venerdì, marzo 31, 2023

Mare libero.


 

Tommaso Merlo

 Una repubblica moderna dovrebbe essere basata sul benessere, non “sul lavoro”. Ma benessere vero e cioè non misurato in soldi e roba, ma in come si sentono i cittadini. Nel loro livello di soddisfazione e serenità, nella qualità della loro vita. In Occidente di roba se ne produce fin troppa e il lavoro sta diventando superfluo. Quel poco di lavoro che rimane più che donare dignità esaspera perché anche psicologicamente usurante e malpagato. Le persone vengono spronate a spendere dalla mattina alla sera ma quelle che hanno soldi da buttare son poche e devono fare sacrifici per qualche futile giocattolo. Eppure la menzogna egoliberista regge perché all’ego non basta mai e crede di trovare benessere nei negozi invece che dentro. Oggi produciamo abbastanza affinché tutti abbiamo una vita dignitosa e lavorino di meno. Così da avere tempo ed energie anche per godersi davvero il proprio fugace passaggio sul pianeta. Il problema è la grottesca distribuzione delle risorse. Singoli individui posseggono più di paesi interi. Hanno talmente tanti soldi che non riusciranno mai a spenderli mentre gran parte del pianeta lotta per sopravvivere. Follia egoliberista. La crescita economica non è affatto infinita, in compenso è stupida. Perché porta solo all’autodistruzione. Delle singole persone come del pianeta. Stiamo consumando le risorse di tutti per produrre beni di lusso per pochi. Stiamo consumando risorse essenziali per soddisfare bisogni superflui. Un suicidio. Mentre gli esseri umani tirano avanti a dipendenze e depressioni, il pianeta sta diventando una discarica a cielo aperto. In molti lo stanno capendo ma cambiare non è facile. Siamo tutti sotto il ricatto dei mercati. Se cerchi di uscire dalle logiche egoliberiste il casinò finanziario globale ti specula contro. Comanda la finanza. Comandano i soldi. Naturale epilogo della follia egoliberista. Già, una repubblica moderna dovrebbe essere basata sul vero benessere, non sul lavoro. In compenso che il “potere appartiene al popolo” ha ancora senso. Altrimenti succede che voti e alla fine non cambia mai nulla perché il vero potere è altrove. È anche per questo che in Occidente non vota più nessuno. L’ondata populista è passata ma ne arriveranno altre. Turbolenze che continueranno finché non si raggiungerà un paradigma più intelligente. Un paradigma in grado di donare vero benessere ai cittadini e di prevenire l’autodistruzione planetaria.

Tommaso Merlo

giovedì, marzo 30, 2023

mercoledì, marzo 29, 2023

Alessandro Di Battista

 “Assange, colpirne uno per educarne cento” è il monologo che porterò a teatro nei prossimi mesi. Il debutto sarà giovedì 1 giugno alle 21.00 al Teatro Tor Bella Monaca di Roma. La libertà di Assange ha a che fare con la nostra stessa libertà. In molti l’hanno capito. In molti ancora no. Penso sia un dovere cercare qualsiasi strada per combattere una delle più grandi ingiustizie degli ultimi anni. Un’ingiustizia, tra l’altro, che si consuma nel cuore del “democratico” occidente.

Assange non è in pericolo di vita. Assange già sta morendo. Sta morendo lentamente e la responsabilità non è solo di chi lo vuole morto. I pavidi, gli ignavi, i difensori delle “verità comode” che brulicano nei giornali e nei partiti, coloro che si girano dall’altra parte e che preferiscono tacere scegliendo denaro e carriera, sono, probabilmente, i primi responsabili. Assange sta morendo perché ha avuto il coraggio di svelare al mondo intero le brutalità commesse dai cosiddetti “buoni”.
Chi ha la possibilità di aprire bocca la apra. Chi ha una penna scriva. Chi ha una responsabilità istituzionale la eserciti senza alcun timore. Chi ha voce la tiri fuori, adesso. Già domani potrebbe esser tardi. Un uomo libero sta marcendo in carcere affinché nessun altro segua il suo esempio. Colpirne uno per educarne cento! È questo l’obiettivo. Il solo modo per evitare che venga raggiunto è sensibilizzare il più possibile la pubblica opinione sul caso Assange.
Potete acquistare i biglietti qui 👉 https://bit.ly/AssangeDiBattista
P.S. Ho deciso di destinare la metà del mio compenso al crowdfunding lanciato da Stella Assange, moglie di Julian, per pagare le spese legali e tutte le iniziative che porta avanti per la libertà di suo marito.

lunedì, marzo 27, 2023

Pace

 “La pace arriverà quando gli arabi ameranno più i loro bambini di quanto odino noi.” “La nostra pace più sicura sarà all'ombra delle nostre spade.” “Non parlare mai di amore e pace: un Uomo ci ha provato e lo hanno crocifisso.” “Laddove l'ignoranza è la nostra padrona, non c'è possibilità di vera pace.”

domenica, marzo 26, 2023

sabato, marzo 25, 2023

Tommaso Merlo

 Fermarsi non è una sconfitta ma il preludio della vittoria. Fermarsi invece di correre chissà dove. Qualche minuto, qualche giorno, qualche anno. Fermarsi davvero. Fermi e pienamente presenti ci possiamo osservare. Possiamo osservare come trattiamo il nostro corpo. Le scelte che facciamo e quelle che non facciamo. Quanto queste siano consapevoli o fatte col pilota automatico inserito. Quelle salutari e quelle autodistruttive. Fermi e pienamente presenti possiamo poi osservare la nostra mente. Notando i pensieri che scorrono incessantemente uno dopo l’altro. La loro natura, il loro perché. Pensieri positivi e nocivi. Pensieri costruttivi e autolesionistici. Pensieri sensati e assurdi. Pensieri dolorosi e frivoli. Pensieri di odio e di amore. Non c’è nulla di complicato, nulla di strano. Normalissima igiene spirituale. Un semplice guardarsi dentro invece che fuori. Del resto dedichiamo tempo al nostro corpo nutrendolo ed esercitandolo. Dedichiamo tempo alla nostra mente intrattenendola e istruendola. Ignorare la nostra anima è davvero assurdo visto che è la nostra natura più autentica. E i nostri mali come quelli del mondo derivano proprio da questa assurdità. Quando ci osserviamo siamo davvero noi stessi, siamo la nostra essenza. Noi siamo l’osservatore. E più ci osserviamo più ne diveniamo consapevoli e più la nostra anima si rafforza e rinasce. Non c’è nulla di complicato, nulla di strano, nulla da temere, nulla da sapere e nemmeno nulla da fare. E’ al contrario un “non fare”. Un fermarsi ed essere pienamente presenti. La difficoltà sta nel calmare la mente e per riuscirci dobbiamo toglierle stimoli. Declinando impegni superflui, rinunciando a bisogni fasulli, semplificando la nostra vita, togliendoci le maschere, sotterrando ogni ascia e spegnendo ogni schermo. La mente egoistica prospera nel caos e nel rumore e nella guerra, l’anima nella quiete, nel silenzio e nella pace. Mente ed anima si escludono a vicenda. Più riusciamo a sedare la mente, più torniamo ad essere pienamente noi stessi. Ed è qui la chiave di tutto. È qui il segreto della nostra felicità come della salvezza del mondo. Fermarsi, calmarsi, riscoprire la propria vera natura di anime e riprendersi le redini della nostra vita sottraendole alla maligna mente egoistica. Già, fermarsi non è una sconfitta ma il preludio della vittoria. Fermarsi invece di correre chissà dove. Perché siamo noi la vera meta.

Tommaso Merlo

Paesaggio


 

giovedì, marzo 23, 2023

Tommaso Merlo

 Questo mondo soffre di una drammatica carenza di empatia. Protagonisti assoluti del proprio show, gli altri non sono che comparse. Imperversa giusto l’empatia con secondo fine. Tipo quella delle pubblicità o di certa politica o di certi ipocriti che fingono di dare importanza a come ti senti, ma solo perché vogliono qualcosa in cambio. Il livello di tossicità egoistica si misura proprio in empatia. Meno danno importanza alle emozioni altrui, più sono egoisti. Gli altri sono solo mezzi per i loro fini. Tutti di fretta, tutti a urlare, tutti con cose più importanti a cui pensare. Interessi, piaceri, vani sogni di gloria. E allora eccoli, protagonisti assoluti del loro show senza rendersi conto di essere anche loro delle comparse nella loro stessa vita. Già, non hanno empatia nemmeno verso se stessi. Non si ascoltano, non si osservano e quindi non si conoscono a fondo e quindi non scoprono la loro vera natura e quindi non cambiano. L’egoismo in fondo è mancanza di consapevolezza di chi siamo. È una reazione mentale alla propria insicurezza di fondo e alle proprie paure e al proprio dolore. È una corazza ma di latta che non fa che aggravare il proprio malessere e quello che di abbiamo vicino. E allora eccoli, protagonisti assoluti del proprio show ignorando anche la scenografia. Interessi, piaceri, vani sogni di gloria e nessuna empatia nemmeno verso il pianeta. Possono esserlo a parole e possono comportarsi da bravi cittadini ma per altre ragioni. Tipo la propria immagine pubblica o per sentirsi nel giusto o per l’adesione a qualche fazione. Ma sotto sotto non riescono a percepire il dolore del pianeta, non riescono a sentirsi parte di un unico organismo e quindi a capire come sia essenziale cambiare se stessi per salvarlo. L’egoista ama dare la colpa ad altri, illudendosi che quando sconfiggerà qualche nemico tutto di sistemerà e nel frattempo non fa nulla per cambiare se stesso. L’ego prima ci divide e poi ci aizza gli uni contro gli altri, ma se entrambe le fazioni sono di natura egoistica alla fine non cambia nulla. Questo mondo soffre di una drammatica carenza di empatia. Perché ascoltare richiede pazienza, perché mettersi nei panni altrui richiede umiltà, sensibilità, altruismo. Perché empatia significa consapevolezza di se stessi ed essere parte di una magia che va oltre il proprio misero show. Significa evolvere oltre il proprio ego.

Tommaso Merlo


mercoledì, marzo 22, 2023

martedì, marzo 21, 2023

GigieRoss


 

Tommaso Merlo

 I cibi che intossicano il nostro corpo sono come le informazioni che intossicano la nostra mente. Tra televisioni e cellulari siamo bombardati dalla mattina alla sera da informazioni inutili e nocive. Notizie superflue, retrosciocchezze, pubblicità, pettegolezzi, violenza, volgarità. Un rumoroso nulla fino a crollare sfiniti e ricominciare il giorno dopo. Automatismi che diventano dipendenza. Una delle tante ma di cui nessuno parla perché oggi è da qualche schermo che fluisce la ninfa del mercato. Una dipendenza pesante che come tutte non allevia la sofferenza ma la aggrava. Quando teniamo impegnata la mente, non pensiamo a problemi e preoccupazioni o semplicemente schiviamo vuoto e noia. Col naso davanti a qualche schermo siamo come assenti da noi stessi, persi in qualche artificiale altrove. Un’assenza che dona sollievo temporaneo ma può diventare una deleteria dipendenza permanente. Paradossali difese da noi stessi. Televisioni e cellulari servono infatti a tenere impegnata la nostra mente in modo da non permetterle di farci del male. Servono a difenderci da pensieri ed emozioni dolorose. Invece cioè di capire il perché la nostra mente ci si ritorce contro, scappiamo a gambe levate distraendola con ore ed ore d’informazioni superflue. Infobesità. Un ingozzarsi d’informazioni spazzatura che ingrassa la nostra mente rendendola caotica e insofferente e mai doma mentre la nostra vita scorre via senza di noi. È tempo di adottare una dieta sana. Bisogna usare le nuove tecnologie, non farsi usare. Vanno selezionate con cura le informazioni che assumiamo, devono essere costruttive e positive e sensate e funzionali al nostro progetto di vita. Devono arricchire la nostra anima, non aizzare il nostro ego. Bisogna poi dosarne la quantità ed essere sicuri della loro qualità selezionando con attenzione i “negozi” da cui ci si serve. Evitando fonti improvvisate o manipolate e con secondi fini. E una volta assunte le informazioni utili, bisogna spegnere ogni schermo e tornare presenti nella propria vita. Scappare non serve a nulla anche perché non c’è nulla da temere. La nostra mente è un fantastico organo a nostra disposizione e come tale lo dobbiamo considerare, imparando a gestirlo. Non c’è ferita che non possa essere curata, non c’è paura che non passa essere vinta, non c’è fantasma che non possa essere scacciato. Ma bisogna rimboccarsi le maniche, investendo tempo ed energie dentro noi stessi e non davanti a qualche schermo. Il segreto sta nel calmare la nostra mente, altro che agitarla. Sta nel conoscerla in modo che la nostra essenza di anime possa trovare spazio per riemergere. Altro che infobesità, salubre dietra del silenzio. Fino a ritrovare felicemente noi stessi.

Tommaso Merlo

lunedì, marzo 20, 2023

Evasione


 

Tommaso Merlo

 Noi non reagiamo a quello che ci succede, noi reagiamo a come percepiamo quello che ci succede. Reagiamo cioè non ai fatti, ma a come noi li interpretiamo. Se ad esempio qualcuno ci abbandona, ci arrabbiamo. Ma sovente senza sapere il vero perché quella persona ci ha abbandonato. Magari ha ottime ragioni. Eppure la nostra mente pesca subito l’opzione peggiore e scatena rabbia. Tutto questo succede per un’altra verità profonda. Noi sovente non reagiamo a quello che ci succede adesso, ma reagiamo a quello che ci è successo in passato. Si chiamano traumi. Ci arrabbiamo cioè con chi ci abbandona oggi perché magari nella nostra infanzia ci siamo sentiti abbandonati e per tutta la vita ci arrabbiamo ogni volta che qualcuno si allontana. Ma c’è un livello ancora più profondo. La vera ragione per cui ci arrabbiamo quando ci abbandonano, è in realtà l’insopportabile idea di ritenersi persone degne di essere abbandonate. Viviamo magari tutta la vita per cercare di evitare l’abbandono e quando non ci riusciamo ci arrabbiamo. Siamo noi i veri e unici responsabili di come ci sentiamo. Verità profonde ma anche un cambio di prospettiva salvifico. Perché assumendoci la piena responsabilità della nostra vita, non siamo più vittime del passato o di chissà chi e ci rimbocchiamo le maniche per cambiare. Cercando soluzioni dentro di noi invece che là fuori. Verità profonde ma che questo mondo ignora. Perché a certe profondità ci si ritrova soli, perché nessuno ci insegna quello che davvero conta, perché reprimere tutto o scaricare le proprie frustrazioni sugli altri è considerata normalità, perché fuggire è molto più facile. Con qualche dipendenza tossica, con qualche delirio egoistico o dando vigliaccamente colpa a chissà chi. Le ferite non sono altro che grandi opportunità di crescita. E più sono profonde, più imponente sarà la nostra spinta evolutiva quando guariremo. La medicina ultima è riconnettersi con se stessi, con la propria amorevole essenza di essere umani che esiste al di là degli inganni della mente. È là, nella nostra essenza di anime, che ci attendono le profonde e salvifiche verità.

Tommaso Merlo


domenica, marzo 19, 2023

Festa del papà


 

Tommaso Merlo

 Con qualche schermo davanti al naso le mente ci dà tregua. Ore, mesi, anni col telecomando o il cellulare in mano. In una sorta d’ipnosi ad assorbire nullità. Una fuga. Dal dolore, dalla realtà, da noi stessi. Un continuo cambiare canale, un continuo scrollare. A farci soffrire sono certi pensieri che scatenano certe emozioni dolorose. È la nostra mente, è il nostro cuore. Una verità difficile da ammettere in tempi di egoismo imperante, ma siamo noi i nostri peggiori nemici. Noi non soffriamo per quello che ci succede, noi soffriamo per come reagiamo a quello che ci succede. Siamo noi a generarci dolore. Gli eventi in sé, seppur drammatici, sono neutri. Lo stesso evento può distruggere una persona e lasciare indifferente un’altra. È la nostra reazione che fa la differenza. Abbiamo molto più potere di quello che ci fa comodo credere, ma sovente ne siamo inconsapevoli. E così viviamo in balia degli eventi. Finendo per scaricare il dolore sugli altri oppure fuggendo. Distraendo cioè la mente che ci perseguita con qualche guerra oppure con qualche dipendenza. Autolesionismo. Perché se non curiamo le nostre ferite continueranno a farci male. La mente infatti rimugina e le tiene aperte inutilmente per anni. Tutto ulteriore dolore che ci causiamo da soli rivangando. Ma non solo. La mente ci fa soffrire anche per la paura di subire di nuovo quelle ferite. E così le anticipa, tormentandoci di ansie. Viviamo così soffrendo per eventi successi chissà quando e altri che non succederanno mai. Ed ecco la fuga di massa dalla realtà, davanti a qualche schermo o prendendosela con qualche nemico immaginario. Ed ecco la fuga di massa da se stessi, aggrappandosi al lavoro o a qualche altra dipendenze tossica. Un dolore schivato che quindi si cronicizza diventando normalità, diventando identità. Perché recitare la parte della vittima può far comodo per giustificare i propri fallimenti, le proprie mancanze. Come fa comodo dare sempre la colpa gli altri. Ma in realtà abbiamo molto più potere di quello che ci fa comodo credere e siamo noi a farci del male. Reagendo, invece che agendo. Gran parte della nostra vita è fuori dal nostro controllo, come lo è il passato e il futuro, quello che noi possiamo fare è conoscerci in modo da riuscire a reagire al meglio alle sfide della vita. Possiamo imparare a gestire i nostri pensieri e quindi le nostre emozioni. Possiamo imparare come funziona la nostra mente e il nostro cuore. Per riuscirci dobbiamo scrutare noi stessi invece che qualche schermo.  Dobbiamo abbassare i ritmi e il volume e non alzarli. E invece che intossicarci con qualche dipendenza dobbiamo rimanere lucidi in modo da trovare la forza e il coraggio di esplorarci e di cambiare. Non c’è nulla da aver paura e non c’è nulla da credere o a cui aderire. Conoscersi è un viaggio affascinante che si percorre da soli, in piena libertà e che nessuno può compiere al posto nostro. Un viaggio essenziale perché è solo così che smettiamo di essere i peggiori nemici di noi stessi e quindi del mondo intero.

Tommaso Merlo

sabato, marzo 18, 2023

venerdì, marzo 17, 2023

Enzo Avitabile


 

Tommaso Merlo

 L’odio schiuma da ogni parte. Onde tempestose ma di un amorevole mare. Onde superficiali come l’odio che non è frutto della realtà ma delle condizioni di chi lo sparge. Traumi irrisolti, disfunzioni caratteriali, vite frustranti che vengono scaricati sugli altri. Dolore più che cattiveria. Basta qualunque pretesto. Uno sguardo, un post, uno stereotipo. E parte l’onda, fangosa. Ma l’odio è stupido perché illude di danneggiare il nemico ma in realtà danneggia chi lo prova inquinandogli la vita di malvagi sentimenti. L’odio è stupido perché non si fonda sulla conoscenza, ma su sommari pregiudizi. L’odio porta poi a travisare ed esagerare. Tutto il bene da una parte e tutto il male dall’altra. Mentre la verità è da un’altra ancora. L’odio è stupido perché ci fa reagire invece che agire. Replicando invece che creando. Ci fa arroccare inchiodandoci ai problemi invece che ispirarci nel trovare soluzioni. L’odio è stupido perché figlio di deliri egoistici. Non si litiga per qualche misfatto, si litiga per questioni di orgoglio. Per presunte ragioni di principio, per difendere la propria dignità confusa con la propria immagine. Farneticazioni mentali. Non realtà. Manie di grandezza. Inconsapevolezza. Frustrazioni scaricate sul mondo. Prima l’odio, poi l’illusione di una giustizia terrena. Ma dopo la guerra ci son solo macerie da rimuovere. Per tutti. Altro che vittoria. Vita sprecata. L’odio è stupido mentre l’amore è intelligente. Amore come nostra natura autentica, come nostra essenza di esseri umani. L’odio è l’urlo dell’ego, l’amore il sussurro dell’anima. L’amore ci permette di volare alto e allo stesso tempo di vedere più in profondità. L’amore ci consente di contestualizzare e mantenere una visione d’insieme. L’amore ci permette di rimanere ancorati alla realtà e a ciò che conta davvero senza farci trascinare via da tossiche illusioni di rivalsa. Amore incondizionato. Verso tutto e tutti. Non una chimera ma un naturale approdo quando si evolve oltre l’ego. Più evolviamo, più l’odio perde ogni senso e l’amore diventa una scelta naturale. Diventa chi siamo davvero e a qual punto non possiamo che esserlo. Una riscoperta che ci rende immuni dall’odio altrui. E quando qualcuno scarica le sue frustrazioni su di noi, porgiamo naturalmente l’altra guancia e andiamo oltre. E questo in quanto scelta saggia e intelligente. Lasciando che le onde d’odio schiumino altrove e rimanendo piacevolmente immersi nel proprio amorevole mare.

Tommaso Merlo

giovedì, marzo 16, 2023

Frasi

 "La società in cui viviamo è solo apparentemente pacifica. Dietro il «cerchio della ragione» cementato dal pensiero unico, è invece attraversata da profonde contraddizioni che, complice una crisi generalizzata, esploderanno con tanta più forza quanto più si sarà cercato a lungo di dissimularle."

Alain de Benoist

GigieRoss


 

mercoledì, marzo 15, 2023

martedì, marzo 14, 2023

Essere umani


 

Tommaso Merlo

 L’Occidente spende miliardi in armamenti mentre i poveri cristi del pianeta sfidano la sorte per un pezzo di pane. Miliardi di soldi pubblici investiti nella guerra invece che nel rendere il mondo più giusto e sostenibile. Quello occidentale è un egoismo ormai delirante. Profitto ad ogni costo ma anche viscerale ipocrisia. Quanto ai poveri cristi che sopravvivono, li attendono cucine e scantinati. Del resto certi lavoracci malpagati non li vuole fare più nessuno e servono nuovi disperati da sfruttare. L’importante è che non si facciano vedere troppo in giro perché urtano i nostri fragili equilibri esistenziali. Gli occidentali fanno i gradassi ma vivono nella paura di perdere le illusioni materiali a cui si aggrappano. Anche le fabbriche hanno bisogno di braccia. Fabbriche che producono roba inutile per soddisfare bisogni superflui di cui gli occidentali vanno ghiotti. Roba da accumulare ma anche mostrare nel disperato tentativo di trovare un senso nella deriva consumistica. Caricati a molla dall’onnipresente pubblicità, si riversano nei centri commerciali in cerca di emozioni in saldo e confezioni di felicità formato famiglia. Poi c’è il lusso riservato ai vincitori. Più è prestigiosa la roba che puoi permetterti, più sarai felice. Già, come no. Una filosofia davvero illuminata. Gran parte del mondo è alla fame, i ricchi s’impasticcano per tirare avanti, ma l’Occidente produce auto che costano come ville e vestiti che costano come auto. Interi settori industriali producono futilità per gratificare il bulimico ego di pochi privilegiati invece che beni utili ai più. Lussi per pochi ma sprecando risorse che sono di tutti. Già, c’è pure la ciliegina. L’Occidente sfrutta le materie prime e la manodopera dei paesi poveri per produrre beni inutili e lussuosi. Quando poi quei paesi possono permettersi qualche strada o qualche antenna o qualche medicina ecco di nuovo gli occidentali. Già, il banco egoistico vince sempre. Intanto a furia di produrre e consumare a vanvera, il pianeta sta diventando una discarica rovente. Già, i poveri cristi non fuggono solo dalla miseria e dalle guerre alimentate dagli occidentali, ma pure dalla terra che diventa sabbia per colpa del folle lunapark che abbiamo messo in piedi. Quello occidentale è un egoismo ormai delirante. Autodistruzione fine a se stessa.  

Tommaso Merlo


lunedì, marzo 13, 2023

Nisida


 

Nicola Morra

 Eletta deputata alle elezioni politiche del 25 settembre, in Parlamento Elly Schlein ha votato a favore dell’invio delle armi all’Ucraina, per quanto si sia detta dubbiosa. 


Il 13 dicembre alla Camera dei deputati ha poi dato il suo voto favorevole alle risoluzioni che consentivano al governo Meloni di prorogare l’invio delle armi fino alla fine del 2023. In quell’occasione Elly Schlein ha votato contro le due risoluzioni del Movimento 5 stelle e di Alleanza Verdi-Sinistra che chiedevano al governo di sospendere la fornitura di armi all’Ucraina. 


Il 24 gennaio 2023 Schlein ha votato a favore anche della conversione in legge del decreto-legge che ha prorogato per tutto il 2023 l’invio di aiuti militari agli ucraini.


Fatti, non parole.


Clmnc


domenica, marzo 12, 2023

sabato, marzo 11, 2023

Maltempo a Napoli


 

Tommaso Merlo

 Viviamo in un lunapark consumistico ma non è colpa delle aziende che producono o degli influencer che promuovono, la colpa è di chi gli dà retta. Quando smetteranno, il lunapark consumistico chiuderà. È la legge del mercato. Conta quello che rende e oggi rendono anche le cose inutili per soddisfare bisogni superflui. Una deriva interiore delirante e dalle conseguenze drammatiche. Consumismo è l’ego che spende e spande mentre l’anima rimane in cantina. Consumismo è il disperato tentativo di riempire i vuoti esistenziali generati dall’egoismo col nulla materiale. Cose che servono a donare effimeri momenti di euforia al proprio bulimico ego, servono ad apparire ed impressionare, servono ad aderire a qualche categoria e acquisire status, servono a fuggire da traumi e verità distraendosi con futilità materiali. Shopping, divertimenti, carriere, passerelle sociali. Una deriva autodistruttiva perlopiù inconscia. Le nuove generazioni vengono indottrinate fin dalla tenera età a dare importanza alle cose, ad identificarsi con esse e ad accumulare. Conoscono marche e prodotti. E “di più” diviene sinonimo “di meglio”. Da un miraggio all’altro per tutta la vita in una corsa sfrenata verso il nulla. Ma non rendendosi conto di essere in un lunapark, non provano nemmeno ad uscirne. Ma non rendendosi conto di non essere loro stessi, non provano nemmeno a cercarsi. Inconsapevolezza di chi sono ma anche di come funziona la vita. Il vuoto non si riempie col nulla ma al contrario diviene sempre più profondo. Ed ecco il dolore che sfocia in violenza ed ecco la drammatica diffusione delle dipendenze tossiche e del disagio psichico. Ma non è colpa delle aziende che producono o degli influencer che promuovono, è colpa di chi gli dà retta. Quando evolveranno, il lunapark consumistico chiuderà. È la legge del mercato. Conta quello che rende. Sofferenza inclusa. Oltre le luci del lunapark s’intravedono le fiamme di un enorme discarica. È il mondo che stiamo distruggendo per ritrovarci frustrati e schiavi di qualche dipendenza per tirare avanti. Una deriva interiore delirante e dalle conseguenze drammatiche, la nostra assurda autodistruzione.

Tommaso Merlo

venerdì, marzo 10, 2023

Lavoro


 

Tommaso Merlo

 Il mondo sta andando in rovina perché gli esseri umani vivono per soddisfare il loro corpo e la loro mente, ma tralasciano la loro anima. La loro dimensione più autentica, quella spirituale. Non c’entrano le religioni, c’entra la conoscenza di se stessi. E non c’è niente da credere, c’è da conoscere. L’essere umano ha anche questa terza dimensione e se la ignora condanna se stesso all’infelicità e il mondo all’estinzione. Evolvere ad una vita in 3D significa evolvere da vittime del proprio ego ad anime. E quindi evolvere da una vita solo materiale ad una anche spirituale. Ma spirituale nel senso di una vita in grado di far esprimere anche la propria essenza di anime. E questo in piena libertà. Non conta come si esprime la propria spiritualità, l’importante è esprimerla. Una questione di buon senso e un salvifico salto evolutivo. Per noi e per l’umanità. A livello più basso, l’essere umano si identifica col suo corpo. Pensa a come appare e al piacere. Un burattino mai sazio. Poi c’è la mente, la dimora dell’ego, che sprona il burattino a combattere e mettersi in mostra ed accumulare in una perenne fuga verso il nulla. Una vita in 2D che ha portato al dilagare dell’egoliberismo. La nuova ideologia imperante. Vite spese in nome del proprio tornaconto e dei propri deliri egoistici di onnipotenza. Vuoto e quindi dolore e quindi dipendenze e guerre permanenti. Tra esseri umani come tra paesi. Cumuli di spazzatura psicologica e morale dentro e di spazzatura di plastica fuori. Evolvere ad una vita in 3D non è nulla di misterioso o complesso. Si tratta solo di guardarsi dentro, di conoscersi per quello che si è davvero, smettendola d’identificarsi col burattino e il suo misero ego. Non c’è nulla da credere, c’è da conoscere. In piena libertà. Una questione sempre più urgente ma impedita da un duro ostacolo. Le vittime dell’ego sono arroganti e ottuse, non ascoltano e pensano di avere sempre ragione e di sapere tutto. Pensano sia sempre colpa degli altri e mai loro. Sono maestri nel giudicare senza rendersi conto di essere il vero problema della loro stessa vita come del pianeta. Cocciuta inconsapevolezza. Viviamo un’era di egoliberismo imperante, l’ego domina sull’anima. E quindi la vita materiale domina su quella spirituale. Una deriva che impedisce agli esseri umani di essere pianamente loro stessi e quindi felici e che sta trascinando il mondo verso una pericolosa spirale autodistruttiva. È sempre più urgente evolvere verso una vita in 3D. Una questione di buon senso. Un salvifico salto evolutivo. Per noi e per l’umanità.

Tommaso Merlo


giovedì, marzo 09, 2023

mercoledì, marzo 08, 2023

Tommaso Merlo

 Viviamo in un lunapark consumistico ma non è colpa delle aziende che producono o degli influencer che promuovono, la colpa è di chi gli dà retta. Quando smetteranno, il lunapark consumistico chiuderà. È la legge del mercato. Conta quello che rende e oggi rendono anche le cose inutili per soddisfare bisogni superflui. Una deriva interiore delirante e dalle conseguenze drammatiche. Consumismo è l’ego che spende e spande mentre l’anima rimane in cantina. Consumismo è il disperato tentativo di riempire i vuoti esistenziali generati dall’egoismo col nulla materiale. Cose che servono a donare effimeri momenti di euforia al proprio bulimico ego, servono ad apparire ed impressionare, servono ad aderire a qualche categoria e acquisire status, servono a fuggire da traumi e verità distraendosi con futilità materiali. Shopping, divertimenti, carriere, passerelle sociali. Una deriva autodistruttiva perlopiù inconscia. Le nuove generazioni vengono indottrinate fin dalla tenera età a dare importanza alle cose, ad identificarsi con esse e ad accumulare. Conoscono marche e prodotti. E “di più” diviene sinonimo “di meglio”. Da un miraggio all’altro per tutta la vita in una corsa sfrenata verso il nulla. Ma non rendendosi conto di essere in un lunapark, non provano nemmeno ad uscirne. Ma non rendendosi conto di non essere loro stessi, non provano nemmeno a cercarsi. Inconsapevolezza di chi sono ma anche di come funziona la vita. Il vuoto non si riempie col nulla ma al contrario diviene sempre più profondo. Ed ecco il dolore che sfocia in violenza ed ecco la drammatica diffusione delle dipendenze tossiche e del disagio psichico. Ma non è colpa delle aziende che producono o degli influencer che promuovono, è colpa di chi gli dà retta. Quando evolveranno, il lunapark consumistico chiuderà. È la legge del mercato. Conta quello che rende. Sofferenza inclusa. Oltre le luci del lunapark s’intravedono le fiamme di un enorme discarica. È il mondo che stiamo distruggendo per ritrovarci frustrati e schiavi di qualche dipendenza per tirare avanti. Una deriva interiore delirante e dalle conseguenze drammatiche, la nostra assurda autodistruzione.

Tommaso Merlo

Caos


 

lunedì, marzo 06, 2023

Tommaso Merlo

 Perdonare non è una resa, è una vittoria. Perdonando ci liberiamo dal dolore e anche dall’odio che logora chi lo prova. Perdonare è una mossa intelligente. Invece che consentire al passato d’intossicarci la vita, lo trasformiamo in una risorsa preziosa. Quando perdoniamo i traumi si trasformano in lezioni utili e più sono gravi più importanti saranno le lezioni. Quando perdoniamo i mostri si trasformano in maestri che finiremo per ringraziare. Il passato sopravvive solo nella nostra mente. Abbiamo il potere di sbarazzarcene oppure di rimuginare rovinandoci la vita da soli. È una scelta ma in pochi ne sono consapevoli. E così invece di perdonare, tengono aperte le ferite. Per presunte questioni di principio, per inseguire una giustizia immaginaria, perché sanno loro come dovrebbe andare il mondo. E così invece di affrontare il dolore e superare l’odio, lo sfogano contro qualche nemico o contro se stessi. Rimanendo così vittime di qualche tragedia e incastrati in qualche conflitto. Ma rivangare il passato gli serve anche a dotarsi di una fasulla identità di vittime o di carnefici e all’occorrenza accampare scuse per le loro rinunce o sconfitte. Perché è sempre colpa degli altri. E mai loro. Ed è sempre il mondo che deve cambiare. E mai loro. Del resto puntare il dito è molto più comodo che evolvere. Ma per perdonare serve anche forza. Quella necessaria ad accettare la realtà e a mettersela alle spalle. La forza per scendere dal proprio piedistallo, per togliersi la maschera, per cogliere la vita nella sua totalità. Ignoto compreso. Non siamo degli dei al centro del nostro illusorio universo egoistico, siamo gocce di un oceano immenso e misterioso. E più ne siamo consapevoli, più perdonare diventa una mossa intelligente.

Tommaso Merlo

Giustizia


 

domenica, marzo 05, 2023

Tommaso Merlo

 Ogni giorno muoiono centinaia di giovani lungo il fronte ucraino. Vite buttate via in qualche gelida e fangosa trincea. Da entrambe le parti. Chissà come tremano di freddo e di paura. Chissà che angoscia mentre attendono l’esplosione che li dilanierà. Giovani costretti ad abbandonare la loro vita e i loro sogni per una guerra decisa da altri, per deliri egopolitici di altri. Giovani di cui resterà giusto una targa in pietra che una volta placati i cannoni nessuno leggerà più. Ma quel pezzo di terra gelido e fangoso è un paese, è un confine mentale più che geografico ed è finito al centro di deliri egopolitici da secolo scorso. Non guerre tra nazioni, guerre tra esseri umani per difendere la propria fasulla identità. Una identità basata su dove son nati o cresciuti, sulle loro usanze, sul loro passato. Il vero problema è l’inconsapevolezza, gli esseri umani non sanno chi sono. Invece che anime di fugace passaggio sul pianeta, si credono quello che dice la loro carta d’identità o qualche politicante. E invece che anime di fugace passaggio sul pianeta, si credono immortali e quindi danno importanza a cose che non ne hanno. Come le cose con cui prima si identificano e poi accumulano e difendono coi denti. Come qual pezzo di terra gelido e fangoso che c’era prima di loro e ci sarà dopo con tutto quello che vi è sopra. La follia della guerra verrà superata quando gli esseri umani evolveranno. Quando capiranno chi sono veramente e rigetteranno per sempre certi deliri egopolitici da secolo scorso. Non c’è ragione al mondo per uccidersi a vicenda e l’unico modo che abbiamo per risolvere i problemi è discuterne. Vale per la guerra tra vicini di casa come tra paesi. La guerra è dentro di noi, fuori trova solo scuse per concretizzarsi. Per goderci il nostro fugace passaggio sul pianeta dobbiamo riscoprire la nostra essenza e condividere con intelligenza il misterioso destino che ci accumuna. L’odio non ha senso. L’amore sì. Chissà quanti giovani lo stanno pensando seduti in qualche gelida e fangosa trincea mentre attendono l’esplosione che li dilanierà. Chissà come tremano mentre il mondo tifa o se ne frega. Mentre il mondo manda armi e attende la carneficina decisiva. Un mondo zeppo di targhe di pietra con sopra incisi nomi di giovani che nessuno legge più.

Tommaso Merlo

sabato, marzo 04, 2023

venerdì, marzo 03, 2023

Mare bene comune


 

Lorenzo Borrè

 “La competenza linguistica – la padronanza della lingua e la conoscenza dei libri – non costituisce un ornamento, ma una necessità. Si tratta di una conoscenza priva di praticità soltanto dal punto di vista del profitto facile e del potere immediato. Una prospettiva più ampia dimostrerà che soltanto questo genere di competenza può preservare in noi la possibilità di un giudizio fedele su noi stessi, la possibilità di correggerci e rinnovarci. Senza di essa restiamo alla deriva nel presente, tra i relitti del passato, nell’incubo del futuro”.

Wendell Berry

mercoledì, marzo 01, 2023

Blogger


 

Bruno Fusco

 SCRIVO, QUINDI PUBBLICO, QUINDI LECCO...(verbo)

Sono commosso da tanti scrittori che si vedono in tv, il solo nome mi commuove: Carofiglio, De Giovanni, Saviano, Augias, Giordano, Severgnini, Trevi, ho sempre creduto che la cultura dovesse camminare pari passo con l'onestà intellettuale, invece, scopro che in tutti c'è un Vittorio Sgarbi dormiente, i cosiddetti intellettuali di sinistra che hanno mangiato con i Berlusconi e le sue case editrici, con gli occhialetti del caxxo, e giù a fottere e contare le vendite, mio Dio quanta falsità che scorre in certe interviste, quanta ipocrisia nelle parole, hanno l'espressione di chi ha tanto da insegnare, soprattutto, tanti culi da leccare, e tutti con l'elmetto in testa da salotto televisivo, tutti per la corsa alle armi, e con il dito alzato pronto per sentire dove tira il vento.
Quando comprate un libro, informatevi anche sull'autore, perché non basta essere seduti da Fazio, da Vespa, da Floris, avere recensioni favorevoli sui giornali, questi vanno a braccetto con tutti, e per una fiction televisiva si venderebbero anche la madre!
Ovviamente, non sono tutti così, ci sono anche scrittori veri che nessuno conosce, senza tessere di partito, senza “padri” o “padrini”, gente che scrive per amore di scrittura, con grandi pause per crisi esistenziali, che non amano gli editori, degli illusi eterni con qualche angelo custode di sostegno, perchè spesso il presenzialismo televisivo è complicità e compromesso, e quando vedi che ai funerali di Maurizio Costanzo sfilano in lacrime tanti volti noti, attori, comici, scrittori, politici, ti rendi conto della potenza della televisione e di chi ne ha saputo cogliere i vantaggi, la strada più breve per farsi conoscere, e quando ascolti quelli che “si sono fatti da soli...”, quelli che vogliono insegnare ai giovani cosa sia il “sacrificio”, e stanno sempre in televisione a presentare il loro nuovo libro, allora mi viene un vomito spontaneo, un po' come quella barzelletta su un tizio milionario, che raccontava di come lo fosse diventato, diceva di aver comprato una mela e, venduta quella, dal ricavo ne aveva comprate altre due e, vendute quelle, ne aveva comprate quattro, e poi otto, poi sedici, e così via..., fino a quando non gli morì il nonno che gli lascio' in eredità milioni di euro.