lunedì, febbraio 28, 2022

Elio Lannutti

 Ucraina: bufera in M5s, Petrocelli pronto a no su Cdm = (AGI) - Roma, 28 feb. - "Non votero' qualsiasi provvedimento possa uscire dal Consiglio dei ministri, che dovesse decidere - come da indiscrezioni di stampa - l'invio di armi letali all'Ucraina, come risposta all'operazione folle di Putin, che ovviamente non posso che condannare". Lo dichiara all'AGI Vito Petrocelli, presidente della Commissione esteri del Senato. L'esponente M5s invita Giuseppe Conte e tutto il Movimento a "riflettere sulla necessita' che non vi sia un'escalation del coinvolgimento italiano" nel conflitto. Per Petrocelli si corre il "rischio di tornare al Kosovo e alla guerra che ha distrutto Belgrado". Il senatore cinquestelle sottolinea: "Sono pronto ad assumermi tutta la responsabilita' di questa decisione, che ho gia' comunicato al presidente Conte". Ogni passo ulteriore verso il coinvolgimento nella guerra, sostiene, "e' contrario ai principi della Costituzione e ai valori fondativi del Movimento". (AGI)Mao 280921 FEB 22

Pace ✌️

 Guerra: NON CADIAMO NELLA TRAPPOLA DELL’ODIO INCONDIZIONATO.


Non si può in questi giorni non pensare ALLA GUERRA, a ciò che sta accadendo in Ucraina.

La cosa scuote nel più profondo, credo, la gran parte della popolazione europea, e noi, italiani che abbiamo un ”cuore grande così”, forse sentiamo la cosa con ancor più apprensione e dolore.


Almeno questa è la mia sensazione, quella cosa che ti mette dentro una tristezza profonda che difficilmente riesci a scollarti di dosso durante il giorno…


Si sono viste scene bruttissime, di persone che hanno paura, di persone che potremmo essere noi stessi…. Correre sotto ai rifugi perchè dal cielo piovono missili, portatori di distruzione e morte…


Scene tremende, come quella di un carrormato che stritolava un’auto nella quale c’erano vite umane… e chi guidava quel mezzo armato sapeva che non era una semplice lamiera quella di fronte, ma una o più vite, con la propria storia, con il proprio passato, potevano esserci donne e bambini… e ciò non è bastato  a fermare quel gesto orribile e disumano…

Si sono visti palazzi squartati, in una follia crescente, persone che hanno già perso tutto , e molti anche la vita.


Non riesco a distogliere il pensiero, perchè tutto questo mi coinvolge , ed è assurdo.


Assurdo non rendersi conto che non può esistere un motivo valido per uccidere creature innocenti in modo così  crudele…


La guerra la vogliono i pazzi.


La guerra la rendono possibile altri pazzi sconsiderati, 

automi all’ordine del più pazzo di tutti… 

che non si rende conto del danno che sta facendo a tutti, anche a se stesso….


In questi giorni si sentono commenti di ogni specie, chi prende le parti dell’uno o dell’altro… 


La domanda sembra : 

“Con chi stai… con l’Ucraina o con la Russia?”…


I carrormati russi sono entrati un un paese che non è il loro, di fatto violando un Paese libero, mettendolo in condizione di doversi difendere, e di soffrire atrocemente … 


…perchè  quando si sente dire che gli uomini dai 18 anni al 60 non possono lasciare il paese in quanto  devono armarsi e difendere la patria… penso alle loro mamme, alle loro compagne, ai loro figli… e non si hanno parole per spiegare lo strazio che prende alla gola.


C’è un intero mondo che sta condannando tutta quella violenza, un mondo di persone che sta scendendo nelle piazze, e grazie al cielo , anche in quelle russe!

Ma torniamo alla domanda … 


Da che parte stare?


Ed è qua che secondo me andrebbe fatta una distinzione più profonda… e perchè non mi viene dal cuore ”parteggiare” dicendo ”Per l’Ucraina” o ”Per la Russia”….

Perchè così facendo farei il gioco dei PAZZI….


Io sto con LA GENTE CHE NON VUOLE LA GUERRA

Io sto con LA GENTE CHE NON VUOLE PROVOCARE DOLORE

Io sto con LA GENTE CHE NON VUOL FAR SOFFRIRE

Io sto con LA GENTE CHE RISPETTA IL SUO VICINO DI CASA ANCHE SE DIVERSO DA LUI

Io sto con LA GENTE CHE VUOLE  DARE UN FUTURO AI FIGLI

Io sto con LA GENTE CHE VUOLE IL DISARMO

Io sto con LA GENTE CHE CONDANNA CHI FA VIOLENZA … ANCHE SE E’ IL POLITICO DEL PROPRIO PAESE!


PERCHE’ L’UMANITA E’ UNA ! 


E la guerra fatta da quei pochi pazzi vuole dividere le persone, vuole che si odi, che si veda nell’altro il nemico a tutti i costi…


Ma che colpa ne ha una donna, un bambino, un uomo russo  che in queste ore magari sta piangendo per tutte quelle vittime ucraine uccise dal mostro di turno? 

Si dovrebbe fare un salto del pensiero…


La colpa sta nel non comprendere che chi comanda ad un giovane di entrare in un carrarmato e stritolare chiunque , è un PAZZO, E COME TALE VA MESSO IN CONDIZIONE DI NON AGIRE Più…


Ai cittadini vittime di violenza, tutta la mia vicinanza, e la condivisione col vostro profondo dolore.


NON CADIAMO NELLA TRAPPOLA DI DIRE CHE UN POPOLO E’ BUONO O CATTIVO…

Oggi stanno piangendo mamme ucraine e mamme russe… e non ci sarà consolazione alcuna, nulla potrà portar indietro il loro figlio morto.


Che ogni persona, ogni soldato, getti in terra quell’arma che non serve a niente e a nessuno, nemmeno per ricevere quello sporco stipendio da soldato BURATTINO che arriva ogni mese.

RIBELLATEVI !!!!

RIBELLATEVI!!!


Ci sono persone buone e cattive ovunque, 

è CHI COMANDA, il politico, il dittatore folle di turno ,  CHE FA VIVERE BENE IL SUO POPOLO, o LO USA PER FAR COMMETTERE ATROCITA’ .


Amici russi…. ribellatevi al vostro dittatore, dite NO all’uso delle armi…

Amici ucraini, vi abbraccio, e che il vostro dolore non sia portatore di odio incondizionato.


La guerra viene alimentata dall’odio incondizionato, 

e chi ragiona vuole solo UNA COSA: la PACE.


Sara

Pace


 Pace

domenica, febbraio 27, 2022

Pace


 Papa 

Ernest Hemingway

 Attraverso il buchino del muro il topolino guardava il contadino e la moglie che stavano aprendo un pacchetto. "Che cibo ci sarà?" - si chiedeva il topolino che rimase sconvolto nel vedere che era una trappola per topi. 

Il topolino fece il giro della fattoria avvisando tutti: - "C'è una trappola per topi in casa! C'è una trappola per topi in casa!" Il pollo alzò la testa e disse: "Signor Topo, capisco che è una cosa grave per te, ma non mi riguarda. Non mi preoccupa affatto." Il topolino andò dal maiale dicendogli, "C'è la trappola per topi in casa! C'è la trappola per topi in casa!" Il maiale con empatia disse: -"mi dispiace molto, Signor Topo, ma non c'è nulla che io possa fare, eccetto pregare. Ti assicuro che sarai fra le mie preghiere." Il topolino allora andò dalla mucca: -"C'è una trappola per topi in casa! C'è una trappola per topi in casa!" La mucca disse, "Oh, Sig. Topo, mi dispiace per te ma a me non disturba." Quindi, il topolino tornò in casa, con la testa bassa, molto scoraggiato, per affrontare da solo la fatidica trappola. Durante la notte sentirono uno strano rumore che echeggiò per la casa, come quello di una trappola che afferra la sua preda. La moglie del contadino si alzò subito per vedere cosa avrebbe trovato nella trappola. Nel buio, non vide che era un serpente velenoso con la coda bloccata nella trappola. Il serpente morsicò la moglie del contadino che dovette portarla d'urgenza all'ospedale, con la febbre alta. Come molti sanno, nella cultura contadina, la febbre si cura con una zuppa di pollo fresco, quindi il contadino con il suo coltellone uscì nel pollaio per rifornirsi con l'ingrediente principale della zuppa. La malattia della moglie però non passava e così tanti amici vennero a trovarla per starle vicino. La casa era piena e per nutrire tutti, il contadino dovette macellare il maiale. Ben presto la moglie morì e tanta gente venne al suo funerale tanto che il contadino dovette macellare la mucca per offrire il pranzo a tutti. Il topolino dal buchino del muro guardò il tutto con grande tristezza.

La prossima volta che sentite che qualcuno sta affrontando un qualche problema e pensate che non vi riguardi, ricordate che quando uno di noi viene colpito, siamo tutti a rischio. Siamo tutti coinvolti in questo viaggio chiamato vita. 

Prendersi cura gli uni degli altri è un modo per incoraggiarci e sostenerci a vicenda. 


"Quando senti suonare la campana non chiederti per chi suona. Essa suona anche per te".


Ernest Hemingway

Sant’ Egidio

 UCRAINA, SANT'EGIDIO: APPELLO URGENTE PER KIEV "CITTÀ APERTA"

 

In queste ore drammatiche per la capitale dell’Ucraina, Andrea Riccardi e la Comunità di Sant’Egidio lanciano, con il seguente manifesto - aperto alle adesioni di tutti -, la proposta di giungere ad un immediato cessate il fuoco e di proclamare con urgenza Kiev “città aperta”:

 

Un Appello per la salvezza di Kiev

 

Kiev, una capitale di tre milioni di abitanti, in Europa, è oggi un campo di battaglia. 

La popolazione civile, inerme, vive in una condizione di pericolo, terrore, mentre trova riparo nei rifugi sotterranei. I più deboli, dagli anziani ai bambini, ai senza dimora, sono ancora più esposti. Ci sono già le prime vittime civili.

Kiev è una città che rappresenta un grande patrimonio culturale. Non si può pensare alla cultura europea, alla storia dell'Europa senza Kiev, così come non si può pensare alla cultura russa, alla storia della Russia, senza Kiev. La città, tra tanti monumenti, ospita siti che sono patrimonio dell’umanità.

Kiev è una città santuario per tanti cristiani, in primo luogo per i cristiani ortodossi del mondo intero. A Kiev ha avuto inizio la storia di fede dei popoli ucraino, bielorusso, russo. A Kiev è nato il monachesimo ucraino e russo. Il grande monastero della lavra delle grotte che sulla collina sovrasta il grande fiume Dnepr è un luogo santo di pellegrinaggio e preghiera millenario. Kiev è una città preziosa per tutto il mondo cristiano. 

Il destino di Kiev non lascia indifferente chi, da oriente e da occidente, guarda con passione e coinvolgimento alla città e alla sua gente. Dopo Sarajevo, dopo Aleppo, non possiamo assistere nuovamente all’assedio di una grande città. Gli abitanti di Kiev chiedono un sussulto di umanità. Il suo patrimonio culturale non può essere esposto al rischio di distruzione. La santità di Kiev per il mondo cristiano esige rispetto.

Imploriamo chi può decidere di astenersi dall’uso delle armi a Kiev, di dichiarare il cessate il fuoco nella città, di proclamare Kiev “città aperta”, di non colpire i suoi abitanti con la violenza delle armi, di non violare una città a cui oggi guarda l’umanità intera. Possa accompagnare questa scelta la ripresa di un percorso negoziale per arrivare alla pace in Ucraina.

Andrea Riccardi, Comunità di Sant’Egidio

 

Roma, 25 febbraio 2022


Piazza di S. Egidio 3a – 00153 Roma - Tel 39.06585661  -  Fax 39.065883625

www.santegidio.org   Email – com@santegidio.org

Barbara Spinelli

 BARBARA SPINELLI  su il Fatto Quotidiano di oggi


Paragonando l’invasione russa dell’Ucraina all ’assalto dell’11 settembre a New York, Enrico Letta ha confermato ieri in Parlamento che le parole gridate con rabbia non denotano per forza giudizio equilibrato sulle motivazioni e la genealogia dei conflitti nel mondo.

Perfino l’11 settembre aveva una sua genealogia, sia pure confusa, ma lo stesso non si può certo dire dell’aggressione russa e dell’assedio di Kiev. Qui le motivazioni dell’aggressore, anche se smisurate, sono non solo ben ricostruibili ma da tempo potevano esser previste e anche sventate. Le ha comunque previste

Pechino, che ieri sembra aver caldeggiato una trattativa Putin-Zelenski, ben sapendo che l’esito sarà la neutralità ucraina chiesta per decenni da Mosca. Il disastro poteva

forse essere evitato, se Stati Uniti e Unione europea non avessero dato costantemente prova di cecità, sordità, e di una immensa incapacità di autocritica e di memoria.

È dall’11 febbraio 2007 che oltre i confini sempre più agguerriti dell’Est Europa l’incendio era annunciato. Quel giorno Putin intervenne alla conferenza sulla sicurezza di Monaco e invitò gli occidentali a costruire un ordine mondiale più equo, sostituendo quello vigente ai tempi dell’Urss, del Patto di Varsavia e della Guerra fredda. L’allargamento a Est della Nato era divenuto il punto dolente per il Cremlino e lo era tanto più dopo la guerra in Jugoslavia: “Penso sia chiaro – così Putin – che l’espansione della Nato non

ha alcuna relazione con la modernizzazione dell’Alleanza o con la garanzia di sicurezza in Europa. Al contrario, rappresenta una seria provocazione che riduce il livello della reciproca fiducia. E noi abbiamo diritto di chiedere: contro chi è intesa quest’espansione? E cos’è successo alle assicurazioni dei nostri partner occidentali fatte dopo la dissoluzione del Patto di Varsavia? Dove sono oggi quelle dichiarazioni? Nessuno nemmeno le ricorda. Ma io voglio permettermi di ricordare a questo pubblico quello che

fu detto. Gradirei citare il discorso del Segretario generale Nato, signor Wörner, a Bruxelles il 17 maggio 1990. Allora lui diceva: ‘Il fatto che noi

siamo pronti a non schierare un esercito della Nato fuori dal territorio tedesco offre all’Urss una stabile garanzia di sicurezza’. Dove sono queste garanzie? ”.

Per capire meglio la sciagura ucraina, proviamo dunque a elencare alcuni

punti difficilmente oppugnabili.

Primo: né Washington né la Nato né l’Europa sono minimamente intenzionate a rispondere alla guerra di Mosca con una guerra simmetrica. Biden lo ha detto sin da dicembre, poche settimane dopo lo schieramento di truppe russe ai confini ucraini. Ora minaccia solo sanzioni, che già sono state impiegate e sono state un falso deterrente (“Quasi mai le

sanzioni sono sufficienti”, secondo Prodi). D’altronde su di esse ci sono

dissensi nella Nato.

Alcuni Paesi dipendenti dal gas russo (fra il 40 e il

45%), come Germania e Italia, celano a malapena

dubbi e paure. Non c’è accordo sul blocco delle transazioni finanziarie

tramite Swift. Chi auspica sanzioni “più dure”non sa bene quel che dice.

Chi ripete un po’ disperatamente che l’invasione è “inaccettabile” di fatto l’ha già accettata.Secondo punto: l’Occidente aveva i mezzi per capire in tempo che le

promesse fatte dopo la riunificazione tedesca – nessun allargamento

Nato a Est – erano vitali per Mosca.

Nel ’91 Bush sr. era addirittura contrario all’indipendenza ucraina.

L’impegno occidentale non fu

scritto, ma i documenti desecretati nel 2017 (sito del National Security Archive ) confermano che i leader

occidentali– da Bush padre a Kohl, da Mitterrand alla Thatcher a Manfred Wörner Segretario generale Nato – furono espliciti con Gorbaciov, nel 1990: l’Alleanza non si sarebbe estesa a Est “nemmeno di

un pollice”(assicurò il Segretario di Stato Baker). Nel ’93 Clinton promise a Eltsin una “Partnership per

la Pace” al posto dell’e s p an s i on e Nato: altra parola data e non man- tenuta.Terzo punto: la promessa finì in un cassetto, e senza batter ciglio Clinton e Obama avviarono gli allargamenti. In pochi anni, tra il 2004 e il 2020, la Nato passò da 16 a 30 Paesi membri, schierando armamenti offensivi in Polonia, Romania e

nei Paesi Baltici ai confini

con la Russia (a quel tempo la Russia era in ginocchio economicamente e militarmente, ma possedeva pur sempre l’atomica). Nel vertice Nato del 2008 a Bucarest, gli Alleati dichiararono che Georgia e Ucraina sarebbero in futuro entrate nella Nato. Non

stupiamoci troppo se Putin,

mescolando aggressività, ri-

sentimento e calcolo dei ri-

schi, parla di “impero della

menzogna”. Se ricorda che le

amministrazioni Usa non

hanno mai accettato missili di Paesi potenzialmente avversi nel proprio vicinato (Cuba).Quarto punto: sia gli Usa che gli europei sono stati del tutto incapaci di

costruire un ordine internazionale diverso dal precedente, specie da quan-

do alle superpotenze s’è aggiunta la Cina e si è acutizzata la questione Tai-

wan. Preconizzavano politiche multilaterali, ma disdegnavano l’e s s e n z i a-

le, cioè un nuovo ordine multipolare. Il dopo Guerra fredda fu vissuto come una vittoria Usa e non come una comune vittoria dell’Ovest e dell’Es t.

La Storia era finita, il mondo era diventato capitalista, l’ordine era unipolare e gli Usa l’egemone unico. La hybris occidentale, la sua smoderatezza, è qui.Il quinto punto concerne l’obbligo di rispetto dei confini internazionali,

fondamentale nel secondo dopoguerra. Ma Putin non è stato il primo a violarlo.

L’intervento Nato in favore degli albanesi del Kosovo lo violò per primo nel ’99 (chi scrive approvò con poca lungimiranza l’inter vento).

Il ritiro dall’Afghanistan ha messo fine alla hybris e la nemesi era presagibile. Eravamo noi a dover neutralizzare l’Ucraina, e ancora potremmo

farlo. Noi a dover mettere in guardia contro la presenza di neonazisti nella

rivoluzione arancione del 2014 (l’Ucraina è l’unico Paese europeo a inclu-

dere una formazione neonazista nel proprio esercito regolare). Noi a dover vietare alla Lettonia – Paese membro dell’Ue – il maltrattamento delle minoranze russe.

Non abbiamo difeso e non difendiamo i diritti, come pretendiamo? Nel 2014, facilitando un putsch anti-russo e pro-Usa a Kiev, abbiamo fantasticato una rivoluzione solo per metà democratica. Riarmando il fronte Est dell ’Ue foraggiamo le industrie degli armamenti ed evitiamo alla Nato la morte celebrale che alcuni hanno giustamente diagnosticato. Ammettere i

nostri errori sarebbe un contributo non irrilevante alla pace che diciamo di volere.

Davide Casaleggio

 L’ultima minaccia di sanzione contro la Russia consiste nell’estrometterla dal sistema SWIFT (Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication).  https://buff.ly/35aFEzB 

Il sistema SWIFT è un registro su cui vengono annotati tutti i bonifici tra banche di Stati diversi. Serve per semplificare e velocizzare le compensazioni tra le banche e in ultima istanza rendere più economico e veloce un bonifico internazionale.  


SWIFT è nato per essere un sistema neutrale di garanzia per tutti con i server presenti in Belgio. Tuttavia in seguito agli attacchi alle torre gemelle del 2001 gli Stati Uniti hanno chiesto di avere una copia in tempo reale di tutte le transazioni mondiali anche sul territorio statunitense per poter rintracciare i terroristi. La questione in realtà è andata oltre con l’FBI che dichiara di utilizzare i dati per verificare crimini commessi al di fuori degli USA e al governo statunitense di verificare transazioni tra Paesi terzi. Nel 2019 ad esempio ha comminato una multa di 1,2 miliardi di dollari a Unicredit accusata di lavorare con le banche iraniane. https://buff.ly/2PUzuaR 

Questo comportamento ha ovviamente fatto reagire l'Unione Europea che ha fatto in modo che nei server negli Stati Uniti non vengano replicati i dati delle banche europee e anche la Cina che ha creato il suo sistema parallelo (CIPS). https://buff.ly/3sj6Q8i 


L’esclusione della Russia dal sistema SWIFT non farà altro che decretare la fine del sistema che già oggi non ha più una fama di sistema neutrale. 

La soluzione d’altro canto potrebbe essere dietro l’angolo. La Cina con la sua valuta digitale sta predisponendo il nuovo sistema di verifica internazionale delle transazioni e sorpassare tutti predisponendosi già per quando dollaro e euro saranno anch’essi basati sulla tecnologia della valuta digitale (simil criptovaluta per chi è a digiuno).

Armi italiane


 

Teresa Morra

 Giusto per avere le idee chiare....

SOLO PER NOTIZIA!!! SE PUÒ INTERESSARE PER UNA RISPOSTA AL "PERCHÉ" DI QUESTA GUERRA, ECCOVI UNA TESTIMONIANZA DAL LATO RUSSO.... Questo è quello che è, non quello che vogliono fare credere.....

Qui è spiegata la reale situazione dal 2014 a oggi, in poche, pochissime parole estratte dalla testimonianza di un abitante di Mosca.

“Questa guerra è nata nel 2014, quando è stato fatto un colpo di stato in Ucraina sostenuto dagli Stati Uniti e Israele. Hanno levato il Presidente (gli hanno ucciso tutti gli animali che aveva in casa) che è scappato a Mosca e hanno preso il potere con la forza. Sono il battaglione Azov e il Pravy sector,  della destra hitleriana ucraina (gli ucraini erano alleati di Hitler durante la seconda guerra mondiale) 

Dopo il colpo di stato sono subito state emanate delle leggi anti russe. Solo che l'Ucraina è un paese diviso in due dal Dneper, al di là sono ucraini, nazionalisti e vicini all'Europa, di qua sono russi e in Crimea sono russi. La Russia con un colpo di mano si è ripresa la Crimea senza sparare un colpo (perché il 90% sono russi e hanno fatto un referendum). Mentre nelle altre province sono state fatte persecuzioni (multe se parli in russo, sparatorie a chi pregava in russo). I dati OSCE parlano (non russi, ma europei) di 14000 morti fra civili e militari nel Donbas in 7 anni. 

Nel 2014 c'è stata la strage di Odessa, ma ne hanno parlato troppo poco in tv. Hanno dato fuoco a un sindacato che era pieno di anziani, donne con bambini e se scappavano dall'incendio, loro gli sparavano. 

Putin ha più volte denunciato il genocidio (14.000 morti) ma nessuno nei media occidentali ha approfondito.

Poi è arrivato Trump e l'Ucraina è rimasta sola, a lui non interessava. C'è stato i cessate il fuoco e sono stati fatti gli accordi di Minsk che prevedevano il riconoscimento delle due repubbliche da parte dell'Ucraina come regioni a statuto speciale. Purtroppo mai attuati e nessun politico, nonostante le pressioni russe per metterle in atto.

Si arriva così all'elezione di Biden, che affermò subito che Putin è un killer e che gliel'avrebbe fatta pagare. Il figlio di Biden, Hunter, ha diversi gasdotti in Ucraina, e affari milionari. Biden ha chiesto l'ingresso nella Nato dell'Ucraina, inaccettabile per la Russia. Inaccettabile perché i missili sarebbero puntati a 300 km da Mosca. Perché sarebbero puntati su Pechino, infatti la Cina ha sostenuto la Russia con contratti sul gas altissimi. 

Da dicembre è iniziata l'isteria americana sull'inizio della guerra. Hanno pompato Zelensky a bombardare di nuovo il Donbas per riprenderselo promettendogli aiuto militare. Lui ci è cascato. La Russia si è seduta al tavolo con tutti i presidenti e con tutti i ministri degli esteri ma senza risultati. Nessuno voleva trattare, ma ribattevano che l'Ucraina ha il diritto di entrare nella Nato. La Russia ha offerto di demilitarizzare l'Ucraina e farlo uno stato cuscinetto, come la Svizzera, di transito di gas e di merci, ma senza armi. Gli è stato risposto di no. Prodi in un'intervista ha detto che su 30 richieste di Putin, dovevano sceglierne 5,6 o 7 da accettare. Invece 30 richieste ha inoltrato e 30 no ha ricevuto.” 

Alla faccia delle mediazioni. 

Aggiungo che gli USA hanno piazzato in questi anni in Ucraina 14 laboratori che producono armi chimiche, lungo tutto il confine russo. Dunque una minaccia di non solo missili. 

A questo punto non è difficile comprendere la reazione di Putin, acclamato dalle popolazioni filo-russe del Donbass come un liberatore di quelle zone che non devono essere annesse alla Russia ma rese alla loro libertà dopo i massacri di questi anni. 

Non esistono buoni e cattivi, ma solo una buona o una cattiva informazione.

Nicola Morra

  Si legge su Repubblica quanto segue:


"Negli scontri di venerdì i soldati ucraini hanno catturato ai russi un insolito mezzo blindato, filmandolo come un trofeo. Si tratta infatti di una Lince, progettata dall’azienda italiana Iveco: un modello che ha avuto grande successo, esportato persino all’esercito britannico. La vendita a Mosca di questi veicoli militari risale al 2011, quando i rapporti con l’Occidente erano ottimi e il premier Silvio Berlusconi vantava l’amicizia con Vladimir Putin.


L’armata di Mosca stava avviando il programma di modernizzazione, scegliendo per la prima volta nella storia equipaggiamenti stranieri. Così dopo una lunga selezione è stato firmato un contratto da un miliardo di dollari, che prevedeva la consegna di 358 Lince e la costruzione in Russia di altri 1300, affidata al gruppo statale Kamaz. Ma le fabbriche locali sono insorte, aggiornando velocemente i loro cataloghi e offrendo mezzi simili come il Tigr. Le pressioni sono state tali da spingere il Cremlino a rinunciare alla produzione in patria del blindato made in Italy.


La Lince però è molto apprezzata dai generali russi. Dal 2012 è stata esibita nelle parate sulla Piazza Rossa. Oggi gli oltre trecento esemplari in servizio sono in dotazione alla polizia militare e agli incursori del Gru, il servizio segreto militare. Nei giorni precedenti l’invasione alcune di queste camionette sono state fotografate proprio in una colonna delle truppe d’assalto. Che evidentemente adesso le stanno impiegando in prima linea.".


Ecco, tanti ora si stanno indignando e lamentano la violenza russa a danno degli ucraini. Magari ci sono anche quelli che hanno venduto loro queste armi?


Perché non pensare, seriamente, alla fine della produzione mondiale di armi, allo stop ai traffici delle stesse, al sequestro ai soldi, pressoché infiniti, che questo business genera?

GigieRoss


 

sabato, febbraio 26, 2022

Il Vesuvio


 Neve a Napoli

Marco Manna

 Tra le tante dico pure io la mia.

Naturalmente come il 99% di chi si esprime sui social, non avrei le competenze per farlo, forse quelle accademiche no, ma per 10 anni ho girato un pò tutto l'est Europa,  e questo mi ha dato la possibilità di ascoltare tante storie.


L"Ucraina soffre di una forte polarizzazione politica,  che porta le persone su posizioni spesso estreme tra di loro, di questi tempi non è l'unica.


In Italia il dualismo nord/sud, la Spagna vive sotto una costante minaccia separatista,  da questo punto di vista nessuna nazione è immune, Belgio, Germania, Austria, poi ci sono i dualismi tipo Grecia/Turchia,  senza calcolare i Balcani, dove basterebbe uno starnuto per far ripartire le ostilità entro due giorni. 


Ma perché in Ucraina si è arrivati a questo, e nelle altre nazioni, la situazione è sotto controllo? 


Semplice, perché l'Ucraina ha la sfortuna di essere la nazione ponte tra Russia e Europa.


Immaginate se la prima Lega di Bossi, fosse stata armata dagli americani,  ho se l'E.T.A avesse avuto appoggio militare e finanziario, probabilmente anche in Italia e Spagna avremmo assistito ad un esito diverso.


L'Ucraina occidentale si sente più legata all'Europa e quella orientale alla Russia.


Questi due blocchi si sono contrapposti spesso negli ultimi 20 anni, avvicendandosi alla guida del paese, a turno le varie iniziative " Spontanee" di piazza,  sono state sostenute dagli americani e dai russi, per indirizzare a loro favore l'opinione pubblica e quella internazionale.


Entrambe le forze esterne hanno finanziato le fazioni in campo:  estremisti di destra ultra nazionalisti e politici fantocci.


Allora noi per chi dobbiamo tifare? Noi dobbiamo essere a favore della pace e del cessate il fuoco, perché a morire non saranno Putin o Baiden, e nemmeno funzionari della Nato o dell'Europa e della Russia, addirittura ci sono nazioni che da questo momento così drammatico ne potranno trarre solo vantaggi, sia economici che strategici, tipo la Cina.


Perciò smettiamola nel dire che la Nato tutela la libertà dei popoli, oppure che la Russia abbia invaso per difendere i russofoni Ucraini, entrambi hanno usato e stanno usando questa nazione per i loro scopi geopolitici, e le conseguenze le pagheremo noi tutti, i cittadini occidentali con l'ennesima crisi economica, quelli Ucraini ancora peggio, con la propria vita. 


#NoNato 

#NoPutin 

#NoUSA 

#NoGuerra

Elio Lannutti

 Commistione tra politica, affari, partecipate pubbliche: sempre più attuali i rimasugli di Vedrò, tink tank fondato da Letta nipote, ben foraggiato dalle imprese pubbliche e private, in primis Autostrade 


Atto n. 4-06667


Pubblicato il 25 febbraio 2022, nella seduta n. 409


LANNUTTI , BOTTO - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -

Premesso che, per quanto risulta agli interroganti:

l'8 febbraio 2022, in un comunicato stampa visibile sul proprio sito, Cassa depositi e prestiti, controllata per circa l'83 per cento da parte del Ministero dell'economia e delle finanze, ha annunciato l'investimento di "un miliardo di euro per offrire nuove opportunità di crescita e finanziamenti a oltre 100 PMI e Mid Cap europee colpite dagli effetti economici della pandemia. Questo è l'obiettivo del fondo Muzinich Diversified Loans Fund II in cui Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e il Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI) si sono impegnati a investire complessivamente 150 milioni di euro (rispettivamente 100 milioni da CDP e 50 milioni dal FEI)". Secondo quanto riportato da fonti di stampa, l'operazione risalirebbe alla precedente gestione di CDP, quando l'amministratore delegato era Fabrizio Palermo, e confermata ora da Dario Scannapieco;

in un altro comunicato, datato 14 febbraio 2022, CDP ha informato che dal 1° marzo sarà assunto come nuovo direttore del settore business il cofondatore di Muzinich & co. Sgr, Massimo Di Carlo, che lascerà per questo nuovo incarico Illimity SGR, la banca fondata alla fine del 2018 da Corrado Passera. In altre parole, l'amministratore delegato di CDP Scannapieco ha deciso di assumere il fondatore della società in cui la CDP sta investendo 100 milioni di euro;

ai vertici di Muzinich & co., in qualità di global head of economics and capital market strategy, c'è Fabrizio Pagani, economista, in passato collaboratore dell'allora ministro Pier Carlo Padoan nei Governi Renzi e Gentiloni, oltre che notoriamente vicino all'attuale segretario del Partito democratico, di cui Pagani è stato consigliere senior quando questi era Presidente del Consiglio del ministri (2013-2014), capo di gabinetto quando era sottosegretario presso la Presidenza del Consiglio (2006-2008), sempre suo consigliere quando era Ministro per gli affari europei (1998-1999) e Ministro dell'industria e del commercio estero (1999-2001). Pagani, peraltro, da ottobre 2020 è visiting professor a "Sciences Po", l'istituto di studi politici con sede a Parigi, dove proprio il segretario dem ha insegnato prima di tornare in Italia;

sempre fonti giornalistiche informano che a breve Scannapieco si accingerebbe a firmare un'altra nomina in CDP, quella di Isabella Falautano, che andrà a lavorare nell'ambito della direzione comunicazione diretta da Marco Santarelli (ex addetto stampa di Scannapieco alla BEI), come responsabile della sostenibilità. Anche Falautano, come Di Carlo, arriva da Illimity SGR, dove era responsabile della comunicazione. Isabella Falautano è stata tra i promotori del network veDrò, il think tank fondato nel 2012 da Enrico Letta, associazione non più attiva;

a gennaio 2022 CDP ha venduto al fondo statunitense Permira la totalità della sua partecipazione in Kedrion, un'azienda toscana che produce emoderivati. Kedrion è stata fondata dalla famiglia Marcucci,

si chiede di sapere:

se corrisponda al vero che l'operazione Muzinich sia stata approvata nel marzo 2021, proprio mentre l'ex amministratore delegato di Cassa depositi e prestiti si apprestava a essere sostituito dall'attuale Scannapieco;

se corrisponda al vero la circostanza, ad avviso degli interroganti quantomeno singolare, che Cassa depositi e prestiti abbia proceduto con un turn over ai suoi vertici con figure vicine all'attuale segretario dem;

quali iniziative di competenza il Governo intenda attuare al fine di rendere impermeabili agli appetiti dei partiti le aziende controllate dallo Stato.

Boom


 Boom

Alessandro Di Battista

 "L'immagine della donna ucraina dal volto insanguinato che appare oggi su quasi tutte le prime pagine dei principali giornali italiani è da colpo alla stomaco. Un'immagine che va vista e rivista, mostrata e rimostrata (ripeto, da vedere e rivedere da mostrare e rimostrare).


Esattamente come sarebbe stato giusto mostrare e rimostrare anche le immagini dei bimbi iracheni sotto le bombe della NATO, delle vecchiette serbe disperate dopo i raid su Belgrado, dei neonati dilaniati dai missili intelligenti sganciati durante un matrimonio sulle montagne afghane. 


E perché no, anche la foto di quel ragazzo palestinese affetto dalla sindrome di down maltrattato dai soldati israeliani, l'immagine di quel giovane chavista bruciato vivo durante le “democratiche” guarimbas, così come i cadaveri dei padri di famiglia russofoni assassinati in Donbass da gruppi paramilitari che si richiamano a Stepan Bandera e ad altri collaborazionisti del nazismo. 

Quanti hanno visto le foto dei bombardamenti su Gaza, uno dei luoghi con la maggiore densità di popolazione al mondo ed il solo luogo al mondo dove non è possibile neppure fuggire dalle bombe essendo una prigione a cielo aperto?


La guerra fa schifo sempre, non a corrente alternata. Le nefandezze dei potenti vanno raccontate sempre e non solo quando conviene e la stampa non dovrebbe mai fare figli e figliastri o mostrare solo le violenze dei “nemici” oscurando quelle degli “amici”. Mostrare TUTTE le vittime delle guerre è il miglior modo per lavorare per la pace. Una pace che non si otterrà mai se alcune guerre verranno condannate ed altre giustificate o peggio ancora dimenticate come quella che si combatte ancora oggi - con un numero enorme di vittime e sfollati -  in Yemen dove ad ordinare i raid è Mohammad bin Salman, uno degli “intoccabili” amici dell'occidente e della politica dei salotti buoni. 


“In guerra, la verità è la prima vittima” disse Eschilo. E' vero, e spesso è l'ipocrisia ad averla assassinata." 


ALESSANDRO DI BATTISTA

venerdì, febbraio 25, 2022

giovedì, febbraio 24, 2022

Gino Strada


 Guerra 

Nicola Morra

 Guerra.

Le due parti che pensano di poter rovesciare ognuna sull'altra la responsabilità.

Incredulità e sgomento, morte e sofferenza.

E tante domande, tanti dubbi, per chi volesse capire sollevando il velo dell'informazione ufficiale, anche perché la memoria delle "armi di distruzione" di massa con cui si procedette all'invasione dell'Iraq è ancora fresca, e Julian Assange ci ha permesso di scoprire tante falsità.

Vero è che la cultura della pace e del rispetto reciproco si alimenta non di armi, non di sospetti reciproci, ma di apertura e dialogo.

E questi ultimi non sono stati particolarmente praticati negli ultimi anni. Anni di sanzioni e prove muscolari fra grandi potenze che calpestano i diritti dei popoli pur di affermare la loro natura egemonica ed imperialistica. Con oligarchie che si perpetuano al potere schiacciando gli esclusi, i dimenticati, i fragili.

Napel’è


 

Il Presidente Pertini


 24/02/1990

mercoledì, febbraio 23, 2022

Pace ✌️


 Pace ✌️ 

Nisida


 

Pace e amore ✌️


 Pace e amore ✌️ 

Festa della donna

 23/02/1909

La “Giornata Internazionale della Donna” è una festa universalmente conosciuta che ha origini statunitensi e russe e risale ai primi del Novecento.

Quello che non tutti sanno è che la prima non si celebrò l’8 marzo, bensì il 23 febbraio.

Nella primavera del 1908 il Partito Socialista di Chicago organizzò una conferenza dedicata alle donne, incentrato sul loro sfruttamento, le discriminazioni sessuali e il diritto di voto.

Alla fine di questo evento si decise di istituire il “Woman’s Day” l’ultima domenica di febbraio.

Così l’anno successivo, il 23 febbraio 1909, si celebrò la prima festa delle donne. 

La ricorrenza venne poi interrotta dalla prima guerra mondiale in tutti i paesi belligeranti, finché a San Pietroburgo, l’8 marzo 1917 le donne della capitale guidarono una grande manifestazione antizarista e antibelligerante.

In ricordo delle protagoniste di quella marcia, qualche anno più tardi a Mosca, la Seconda Conferenza Internazionale delle Donne Comuniste fissò all’8 marzo la “Giornata Internazionale dell’Operaia”.

Poi, nel 1977, arrivò l'ufficializzazione delle Nazioni Unite, che invitarono tutti i Paesi a dichiarare l'8 marzo “Giornata delle Nazioni Unite per i Diritti delle Donne e la Pace Internazionale”.

martedì, febbraio 22, 2022

Notizie Tpi

 Le notizie da sapere oggi:


• Ucraina e Russia sono sull'orlo della guerra dopo la decisione di Vladimir Putin di riconoscere l'indipendenza delle due autoproclamate repubbliche del Donbass, in Ucraina orientale. Il presidente russo ha firmato il decreto in diretta televisiva, al termine di un lungo discorso alla nazione, in cui ha dichiarato che l’Ucraina è parte integrante della storia russa. Putin ha accusato il paese di minacciare la sicurezza della Russia, chiedendo a Kiev di cessare immediatamente le operazioni militari “o sarà responsabile di ogni spargimento di sangue”. Tra i documenti sottoscritti dal presidente russo, anche i trattati per l'assistenza militare.


Secondo la Nato, l’annuncio di Putin è un pretesto per invadere l’Ucraina con le decine di migliaia di truppe ammassate negli ultimi mesi lungo i confini ucraini. Dopo il discorso di Putin, Zelensky ha tenuto un lungo colloquio telefonico con Joe Biden, prima di presiedere la riunione del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale convocato in serata. Gli Stati Uniti hanno successivamente annunciato nuove misure contro la Russia. La presidente della commissione europea e il presidente del consiglio europeo, Ursula von der Leyen e Charles Michel hanno ribadito “l’unità, la fermezza e la determinazione” dell’Ue.


Il sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli affari politici Rosemary DiCarlo ha sottolineato che “Le prossime ore e i prossimi giorni saranno critici. Il rischio di un grande conflitto è reale e deve essere evitato a tutti i costi”.


Secondo il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, il riconoscimento costituisce “un grave ostacolo nella ricerca di una soluzione diplomatica”. “L'Italia è in costante contatto con i partner europei e atlantici per coordinare la risposta all'annuncio del Presidente della Federazione Russa", ha detto il ministro degli Esteri italiano, aggiungendo che il governo è "pronto a riferire in Aula".


• I venti di guerra affondano i mercati, piazze europee in rosso — La borsa di mosca cede l’11%, il crollo peggiore dal 2014. Vola il prezzo del petrolio: il Brent arriva a 96 dollari. Milano chiude a -1,72%.


• Covid: 24.408 nuovi casi e 201 morti — Il tasso di positività cala al 10,5%. Sui dati dei contagi incide la flessione del numero dei tamponi eseguiti di domenica, solo 231.766. Secondo il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti non ci sono le condizioni per prorogare lo stato di emergenza.


• In Italia quarta dose ai fragili dal 1° marzo. Fine alle restrizioni in Gran Bretagna — Johnson annuncerà lo stop anche all'obbligo di isolamento dei contagiati. L'Australia riapre i confini a tutti i vaccinati. 


• Maltempo: la coda della tempesta ‘Eunice' sull'italia — L'ondata in arrivo a nord, dove sono previsti neve, temporali e forti venti, con raffiche a 100 chilometri orari. Allerta in diverse regioni.

Assemblea


 Assemblea 

Patrizia Bedori

 Con le tasse, con le tasse ciao ciao  🎵 🎶


Quindi gli Agnelli/Elkann hanno frodato gli italiani nascondendo le plusvalenze di 5 miliardi quando hanno trasferito all'estero  la FCA sottraendo al fisco 1,3 miliardi. Ma come sempre è arrivato l’accordo e hanno accettato di pagare solo 730milioni, meno della metà del dovuto.


Invece per il trasferimento della holding Exor in Olanda hanno deciso di pagare 949milioni, questa volta non ci è dato ancora sapere di che sconto abbiano fruito, ma la coincidenza vuole che la decisione di pagare è arrivata solo venerdi, dopo che lo governo di quelli bravi ha comunicato nuovi stanziamenti per il comparto auto. 


Quello che sappiamo è che nel 2017 la Exor olandese degli Agnelli/Elkann che ha 120 miliardi di ricavi consolidati, ha avuto un aumento del patrimonio netto di 5,4 miliardi e solo nel 2021 viaggia sui 2 miliardi di utile netto. Senza contare la vendita nel 2022 di una delle società della holding Exor la "Partner Re" ai francesi con un'altra plusvalenza di 2,8 miliardi. 

Per dire. 


Ha ragione Gianni Barbacetto "prendi I soldi e scappa" e dopo aver succhiatl dallo stato italiano 6,3 miliardi nel periodo 2009/2012 -ovviamente esclusi tutti quelli che hanno preso come supporto per la cassa integrazione, mobilità prepensionamento-  ciao ciao.

È il loro modo di ringraziare l'Italia, andare all'estero e togliere risorse che servono agli italiani per la sanità, la scuola, per i servizi al cittadino.


Non è finita,  il gruppo Stellantis (FCA e peugot) riceverà dagli italiani 370 milioni per la costruzione della mega azienda per la produzione di batterie a Termoli e sullo stanziamento che il governo dei migliori ha deciso di regalare ai produttori di auto, 1 miliardo all'anno, Stellantis attingerà come minimo altri 330 milioni all'anno fino al 2030. 


Ma i giornali del gruppo Agnelli (Gedi fa parte di Exor) e non solo, non ne parlano o minimizzano poiché sono troppo concentrati a denunciare le frodi sul superbonus di 130 milioni, il 3% del totale.

Per non parlare dell'accanimento sul reddito di cittadinanza che aiuta le famiglie bisognose.

Pare che Elkann si sia lamentato con Draghi per la ferocia dell'agenzia delle entrate. 


Non è tutto bellissimo?

Non vi viene un travaso di bile? 


Buon inizio di settimana e, come dice qualcuno nei commenti, attendo la furente indignazione di Calenda.

lunedì, febbraio 21, 2022

Pino Cabras

 21 FEBBRAIO 2022: CRISI UCRAINA, UN PUNTO DI SVOLTA. 

Come accade da anni, la grande stampa non se n'è accorta subito, ma la crisi ucraina del febbraio 2022 è uno degli eventi più importanti da venticinque anni in qua. Segna un passaggio molto delicato, per molti spiazzante.

Dopo l'11 settembre 2001 fu recitato il mantra del “nulla sarà come prima”. La formula andrà rispolverata, magari in modo più giudizioso.

Non potranno essere più “come prima” né l'autopercezione dell'Occidente atlantista, né la valutazione che questo mondo dà della Russia putiniana, né si potrà più pensare di prendere decisioni con implicazioni militari nei confronti di Mosca con l'illusione che non abbiano un prezzo salatissimo da pagare, e subito. Si è già consumato tutto il tempo di un colossale abbaglio, ma dobbiamo capirlo al più presto se non vogliamo precipitare nella più grande catastrofe del nostro secolo.

La cosa che più mi ha colpito è lo stupore di molti analisti di fronte alla determinazione della reazione russa alle azioni del governo di Kiev in Donbass. Nel momento di massima tensione le classi dirigenti ucraine hanno attaccato massicciamente il territorio russofono.

L'inconsapevolezza che regna non dico fra le nostre popolazioni ma anche fra le nostre classi dirigenti è della stessa pasta di quella di Kiev.

Su «The Times» del 26 agosto 2008 (pochi giorni dopo un episodio che doveva già far capire dove si andava a parare, la guerra in Ossezia), è stato ricordato che «Lord Salisbury, ministro degli esteri e Primo Ministro ai tempi dell'Impero Britannico, irradiò un potere globale immenso; il che non significa che amasse giocare con questo potere. Di fronte a proposte di scelte politiche britanniche che riteneva in grado di danneggiare profondamente gli interessi di altre grandi potenze, Salisbury avrebbe guardato i suoi colleghi negli occhi chiedendo semplicemente: “siete davvero pronti a combattere? Altrimenti, non imbarcatevi in questa politica”. Se gli eventi di queste settimane hanno dimostrato chiaramente qualcosa, è che la Russia combatterà se percepirà sotto attacco i suoi interessi vitali nello spazio dell’ex Unione Sovietica, mentre l'Occidente non lo farà, e in effetti non lo potrà, dati i suoi conflitti in Iraq e Afghanistan». La lezione georgiana di allora non è bastata.

Non c'è stata alcuna trappola russa. Negli ultimi anni Mosca ha reso assolutamente, pubblicamente e ripetutamente chiaro che se la NATO voleva cambiare lo status strategico dell’Ucraina, la Russia avrebbe agito a tutela di interessi invalicabili. Da un lato, per vicinanza storica, gli europei sanno che su queste cose i dirigenti russi non scherzano. Dall’altro lato, gli americani sembrano sempre sottovalutare questa determinazione e trascinano comunque gli europei verso prezzi sempre più alti da pagare, potenzialmente devastanti. Le sanzioni fanno male prima di tutto all’Europa. Una cesura economica fra Europa e Russia comporterebbe un terribile ridimensionamento del tenore di vita di tutta l’Europa che lascerebbe indenne o quasi la potenza nordamericana.

Eppure i ministri degli esteri continuano ad agire come se la Russia fosse ancora lo Stato esausto degli anni novanta su cui sobbalzava etilicamente Boris Eltsin e sul cui collo gravava il cappio del Fondo Monetario Internazionale. Non è più quel paese.

Perciò è importante aprire gli occhi, capire da cosa nascono le illusioni e dissiparle con una migliore percezione dei tempi di ferro e di fuoco che si preparano.

Anziché inseguire una “unità dell’Occidente” forzata e tutta a spese dei popoli europei (con gli Americani pronti a combattere “fino all’ultimo ucraino”), occorre costruire una nuova architettura di sicurezza. Lo diciamo proprio mentre molti indossano l’elmetto.

Lo schema nemici/amici che caratterizzò la Guerra Fredda va superato. Un’Europa che vuole sicurezza non si deve creare nemici.

Il suo compito primario sarà di costruire amicizie durature, cooperazioni strategiche a 360 gradi, poiché una qualunque guerra globale sarà la fine dell’umanità.

Gli Stati Uniti, da alleato-protettore privilegiato, quali sono stati, devono diventare amici in una nuova alleanza su piede di parità con l’Unione Europea.

La Russia – che ha bisogno dell’Europa, e che, nonostante i diversi regimi politici, è già fortemente interconnessa con l’Europa – è il grande vicino di casa con cui non si può non essere amici. Ad essa l’Europa deve guardare come a un partner strategico, parte integrante della indivisibile sicurezza europea.

Il contrario è solo preparazione a una guerra più vasta.

Vesuvio


 Vesuvio

Notizie Tpi

 Le notizie da sapere oggi:


• Crisi Ucraina-Russia, intesa Macron-Putin per cessate il fuoco nel Donbass. Usa: "Siamo sull'orlo di un'invasione" — In lunga conversazione telefonica Macron e Putin, hanno concordato sulla necessità di trovare una soluzione diplomatica alla crisi ucraina. Secondo quanto riportato da Reuters. Il presidente russo avrebbe detto al suo omologo francese che le forze russe si ritireranno dalla Bielorussia al termine delle esercitazioni militari in corso nel paese che confina con l'Ucraina. La presidenza francese ha inoltre dichiarato che i ministri degli Esteri dei due paesi si incontreranno nei prossimi giorni e discuteranno di un possibile vertice a più alto livello con Russia, Ucraina e altri paesi alleati per stabilire "un nuovo ordine di pace e sicurezza in Europa".


Intanto il segretario di Stato americano Anthony Blinken ha avvertito che la situazione è “estremamente seria”. “Siamo sull'orlo di un'invasione”, ha detto ieri a Cnn, affermando che Joe Biden è disposto a incontrare Putin "in ogni momento". In serata, L'ambasciata degli Stati Uniti in Russia ha chiesto ai propri cittadini di preparare "piani di evacuazione per lasciare la Russia" per la minaccia di attacchi terroristici.


La vicepresidente statunitense Kamala Harris ieri ha dichiarato che le preoccupazioni dell’Italia per il settore energetico “saranno tenute in considerazione”. “C'è il rischio di pagare un prezzo economico ma "siamo al lavoro per mitigarne gli effetti”, ha detto.


• Telefonata Berlusconi-Draghi, l’impegno del Cavaliere: “Forza Italia sarà sempre leale al governo” — “Non si debbono drammatizzare alcune vicende parlamentari di questi giorni”, ha detto Silvio Berlusconi che ieri ha parlato al telefono con Mario Draghi dopo una settimana difficile per il suo governo, andato sotto per quattro volte nell’esame del decreto Milleproroghe.


• Covid: in Italia in calo ricoveri (-103) e intensive (-19) — I nuovi casi sono 42.081 e 141 morti, positivita' sale all'11,3% a fronte del ridotto numero di tamponi.


• La regina Elisabetta II è positiva al Covid, "solo sintomi blandi" — Dopo Carlo e Camilla, anche la monarca 95enne ha preso il virus. Ora continua a svolgere mansioni leggere nella sua residenza del Castello di Windsor. 


• Israele riapre ai turisti non vaccinati — Per recarsi nello Stato ebraico basterà un test. 


• Traghetto in fiamme: trovato un morto a bordo — La salma sarebbe di un camionista greco. Un lituano salvato dopo 52 ore, dieci le persone disperse. Cingolani esclude sversamento in mare.


• Azione: il primo congresso, Calenda "nasce il terzo polo riformista, arriveremo al 20% e poi vi lascio il partito" — Il leader del partito: "Renzi dica se vuole fare business o politica".


• Frattura al femore, Ciriaco De Mita operato d'urgenza — Brutta caduta in casa per il 94enne ex presidente del Consiglio. E' ricoverato all'ospedale "Moscati" di Avellino.


• Pechino 2022: si chiudono le olimpiadi, 17 medaglie per gli azzurri — L’Italia sul podio in 8 diverse discipline. La Cina cede il testimone a Milano-Cortina 2026: il presidente del CIO consegna la bandiera olimpica ai sindaci Giuseppe Sala e Gianpietro Ghedina.

Gaetano Amato

 Buongiorno. Facebook sta apportando modifiche alle richieste di amicizia. le donne avranno a disposizione un tasto con la scritta: " accetto l'amicizia ma non te la do". accanto ci sarà un altro tasto con la scritta "accetto l'amicizia e finalmente la do a qualcuno"

Per gli uomini, invece, contemporaneamente alla richiesta di amicizia inviata, si aggiungerà un messaggio : se non la dai evitiamo di perdere tempo e non accettare. il ministero delle politiche sociali, in collaborazione con zuckerberg, ha predisposto, per la messaggeria di facebook,  delle frasi precompilate, onde far evitare figure di merda. PER ESEMPIO, accedendo ai pre compilati, si trova la frase: me la dai invece che me l'ha dai; oppure quanti anni hai invece di quanti ani ai, ti posso invitare a prendere un caffè, invece di senti chenedicise ci prentiamo il cafè nziemo, e cosi via. contemporaneamente, a chi inserisce le k al posto di ch gli si bloccherà il pc per quattro settimane e gli saranno inviate in automatico schede dei test di accesso alle classi elementari.

Ricordo

Ricordo 
 

Marina di Puolo a Sorrento


 

domenica, febbraio 20, 2022

Potere


 Potere 

Marco Travaglio

 LUPI PER AGNELLI..... 


F.Q. - Di Marco Travaglio - 20 Febbraio 2022:


La lettura dei giornaloni ci induce a un moto spontaneo di commozione e gratitudine per una famiglia di buoni samaritani torinesi che dona un miliardo di euro allo Stato per i nostri bisogni più impellenti. I titoli più soavi sono sulle testate dei benefattori.


Stampa: “Accordo tra Fisco e gruppo Agnelli: un miliardo per le sedi in Olanda.

Exor: ‘Corretta la nostra interpretazione delle norme. Nessuna sanzione, contenzioso chiuso’”.

Repubblica: “Accordo col Fisco sul passaggio in Olanda. La società: ‘Operato secondo le regole’”.

Ma anche il Sole 24 ore non scherza: “Exor e Agnelli, quasi 1 miliardo per chiudere la vertenza fiscale”.

E il Corriere: “Exor-Agnelli, pace da 950 milioni con il Fisco”.


Non è ben chiaro a quale guerra o “vertenza” o “contenzioso” sia seguito l’“accordo” di “pace”. Ma è pacifico che i donatori subalpini nulla dovevano, avendo osservato rigorosamente “regole” e “norme”, il che rende ancor più nobile il munifico gesto di devolverci metà degli utili. Un po’ come quegli imputati che patteggiano anni di galera, ma restano innocenti.


Ci par di vederlo, il giovine John Elkann che arringa il folto gregge degli Agnelli, leccandosi il pollice mentre sfoglia il libretto degli assegni: “Mi voglio rovinare: facciamo un miliardo e un bacio sopra, se no dicono che siamo tirati! Apro una parente: se non sganciamo subito il miliardo, il fisco potrebbe affibbiarcene 2 o 3 per l’Exit Tax non pagata col trasloco in Olanda, e cara grazia che c’è lo sconto Draghi. Ma questo non lo diciamo, anche perché dallo Stato abbiamo incassato 10 miliardi fino al 2013 e ora si ricomincia. Chiusa la parente. Senza nulla a pretendere, i fratelli Elkann, che siamo noi”.


Ci par di vedere pure i colleghi di Stampubblica, ai quali va la nostra solidarietà. S’erano appena riavuti dalla fatica di nascondere il sequestro di 30 milioni ai cavalieri Gedi (gestione De Benedetti) per una presunta truffa da 38 all’Inps e di maledire il M5S per le truffe miliardarie sul superbonus (mai esistite) e zac!


Gli capita fra capo e collo la notizia del padrone che prende i soldi e scappa, viene beccato e ne restituisce un po’ per evitare il peggio, mentre con l’altra mano ritira il primo dei 3-4 miliardi in 8 anni gentilmente offerti dal trio Draghi-Giorgetti-Cingolani. Ora chi lo dice a Sebastiano Messina, che su Rep voleva “vietare a vita l’uso della parola ‘onestà’” ai 5Stelle che “permettono a un imbroglione di truffare un miliardo – un miliardo! – col superbonus e consentono a mafiosi, finti poveri e latitanti di incassare ogni mese il reddito di cittadinanza” (500 euro!).


In attesa di trovare un’anima pia che lo avvisi col dovuto tatto, Rep mette a pag. 1 il miliardo dallo Stato agli Agnelli e a pag. 25 il miliardo dagli Agnelli allo Stato. Sennò poi la gente sospetta che questi Agnelli siano parenti.

Pericolo ⚠️


 

venerdì, febbraio 18, 2022

Elio Lannutti

 Mentre la pandemia si allontana e l'economia precipita, un milione di lavoratori lasciati a casa perché privi di green pass rafforzato. Su quali basi scientifiche questo governo ha deciso di impedire agli over 50 l'accesso al luogo di lavoro, considerando che è scientificamente dimostrato che anche i vaccinati possono essere portatori del virus COVID-19?


Atto n. 4-06617

Pubblicato il 17 febbraio 2022, nella seduta n. 405

LANNUTTI , GIANNUZZI , ANGRISANI , ABATE , BOTTO , LEZZI , LA MURA - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro della salute. -

Premesso che:

con il decreto-legge n. 1 del 2022 (recante "Misure urgenti per fronteggiare l'emergenza COVID-19, in particolare nei luoghi di lavoro, nelle scuole e negli istituti della formazione superiore"), pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed entrato in vigore l'8 gennaio 2022 ("decreto COVID"), sono state introdotte ulteriori misure volte a contenere la pandemia riguardanti: l'obbligatorietà dei vaccini per gli over 50, l'estensione del super green pass per il lavoro per i soggetti che abbiano compiuto il 50° anno di età, l'estensione dell'obbligo vaccinale, senza limiti di età, al personale universitario e delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e degli istituti tecnici superiori, l'accesso a pubblici uffici, servizi postali, bancari e finanziari, attività commerciali;

a decorrere dal 15 febbraio 2022 per tutti i lavoratori over 50, sia pubblici (come disposto dagli articoli 9-quinquies, commi 1 e 2, 9-sexies, commi 1 e 4, 9-septies, commi 1 e 2, del decreto-legge n. 52 del 2021, e richiamato all'art. 4-quinquies del decreto-legge n. 44 del 2021 introdotto dal decreto COVID, in tale categoria sono compresi il personale delle autorità amministrative indipendenti; della Commissione nazionale per la società e la borsa e la Commissione di vigilanza sui fondi pensione; della Banca d'Italia; nonché degli enti pubblici economici e degli organi di rilievo costituzionale; i soggetti che svolgono, a qualsiasi titolo, la propria attività lavorativa o di formazione o di volontariato presso le amministrazioni di cui al comma 1, anche sulla base di contratti esterni; i magistrati ordinari, amministrativi, contabili e militari nonché i componenti delle commissioni tributarie; i magistrati onorari e i giudici popolari), sia privati (compresi tutti i soggetti che svolgono, a qualsiasi titolo, la propria attività lavorativa o di formazione, anche in qualità di discenti, o di volontariato nei luoghi di cui al comma 1, anche sulla base di contratti esterni) nonché autonomi, che lavorino tanto in presenza quanto in smart working, è stato introdotto l'obbligo di possedere il super green pass per l'accesso ai luoghi di lavoro. In caso di violazione di tale prescrizione, dal 15 febbraio 2022 è prevista una sanzione amministrativa stabilita nel pagamento di una somma da 600 a 1.500 euro, oltre alle conseguenze disciplinari previste dalle normative di settore;

considerando che:

per quanto riguarda lo stato della pandemia, secondo gli esperti quella attuale è una fase ormai endemica e, alla luce della situazione economica, che vede il Paese coinvolto in una crisi energetica, con l'inflazione alle stelle, con beni di prima necessità come pane e pasta a prezzi più che raddoppiati, e con un tessuto imprenditoriale che rischia di implodere (è di queste ore la notizia della crisi del comparto alimentare in una delle regioni più ricche d'Italia, l'Emilia-Romagna), non è possibile lasciare a casa un milione di lavoratori senza stipendio. Peraltro, l'Italia è l'unico Paese che ha introdotto un tale limite per chi lavora, che appare una misura più politica che sanitaria;

inoltre, è bene ricordare che al considerando 36 del regolamento (UE) 2021/953 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 giugno 2021, viene sancito un divieto di discriminazione diretta o indiretta circa le persone che non sono vaccinate ("È necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate, per esempio per motivi medici, perché non rientrano nel gruppo di destinatari per cui il vaccino anti COVID-19 è attualmente somministrato o consentito, come i bambini, o perché non hanno ancora avuto l'opportunità di essere vaccinate o hanno scelto di non essere vaccinate");

come pure, gli articoli 9 e 10 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea impongono di garantire un'adeguata protezione dal pericolo di esclusione sociale, combattendo la discriminazione, anche attraverso misure di protezione giuridica per le potenziali vittime;

tuttavia, dal 15 febbraio 2022 è entrato in vigore l'obbligo del green pass rafforzato per gli over 50 per accedere ai luoghi di lavoro,

si chiede di sapere:

se si ritenga che il super green pass rispetti i dettami della Costituzione e del considerando 36 citato, e quindi se ritenga discriminatorio permettere solo alle persone vaccinate over 50 di accedere ai luoghi di lavoro, impedendone l'accesso a coloro che hanno scelto di non vaccinarsi o che non possono vaccinarsi, ma che rispettano tutte le norme igienico-sanitarie prescritte;

se si ritenga che questa misura possa danneggiare ulteriormente l'economia, considerando la crisi economica e l'aumento costante dei poveri nel nostro Paese;

su quali basi scientifiche si sia deciso di impedire agli over 50 l'accesso al luogo di lavoro, considerando che è scientificamente dimostrato che anche i vaccinati possono essere portatori del virus COVID-19.

Marina di Puolo


 

✌️ pace ☮️


 Facciamo scoppiare la pace 

giovedì, febbraio 17, 2022

Foto


Foto



 

Elio Lannutti

 M5S all'attacco: Gualtieri paga debiti elettorali con assunzioni. Il Mago di Azz continua ad illudere i romani 


M5S all'attacco: Gualtieri paga debiti elettorali con assunzioni "Tutti messi a libro paga dei cittadini romani" Roma, 17 feb. (askanews) - "Per quanto tempo ancora Roma Capitale dovrà scontare i debiti elettorali di Roberto Gualtieri? L'infornata di sostenitori e alleati dell'ex ministro dell'Economia negli uffici di Gabinetto del Campidoglio comincia a essere davvero imbarazzante". L'attacco è del consigliere capitolino M5S e vicepresidente della commissione Ambiente Daniele Diaco che, in una nota, afferma che "senza minimamente curarsi degli esosi esborsi per le casse capitoline, ergo senza alcun rispetto per i soldi dei romani, l'attuale primo cittadino continua a 'infrattare' negli uffici di Palazzo Senatorio personale esterno composto da gente, guarda caso, che aveva appoggiato la sua candidatura in campagna elettorale". "Tra le ultime 'new entry' - denuncia Gualtieri - oltre a quelle già contrattualizzate, figurano un ex membro del Pd poi divenuto segretario romano di Articolo 1, un ex Pd passato in seguito a Italia Viva e poi presidente de 'La Giovane Roma', il segretario romano del Psi e altri. Tutti messi a libro paga del Campidoglio, e quindi dei cittadini romani, con compensi piuttosto ragguardevoli, con metodi degni del peggior spoils system". Gualtieri, secondo Diaco "dovrebbe smetterla di utilizzare il Campidoglio come un 'ricettacolo' di persone verso le quali sdebitarsi per la sua elezione a sindaco - aggiunge -. Pensi, piuttosto, al benessere dei romani e alle esigenze di una città che attende ancora un qualunque cenno di risveglio da parte di un'Amministrazione che sembrerebbe dormire sogni beati". Sis 20220217T185628Z

Bagnoli


 

Elio Lannutti

 Carburanti, prezzi in salita sulla rete. 2,074 euro al litro= 4.015 lire. Venti anni fa ci sarebbero state le barricate, ma con l’euro, La Rapina del Secolo, grassare e taglieggiare i cittadini tutto è più facile !  


ROMA, 17 FEBBRAIO 2022 - Si sale ancora sulla rete carburanti: le compagnie lasciano oggi invariati i prezzi raccomandati di benzina e diesel, ma i prezzi praticati sul territorio, a valle degli interventi dei giorni scorsi, risultano in crescita sia nella modalità self che nella modalità servito. Quanto alle quotazioni dei prodotti petroliferi in Mediterraneo, hanno chiuso ieri al rialzo.


Venendo alla situazione nazionale più nel dettaglio, in base all'elaborazione di Quotidiano Energia dei dati alle 8 di ieri comunicati dai gestori all'Osservaprezzi carburanti del Mise, il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self cresce a 1,847 euro/litro (ieri 1,841), con i diversi marchi compresi tra 1,835 e 1,872 euro/litro (no logo 1,825). Il prezzo medio praticato del diesel self sale a 1,721 euro/litro (ieri 1,716) con le compagnie posizionate tra 1,713 e 1,734 euro/litro (no logo 1,707).


Quanto al servito, per la benzina il prezzo medio praticato aumenta a 1,979 euro/litro (ieri 1,973) con gli impianti colorati che mostrano prezzi medi praticati tra 1,915 e 2,074 euro/litro (no logo 1,874). La media del diesel servito cresce a 1,858 euro/litro (ieri 1,852) con i punti vendita delle compagnie con prezzi medi praticati compresi tra 1,793 e 1,937 euro/litro (no logo 1,756).


I prezzi praticati del Gpl vanno da 0,817 a 0,835 euro/litro (no logo 0,812). Infine, il prezzo medio del metano auto risulta in saliscendi e si posiziona tra 1,780 e 1,876 (no logo 1,748), con il valore massimo in crescita.

Il mare


 In sieme

Pepe Mujica


 Pepe Mujica 

mercoledì, febbraio 16, 2022

Cause


 Cause

Elio Lannutti

 Prezzi carburanti, giro di aumenti


Nuovi interventi delle compagnie. Il monitoraggio dell’andamento sul territorio


ROMA, 16 FEBBRAIO 2022 - Giro di aumenti sulla rete carburanti. Dopo i ritocchi effettuati ieri da Eni, a rivedere oggi al rialzo i prezzi raccomandati sono infatti IP (+1,5 centesimi su benzina e diesel), Tamoil e Q8 (entrambi +1 cent sui due carburanti). In attesa di recepire questi nuovi interventi, i prezzi praticati sul territorio risultano in crescita, specialmente nella modalità self. Quanto alle quotazioni dei prodotti petroliferi in Mediterraneo, hanno chiuso ieri in discesa.


Venendo alla situazione nazionale più nel dettaglio, in base all'elaborazione di Quotidiano Energia dei dati alle 8 di ieri comunicati dai gestori all'Osservaprezzi carburanti del Mise, il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self sale a 1,841 euro/litro (ieri 1,837), con i diversi marchi compresi tra 1,828 e 1,862 euro/litro (no logo 1,820). Il prezzo medio praticato del diesel self cresce a 1,716 euro/litro (ieri 1,712) con le compagnie posizionate tra 1,707 e 1,728 euro/litro (no logo 1,702).


Quanto al servito, per la benzina il prezzo medio praticato va a 1,973 euro/litro (ieri 1,972) con gli impianti colorati che mostrano prezzi medi praticati tra 1,909 e 2,063 euro/litro (no logo 1,869). La media del diesel servito è a 1,852 euro/litro (ieri 1,851) con i punti vendita delle compagnie con prezzi medi praticati compresi tra 1,787 e 1,926 euro/litro (no logo 1,752).


I prezzi praticati del Gpl vanno da 0,819 a 0,833 euro/litro (no logo 0,813). Infine, il prezzo medio del metano auto si posiziona tra 1,782 e 1,844 (no logo 1,734), con il valore massimo in calo.

GigiRoss


 

Pace


 Pace

martedì, febbraio 15, 2022

Elio Lannutti

 I MIGLIORI TAFAZZI: C'È UNA LOGICA IN QUESTA FOLLIA? 


(di Marco Travaglio - 13 Febbraio 2022)

Immaginate se il governo in pieno inverno imponesse il maglione di lana, il cappotto e la sciarpa, ma a far data dal 21 giugno: un’ambulanza lo porterebbe in blocco alla neurodeliri. Ma è esattamente quel che han fatto Draghi e i suoi Migliori il 5 gennaio, imponendo il Super green pass e l’obbligo vaccinale per gli over 50 a far data dal 15 febbraio, quando tutti sapevano che la curva della quarta ondata Covid sarebbe scesa in picchiata e gli altri Paesi (che mai hanno neppure immaginato il Green pass per lavorare, figurarsi quello Super) avrebbero levato le proprie ben più blande restrizioni. 

Martedì l’Italia di Draghi, da “modello”, “esempio” e “apripista” del mondo (che si è sempre ben guardato dall’imitarla), diventerà ufficialmente il Tafazzi del pianeta. Rinuncerà alla manodopera di almeno 1,5 milioni di lavoratori over 50 (senza stipendio né reddito di cittadinanza), con disagi nei servizi pubblici e nelle aziende. Terrà lontani milioni di turisti stranieri. E aggraverà le discriminazioni tra vaccinati e non (inclusi i guariti in attesa di pass, i fragili in attesa di esenzione e i vaccinati con due dosi: tutti trattati come No vax terrapiattisti). 

Il tutto per l’ottusa vanità del premier e dei suoi pessimi consiglieri che spacciarono una misura politica per sanitaria e i vaccinati per immuni, scordandosi di revocare la carta ai positivi, che seguitano a infettare travestiti da negativi. Intanto piangiamo 3-400 morti al giorno (media per abitante superiore agli altri grandi Paesi Ue), anzi non li piangiamo più, per non dover ammettere di avere sbagliato: anziché ridurre i contagi con distanze e ffp2 nei trasporti pubblici e nelle scuole e con lo smart working nella Pa, si è preferito coprire il nulla col derby Vax-No vax (irrilevante sui contagi) e lasciar correre il virus con lo stop alle quarantene.

Ai tempi di Conte i morti erano un’arma da scagliargli addosso: ora con Draghi – per paura che qualcuno ricordi quella macabra propaganda – la strage si consuma in clandestinità. E tg e stampa di regime titolano “Draghi riapre l’Italia”, “Ritorno alla normalità”. La normalità dei bambini che scoprono a scuola di essere dei cattivoni da punire solo perché i genitori (in ossequio alla legge) non li hanno vaccinati. 

La normalità di milioni di persone che non possono salire su un bus, viaggiare, fare acquisti, andare dal barbiere, bersi un caffè all’aperto perché sprovviste della carta verde che non garantisce null’altro che un minor rischio di morte e malattia grave (ma chi le difende da se stesse non vuole il suicidio assistito?). Ci avevano detto che era per impedire il collasso delle terapie intensive (mai riempite oltre il 15%): ora che si svuotano, insieme alle tasche degli italiani, c’è una logica in questa follia?

Fuochi


 

Bagnoli


 Bagnoli 

lunedì, febbraio 14, 2022

San Valentino


 San Valentino 

Luigi Grosso

 copio incollo questa riflessione importantissima che vi invito a leggere di Luigi Grosso


Costruendo Edilizia e Bonus

Sul finire gli anni “60 realizzare un fabbricato, significava acquistare 86% del materiale da produttori/artigiani locali; circa l’8% da produttori fuori l’ambito territoriale di riferimento e il resto da mercato estero. Un fabbricato si realizzava con: idraulico, falegname, vetraio, pavimenti, acciaio, cemento, componenti impiantistici tutti italiani e la maggior parte locali. Avevamo in Italia 24 stabilimenti con forni rotanti sparsi sul territorio nazionale per produrre cemento e piccole acciaierie che fornivano l’acciaio riciclando rottami, perfino le piastrelle erano di produzione locale dalla lavorazione di scarti di marmo o pietre varie.

Realizzare un fabbricato significava far crescere le attività del proprio territorio e garantire benessere sia per i cittadini che per chi lavorava nell’indotto.  

Poi venne la globalizzazione…

Oggi il cemento viene prodotto altrove, in Italia sono rimasti attivi solo 7 forni rotanti, il maggior produttore di acciaio è indiano e determina il ”prezzo “in tutta Europa; le leghe e i metalli per: infissi, impianti e molto altro vengono commercializzati attraverso il mercato londinese. Buona parte della tecnologia è francese e tedesca. Un fabbricato oggi in Italia assorbe il 92% del materiale di provenienza straniera e di questi solo circa il 45 % è prodotto all’interno della Unione Europea, la rimanente parte altrove in qualche parte del mondo.

I super Bonus.

Sisma bonus significa per la maggior parte: fibra di carbonio, che proviene dalla Germania o Francia (Basf e Hexcel Francia che con lo stabilimento di Les Avenières, oggi è principale polo europeo per la tessitura delle fibre di carbonio mentre nello stabilimento di Dagneux  si producono materiali compositi). 

Costo di mercato tra i 42 e i 70 euro + 25..30 euro di manodopera per una corretta posa in opera. Oggi i prezzari DEI (riferimento per i decreti “bonus”) quotano la fibra da un minimo di 260 euro fino ad un massimo di 450 euro + spese di progettazione, gestione pratiche e anticipazione capitale. Il valore finale per applicazione di fibra di carbonio può arrivare a circa 700 euro per mq.

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Ecobonus significa coibentazioni, le tecnologie sono molteplici ma la materia prima è tutta straniera. Costo base pannelli da un minimo di 14 euro fino ad un massimo di circa 110-120 euro. Oggi i prezzari DEI (riferimento per i decreti “bonus”) quotano i pannelli da un minimo di 60 euro fino ad un massimo di 440 euro + spese di progettazione, gestione pratiche e anticipazione capitale. Il valore finale per applicazione di un isolamento a cappotto può arrivare a circa 600 euro per mq.

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Risulta evidente che buona parte della “risorsa” che deriva dal credito di imposta finisce all’estero, in parte in burocrazia e formalità e una fetta sostanziosa alle banche e a chi ci specula….. 

Le tecnologie non sono nostrane, i ricavi non generano investimenti e alla fine della giostra le imposte future delle Stato Italiano finiscono OGGI nelle tasche di produttori stranieri o istituti finanziari a suon di riconoscimenti al  20…30 %

Ma che siamo? Chi siamo e cosa facciamo……qualcuno lo può spiegare ai comuni mortali? 

Scritto da Luigi Grosso

Amici


 

Mari Muscará

 I NOSTRI RAGAZZI FORMATI CHE DEVONO LAVORARE 


Ricordate il concorso Ripam della Regione Campania?

La graduatoria del corso-concorso, pubblicata nel luglio 2021, ha validità 2 anni (dopodiché tale graduatoria sarà considerata decaduta ed i candidati idonei svincolati);

Il 20% dei posti “decaduti” dalla fase di Formazione e Rafforzamento ad oggi sono perlopiù in capo alla Regione Campania (e, dunque, una buona fetta di candidati idonei hanno espletato il periodo di tirocinio proprio nel suddetto ente)

I candidati risultati idonei attualmente non possono usufruire di ammortizzatori sociali perché in contrasto con la borsa di studio percepita molti hanno dovuto licenziarsi per accedere alla fase di formazione e rafforzamento.

La penuria di personale che affligge la Pubblica Amministrazione indurrebbe a pensare che sarebbe utile usufruire di personale "già formato" ed invece a distanza di tanto tempo nulla, solo un silenzio che mortifica chi si è impegnato e potrebbe fare e fare bene.

Ecco la mia interrogazione

domenica, febbraio 13, 2022

GigieRoss

Gigieross 
 

Canale YouTube

 https://youtube.com/channel/UCp1bdP3nfikwTBhrcxCWDhQ

Marco Travaglio

 PIU' PELO PER TUTTI.... 


(di Marco Travaglio - 12 Febbraio 2022)

Il garrulo Giuliano Amato, nella sua ultima reincarnazione di presidente della Consulta, anziché tacere in attesa di pronunciarsi il 15 febbraio con i 14 colleghi sull’ammissibilità degli 8 referendum (sulla cannabis, l’eutanasia e la giustizia), twitta: “I referendum sono una cosa molto seria e perciò bisogna evitare di cercare ad ogni costo il pelo nell’uovo per buttarli nel cestino”.

In realtà, proprio perché i referendum sono una cosa molto seria, la Corte deve valutare se le norme prodotte da un successo dei Sì sarebbero compatibili con la Costituzione. Anche cercando il pelo nell’uovo, che è inversamente proporzionale al pelo sullo stomaco (di cui Amato, nelle sue numerose vite, ha dato prove preclare).

Quello sulla cannabis è compatibile con la Carta. Quello sull’eutanasia tocca una materia così delicata che merita una legge ben ponderata, non la scure del Sì/No. E quelli sulla giustizia sono quasi tutti incostituzionali.

1. Responsabilità civile. Oggi chi ritiene di aver subìto un torto dalla giustizia può chiedere i danni allo Stato. Se passa il referendum, potrà fare causa direttamente al magistrato. Così chiunque sarà condannato nel penale o si vedrà dar torto nel civile denuncerà i suoi giudici. Che, per evitarle, non condanneranno più nessuno o daranno sempre ragione ai potenti e mai ai deboli. Ma “i giudici sono soggetti soltanto alla legge” (art. 117).

2. Manette vietate. Niente più custodia cautelare in carcere per finanziamento illecito ai partiti e per tutti “i delitti puniti con pene sopra i 5 anni” (per gli altri già non è prevista), salvo nei casi di “concreto e attuale pericolo” che uno reiteri “gravi delitti con armi o di altri mezzi di violenza” o di mafia e terrorismo. Così ladri, scippatori, bancarottieri, evasori, frodatori, corrotti, corruttori, concussori, truffatori, stalker verrebbero fermati e subito scarcerati dopo 48 ore. Una follia contraria ai principi di eguaglianza, di ragionevolezza e con le esigenze di ordine pubblico.

3. Carriere separate. A parte l’assurdità del merito, l’“ordine giudiziario” unico fra pm e giudici è sancito dalla Costituzione, che non si cambia coi referendum abrogativi.

4. Legge Severino. Si vuole abolire l’incandidabilità dei condannati definitivi per gravi o gravissimi reati. Ma o si abroga l’articolo 54 della Costituzione, che impone “disciplina e onore” a chi ricopre cariche pubbliche, o si cancella il referendum.

5. Consigli giudiziari. Nelle filiali locali del Csm che giudicano i magistrati, voterebbero pure gli avvocati. Così quello di Messina Denaro potrebbe dare la pagella a chi lo sta cercando.

6. Elezioni del Csm. Chi si candida non dovrà più raccogliere firme. Almeno questo quesito è compatibile con la Costituzione: infatti non frega niente a nessuno.

Tempo fa


 

sabato, febbraio 12, 2022

Lavoratori


 Lotte operaie