mercoledì, agosto 31, 2022

martedì, agosto 30, 2022

Io non voto.


 Non voto

Tpi

 Le notizie da sapere oggi: 


• Ucraina, Kiev lancia la controffensiva a sud — L’attesa controffensiva annunciata dal comando militare meridionale: riguarderà anche la regione di Kherson, primo e unico capoluogo catturato dalle forze russe dall’inizio dell’invasione. L'8 settembre riunione dei ministri della Difesa Usa e alleati sulla guerra. Scholz annuncia per il 25 ottobre una conferenza sulla ricostruzione.


• Inondazioni Pakistan, più di 1.000 morti: “Un terzo del paese a rischio di andare sott’acqua” — Il governo pakistano chiede aiuto alla comunità internazionale. Il ministro per il cambiamento climatico: “Non sono normali monsoni, alla porta c’è la distopia climatica”.


• Spazio: rinviato il lancio di Artemis 1, la missione Nasa sulla Luna — Un problema tecnico costringe l’agenzia statunitense a rinviare il lancio a venerdì. La missione senza equipaggio dovrà preparare il ritorno dell'uomo sul satellite della Terra.


• Crisi energetica, il 9 settembre riunione dei ministri Ue — Von der Leyen invita a prepararsi a un possibile stop delle forniture russe: “Al lavoro per riformare il mercato dell'elettricità”. Il prezzo del gas in calo in Europa sotto i 270 euro. Salvini insiste per un tetto ai rincari in bolletta al 4%. Giorgetti apre allo sostamento in bilancio per pagare i danni indiretti della guerra, a cui finora il governo è stato contrario. Letta: salario minimo misura prioritaria per noi.


• Spazio: rinviato il lancio di Artemis verso la luna per un problema tecnico, si ritenterà venerdì

La decisione dopo le difficoltà nel caricamento dell'idrogeno liquido sul razzo. La missione senza equipaggio deve preparare il ritorno dell'uomo sul satellite della Terra.


• Svezia: incendio su un traghetto, maxi-operazione per salvare le 300 persone a bordo — Le fiamme sono divampate sul ponte auto. 


• Iraq: Baghdad nel caos dopo il ritiro dalla politica di al-Sadr — Tensione altissima nella capitale, dove i seguaci del leader sciita hanno assaltato il palazzo presidenziale. L’esercito impone il coprifuoco totale.

lunedì, agosto 29, 2022

Tommaso Merlo

 Sprechiamo le risorse del pianeta per consumare cose inutili atte a soddisfare bisogni fasulli. Eppure siamo perseguitati dalle paure come non mai. Paure di perdere la nostra roba e con essa la dignità e l’identità e la vita stessa. Perenne paura del baratro che deriva dall’attaccamento. Più siamo attaccati alle “cose”, poi temiamo di perderle. Soldi, roba, potere, status, immagine, ruoli, false identità. Più siamo materiali, più siamo fragili. Perseguitati dalla paura abbassiamo la testa per difenderci e competere e produrre e consumare ed apparire. Lottiamo per accumulare sempre di più nella speranza che un giorno ci sentiremo finalmente al sicuro. Mere illusioni. Per vincere la paura bisogna distaccarsi dalle cose, non accumularle. Bisogna volare alto vivendo da veri esseri umani. Conoscendo prima di tutto se stessi e la propria unicità e quindi i propri bisogni genuini e guadagnarsi il necessario per soddisfarli. Passioni, talenti, sensibilità, valori. Non roba. Una vita coerente e dignitosa che si conquista dentro, non fuori. Tutto qui. Dobbiamo ambire al vero, non al fasullo. Al necessario, non al superfluo. Esprimendo appieno noi stessi e perseguendo ciò che per noi conta davvero. Fregandosene dei luoghi comuni e delle mode e dei pareri altrui e dei martellamenti mediatici. Siamo unici e altrettanto unico deve essere la nostra esistenza per renderci davvero felici. Ma viviamo in piena era egoliberista in cui fin dalla tenera età ci lavano il cervello, ci rifilano in qualche gregge e poi ci fanno competere per accumulare trascinandoci nel lunapark materialistico. Soldi, roba, potere, immagine, status, ruoli, false identità. E in troppi non crescono e non smettono mai più. Da una giostra all’altra per tutta la vita. Illusi che quella successiva possa finalmente sedare le paure che li perseguitano e renderli perfino felici. Mere illusioni. L’unico risultato che ottengono è vivere una esistenza materialista e quindi superficiale e quindi infelice nonché infarcita di paure. Con l’aggravante di contribuire non solo alla propria autodistruzione personale ma anche a quella collettiva del pianeta. Già, stiamo consumando le risorse planetarie e noi stessi per produrre e consumare roba non solo inutile ma nociva. Una vera e propria follia. Demenziale egoismo individuale, demenziale egoliberismo di massa. Tutti in gregge verso l’autodistruzione. Questo perché anche ai potenti hanno lavato il cervello fin da piccoli e fungono da gestori del lunapark materialistico. Vittime del loro ego non riescono a capire la gravità della situazione e non vedono alternative. E anche se qualcuno gliene propone non hanno il coraggio di cambiare alcunché. Si limitano alla propaganda perché al di là della propria carriera e partito è notte fonda. Egopolitica. L’unica via di uscita è che i cittadini del pianeta comprendano la follia autodistruttiva in corso e la smettano di frequentare il lunapark materialistico. La smettano di farsi inconsapevolmente usare dal sistema egoliberista ed ingannare dai vuoti miraggi consumistici. L’unica via d’uscita è che i cittadini del pianeta ripartano da se stessi, riscoprendo e coltivando la propria essenza di esseri umani. L’unica via d’uscita è che i cittadini del pianeta si decidano a costruire una società più intelligente e sostenibile prima a che sia troppo tardi. Basta col consumismo suicida, basta con le futili depravazioni dell’immagine, basta col benessere svenduto come un bene di consumo o come percentuali in qualche grafico macroeconomico, basta col casinò finanziario globale che specula sulla vita di miliardi di poveri cristi, basta con lo spreco e il lusso dei privilegiati, basta con la bieca avidità e con l’intollerabile ingiustizia sociale. Basta con lo stupido egoliberismo che ci ha trascinato in una pericolosa deriva autodistruttiva. Bisogna distaccarci dalla roba vincendo ogni paura. Bisogna volare alto tornando a vivere da veri esseri umani. Per il nostro bene. E quello del pianeta.


Tommaso Merlo

Pino Cabras

 Sto guardando a basso volume la puntata odierna di "Zona Bianca", su Rete4. Una roba vomitevole. Liquame antidemocratico. Un'aggressione sistematica a chi dissente dalla narrazione dominante sulla gestione del Grande Morbo del XXI secolo.

Nonostante i decibel li abbia tenuti sotto quel livello di guardia necessario a preservare la salute psichica, mi è arrivata lo stesso tutta l'impostazione davvero disturbante della trasmissione: una tonnara piena di violenza verbale e scorrettezze sguaiate, trucchi continui per mettere in ridicolo con interruzioni, diversioni, allusioni malevole le posizioni altrui. Risatine, spalle girate, scie chimiche citate a cazzo, servizi preparatori montati nel modo più tendenzioso possibile. L'unica cosa che il conduttore Giuseppe Brindisi evita di fare è scorreggiare in faccia agli ospiti, ma unicamente perché non vuole darsi delle arie. Per il resto Brindisi carica a molla due degli intellettuali organici della sindemia, David Puente e il minimo virologo dei nostri tempi, Fabrizio Pregliasco, per aizzarli ad ogni sorta di frizzi e lazzi, ad ogni tipo di insinuazione e accusa di falsità da rivolgere agli ospiti-bersaglio. Le vittime di questa puntata, oltre alla verità e i telespettatori, erano più specificamente il dottor Andrea Stramezzi e il professor Alberto Contri, ai quali va la mia più sentita solidarietà.
Si dà il caso che Stramezzi sia anche candidato di Italexit, un partito impegnato nella campagna elettorale dal lato dell'opposizione, per cui questa conduzione televisiva (sleale fino all'indecenza assoluta) va ancora di più contro la deontologia giornalistica e la correttezza del dibattito politico. Si pone un problema che in passato un presidente della Repubblica affrontò introducendo nel dibattito pubblico italiano il termine "par condicio". L'attuale presidente non sente l'urgenza di non far imbarbarire ulteriormente la campagna elettorale? Serve un suo intervento, e non a ridosso del 25 settembre, ma subito.
Non ho visto ancora ad esempio la puntata di oggi di "Mezz'ora in più", il talk condotto da Lucia Annunziata, dove un trattamento comunque scorretto è stato riservato agli esponenti di Italia Sovrana e Popolare, altra lista di opposizione. Trattamento che di certo non vediamo dedicare ai partiti della grande melassa draghistaniana. Ribadisco: serve un intervento di Mattarella.
Tu, Stefano Bucci, Nicoletta Folli e altri 3126
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Libero Grasso


 #mafia #maestrosm #fuorigrotta

Per non dimenticare mai. Libero Grasso
« Io non sono pazzo: non mi piace pagare. È una rinunzia alla mia dignità di imprenditore. »
Ucciso da cosa nostra il 29 agosto 1991.

domenica, agosto 28, 2022

venerdì, agosto 26, 2022

Tommaso Merlo

 Questa non è politica, queste son bande di politicanti in carriera che fan finta di litigare per qualche poltrona. Sotto sotto la pensano tutti allo stesso modo e il giorno dopo il voto ricominceranno ad inciuciare. Senza visioni alternative, la politica non ha senso. Oggi cambiano le sfumature, ma tutte le forze politiche sulla scena sono neoliberiste. Chi più sfacciatamente, chi meno. Nessuna ha cioè intenzione di cambiare il modello sociale ed economico che ci sta portando all’autodistruzione. Imperversa il pensiero unico e chiunque vincerà le elezioni riprenderà l’andazzo di sempre. Più che politica, ordinaria amministrazione del potere. Nessuno slancio, nessun dibattito e guai a chi osa lamentarsi. Il sistema premia chi si inginocchia. In politica come nell’informazione come ovunque. Più che società, greggi. Frasi fatte che manifestano pensieri fatti. Automatismi conformisti di categoria e di massa. Il risultato è noto. Mentre politicanti e media delirano tra loro, i cittadini rinunciano al proprio ruolo. Perché esasperati, perché stanchi di essere presi per i fondelli dai soliti ciarlatani, perché hanno capito che non serve a nulla e finiscono solo per intossicarsi la giornata. Indifferenza come legittima difesa. Sopravvivono giusto i tifosi. Gli illusi che se vincerà il proprio beniamino cambierà qualcosa oppure quelli a cui basta che non vincano i nemici. Un voto contro invece che per qualcosa. Perché il proprio nulla è comunque migliore di quello altrui. Tifosi aizzati alla bisogna che se le danno di santa ragione e poi il giorno dopo il voto si ritrovano tutti nella solita melma neoliberista. Uno di fianco all’altro. In attesa della prossima presa per i fondelli elettorale. In attesa della prossima turata di naso. Ma senza cittadini consapevoli, senza vera partecipazione, la politica non ha senso. Diventa sterile rissa social, diventa penoso carrierismo della solita manciata d’inguaribili egoarchi, diventa imbarazzante marketing a fini poltronistici. Più che cittadini, tifosi. Più che politici, attori con tanto di stucchevoli copioni e costumi di scena. Frasi fatte che manifestano pensieri fatti. Greggi popolari e greggi di onorevoli che sguazzano nei palazzi da anni se non da decenni, che hanno fallito una miriade di volte, che si son ringoiati di tutto eppure non riescono a smettere. Tossicodipendenti del proprio personaggio pubblico. Inconsce vittime del loro misero ego. Al primo errore i poveri cristi vengono cacciati malamente mentre i politicanti si possono permettere di tutto. È questo il privilegio principe di Lorsignori in certi paesi civilmente arretrati. Faziosità egopolitica che prevale su tutto. Nessuna meritocrazia, nessuna onestà intellettuale, nessuna dignità e quindi ormai nessuna credibilità. Ma senza credibilità la politica non ha senso e mette addirittura a rischio la democrazia. Questo è il dramma. Siamo ormai ad una politica inconsapevolmente antidemocratica. Il giochino è noto. Prima si vota promettendo a casaccio, poi s’inciucia nei palazzi a sbafo e quando a fine legislatura son costretti a tornare ad elemosinare voti, ripartono le solite carnevalate elettorali e via con un altro giro di giostra neoliberista. Il tutto mentre nella realtà non cambia nulla se non in peggio. Il tutto mentre si procede a grandi passi verso l’autodistruzione. Una politica senza senso che sta impedendo alla democrazia di funzionare a dovere e quindi ne sta compromettendo la reputazione. In una democrazia sana vi sono eccome visioni politiche anche diametralmente opposte e tutte con pari dignità e spazio. E vi sono eccome istanze di cambiamento anche radicale. Altro che pensiero unico e ordinaria amministrazione. In una democrazia sana la politica rispecchia la società reale e permette alle sue evoluzioni anche culturali di esprimersi appieno e addirittura le incoraggia. Altro che sabotarle se indigeste agli interessi dominanti. In una democrazia sana i veri protagonisti sono i cittadini consapevoli e a prevalere è la loro volontà e non i pruriti egoistici delle bande di politicanti in carriera. In una democrazia sana la politica è pulita e credibile e genuinamente altruista. Già, un dramma. Siamo ormai ad una politica senza senso e inconsapevolmente antidemocratica.

Tommaso Merlo

Non voto

Non voto
 

Leonardo

 Vabbè il ladro ti ruba il cellulare, l'auto, il portafoglio...

Questo Governo ci ha rubato la salute, l'istruzione, la pensione, il lavoro, la casa e anche la dignità...

nel primo caso è il ladro a scegliere te

nel secondo caso siamo stati noi a scegliere lui.

#mandateliafanculoilpiùvelocementepossibile

Se non siete tanto veloci mandateceli il 25 settembre


Quello che fanno subire a pensionati, disoccupati e a tutti i comuni mortali, è roba degna di una classe dirigente pezzente, ridicola e schifosa.


Non credete alle loro frottole, io le leggo tutti i giorni le puttanate che scrivono e vogliono farvi credere, hanno la dignità di un pipistrello, possono girare solo di notte.

giovedì, agosto 25, 2022

Forza Napoli

 

Forza Napoli 

martedì, agosto 23, 2022

La mia ombra


 Ombra

Barbara lezzi

 La vicenda greca grida vendetta.

Anziché la retorica con cui ieri le autorità europee hanno elogiato il popolo greco che dopo la bellezza di 12 anni è uscito dal regime di sorveglianza, sarebbero state gradite le scuse per quello che è stato inflitto ai cittadini greci dalla civile Europa che ha tollerato persino l'aumento della mortalità infantile pur di salvare le banche tedesche e francesi.
I così tanto sbandierati valori europei di solidarietà e compattezza per oltre un decennio sono stati messi nel dimenticatoio per consentire di depredare un popolo dei suoi diritti e di costringerlo a svendere i suoi gioielli.
Ora la Grecia è ultima in Europa, è sempre indebitata fino al collo ma non ha più nemmeno le infrastrutture strategiche. Il reddito dei suoi cittadini è calato di un terzo per non parlare della sanità e dell'istruzione ridotte all'osso.
Ne valeva la pena? Per le banche, a cui è andata la maggior parte dei fondi ripagata con lacrime e sangue dai greci, sì. L'altra parte è tornata alle stesse istituzioni europee. Sarebbe doveroso chiedersi se sia stato giusto punire la parte più fragile di un Paese per recuperare gli errori di chi l'ha governata.
Sarebbe stato opportuno, da parte delle autorità politiche europee, un mea culpa e un giuramento solenne affinché non succeda mai più quanto è stato inflitto al popolo greco. Sarebbe stato un buon punto di partenza nella discussione sulla revisione delle regole europee.
Pensate, secondo Macropolis, almeno due generazioni di greci hanno visto ostacolata la propria vita e le proprie prospettive. Non basta per chiedere umilmente perdono e garantire un deciso cambio di rotta? Evidentemente no, le sofferenze patite non sono ancora sufficientemente feroci.
Sì ricomincia, infatti, a parlare di austerità anziché prendere atto del periodo drammatico che i cittadini e le imprese europei stanno vivendo tra inflazione galoppante, conflitto alle porte e crisi climatica. Servirebbero azioni comuni portate avanti con coraggio e determinazione altro che uscirsene con frasi di circostanza che sono pugni allo stomaco.
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Liliana Coppola, Giuseppe Sica e altri 2672
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lunedì, agosto 15, 2022

Tommaso Merlo

 Non c’è nessuno di votabile. Abbiamo perso perfino il diritto democratico di essere rappresentati. La politica italiana ha raggiunto un livello talmente squallido che ormai astenersi è una questione d’igiene mentale. Votare è una cosa seria e sforzarsi di farlo turandosi il naso per partiti in cui in fondo non si crede, è una violenza psicologica su se stessi. Ti sforzi di votare da bravo cittadino, ma in fondo sai che il tuo voto non servirà a nulla se non a garantire un mega stipendio a qualche inutile onorevole. Ti sforzi di votare e magari il tuo partito vince pure, ma dentro sai che alla fine non cambierà assolutamente nulla perché al di là delle pagliacciate elettorali, son tutti uguali. Marionetta del sistema tu che voti controvoglia. Marionette del pensiero unico neoliberista i politicanti che voti. Un’ipocrisia davvero malsana. È triste ma è così. Il voto in paesi come l’Italia è del tutto inutile. Questo perché siamo in era di pensiero unico neoliberista e quindi i partiti sotto sotto son tutti uguali, ma anche perché una volta in parlamento i politicanti fanno come gli pare. Si rimangiano le promesse a bocconi, cambiano idee come i calzini, si alleano con cani e porci. Un degrado morale senza precedenti esasperato dall’assenza di visioni alternative. L’unica cosa che davvero motiva i politicanti, è il proprio tornaconto. Potere, visibilità, prebende, carriere. Volgare egopolitica. E quando sei consapevole di tutto questo, non votare diviene una questione di serietà, di coerenza con se stessi e quindi d’igiene mentale. Ma non solo. La politica in paesi come l’Italia è talmente degradata che non votare è diventata sacrosanta disubbidienza civile. Un estremo atto di ribellione. È triste ma è così. Alle prossime elezioni si ripresenta per l’ennesima volta un sistema politico fallito che invece di farsi da parte dalla vergogna, insiste testardamente ad imporre la sua presenza. Politicanti e partiti ma anche lobby e stampa al seguito. Un sistema senza pudore e senso storico che estraniato dalla realtà ripete fino alla noia le solite insulse litanie. Scene ormai patetiche di partiti e personaggi attorniati solo da macerie che come automi ripetono smorfie e frasi fatte. Come se avessero perso il contatto con la realtà. Come se fossero terrorizzati dal dover tornare a casa e guardarsi allo specchio e magari dover ammettere la verità sulla propria insulsa parabola personale come sul sistema di cui fanno parte. Misera egopolitica. Debolezza, non forza. La società è matura per girare pagina, ma la politica in paesi come l’Italia glielo impedisce. Invece che essere lo strumento per evolvere, questa politica è l’ostacolo principale al progresso anche culturale. Al punto che non votare è diventata sacrosanta disubbidienza civile se fatto consapevolmente e cioè non per altrettanto egoismo menefreghista. Un gesto estremo di ribellione contro il sistema e che manda un messaggio molto chiaro. Non votando il cittadino dichiara che questa politica non è votabile perché non all’altezza delle sue consapevolezze. Non all’altezza dei suoi valori, dei suoi sogni e quindi non è degna della sua fiducia. Lui vorrebbe votare e quindi partecipare al gioco democratico, ma è costretto a rinunciare e questo suo fondamentale diritto per colpa di un sistema talmente ottuso da non riuscire nemmeno ad ammettere il proprio fallimento storico e farsi da parte. Tutt’altro scenario, tutt’altro significato. Votare è una cosa seria, questa politica non lo è affatto e va solo ignorata. Nelle urne come nella vita di tutti i giorni. Già, abbiamo perso perfino il diritto democratico di essere rappresentati. E in attesa che sorgano nuove proposte politiche all’altezza dei tempi, l’astensione è questione d’igiene mentale e di sacrosanta disubbidienza civile.

Tommaso Merlo

mercoledì, agosto 10, 2022

Ammucchiata


 Ammucchiata

Dibba

 Ciao a tutti, in questi giorni in molti si sono espressi su una mia eventuale candidatura. Ho letto i vostri commenti e vi ringrazio per i suggerimenti e per la vostra stima. In questi giorni ho fatto tutti i passaggi che consideravo necessari per prendere una decisione approfondita. Come potete immaginare non è stato facile. Non ritengo ci siano le condizioni per una mia candidatura alle prossime elezioni politiche e vi spiego perché. Buona giornata!

Perché non sarò candidato alle prossime elezioni e cosa farò.