesare Battisti” a Napoli, adiacente all’area delle ex acciaierie di Bagnoli, sarà la prima struttura dismessa dal Ministero della Difesa ad essere trasferita alla Giustizia per essere riconvertita in istituto penitenziario. Dopo il passaggio, curato dal Demanio, saranno avviati i necessari interventi edilizi per la realizzazione delle sezioni detentive e delle camere di pernottamento, nonché quelli di recinzione e videosorveglianza relativi alla sicurezza. Un finanziamento di 5 milioni di euro finalizzato al recupero conservativo degli edifici esistenti, è già stato inserito nel programma di edilizia penitenziaria 2019.
La decisione, frutto di un accurato lavoro di concertazione fra i due ministeri, è stata formalizzata a Napoli dai titolari della Difesa e della Giustizia, Elisabetta Trenta e Alfonso Bonafede, e dal Direttore regionale dell’Agenzia del Demanio Edoardo Maggini, che hanno sottoscritto il Protocollo d’intesa per la razionalizzazione di immobili militari presenti sul territorio nazionale ai fini della realizzazione di strutture carcerarie.
Evidentemente i ministri non sanno che la Caserma prescelta si trova in zona rossa per il rischio vulcanico nella quale un incremento della popolazione residente aumenta il rischio.
Un carcere nuovo con le sue decine di cittadini addetti ai lavori e ospiti è correlabile con un nuovo edificio per civili abitazioni?
Visto che la salvezza dei cittadini dipende esclusivamente dalla preventiva evacuazione, si considera che le decine di cittadini che abitano in uno stabile possono allontanarsi autonomamente in caso di allarme vulcanico.
Gli ospiti di un carcere non hanno questa autonomia di mobilità.
La loro evacuazione non può essere immediata in quanto deve avvenire evitando fughe varie; risulta quindi più complicata.
E’ evidente che un nuovo carcere significa aumentare il numero di cittadini residenti di fatto nell’area a massimo rischio vulcanico.
Si aggiunga che se lo Stato realizza manufatti incrementando il numero di residenti nella zona rossa risulterà complicato vietare ai privati la costruzione di nuove residenze.
Sono stati considerati questi aspetti?
Nell'ambito del PRARU di Bagnoli sono previsti vari interventi di bonifica e riqualificazione ambientale per attrarre anche investitori privati.
Sia ben chiaro che se la Protezione Civile Nazionale non modifica la perimetrazione della zona rossa ad alto rischio vulcanico, in cui l’evacuazione preventiva è l’unica misura di salvaguardia della popolazione in quanto l’area può essere invasa da flussi piroclastici distruttivi, non si può incrementare il rischio aumentando il numero dei cittadini residenti.

venerdì, maggio 29, 2020

giovedì, maggio 28, 2020

Foto
Sulla scuola sono stati tantissimi gli ostacoli, le pressioni, i tentativi di impedire l'affermazione di alcuni principi che con caparbietà il Movimento 5 Stelle è riuscito ad affermare ed esprimere all'interno del Decreto Scuola, che oggi è stato approvato al Senato e che a breve diverrà definitivo dopo il passaggio alla Camera. Uno principio su tutti: la meritocrazia.

Con questo decreto abbiamo raggiunto il risultato straordinario di bandire concorsi per un totale di quasi 80.000 nuovi insegnanti. Abbiamo detto NO ad ogni tipo di sanatoria. Quello dei concorsi è solo uno degli aspetti affrontati da questo decreto.

Le misure approvate sono molte, da quelle per il recupero e l'integrazione degli apprendimenti, a quelle per il ritorno in sicurezza in vista della riapertura delle scuole. Particolare attenzione è stata inoltre dedicata agli alunni con disabilità e all'edilizia scolastica.

Si tratta di impegni precisi e concreti che avevamo assunto davanti al mondo della scuola e che abbiamo mantenuto.
Foto
Franco Ortolani
Area flegrea in zona rossa per rischio vulcanico.

E’ compatibile la realizzazione di un carcere e la costruzione di nuovi edifici per nuovi residenti nella zona rossa ad alto rischio vulcanico flegreo in cui l’evacuazione preventiva è l’unica misura di salvaguardia della popolazione in quanto l’area può essere invasa da flussi piroclastici distruttivi?
Recentemente si è stabilito di convertire in carcere una Caserma in disuso a Napoli Ovest tra i Quartieri Fuorigrotta e Bagnoli.
Come si riscontra, la Caserma “Cesare Battisti” a Napoli, adiacente all’area delle ex acciaierie di Bagnoli, sarà la prima struttura dismessa dal Ministero della Difesa ad essere trasferita alla Giustizia per essere riconvertita in istituto penitenziario. Dopo il passaggio, curato dal Demanio, saranno avviati i necessari interventi edilizi per la realizzazione delle sezioni detentive e delle camere di pernottamento, nonché quelli di recinzione e videosorveglianza relativi alla sicurezza. Un finanziamento di 5 milioni di euro finalizzato al recupero conservativo degli edifici esistenti, è già stato inserito nel programma di edilizia penitenziaria 2019.
La decisione, frutto di un accurato lavoro di concertazione fra i due ministeri, è stata formalizzata a Napoli dai titolari della Difesa e della Giustizia, Elisabetta Trenta e Alfonso Bonafede, e dal Direttore regionale dell’Agenzia del Demanio Edoardo Maggini, che hanno sottoscritto il Protocollo d’intesa per la razionalizzazione di immobili militari presenti sul territorio nazionale ai fini della realizzazione di strutture carcerarie.
Evidentemente i ministri non sanno che la Caserma prescelta si trova in zona rossa per il rischio vulcanico nella quale un incremento della popolazione residente aumenta il rischio.
Un carcere nuovo con le sue decine di cittadini addetti ai lavori e ospiti è correlabile con un nuovo edificio per civili abitazioni?
Visto che la salvezza dei cittadini dipende esclusivamente dalla preventiva evacuazione, si considera che le decine di cittadini che abitano in uno stabile possono allontanarsi autonomamente in caso di allarme vulcanico.
Gli ospiti di un carcere non hanno questa autonomia di mobilità.
La loro evacuazione non può essere immediata in quanto deve avvenire evitando fughe varie; risulta quindi più complicata.
E’ evidente che un nuovo carcere significa aumentare il numero di cittadini residenti di fatto nell’area a massimo rischio vulcanico.
Si aggiunga che se lo Stato realizza manufatti incrementando il numero di residenti nella zona rossa risulterà complicato vietare ai privati la costruzione di nuove residenze.
Sono stati considerati questi aspetti?
Nell'ambito del PRARU di Bagnoli sono previsti vari interventi di bonifica e riqualificazione ambientale per attrarre anche investitori privati.
Sia ben chiaro che se la Protezione Civile Nazionale non modifica la perimetrazione della zona rossa ad alto rischio vulcanico, in cui l’evacuazione preventiva è l’unica misura di salvaguardia della popolazione in quanto l’area può essere invasa da flussi piroclastici distruttivi, non si può incrementare il rischio aumentando il numero dei cittadini residenti.

mercoledì, maggio 27, 2020

Covid
Con il #DecretoRilancio abbiamo realizzato una manovra da 55 miliardi, tenendo insieme misure di ristoro e di prospettiva, con una visione ambiziosa del futuro e coinvolgendo tutti gli attori che guideranno il rilancio economico dell’intero Paese: imprese, artigiani, commercianti, professionisti, lavoratori e famiglie.

L’obiettivo del Governo è quello di continuare, dopo il decreto #CuraItalia e il #DecretoLiquidità, a supportare e rafforzare le attività produttive.
Il sostegno economico è erogato dall’Agenzia delle Entrate e parametrato al calo del fatturato sul mese di aprile 2020 rispetto al corrispondente mese del 2019, superiore al 33%:

– Minimo 2000 euro per le società e 1000 euro per le persone fisiche (cumulabile con il bonus INPS)
– 20% per le imprese con fatturato fino a 400 mila euro
– 15% per le imprese con fatturato superiore a 400 mila euro e fino a 1 milione di euro
– 10% per le imprese con fatturato da 1 a 5 milioni di euro

Le aziende, gli uomini d’impresa, i lavoratori, saranno la vera potenza che risolleverà l’Italia. Li sosterremo sempre e insieme ci rialzeremo da questa dura prova.

martedì, maggio 26, 2020

Fase due
Consiglio comunale, non si vota il documento per Governo e Anci: manca il numero legale

Lavori sospesi perché il Consiglio comunale lavori in modo unitario ad un documento da sottoporre al Governo e all'Anci. È così che è terminata la lunga giornata politica dell'assemblea cittadina napoletana, riunitasi dopo tempo per fare il punto sui provvedimenti e i programmi messi in campo dall'amministrazione comunale in questo periodo di emergenza sanitaria Covid-19. Al momento del voto però la seduta del Consiglio è stata sciolta per mancanza del numero legale.

Gli interventi in Consiglio

Numerosi sono stati gli interventi nel corso del dibattito, diversi contro la Giunta de Magistris. Critiche sono state espresse dal consigliere del Pd Federico Arienzo, rispetto ''alla mancata realizzazione delle numerose proposte avanzate nelle commissioni in questi mesi di lockdown all'amministrazione e di cui ad oggi non c'è traccia. Avevamo l'opportunità di volare alto, di azzerare lo scontro politico e recuperare credibilità, mettendo fine alla mortificazione del ruolo che i consiglieri comunali rivestono''.
"Rammarico" da Forza Italia per il degrado in cui versano i cimiteri e le aree verdi cittadine, per le quali è stata chiesta "programmazione".
Marco Gaudini (Verdi) ha invece evidenziato ''ritardi nella programmazione della fase 2. I cittadini si aspettavano di trovare una città più pronta e invece mancano totalmente un piano di mobilità ordinaria e un piano di mobilità sostenibile ed è stata totalmente disattesa la richiesta di sospendere la ztl di piazza Dante'' mentre – anche in tema movida – ha espresso apprezzamento per la possibilità di individuare nuovi spazi per decongestionare le aree cittadine più affollate.
Mario Coppeto (Sinistra - Napoli in Comune a Sinistra) dal suo canto ha chiesto atti concreti e la proposizione di un nuovo modello di vita della città, rispetto alla riarticolazione del trasporto pubblico ''anche in vista di una ripartenza piena di tutte le attività a cominciare dalla scuola in autunno''.
Salvatore Pace, di demA, ha definito "incomprensibili" le critiche a quanto fatto, soprattutto vista ''l'esiguità delle risorse a disposizione".

L'intervento del sindaco

Luigi de Magistris ha fatto chiaramente riferimento alle fibrillazioni politiche in Comune, dovute anche alle prossime regionali. ''Chiedo che ci sia un lavoro istituzionale corretto nell'interesse della città. Sarebbe una bella pagina politica – ha detto il sindaco – se riuscissimo a costruire un percorso che consenta di arrivare a fine legislatura perché in questo momento storico i napoletani chiedono a tutti noi il massimo impegno per la ripresa della città''.
Una richiesta di "unità" quindi, con "piena disponibilità ad accogliere tutte le istanze costruttive indipendentemente se provengano dalla maggioranza o dall'opposizione perché – ha sottolineato – io sono al servizio della città e negli incontri che abbiamo avuto nelle scorse settimane, così come in alcuni interventi di oggi, ho registrato disponibilità e responsabilità".
Secondo il sindaco la ripartenza dovrà coinvolgere tutti, perché "basta poco a trasformare la disperazione in contagio criminale. Napoli può essere un laboratorio politico, istituzionale e umano".

Il sindaco sui temi d'attualità

Da Magistris ha toccato nel corso del suo intervento anche i temi di principale attualità della vita cittadina. Tra questi la chiusura di Capodimonte. "Sul Bosco di Capodimonte va chiarito che non è stato chiuso per negligenza dei cittadini ma per vertenze sindacali. Faremo delle ordinanze per alcuni spazi pubblici della città perché bisogna aprire il Parco di Capodimonte, la Mostra d'Oltremare, l'Ippodromo e le terme di Agnano, l'ex area Nato di Bagnoli". "Verranno implementate – ha aggiunto l'ex Pm – le occupazioni di suolo pubblico e la regolamentazione degli ambulanti, saranno aumentate le aree a servizio non solo dei ristoranti ma anche di chi vende libri o vestiti. Immaginate il negozio che esce per strada".
Diversi gli spunti sulla vicenda movida. "Servono responsabilità e l'utilizzo della mascherina, ma io non ci sto a questa caccia al cittadino e chiudere alcune attività alle ore 23 non sta né in cielo né in terra, perché la gente comunque non va a casa e si sposta". L'intenzione è quella di firmare, tra giovedì e venerdì delle ordinanze che prevederebbero una concessione "molto estesa" di suolo pubblico e l'apertura di tutti gli spazi della città anche di notte. "Mi auguro che il governo ce lo faccia fare - auspica de Magistris – perché il nostro è uno Stato di diritto e non di eccezione". Ma "se il governo pensa di rendere i sindaci dei controllori di tavolini, io non ci sto e non mi faccio travolgere dall'incompetenza e dall'inadeguatezza altrui".
"Se gli assistenti civici saranno impiegati per aiutare la ripartenza e contribuire a spiegare ai cittadini l'importanza del rispetto delle regole – ha proseguito – allora ben vengano ma se si configurano come ronde per un nuovo coprifuoco, Napoli sicuramente dirà no".
De Magistris ha anche riferito di una rionione con gli altri sindaci, in videoconferenza, tenutasi nel fine settimana appena trascorso. "Ora è il momento dei sindaci perché l'Italia è il Paese dei Comuni. Noi siamo pronti a interrompere le relazioni istituzionali con il Governo qualora le nostre proposte non saranno accolte entro 15 giorni – ha spiegato – Mi auguro che il Governo emani al più presto un decreto per i Comuni d'Italia perché fino ad ora nessuna risposta è stata data e i 3 miliardi annunciati per gli enti locali non sono sufficienti".


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lunedì, maggio 25, 2020

SIGLA MarMel

M5S
Aspi, quelli del crollo del ponte di Genova, quelli che si sono macchiati delle 43 vittime del crollo del Ponte Morandi, quelli che non hanno neanche chiesto scusa quando è crollato il ponte di Genova, quelli lì, i Benetton. Sapete l’ultima?Hanno dichiarato di volere la garanzia dello Stato per accedere ad un prestito. Loro.  Aspi vuole la garanzia dello Stato. E hanno pure aggiunto che se lo Stato non gliela concede, allora non fanno il piano degli investimenti. Sapete questo a me cosa sembra?
Ricatto! Questa è logica del ricatto. 
Vi dico quello che penso io e quello che pensa il MoVimento 5 Stelle. 
ABBIAMO PERSO TEMPO!
Mi rivolgo alle altre forze di maggioranza, mi rivolgo a Italia Viva, al Partito Democratico: stiamo perdendo tempo. Revochiamo le concessioni. Questa non è gente seria. Questa è gente che non ha nessuna intenzione di dialogare e farlo con buonsenso. Questi pensano di continuare a fare quello che vogliono e come più conviene a loro. 
Noi un piano ce l’abbiamo. Un piano serio, un piano chiaro. Commissariare direttamente Aspi con un commissario di Governo, sostituire Spea che era quella che taroccava i controlli sulle manutenzioni e sulla sicurezza (infatti poi crollavano viadotti e gallerie), e la sostituiamo con Anas, perché è un’azienda di Stato che invece i controlli li fa. 
Un piano che risponde a tutte le critiche mosse sulla revoca delle concessioni. I lavoratori? Lo stesso personale che in questo momento è sotto Aspi, verrebbe guidato direttamente dal commissario. Nessuno perde il lavoro. 
Quindi si procede a commissariare, e contemporaneamente si fa partire il bando di gara per dare le concessioni ad un nuovo concessionario. Il commissariamento è necessario, perché ci sono chiaramente dei tempi per il bando di gara e nel frattempo lo Stato non può stare ai ricatti di Aspi sbattuti sui giornali. 
Io non ci sto. Questa cosa va fatta immediatamente. 
Quindi, alle altre forze di maggioranza, lo ripeto al Partito Democratico, a Italia Viva, cosa stiamo aspettando? 
Di fronte a gente di questo tipo che continua ancora a ricattarci sui giornali. Nessuno può ricattare il Governo, nessuno può ricattare lo Stato, nessuno può ricattare i cittadini che lo Stato italiano rappresenta. 
Inoltre, come sicuramente avrete letto anche voi dalle dichiarazioni della Ministra Paola De Micheli, è completo il dossier in cui la De Micheli e Aspi hanno affondato una sorta di trattativa. Peccato che questo dossier non lo conosce nessuno, non lo conosce il MoVimento 5 Stelle, non lo conosce il Presidente Conte. Lo ha dichiarato lei sui giornali, per cui non sono delle mie supposizioni, leggo dai giornali i virgolettati, quindi le dichiarazioni della ministra. Ebbene, che lo tirasse fuori, cominciamo a vederlo, cominciamo a parlarne e a discuterne. Perché è inutile girarci intorno. Quando riusciremo a mettere in piedi questa discussione? Il tempo è scaduto, sapete perché? Perché quando il ponte di Genova sarà pronto e dovremo consegnarlo, a chi lo consegneremo?

domenica, maggio 24, 2020

GigieRoss
M5S

23 maggio 2020 dopo 75 giorni di quarantena. NAPOLI

Per non dimenticare mai

Benvenuti sul nostro canale MarMel

La Camera dei Deputati ha appena approvato il disegno di legge per prevenire e contrastare le aggressioni a questi professionisti, che ora passa al Senato per il via libera definitivo.

Presto tutti gli operatori sanitari e socio-sanitari, veterinari inclusi, riceveranno il sostegno che chiedono da tempo.
 4 amici

sabato, maggio 23, 2020

Falcone
M5S
Una delle (numerosissime) questioni che testimoniano il fallimento democratico dei processi decisionali europei è la questione delle "condizionalità" del MES.

Dopo due mesi di intensa discussione pare sia impossibile mettere nero su bianco un pezzo di carta su cui sta scritto qualcosa tipo:

"I denari vengono erogati al tasso dello 0,115% con una commissione d'ingresso dello 0,25% alla sola condizione che essi vengano spesi per costi diretti ed indiretti legati all'emergenza sanitaria.
Ogni altra condizione macroeconomica, ogni richiesta successiva di riforme e correzioni sul budget, ogni modifica successiva delle condizioni di erogazione iniziale sono escluse. Punto."

Che questa impossibilità sia dovuta alla natura intricata, tentacolare e oscura delle normative europee, o che sia dovuta alla cattiva volontà di alcuni attori politici, non è rilevante.

Il punto di fondo è che un dibattito in cui ci si conta tra 'favorevoli' e 'contrari' senza riuscire a chiarire in modo ultimativo a cosa esattamente si sarebbe favorevoli o contrari è un dibattito tossico e fallimentare.
Un tale dibattito serve solo a far passare da cretini gli uni o da ingenui (o venduti) gli altri, producendo conflittualità gratuita, senza riuscire ad andare al di là del vuoto opinionismo.

Se ci fossero dei giornalisti, quello che dovrebbero fare non è collezionare opinioni pro e contro, come figurine, ma incalzare il ceto politico italiano ed europeo su di un chiarimento ultimo, scritto e ufficiale (non se ne può più di voci di corridoio) su cosa implica e può implicare l'accesso al MES proposto.

Quello che è certo - al di là di ogni possibile dubbio - è che se non viene esplicitata in un documento ufficiale, a prova di imbecille, l'assenza di tutte quelle condizionalità che possono limitare la sovranità e danneggiare l'economia nazionale, quelle condizionalità per default ci sono.

Che per alcuni il problema sia nominalistico, legato alla parola 'MES', può darsi, ma far passare l'idea che il problema sia semplicemente una questione di pregiudizio verbale è pura e semplice malafede. Si tratta di una delle usuali tattiche retoriche per far passare i critici dell'UE per primitivi inconsapevoli.

Chi sostiene la giustezza del ricorso al MES, "in quanto senza condizionalità" (es.: il ministro Gualtieri), ha l'onere della prova di DIMOSTRARE che le cose stanno così.

Ogni altra chiacchiera sta a zero.

Andrea Zhok

#FaseDue  Una guerra non dichiarata.
#CadutisulLavoro  #Basta #MinisteroDelLavoro #Inail  http://cadutisullavoro.blogspot.it/
Le chiamano “ morti bianche “ per evitare che si parli di morte sul lavoro.
Al 23/05/2020 sono 198 i caduti sul lavoro, più 354 per  corona virus.
Anno 2019 Italia 701
Anno 2018 Italia 786
Anno 2017 Italia 632
Anno 2016 Italia 641
Anno 2015 Italia 678
Anno 2014 Italia 623
Anno 2013 Italia 571
Anno 2012 Italia 625
Anno 2011 Italia 663
Anno 2010 Italia 593
La prima pagina del 23 maggio 2020.

IL COLORE DEI SOLDI

“Senza prestito stop a 14,5 miliardi di investimenti”. Dopo Fca anche Benetton batte cassa e al no del governo minaccia: “Andremo per vie legali”. L’arroganza di Atlantia a quasi due anni dalla tragedia del ponte Morandi costata la vita a 43 persone.
Il Manufesto
M5s

venerdì, maggio 22, 2020

Io
Oggi il premier Giuseppe Conte, dalle colonne del Corriere della Sera, ribadisce il suo NO al Mes. Condividiamo la sua posizione: al di là delle sensibilità politiche, il fondo salva-Stati è uno strumento inadeguato per rispondere alla crisi dovuta al Coronavirus e la soluzione va cercata altrove.

Dall’Unione europea arrivano segnali positivi e la proposta sul Recovery Fund è un importante passo nella giusta direzione: da Francia e Germania abbiamo assistito a un passaggio di portata storica, con la proposta di contributi a fondo perduto fino a 500 miliardi. Confidiamo che questa prima proposta possa essere rivista in modo ancora più ambizioso, avvicinandosi a quella del Parlamento europeo.
I figli

giovedì, maggio 21, 2020

mercoledì, maggio 20, 2020

Luis Fonsi - Despacito ft. Daddy Yankee

Clase 48

#FaseDue della #Responsabiltà
Statuto dei lavoratori: “L’autunno caldo scrisse il testo”
Sono uno dei tanti lavoratori che nella fine degli anni 60, ebbe la fortuna di entrare in fabbrica, e poi nel sindacato, partecipando alle grandi lotte dell’autunno caldo. Con il grande risultato della conquista dello Statuto dei Lavoratori. 5 maggio 1970.
Al lavoro e alla lotta. ✊
Attivista
LA CABINA DI REGIA... SENZA FILM DA GIRARE...

18 maggio 2020
Dopo «le ultime dichiarazioni molto polemiche rese dal sindaco Luigi De Magistris, inutilmente ostili verso il Governo e il Decreto Rilancio», Articolo Uno ha deciso di lasciare la cabina di regia del Comune di Napoli sul covid19. Lo afferma Francesco Dinacci, coordinatore Metropolitano Articolo Uno Napoli, che sottolinea come al momento «sia impraticabile partecipare ai lavori della Cabina di regia in modo utile».

19 maggio 2020
Fuori anche Fratelli d’Italia. Continua a perdere pezzi la cabina di regia creata dal sindaco di Napoli, Luigi de Magistris per dialogare coi partiti sulla gestione della fase 2 dell’emergenza Coronavirus. Oggi è la volta del partito di Giorgia Meloni. Restano in Cabina di regia della cosiddetta opposizione al sindaco soltanto Pd e Lega, mentre Forza Italia di fatto non ha quasi mai partecipato. La cabina di regia voluta dal sindaco, con riunioni in videoconferenza fissate ogni mercoledì (domani quella dedicata al settore del commercio), comincia così a naufragare. “Prendiamo atto del fallimento della Cabina di Regia. Noi abbiamo partecipato – spiega il coordinatore cittadino di FdI a Napoli, Andrea Santoro – per alto senso istituzionale. Purtroppo, ancora una volta ci siamo imbattuti nell’approssimazione di un’ amministrazione comunale che non è in grado di ascoltare realmente le proposte, che assume decisioni senza avere la sensibilità di spiegarle”.

Noi siamo stati i primi adecidere di lasciare questo contenitore vuoto, sbugiardato dallo stesso sindaco nell'incontro istituzionale avuto con noi pochi giorni fa nel quale ha dichiarato tranquillamente che "la cabina di regia non mi interessa, non la seguo direttamente io".
Chissà come può sentirsi il vicesindaco, a gestire una cosa che non interessa al sindaco,e che sta perdendo pezzi settimana, giorno dopo giorno.
Al sindaco chiediamo: ma quale maggioranza sostiene questa Amministrazione? Ha ancora i numeri per governare Napoli?

martedì, maggio 19, 2020

#FaseDue è il momento della #Responsabilità
Chi corre dietro a due lepri non ne prende alcuna.
(Erasmo Da Rotterdam)
Fotografia
La commissione Infrastrutture e Mobilità ha affrontato oggi con il direttore d’esercizio del trasporto su gomma dell’Anm, Fabrizio Cicala, il problema della carenza e/o assenza di autobus nelle zone periferiche, problema storico in alcune realtà, peggiorato dall’emergenza sanitaria e dalle regole del distanziamento sociale. Una situazione che sicuramente peggiorerà con l’effettiva partenza della Fase 2 il prossimo lunedì, ha spiegato il presidente Simeone. Alla riunione ha partecipato il vicesindaco Enrico Panini.

Prima di entrare nell’argomento, la commissione ha ascoltato dall’ingegner Cicala, reduce da un sopralluogo presso il deposito di Via Nazionale delle Puglie, e dal vicesindaco Panini un aggiornamento sulla situazione della pulizia dei bus che ieri e stamattina ha determinato il blocco di alcune linee per la protesta degli autisti. L’emergenza è rientrata, ha assicurato l’ingegner Cicala, che ha anche spiegato che le operazioni di igienizzazione e sanificazione alle quali vengono sottoposti i mezzi sono comunque presidiate da personale interno dell’azienda e certificate giorno per giorno dalla ditta che se ne occupa. Anche il problema del passaggio di cantiere tra la Samir e la nuova ditta (Coopservice), che aveva determinato nelle scorse settimane agitazioni tra i dipendenti, è stato risolto, ha assicurato Panini, con l’accordo delle organizzazioni sindacali in Prefettura. Nel corso della riunione, che poi ha dovuto lasciare per altri impegni, il vicesindaco ha anche spiegato che nel servizio di trasporto pubblico locale il vero limite è costituito dalle misure di distanziamento sociale imposte dall’emergenza sanitaria; un problema per tutte le città, che potranno assicurare il trasporto pubblico, a queste condizioni, solo con un consistente aiuto da parte dello Stato.

I consiglieri che hanno sollecitato la riunione e che hanno esposto la situazione di grave discriminazione che si trovano a vivere gli abitanti di alcune periferie urbane, soprattutto a Nord e ad Est della città. Il dibattito è stato l’occasione anche per fare alcune valutazioni di carattere generale sul servizio Anm e sulle difficoltà, che saranno crescenti nelle prossime settimane, di garantire il servizio in città. Napoli

È  di fatto annullata l’intermodalità nella Municipalità 8, ha detto il consigliere Matteo Brambilla (Movimento 5 Stelle), e il trasporto pubblico, inesistente, è di fatto sostituito da “mezzi alternativi” che con 1 o 2 euro trasportano i passeggeri dalla e verso la metro di Chiaiano. Il tema del trasporto pubblico, inoltre, non può essere affrontato se non in relazione al tema della viabilità: strade chiuse o parzialmente interdette nei prossimi giorni faranno aumentare il traffico già sostenuto di questi giorni, soprattutto nella zona ospedaliera.

A tutte queste questioni ha risposto il direttore dell’esercizio su gomma di Anm, Cicala, premettendo che sul problema specifico del trasporto su gomma nelle zone periferiche al momento le soluzioni possono solo essere prefigurate, ma non realizzate; Anm sta utilizzando tutte le proprie risorse: operai della manutenzione, addetti ai controlli (tra poco si aggiungeranno anche gli ausiliari del traffico per disciplinare le file alle fermate), autisti (ai 700 autisti Anm si aggiungono 120 interinali). Nella situazione data, attivare una linea in un quartiere significa sottrarla a un altro. Mezzi nei depositi ce ne sono, ma sono tutte vetture vecchie, risalenti al 1997, che non possono che essere vendute o rottamate. Nelle condizioni di viabilità favorevoli fino a oggi, le linee che servono la periferia hanno ridotto i tempi di percorrenza, ma alla ripresa effettiva bisognerà fare i conti con il fatto che non potranno trasportare più di 20/25 persone. Nella zona Nord sicuramente c’è stato un contraccolpo dovuto al fatto che i mezzi Ctp non effettuano più servizio urbano, e per il futuro va in ogni caso riprogrammato il servizio perché proprio nelle zone periferiche – che andrebbero chiamate residenziali, più propriamente – è aumentato il numero degli abitanti: servono nuovi autisti e nuovi mezzi.

lunedì, maggio 18, 2020

Beppe Grillo
I figli 

domenica, maggio 17, 2020

#FaseDue #Responsabilitá
🟢 Da domani con senso di responsabilità verranno fatte nuove riaperture:

🟢 Riapriranno i negozi di vendita al dettaglio, barbieri, parrucchieri e centri estetici, ristoranti, bar, pizzerie, gelaterie, pasticcerie, pub.

🔴 Riprenderanno le funzioni religiose e gli allenamenti degli sport di squadra.

🔴 Si potrà circolare liberamente all'interno delle Regioni senza autocertificazione.

Ancora non sarà possibile spostarsi da una Regione all’altra e rimarranno chiusi i confini per ora fino al 3 Giugno.

Dal 25 Maggio apriranno: 

🔴 Palestre, piscine e centri sportivi.

Dal 15 Giugno apriranno: 

🔴 Cinema e teatri.

Ricominceremo. Mi raccomando con prudenza e senso di responsabilità.
#UnitiCeLaFaremo 

Nuova linfa per gli uffici giudiziari.

Con il #decretoRilancio, il governo semplifica le procedure per il reclutamento di 3250 unità negli uffici giudiziari.

Si tratta di risorse importanti, che permetteranno agli uffici di guardare al futuro con rinnovato slancio e maggiore efficienza.
Disegno di Melissa Morra

sabato, maggio 16, 2020

Or legale
COMUNICATO del 15 maggio 2020.  Il mare non bagna San Giovanni a Teduccio.

In riferimento all’oggetto ed alle notizie riportate anche da alcuni organi di stampa, si segnala il grave e perdurane stato di degrado, della passeggiata a mare a San Giovanni a Teduccio. Lungo questa strada, si rinvengono rifiuti di ogni genere ivi compresi pneumatici e ingombranti, barche abbandonate. Né viene effettuata alcuna attività di spazzamento. Parimenti, le cabine realizzate al di sotto della passeggiata – per un lungo tratto di mare dichiarato “Non Balneabile” con ordinanza sindacale – versano anch’esse in stato totale di abbandono e degrado e, non vi sono informazioni sull’utilizzo legale o meno delle stesse da parte di terzi. Sarebbe sicuramente anomalo il loro utilizzo da parte di soggetti per la balneazione o per la pesca, tenuto conto dei valori dell’acqua del mare.

Dopo alcuni interventi politici, e con la corsa ad assumersi la paternità su chi ha agito per primo, nella giornata del 14 maggio u.s., è stato effettuato un intervento di pulizia e rimozione rifiuti.

Ma ciò che appare necessario, non sono gli “interventi spot”, le passerelle e le medaglie. È importante che quest’area, come tutto il territorio cittadino, specie in un momento di emergenza sanitaria, siano oggetto di interventi di sanificazione, disinfestazione, pulizia e manutenzione.

Queste cose le abbiamo già chieste per tutta la Città ma, le uniche risposte che abbiamo ricevuto sono state di un silenzio assordante.

Ma noi abbiamo continuato a chiedere, sia per San Giovanni che per tutta la Città, che vengano effettuati gli interventi a tutela della salute dei cittadini.

Se l’amministrazione non è in grado di assicurare questi servizi, deve trarne le dovute conseguenze.

#senzademaandràtuttobene

I portavoce del Gruppo Consiliare M5S
Marta MATANO   Matteo BRAMBILLA
Debito pubblico italiano

Primo video!!! IL MAESTRO LAPIS

LA GALLINA GIACOMINA


X municipalità 



16/05/2017
Portavoce M5S Capizzi e Morra

Oggi approvato dalla maggioranza in Consiglio di X Municipalità il Regolamento dei parchi municipali, ma...quali parchi?

Il MoVimento 5 Stelle, così come in Commissione, ha espresso in Aula parere severamente contrario.

La nostra Municipalità ha recentemente "perso" il Parco Robinson, e l'unica area verde rimasta (peraltro di ridotte dimensioni) è il Parco Totò di Bagnoli. Questo "Regolamento" è l'ennesima beffa di un decentramento amministrativo malato, che funziona solo quando ci sono da ratificare (o poco più) provvedimenti calati dall'alto, mentre latita quando ci sarebbero da rispettare i diritti dei cittadini, come il diritto al verde pubblico, di cui gli abitanti di Fuorigrotta sono attualmente privi.

venerdì, maggio 15, 2020

Beppe a Napoli elezioni comunali

Il Gabbiano a Napoli

Con il #decretoRilancio approvato in Consiglio dei Ministri facciamo un altro passo avanti importante per far ripartire il nostro Paese stanziando 55 miliardi di euro e mobilitandone altri 100, per un totale di 155 miliardi di euro.

Dei 55 miliardi stanziati, oltre 25 verranno utilizzati per rafforzare cassa integrazione e bonus per partite iva e autonomi. Ci sono procedure più veloci per la cassa integrazione in deroga e viene introdotto il reddito di emergenza per le fasce più deboli.

Oltre 15 miliardi vanno alle imprese: verranno erogati in varie forme, per dare un po’ di ossigeno a imprese grandi, medie e piccole. Inoltre è previsto un contributo a fondo perduto per le PMI e tagliamo 4 miliardi di tasse alle imprese fino a 250 milioni di fatturato, con lo stop alla rata Irap di giugno.

Un miliardo mezzo andrà alla scuola, per renderla più moderna ed efficiente, con l’assunzione di 16mila nuovi insegnanti. Prevediamo un superbonus al 110% per l’efficientamento energetico e l’adeguamento antisismico delle abitazioni: una vera rivoluzione per l’economia e l’ambiente, totalmente a costo zero per i cittadini.

Viene eliminata anche la prima rata Imu per gli alberghi e gli stabilimenti balneari e per l’occupazione di suolo pubblico, per aiutare i settori del turismo e del commercio al dettaglio, pesantemente colpiti dalla crisi.

Per tutte le famiglie con Isee inferiore a 40mila euro viene introdotto anche un bonus vacanze fino a 500 euro.

Vogliamo che l’Italia riparta, responsabilmente.
 ¿

giovedì, maggio 14, 2020

Amarcord
Matteo Brambilla
Ecco una serie di frasi distensive e volte alla collaborazione istituzionale del sindaco dette ieri in una delle sue tante comparsate in televisione:

"governo inadeguato: ci si deve chiedere se uno è adeguato a ricoprire quel ruolo"

"aprirò una stagione di lotta che non si dimenticheranno"

"siamo in mano a comici che diventano politici"

"questi fanno solo promesse"

"se uno non è in grado, si pensi ad altro..."

"incapace....inetto..."

Non c'è che dire, un alto senso delle istituzioni, veramente.
Com'è che ci ha detto ieri, Sindaco: ci vogliono idee innovative, creative?
Invece lei usa frasi  trite e ritrite della vecchia politica, è in perenne campagna elettorale.
Pensi a studiare idee innovative,che non troverà certo nei salotti televisivi o in radio.
https://youtu.be/SWXpzAYQ3RE
#IoREsiSTOacasa a #Fuorigrotta
🎧 Anche stasera ci siamo incontrati online come Meetup Amici di Beppe Grillo Napoli e #M5S si é  discusso: di Municipalità, Comune e coronavirus.
#Distantimauniti #Andrátuttobene

mercoledì, maggio 13, 2020

Fase due GigieRoss e il il dott. Paolo Ascierto
Un po’ di foto
Dal punto di vista climatico il punto di rottura è conciso con il massiccio uso di fonti fossili iniziato dall’epoca dell’utilizzo della macchina a vapore per eliminare l’acqua dalle miniere di carbone in Inghilterra. La rivoluzione industriale, basata prima sul carbone, poi sul petrolio ed infine sul gas naturale, ha reimmesso in atmosfera una parte importante di quel carbonio che si era accumulato nel sottosuolo nel periodo carbonifero e nel giurassico. Materia organica cresciuta assorbendo la luce solare e accumulata per decine di milioni di anni e successivamente trasformata in quella fonte fossile che gli uomini utilizzano da solo 200 anni. 
La depauperazione di questa “energia solare concentrata” ha prodotto un innalzamento del tenore di gas climalteranti, dall’epoca pre-industriale, del 35%. Il salto è paragonabile a quello tra un’era glaciale ed una interglaciale. In termini di CO2 emessa, fino alla fine della seconda guerra, il totale globale era contenuto in 5 miliardi di tonnellate anno. Nel 2017 siamo arrivati a valori sette volte superiori. Come Paesi emettitori fino al 1980 USA e UK erano responsabili da soli per il 50% del totale cumulato. La Cina emetteva il 7% del totale annuo, l’India l’1,6%. Nel 2017 gli USA erano responsabili del 25% del cumulato mentre la Cina del 12% e l’India del 3%. La Cina diventava il primo emettitore del mondo con 10 miliardi di tonnellate contro i 5 degli USA. In termini percentuali, sempre nel 2017, era responsabile del 27% del totale annuo e l’India del 7%. Il “socialismo con caratteristiche cinesi” lanciato da Deng Xiaoping nel 1982 aveva dispiegato i suoi effetti sull’ambiente. 
La Cina ha usato le sue grandi miniere di carbone per supportare lo sviluppo industriale tanto che l’incremento di produzione interna ha coperto quello della domanda in una sorta di autarchia energetica. Gli USA, con la tecnologia del fracking, sono tornati ad essere autarchici relativamente all’accoppiamento di domanda ed offerta di gas e petrolio. In questo contesto i Paesi dell’UE dipendono per il 55% da fonti energetiche di importazione. L’Italia ha uno dei più alti gradi di dipendenza all’interno dell’UE con un valore dell’85%.
L’opzione delle fonti rinnovabili accoppiata all’efficienza energetica, ad un sistema di trasporto defossilizzato, ad un approccio decentralizzato dove il centro diventa principalmente strumento di garanzia della stabilità del sistema energetico, è un imperativo che deriva dalla scarsezza di risorse. L’Italia può e deve essere l’avanguardia di questa trasformazione industriale e comportamentale. 
La vera sfida è far sì che la defossilizzazione dell’economia non produca un nuovo imperialismo/colonialismo che tenga soggiogati quei Paesi del mondo che sono ancora alla fase di inizio dello sviluppo industriale. Quei Paesi che stanno vivendo o si accingono a vivere i loro “30 gloriosi”. Le soluzioni che i Paesi ad avanzato stato di industrializzazione sviluppano devono essere trasferite senza oneri a quei Paesi ed in particolare a quelli africani. L’Africa subsahariana, secondo le previsioni, avrà un boom demografico a cui si accoppierà una maggiore domanda di energia. Bisogna evitare una “colonizzazione tecnologica”. Bisogna evitare che quei Paesi siano il luogo dove con una mano si danno soldi e con l’altra si fanno tornare indietro utilizzando il meccanismo delle commesse alle aziende nazionali. Va bene chiedere un maggior equilibrio nella bilancia dei pagamenti, soprattutto nei confronti dei fornitori di fonti fossili, ma senza che diventi strumento per “aumentare gli spazi di mercato” a scapito delle condizioni di vita del popolo locale. 
Il sistema di ricerca e sviluppo oltreché l’industria (che usa le logiche del diritto industriale basato sul brevetto per assicurarsi utili incompatibili con le condizioni di vita del popolo residente in aree a ritardo di sviluppo), devono limitare l’uso della proprietà intellettuale verso quei Paesi per permettergli di utilizzare le tecnologie al fine del loro sviluppo interno. Ecco un dono che il Vecchio Continente può fare all’Africa. Ovviamente questo dono deve servire per migliorare i livelli di vita delle loro popolazioni e quindi la tecnologia potrà essere usata solo dai governi o da società pubbliche e non per incrementare il livello di competizione tra Stati africani o da quegli Stati verso i paesi “donatori”. L’Italia, i Paesi dell’UE, se ne facciano promotori verso le altre grandi potenze tecnologiche a partire da USA e Cina. 

martedì, maggio 12, 2020

Alla lotta e al lavorò
Domani pomeriggio io e Marta Matano, nella veste di consiglieri comunali del gruppo Movimento 5 Stelle siamo stati convocati dal sindaco per un colloquio dal tema "coronavirus". Il sindaco sta facendo incontri singoli con tutti i gruppi.
Sono curioso di sentire cosaci vorrà dire. Non sono abituato al fatto che starà ad ascoltarmi, è la prima volta in 4 anni, visto che in campanga elettorale rifiutò ogni contraddittorio e in Consiglio Comunale non c'è mai stata da parte sua una replica agli interventi o una dialettica fatta da botta e risposta.
A domani