mercoledì, febbraio 28, 2007

Avanti Prodi


Il governo Prodi, ha ricevuto la fiducia, auguriamoci che iniziano ad affrontare i gravi problemi che attanagliano i pensionati e la povera gente.

martedì, febbraio 27, 2007

Qualsiasi governo sia di destra o di sinistra, che vince l'elezioni, ritiene come prima priorità quella della modifica delle pensioni, allora si pensa adesso aumenteranno le minime e abbasseranno le massime, ma invece la prima cosa che vogliono fare è quello di abbassare i coefficienti.

lunedì, febbraio 26, 2007

Ecco altre novità

Previdenza/ Ecco il piano del governo sulla riforma delle pensioni
Lunedí 26.02.2007 11:48
Età pensionabile, coefficienti di trasformazione, fusione degli enti previdenziali: su questi tre pilastri il governo starebbe mettendo a punto la riforma del sistema previdenziale da varare d'intesa con i sindacati. ETA' PENSIONABILE: secondo le anticipazioni di 'Repubblica', al posto dello "scalone" introdotto con la riforma Tremonti-Maroni (dal primo gennaio del 2008 porta l'età minima per l'accesso alla pensione di anzianità da 57 anni a 60, e garantirà 150 miliardi di risparmi dal 2008 al 2025) arriveranno gli "scalini". Dal 2008 l'età potrebbe essere fissata a 58 anni (con 35 di contributi versati) e poi salire gradualmente, accompagnata da un meccanismo di incentivi. La soglia a 57 anni più 35 di contributi dovrebbe restare per chi e' occupato in un lavoro usurante o faticoso. COEFFICIENTI DI TRASFORMAZIONE: per il ministro dell'Economia, secondo il 'Corriere della Sera', nella riforma delle pensioni è "compresa la revisione dei coefficienti"; Padoa-Schioppa ne avrebbe già parlato con Prodi. Il punto di partenza, sottolinea il ministro, è il memorandum governo-sindacati dello scorso autunno "l'unico che ha firme dia del governo che dei sindacati". Resta il fatto, spiega 'Repubblica' che senza questa operazione la Ragioneria generale dello Stato stima un'impennata del rapporto tra spesa previdenziale e Pil fino al picco del 15,8% nel 2050 (con un balzo del due per cento rispetto al rapporto attuale).
Esclusi dal ritocco dei coefficienti dovrebbero essere i lavoratori piu' giovani che hanno una carriera discontinua e, dunque, un ammontare di versamenti troppo basso, tale da non garantire una pensione dignitosa (tra i 400 e i 500 euro mensili). Proprio per questa tipologia di lavoratori si sta ragionando di introdurre i cosiddetti contributi figurativi a carico dello Stato, come gia' accade per le lavoratrici in maternita'.
PENSIONI BASSE: sempre secondo 'Repubblica', Prodi vuole innalzare le pensioni basse (quelle legate al versamento di contributi diverse dalle minime che hanno natura assistenziale) che attualmente non superano i 400 euro al mese. I pensionati interessanti sono tra il milione e mezzo e i due milioni. Le risorse dovrebbero arrivare dal progetto di fusione degli enti previdenziali.

domenica, febbraio 25, 2007

Manifestazione


Proposta dal Partito Pensionati, il 9 marzo, davanti alla Prefettura di Gorizia, ore 10.30, manifestazione contro le pensioni da fame, contro le rapine pensionistiche, per l'abolizione del cumulo di reddito, per la difesa delle pensioni di reversibilità, contro ogni ipotesi di aumento dell'età pensionabile, per il raddoppio delle pensioni di invalidità e di accompagnamento. E' IMPORTANTE ESSERCI !!!

sabato, febbraio 24, 2007

Si fa un gran parlare di destra, di sinistra, di centro… ma per i pensionati cosa cambia? Vi sono tanti pensionati ancorati a concetti che oramai non significano più nulla. Certo, le esperienze, le lotte, gli ideali, vanno rispettati e non rinnegati, ma con il partito Pensionati cosa c’entra la destra o la sinistra? Quale problema ha un pensionato di destra o di sinistra, che riceve 400 Euro di pensione, al di la delle ideologie? Lo stesso!! Arrivare alla fine del mese, sopravvivere. Hanno in comune il bisogno, le rinunce, le umiliazioni. Il Partito Pensionati, per propria natura non è né di destra, né di sinistra, ma si allea con chi dimostra di comprendere ed essere vicino alle sue battaglie. L’ideale sarebbe presentarsi alle elezioni da soli ed a Gorizia, dove abbiamo un consistente seguito, infatti, ci presentiamo da soli. Purtroppo le leggi elettorali prevedono “sbarramenti” e finché il nostro Partito non raggiunge, anche in altre realtà, una percentuale significativa, siamo costretti ad alleanze che possono risultare più o meno gradite, ma sono necessarie se vogliamo esserci. Il Partito Pensionati, in sintesi, è un movimento che vuole dare voce ai pensionati, nelle sedi istituzionali. Abbiamo sfiorato l’obiettivo di entrare in Parlamento: se avessimo avuto qualche Senatore, quante cose avremmo potuto ottenere per i Pensionati? Un Pensionato, quindi, al di là delle sue simpatie per la destra o per la sinistra, anche “ turandosi il naso”, se necessario, deve votare PARTITO PENSIONATI.

I nostri punti


Pensione di reversibilità al 100%!
Meno tasse ai pensionati
Più posti di lavoro ai giovani
Adeguamento delle pensioni agli aumenti contrattuali dei lavoratori
Libera scelta dell’età di pensione
Pensione d’invalidità anche agli ultra 65enni
Pensione anticipata ai familiari di non autosufficienti
Contributi alle famiglie che assistono gli anziani non autosufficienti
Raddoppio della indennità di accompagnamento!
Aumento di tutte le pensioni contro il caro-euro!
Libertà di tenersi i contributi in busta paga!
No al cumulo dei redditi tra coniugi!
No a pensioni minime da fame dopo anni e anni di lavoro!

venerdì, febbraio 23, 2007

Avanti Prodi


Siamo alle solite, di chè è la colpa, chi dice dei poteri forti, chi dei poteri occulti, di due comunisti.
Adesso sono tutti alla caccia del senatore, ci sono segretari di partito che rappresentano se stessi, ( Follini, De Gregorio, ecc.. ), poi c'è chi dice andiamo al voto, per poi ritrovarci sempre gli stessi di prima come succede ormai da circa 30 anni, Andreotti, Prodi, Amato, Dini, D'Alema, Berlusconi, Casini, Fini, Fassino, Bertinotti, ormai siamo in presenza della rappresentazione teatrale più affermata dove a turno ognuno interpetra il capocomico.

giovedì, febbraio 22, 2007


Un governo al giorno toglie il medico di torno

martedì, febbraio 20, 2007

Siamo i primi


Campania più povera, superata anche dalla Calabria



Scritto da r.e. da il Mattino
martedì 20 febbraio 2007
In Italia la più ricca è la Lombardia e la più povera la Sicilia, ma tra le prime quindici regioni Ue con il più alto prodotto interno lordo per abitante non figura alcuna regione italiana: lo dice Eurostat, l'ufficio europeo di statistica, che ieri ha reso noto il prodotto interno lordo per abitante, espresso in standard di potere d’acquisto, di 268 regioni dell'Ue-27. Per quanto riguarda il Mezzogiorno, la Campania è stata superata in termini di ricchezza anche dalla Calabria: tra le regioni che si situano sotto il 75% della media Ue - e quindi, unico aspetto positivo, possono accedere ai fondi strutturali che Bruxelles destina alle regioni più povere - ultima è la Sicilia, la Campania è al 68,4%, la Puglia al 69,8% e la Calabria al 68,5%.
Secondo i dati, relativi al 2004, la regione di Londra resta invece la più ricca dell'Unione con un pil per abitante pari al 303%, considerando 100 la media Ue-27. Nella nuova fotografia, rispetto a quella diffusa nel settembre scorso relativa al 2003 ed ancora riferita solo ai 25, quindi senza Romania e Bulgaria, non figura più alcuna regione italiana nel gruppo di testa delle più ricche. Dopo Londra, la classifica vede Lussemburgo, Bruxelles-capitale, Amburgo, Vienna, la regione di Parigi Ile de France, seguita da tre contee inglesi e dall'Alta Baviera. Tra le 46 regioni che superano la soglia del 125% del pil pro-capite della media Ue, otto sono regioni tedesche e inglesi, sette italiane, cinque olandesi, quattro austriache, tre del Belgio e della Spagna. In alcune regioni ricche, fa notare Eurostat, il livello di pil per abitante è molto influenzato dal flusso di pendolari che aumentano la produzione a un livello che non potrebbe essere raggiunto della sola popolazione residente: è questo il caso delle grandi città. Per l'Italia, che fino al 2003 contava la provincia autonoma di Bolzano all'ottavo posto in Ue, i dati Eurostat indicano la Lombardia al top con un pil del 141,5% rispetto alla media Ue, mentre fanalino di coda è come si è detto la Sicilia con il 67,3%. Anche in questo caso, tuttavia, la percentuale della regione italiana è ben lontana da quella delle più povere dell'Ue-27, tutte rumene e bulgare, se si escludono tre polacche. La più povera dei Ventisette è la regione rumena del Nord-est con il 24% di pil pro-capite rispetto alla media Ue.

lunedì, febbraio 19, 2007


Nel tempo dell'inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario.George Orwell

domenica, febbraio 18, 2007


Triste serata per i telegiornali di Mediaset; non sanno come dare la notizia. Nessuno ha fatto bischerate e adesso i Tg vanno ravanando nella spazzatura per cercare qualcosa da commentare. Erano giorni che annunciavano catastrofi e devastazione, adesso sono impreparati e non sanno che dire. Dovranno aspettare altre occasioni per sputtanare gli italiani che amano la pace e che non vogliono essere complici degli indiscriminati bombardamenti Usa.

sabato, febbraio 17, 2007

Bella manifestazione


Dopo Vicenza il Governo non cambia la linea sulla base Usa
L'incubo-incidenti svanisce, la manifestazione di Vicenza contro l'ampliamento della base Usa si è svolta senza problemi e il Governo può tirare un sospiro di sollievo. Ma se Prc, Verdi e Pdci si affrettano ad usare il corteo di oggi per chiedere che il Governo torni sulle sue decisioni, il premier Romano Prodi non perde tempo per chiarire che la linea non cambia: "Il governo - spiega - ha detto e continuerà dire i suoi sì e suoi no in coerenza con le linee generali di politica interna ed estera che si è impegnato ad attuare". Prodi ricorda che tutti gli alleati dell'Unione hanno "sottoscritto un programma di legislatura che non sarebbe degno di questo nome se cambiasse orientamento sotto la spinta di una manifestazione pure legittima e importante".
Dunque, nessun ripensamento sull'ampliamento della base, anche se il ministro della Difesa Arturo Parisi tende comunque una mano alle istanze della popolazione vicentina: si farà di tutto, ha assicurato, per ridurre l'impatto sulla città. Dice Parisi: "Ho sollecitato e ottenuto da parte del ministro della Difesa americano Gates, incontrato la settimana scorsa a Monaco e a Siviglia, la disponibilità a cooperare per ridurre l'aggravio che alla comunità ospitante potrebbe derivare dall'ampliamento della presenza dei militari Usa a Vicenza". Parole che riecheggiano quelle già pronunciate nelle scorse settimane dal ministro degli Esteri Massimo D'Alema al segretario di Stato Usa Condoleeza Rice: nel confermare l'impegno italiano sulla base, D'Alema aveva anche sottolineato che "bisogna tenere conto dei cittadini di Vicenza". Insomma, si può trattare con gli Usa per ridurre al minimo l'impatto ambientale, ma la base verrà ampliata. Ma il Governo, in realtà, è ora già proiettato verso il dibattito che si terrà mercoledì in Senato sulla politica estera. Un appuntamento che, dopo la giornata di oggi, può essere affrontato con un po' più di tranquillità dal Governo, anche se la posizione dei 'dissidenti' resta comunque un'incognita. Tanto più che sempre Parisi ha oggi ribadito la data del 2011 come momento per una verifica della missione in Afghanistan. Se l'intesa politica con Prc-Verdi-Pdci non dovrebbe mancare, è ancora da valutare il comportamento degli irriducibili. Questa volta l'Unione non ricorrerà ad una mozione che si limita a "prendere atto" delle dichiarazioni del ministro D'Alema, formula che rese possibile il 'tranello' della Cdl quando fu Parisi a riferire sulla base Usa e che mandò in tilt la maggioranza. Il Governo ha bisogno di un chiaro sostegno sulla politica estera, anche per poi affrontare con una minima rete di protezione il difficile voto sul rifinanziamento della missione in Afghanistan

venerdì, febbraio 16, 2007


Abele fu il primo a scoprire che le vittime morte non protestano Stanislaw J. Lec

giovedì, febbraio 15, 2007

Un altro aumento


RINCARI/Beffa sull'acqua, arriva la stangata



Scritto da Luigi Roano da il Mattino
giovedì 15 febbraio 2007
Ottantanove euro in più all’anno. Tanto costerà la bolletta dell’Arin ai napoletani a partire da marzo. Una vera stangata per 280mila famiglie. Ma non è finita qui, perché il provvedimento è retroattivo fino al 2001. Cosa significa? Che oltre agli 89 euro di questo anno i napoletani hanno un debito - e non lo sapevano - di 445 euro con l’Arin, l’azienda che gestisce le risorse idriche e che è guidata dall’amministratore unico Maurizio Barracco.
Va detto che scompare il canone: in sostanza si pagherà quello che si consumerà. Tuttavia, quello che sembrava essere un modo per alleggerire il peso degli aumenti, si è rivelato una ulteriore beffa perché contestualmente alla scomparsa del canone (lo ha stabilito la legge Galli) è stato triplicato il costo del fitto del contatore. La delibera di giunta che rivoluziona la bolletta è spuntata ieri a Palazzo San Giacomo, mentre politici e non discutevano come riformare le aziende partecipate a partire dall’Arin. Il documento in realtà è stato approvato dalla giunta il 29 dicembre, quando i napoletani pensavano di più alla notte di San Silvestro che alle bollette da pagare, ed è stato tenuto praticamente secretato fino al giorno della pubblicazione, cioè ieri. A quel punto il silenzio è stato rotto. Il documento è infatti passato con il voto contrario dell’assessore ai Cimiteri Dolores Madaro (in quota Comunisti italiani) che ha preteso si mettesse a verbale il suo no. Ed è passato con i rilievi non certo favorevoli del segretario generale del Comune: «L’approvazione delle tariffe - scrive il segretario - è di competenza del Consiglio comunale ai sensi della legge. Con il presente atto si propone alla giunta non l’approvazione delle tariffe ma la mera presa d’atto delle tariffe così come determinate dall’Arin». Cosa significa il distinguo del segretario generale? Gli aumenti sono retroattivi e risalgono fino al 2001 perché all’epoca l’Arin non era una spa e toccava al Consiglio comunale stabilire gli aumenti. Poi la legge è cambiata (ma l’interpretazione del segretario generale non è conforme) le aziende pubbliche sono diventate dellee spa e secondo il diritto societario spetta ai soci stabilire gli aumenti e non più alle assemblee, quindi non bisogna passare per l’aula. Non è finita. La materia tariffaria è regolamentata anche dal Cipe che già dal 2001 aveva dato semaforo verde stabilendo limiti entro i quali operare con gli aumenti. Mai recepiti dal Comune molto probabilmente per timore di andare Consiglio comunale con un provvedimento impopolare e la concreta possibilità di una bocciatura. Si arriva ai giorni nostri, il passivo dell’Arin nel frattempo è cresciuto e il contratto di servizio con l’azienda sulla materia è chiaro, si tratta dell’articolo 13 comma 2: «Qualora il Comune, in sede di determinazione delle tariffe idriche decidesse di non far applicare l’incremento proposto dall’azienda, o di farlo applicare in maniera inferiore, è obbligato a riconoscere la corresponsione dell’importo dei minori ricavi a titolo di copertura di costi sociali». A chiedere l’aumento delle tariffe è stato Barracco, l’amministratore di Arin, fin dal 2001, ritenendolo l’unico modo per far quadrare i conti. Se Palazzo San Giacomo avesse detto no avrebbe dovuto erogare la cifra a copertura delle passività in solido, siamo nell’ordine di circa 25 milioni all’anno. Di qui il semaforo verde agli aumenti. Con il distinguo che la giunta «ha preso atto» della richiesta ma non ha stabilito le nuove tariffe. Pagano solo le famiglie. Perché la gestione di Barracco - secondo il Comune - è stata così positiva da meritarsi un premio: 39mila euro per «i brillanti risultati ottenuti nell’annualità 2005». Lo si legge in una nota di risposta di Palazzo San Giacomo a una interrogazione del capogruppo di Forza Italia Salvatore Varriale.

martedì, febbraio 13, 2007

Povertà fonte Istat

Statistiche in brevePeriodo di riferimento: Anno 2005Diffuso il: 11 ottobre 2006
Nel 2005 le famiglie in condizione di povertà relativa sono 2 milioni 585 mila, pari all’11,1% delle famiglie residenti in Italia. Si tratta complessivamente di 7 milioni 577 mila individui, il 13,1% dell’intera popolazione. La stima dell’incidenza della povertà relativa viene calcolata sulla base di una soglia convenzionale (linea di povertà) che individua il valore di spesa per consumi al di sotto del quale una famiglia viene definita povera in termini relativi. La spesa media mensile per persona rappresenta la soglia di povertà per una famiglia di due componenti e corrisponde, nel 2005, a 936,58 euro al mese (+1,8% rispetto alla linea del 2004). Le famiglie composte da due persone che hanno una spesa media mensile pari o inferiore a tale valore vengono quindi classificate come povere. Per famiglie di ampiezza diversa il valore della linea si ottiene applicando una opportuna scala di equivalenza che tiene conto delle economie di scala realizzabili all’aumentare del numero di componenti (si veda il Glossario a pagina 9). La soglia di povertà relativa è calcolata sulla base della spesa familiare rilevata dall’indagine annuale sui consumi (cfr. Statistica in breve “I consumi delle famiglie Anno 2005” del 28 luglio 2006). Quest’ultima viene condotta su un campione di circa 28 mila famiglie estratte casualmente in modo da rappresentare il totale della famiglie residenti in Italia. Per la valutazione delle stime è quindi opportuno tener conto dell’errore che si commette osservando solo una parte della popolazione (errore campionario), costruendo un intervallo di confidenza intorno alla stima puntuale ottenuta dal campione. Tali considerazioni sono fondamentali nella valutazione dei confronti spazio-temporali; limitate differenze tra le percentuali osservate possono non essere statisticamente significative in quanto attribuibili proprio alla natura campionaria dell’indagine. Nel 2005 la stima dell’incidenza di povertà relativa (la percentuale di famiglie povere) è risultata pari all’11,1%. Il valore che si otterrebbe osservando l’intera popolazione è compreso, con una probabilità del 95%, tra 10,6% e 11,6%

lunedì, febbraio 12, 2007


In un paese mal governato la povertà è qualcosa di cui ci si deve vergognare. In un paese ben governato, è vergognosa la ricchezza.Confucio

Tfr


Tfr e pensioni, i no di Ferrando
Articolo da "il Manifesto"
(30 gennaio 2007)
Una Petizione nazionale sul Tfr e le pensioni da presentare davanti a centinaia di fabbriche e luoghi di lavoro italiani: la campagna del movimento per il partito comunista dei lavoratori è stata avviata il 20 gennaio scorso. Lo ha annunciato il coordinatore del movimento, Marco Ferrando, che inquadra l'iniziativa in un progetto politico più vasto: «Il cuore della petizione - spiega - è la richiesta rivolta a tutti i sindacati e a tutte le forze della sinistra di cessare ogni negoziato su ulteriori sacrifici (come sulle pensioni) e di unire le proprie forze attorno a una piattaforma di lotta che raccolga le domande diffuse del mondo del lavoro». «Proprio per questo - continua il leader del movimento distaccatosi da Rifondazione comunista dopo che questa ha deciso di far parte del governo - l'iniziativa ha e vuole avere un carattere politico. Vuole tradurre i "fischi di Mirafiori" contro governo e vertici sindacali in una domanda di svolta rivolta a tutte le rappresentanze della sinistra italiana: partiti della sinistra dell'Unione, organizzazioni sindacali, associazioni popolari. Più in generale vuole sollevare l'esigenza che il mondo del lavoro e le sue rappresentanze si configurino come "polo autonomo di classe anticapitalistico", alternativo al centrodestra e al centrosinistra, sulla base di un proprio programma indipendente». Ecco dunque che l'iniziativa sul Tfr e le pensioni, spiega Ferrando, «si colloca nel diretto contrasto con il negoziato intrapreso da sindacati e sinistre attorno all'elevamento dell'età pensionabile, e nel vasto malumore operaio che lo accompagna, tantopiù dopo l'accordo sul Tfr e la legge finanziaria appena varata». Il movimento di Ferrando dice «no al sequestro del Tfr, a favore di assicurazioni e banche»; no all'aumento dell'età pensionabile e sì al ritorno della previdenza pubblica a ripartizione; chiede un forte recupero del potere d'acquisto di salari e pensioni; l'abolizione del pacchetto Treu e della legge Maroni (più nota come legge 30 o «Biagi»). Ancora, chiede il salario sociale per i disoccupati; l'abolizione dei ticket sanitari, per investire su scuola, sanità e pensioni; la nazionalizzazione delle aziende in crisi e la nazionalizzazione delle banche.

Quanti partiti

Democratici di Sinistra
www.dsonline.it
Segretario
Piero Fassino
Forza Italia
www.forzaitalia.it
Segretario
Silvio Berlusconi

Rifondazione DC
www.rifondazionedc.it
Segretario
Publio Fiori
Democrazia è Libertà
La Margherita
www.margheritaonline.it
Segretario
Francesco Rutelli
Alleanza Nazionale
sito
Presidente
Gianfranco Fini

Progetto giovani
Russo - Di Puorto
sito
Segretario
Francesco Di Puorto
Partito della Rifondazione Comunista
www.rifondazione.it
Segretario
Francesco "Franco" Giordano
UDC - Unione di Centro
www.udc-italia.it
Segretario
Gianfranco Cesa


Alleanza Laica
www.alleanzalaica.it
Leader
Pasquale Fulvio Caterisano
Federazione dei Verdi
www.verdi.it
Segretario
Alfonso Pecoraro Scanio
Lega Nord
per l'indipendenza della padania
www.leganord.org
Leader
Umberto Bossi

Democrazia Cristiana
www.dconline.info
Segretario
Angelo Sandri

Comunisti Italiani
www.comunisti-italiani.it
Segratario
Oliverio Diliberto
Nuovo Psi
www.nuovopsi.com
Segretario
Gianni De Michelis


Democrazia centrista
www.democraziacentrista.it
Portavoce
Marcello De Giorgio
Segretario
Filippo Marotta
il blog

Italia Dei Valori
Lista Di Pietro
www.antoniodipietro.com
Segretario
Antonio Di Pietro
Partito dei Pensionati
www.partitopensionati.it
Segretario
Carlo Fatzuzzo

Partito del Popolo Siciliano
sito
Segretario
Domenico Corrao
Rosa nel pugno
www.rosanelpugno.it
Segratari
Rita Bernardini ed Enrico Boselli

Democrazia Cristiana
per le autonomie
sito
Segretario
Gianfranco Rotondi
Partito Giovani
per l'Italia del futuro
www.partitogiovani.com
Segretari
Davide Marconi e Gianluca Mancini
Udeur - Popolari
www.popolariudeur.it
Segretario
Clemente Mastella

Movimento per l'autonomia
sito
Segretario
Raffaele Lombardo

Polo di Centro
www.polodicentro.org
Segretario
Fabio Durante

Radicali di Sinistra
www.radicalidisinistra.it
Portavoce
Fabrizio Cianci
Azione Sociale con Alessandra Mussolini
www.azionesociale.net
Segretario
Alessandra Mussolini

Italia Democratica
blog
Segretario
Michele Dell'Aquila

Movimento Repubblicani Europei
sito
Segretaria
Luciana Sbarbati
Movimento Sociale
Fiamma Tricolore
www.fiammatricolore.net
Segretario
Luca Romagnoli

Partito d'azione
liberalsocialista
sito
Leader
Nicola Terraciano
Codacons Lista Consumatori
www.listaconsumatori.it
Segretario
Renato Campiglia
Partito Repubblicano Italiano
www.pri.it
Segretario
Giorgio La Malfa

Italia di Mezzo
www.italiadimezzo.it
Segretario
Marco Follini


I Socialisti con Bobo Craxi
www.socialisti.net
Segretario
Bobo Craxi
Partito Liberale Italiano
www.partitoliberale.it
Segretario
Stefano De Luca

Movimento
Idea Sociale Lista Rauti
www.misconrauti.org
Leader
Pino Rauti
Consumatori Uniti
www.consumatoriuniti.it
Radicali per le Libertà
sito
Segretario
Benedetto Della Vedova


Partito Comunista dei lavoratori
www.pclavoratori.it

PSDI
www.socialdemocrazia.it
Segretario
Giorgio Carta
No Euro
www.noeuro.it
Segretario
Renzo Rabellino
IRS
Indipendentzia
Repubrica de Sardignia
www.indipendentzia.net
Liga Fronte Veneto
www.ligafronteveneto.org
Patto per la Sicilia
www.pattoperlasicilia.it
Segretario
Nicolò Nicolosi
Partito SOLIDARIETA'
Libertà Giustizia Pace
www.solidarieta.biz
Leader Piero Pirovano
Südtiroler Volkspartei
http://www.svpartei.org
Leader
Elmar Pichler Rolle
Verdi Verdi
www.verdiverdi.it

Partito Umanista
www.partitoumanista.it
Leader Marina Larena

Democrazia Cristiana
sito
Segretario
Giuseppe Pizza
Patto Cristiano Esteso
sito
Leader
Antonino Moscato
Alternativa Indipendente Italiani all'Estero www.aiie.net

Nuovo Partito D'Azione
sito
Pensionati uniti
www.filippodejorio.it
Unione Federalista Meridionale
www.unionefederalista.it
Leader
Alfonso Luigi Venosi

Lega per l'autonomia
Alleanza Lombarda
lega pensionati
Leader
Elidio De Paoli
Lega per l'Autonomia
Alleanza Lombarda
Segretario
Matteo Brivio
Partito Democratico Cristiano
sito
Leader
Gianni Prandini


Centro Popolare Europeo
sito
Presidente
Dario Squeri
Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale Nuovo M.S.I.
www.destranazionale.org
Leader Gaetano Saya

SOS Italia
Movimento Sociale Cristiano
www.movsoccristiano.org
Leader
Cristiana Buquicchio

Destra per L'Italia
sito

Partito dei cattolici popolari W la Gente
www.cattolicipopolari.eu
Segretario
Giuseppe Curzi


Partito Nazional Democratico
sito
Alleanza Siciliana
www.alleanzasiciliana.it
Leader
Nello Musumeci


Partito Sardo D'Azione
Leader
Beniamino Scarpa

UCI
Unione Cattolica Italiana
www.uci.roma.it
Leader Angelo Presutti

Democrazia Attiva
www.democrazia-attiva.it
Leader Umberto Nardinocchi

Progetto Nord Est
www.progettonordest.org

Forza Roma


La Ruota dei Pensionati
Leader
Sergio Pontiggia

Alleanza Monarchica
sito
Leader
Franco Ceccarelli


Movimento Fascismo e Libertà
www.fascismoeliberta.info


Movimento per l’indipendenza della Sicilia
www.siciliaindipendente.org

Dimensione Cristiana
sito

Forza nuova
Leader
Roberto Fiore
www.forzanuova.org

Movimento Autonomo Agricoltori
sito
Leader
Marina Lussiana

Insieme per l'Italia
www.insiemeperlitalia.it


Partito dei pensionati e degli invalidi
sito
Leader
Luigina Staunovo Polacco

Terzo Polo
www.terzopoloscotti.org
Presidente
Nino Cristofori

Italiani nel mondo
www.sergiodegregorio.com
Segretario
Sergio De Gregorio


Partito Internettiano
sito
Leader
Francesco Miglino

Movimento Altra Moneta
www.altramoneta.org
Leader
Domenico De Simone

Spazi Nuovi
www.spazinuovi.net
Segretario
Stefano Matera

Partito di alternativa comunista
www.progettocomunista.org

Movimento Libertario Sexpol
www.sexpol.it

Fronte Verde
Presidente nazionale
Vincenzo Galizia

Partito Popolari Europei
www.ppeitalia.org
Presidente nazionale
Franco Remondino

Unione Nazionale delle
Partite IVA
www.unpi-italia.com

Ultima Speranza
www.ultimasperanza.eu
MANIFESTAZIONE CON INCATENAMENTO
DELL’ON.LE CARLO FATUZZO
Europarlamentare e Segretario Nazionale del
PARTITO PENSIONATI
LUNEDI 12 FEBBRAIO 2007 – ORE 11.00
DINANZI ALLA SEDE INPDAP
BASTIONI DI PORTA NUOVA, 19
MILANO
PROTESTA CONTRO IL TAGLIO DELLE PENSIONI DI REVERSIBILITA’ ALLE VEDOVE/I DEI DIPENDENTI PUBBLICI (Finanziaria 2007 art. 1 comma 774-775)
7 FEBBRAIO 2007
Si chiede cortesemente di far intervenire un cronista. Per comunicazioni tel. Fatuzzo 335/5388355

domenica, febbraio 11, 2007


Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.Berthold Brecht

Quanta pazienza?

Bersani: Sulla cancellazione dei costi delle ricariche bisogna avere pazienza
Per attuare le varie liberalizzazioni "ci vuole un attimo di pazienza" ma certamente "il percorso prosegue". Così il ministro per lo Sviluppo economico, Bersani, riguardo ad un possibile slittamento della cancellazione della tassa di ricarica per i telefonini.

sabato, febbraio 10, 2007

Pensioni di fame

RASSEGNA STAMPA - 02/02/2007UDINE: PENSIONATI SI INCATENANO PER PROTESTARE CONTRO LE PENSIONI DA FAME.Si è tenuta questa mattina davanti alla Prefettura di Udine la manifestazione indetta dal Partito Pensionati per protestare contro il Governo Prodi che ha colpito pesantemente i pensionati e le classi sociali più deboli. Nel corso della manifestazione il Segretario Nazionale del Partito Pensionati, on. Carlo FATUZZO e il Consigliere Regionale Luigi FERONE si sono incatenati per richiamare l’attenzione di tanti diritti negati ai pensionati

Olga D'Antona: Adriano Sofri è un vulnus
"Non posso fare a meno di rilevare -afferma la deputata- che Adriano Sofri è stato condannato, con sentenza passata in giudicato, per l'omicidio di un servitore dello Stato e che non ha finito di scontare la sua pena. Mi chiedo perchè il gruppo dirigente del mio partito lo sceglie come interlocutore privilegiato. Qual è il messaggio simbolico di questa scelta?" "Se si ritiene- continua Olga D'Antona- che Sofri sia vittima di un errore giudiziario, in base ad elementi concreti, perché non chiedere la revisione del processo per scagionarlo e cercare i veri colpevoli? Ma se invece è colpevole, come la magistratura ha ritenuto, chiedo ai dirigenti del mio partito se, in un Paese democratico, questo non rappresenti un vulnus nei rapporti con la magistratura, che ha emesso una sentenza definitiva". Olga D'Antona ha ragione, merita solidarietà e non può essere liquidata come hanno fatto molti dirigenti diessini, parlando di un'uscita fatta sulla base di una sensibilità personale. Anzi, proprio provare a liquidare il punto di vista di Olga nella sfera della sensibilità irrazionale -nella sfera femminile o peggio ancora della vedova per capirci- e non di una legittima opzione politica, rende ancora più repellente la giustificazione data alla deputata per la presenza di Sofri. Come la banditaglia berlusconiana ha scelto di umiliare sempre e comunque uno dei tre poteri dello stato -nel sostanziale assenso del centrosinistra- così la scelta di salvare Adriano Sofri (perché è un signore molto decente) e magari sommergere altri meno spendibili mediaticamente, stride fortemente con l'immagine che i DS e il futuro Partito Democratico vogliono dare di loro. La condanna in via definitiva di Sofri, che alcuni sono liberi di ritenere ingiusta ma solo come altre centinaia di altre condanne sulla testa di meno illustri e meno (ex)enfant prodige, è un fatto ineludibile sul quale non vedo come Fassino possa glissare. Tantomeno eludibile da chi guida e aspira a guidare il paese. Questo paese ha già dato troppo alle esigenze di borghese "sistemazione" di quella generazione, e non vorremmo (a pensar male si fa peccato) che i DS stiano pensando ad una prebenda risarcitoria per gli anni passati (ingiustamente?) in carcere da Sofri. Del resto abbiamo già Toni Negri che, avendo messo piede (per merito di Marco Pannella) in Parlamento per un solo giorno nel 1983, da 24 anni vive con una faraonica pensione di quasi 4.000 Euro al mese. Che piaccia o no a Fassino, Adriano Sofri è -per la nostra democrazia- il mandante di un assassinio. E lo resterà anche dopo che gli sarà concessa un'auspicabile grazia. E, anche dopo, non vi sarà alcun motivo per il quale i DS non possano prescindere dall'alto patrocinio intellettuale di Adriano Sofri, senza il quale in troppi sembrano non essere capaci di andare neanche in bagno. Gennaro Carotenuto

venerdì, febbraio 09, 2007



Scritto da Fabio Ciaramelli da il Corriere del Mezzogiorno
venerdì 09 febbraio 2007

Nonostante le indicazioni della Finanziaria, il consiglio di amministrazione di Bagnolifutura resta in carica fino a nuovo ordine. Lasciamo stare le dietrologie. Atteniamoci ai fatti e soprattutto alle dichiarazioni della sindaca, secondo le quali, quando il vertice sarà snellito, per l'attribuzione degli incarichi conterà la rappresentatività elettorale delle forze politiche. Il criterio, insomma, non sarà né meritocratico né di sostanza, ma si limiterà a registrare i risultati delle ultime elezioni comunali. Insomma la logica alla quale si ispira la Iervolino è puramente e semplicemente la cara, vecchia logica partitocratrica: e a quest'ultima resta anche fedele l'idea di dare, se possibile, un posto all'opposizione. Forse s'è trattato semplicemente d'un accesso di nostalgia, che non si stenta a comprendere e spesso a condividere, giacché la prima Repubblica con i suoi protagonisti e le sue liturgie non è affatto da demonizzare in blocco. Ma non è tutto.
Proprio in frangenti del genere la nostra classe politica fa mostra di non saper resistere alla tentazione dell'irresponsabilità. Infatti che cos'altro tradisce questo vagheggiamento della lottizzazione partitocratrica nell'era dell'elezione diretta, e per di più da parte di una sindaca proclamata con amplissima maggioranza? Intendiamoci. Non è la nomea (esageratamente) negativa del manuale Cancelli a scandalizzarci. La cosa grave e rivelatrice è ricorrervi oggi, sia pure soltanto come riflesso condizionato per eludere un problema più o meno contingente con gli alleati. Spartirsi sapientemente poltrone e incarichi tra partiti e correnti in proporzione ai voti poteva anche essere un metodo democratico di gestione della cosa pubblica quando c'era il propor zionale. Ma ora chi vince le elezioni deve assumersi fino in fondo la responsabilità di amministrare: non può più farlo solo in nome e per conto dei partiti, sentendosi o proclamandosi di fatto irresponsabile delle loro scelte (nel merito e magari anche nel metodo). Soprattutto poi se questo accade per una questione come quella di Bagnoli, che sarebbe dovuta diventare il banco di prova o il fiore all'occhiello della Napoli del futuro, e che invece da più d'un decennio è ferma al palo.Lo stallo di Bagnoli (e usiamo un eufemismo) è sotto gli occhi di tutti: ma, almeno apparentemente, nessuno ne è responsabile. Proprio per questo richiamarsi al ruolo decisivo dei partiti nella questione delle nomine da parte della Iervolino ha il sapore amaro e per noi beffardo d'una giustificazione preventiva: un modo per mettere le mani avanti e chiamarsene fuori.Provi, invece, la sindaca, a rovesciare il ragionamento. Quando si tratterà di ridimensionare Bagnolifutura, scelga lei stessa i consiglieri. Eviti di mettere il vino nuovo in otri vecchi: rinnovi, dunque, le regole prima delle nomine. Lo faccia senza esitazione. Si rassicuri: sarà difficile che il nuovo consiglio di amministrazione, per quanto più esiguo e meno retribuito, faccia meno di quanto ha fatto quello ancora in carica. L'unica cosa decisiva sarebbe la discontinuità, invocata a suo tempo da tanti suoi autorevoli elettori. Scelga dunque con trasparenza e magari anche con saggezza, in modo da render conto personalmente dei criteri delle sue scelte.E poi, se malauguratamente anche in questo caso, come già ebbe modo di fare per il Consiglio comunale, la sindaca avesse da ridire sul «livello dei consiglieri», potrebbe prendersela solo con sé stessa.

giovedì, febbraio 08, 2007

Possiamo fare qualcosa

Pensione di reversibilità al 100%!
Meno tasse ai pensionati
Più posti di lavoro ai giovani
Adeguamento delle pensioni agli aumenti contrattuali dei lavoratori
Libera scelta dell’età di pensione
Pensione d’invalidità anche agli ultra 65enni
Pensione anticipata ai familiari di non autosufficienti
Contributi alle famiglie che assistono gli anziani non autosufficienti
Raddoppio della indennità di accompagnamento!
Aumento di tutte le pensioni contro il caro-euro!
Libertà di tenersi i contributi in busta paga!
No al cumulo dei redditi tra coniugi!
No a pensioni minime da fame dopo anni e anni di lavoro!

mercoledì, febbraio 07, 2007


Questo Paese è tragico perché è comico. Dopo quei due che si sono scambiati sui giornali lettere su fatti del tutto personali che avrebbero dovuto depositare sui rispettivi comodini, adesso c’è Pippo Baudo, dicasi Pippo Baudo, che alla trasmissione di Simona Ventura, dicasi Simona Ventura, rimprovera il Papa perché all’Angelus non ha parlato degli episodi di Catania: «Ha parlato di Pacs, di eutanasia, ma su questo nemmeno una parola. La Chiesa dovrebbe essere più vicina alla realtà, qui ci sono dei morti, una società che si sta disgregando». Benché sia tutto grottesco cerchiamo di prenderlo, per un attimo, sul serio, per ristabilire alcuni fondamentali. «Libera Chiesa in libero Stato» aveva detto Cavour per sancire in uno Stato liberale, laico e democratico la separatezza fra la sfera religiosa/morale e la politica.
Il Papa e la Chiesa non dovrebbero interferire negli affari interni dello Stato italiano, come invece stan facendo, perché non sono fatti loro, così come un laico non può mettere in dubbio il dogma, poniamo, della verginità della ******, perché non sono fatti suoi. Anche un Papa può quindi essere legittimamente criticato quando dice cose che interferiscono con la politica ma è semplicemente pazzesco che lo sia perché ‘non dice’.
Forse al Pippo nazional popolare sfugge che la Chiesa sta a Roma ma è un’istituzione universale. Nello stesso giorno in cui a Catania moriva un poliziotto, in Iraq venivano uccise 130 persone. Che è cosa un tantino più grave. In questo Paese nessuno sa più stare al proprio posto. In particolare i protagonisti dello star-system televisivo. Dovrebbero limitarsi a presentare Festival sguaiati e reality dementi. Invece confondono la potenza del mezzo con la propria.
Se la società (calcio compreso) «si sta disgregando» è anche perché costoro vi hanno assunto ruolo che non gli competono. Non è solo il calcio che andrebbe fermato per un anno, è la Tv, che ha distrutto ogni senso della gerarchia dei valori, che dovrebbe essere silenziata per alcuni decenni. A cominciare da Pippo Baudo.
5 Febbraio 2007
Parchi a pagamento
Dallas Ransom 2004La costruzione dei parcheggi a pagamento continua senza sosta nelle nostre città. Si paga per parcheggiare anche in ospedale per la visita a un malato. I parcheggi hanno un fine speculativo. Servono a far guadagnare chi concede le aree, chi costruisce, chi incassa per i posteggi. Non servono a diminuire il traffico. Infatti lo aumentano. Più posti macchina, più macchine.Se il fine del parcheggio è il lucro, per cambiare le cose bisogna usare il contro lucro. Costruiamo parchi a pagamento al posto dei parcheggi. Parchi curati, controllati. Senza panchine rotte, escrementi di cane, siringhe e tossici. Parchi per bambini. Per persone anziane. Per chi vuole leggere un libro sdraiato sull’erba. Con un controllo all’ingresso.Pagare per avere ciò che ci spetterebbe di diritto sembra una follia. Ma se è l’unico modo per riappropriarci del suolo pubblico, facciamolo. I parchi cittadini a pagamento sarebbero strapieni, una piccola tariffa di ingresso può essere sufficiente. Eviteremmo in parte gli esodi dei fine settimana per vedere una quercia o una mucca.Alcuni suggerimenti per chi vuole cambiare scatole di metallo con alberi:- Pretendere dal comune di cintare il marciapiede all'uscita del vostro portone con eleganti barre d’acciaio. Stile Amsterdam. Il piccolo rettangolo di terra occupato dalla lamiera in pochi mesi diventerà un prato. Si può fare.- Raccogliere il più alto numero di firme per riconvertire una piazza trasformata in un parcheggio in un giardino pubblico. Si tratta di sloggiare cinquanta/sessanta macchine del c..o per restituirla ai cittadini. Perchè è dei cittadini.- Costituire Gruppi di Acquisto (GAS) per i parchi per fare un’offerta per le aree pubbliche adibite o destinate a parcheggi.Piccoli prati, giardini pubblici, parchi a pagamento. E’ possibile. Dimostrate che è possibile.

martedì, febbraio 06, 2007

Scorrere i nomi di coloro che ricevono più di novemila euro di vitalizio al mese significa sfogliare le pagine della storia della vita parlamentare italiana. E se Pietro Ingrao è il recordman assoluto (con 44 anni di versamenti) l’inchiesta dell’Espresso sui vitalizi degli ex parlamentari mette in fila ben 2238 nomi (1377 ex deputati e 861 ex senatori) con una nutrita rappresentanza di nomi illustri provenienti dalla Campania. Tra gli ex inquilini di Palazzo Madama spiccano i nomi di Ersilia Salvato, Nicola Mancino e Arcangelo Lobianco che fanno parte del gruppo di 15 ex parlamentari con il record assoluto di versamenti: 35 anni.
Lobianco, storico presidente della Coldiretti, e Ersilia Salvato, tra l’altro sindaco di Castellammare di Stabia, si sono ritirati dalla vita politica; Nicola Mancino invece cumula il vitalizio maturato al Senato all’indennità di vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura. Stesso discorso alla Camera. Il record relativo alla Campania è dell’ex ministro Vincenzo Scotti, alle sue spalle con 30 anni di contributi l’attuale sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino che, come il primo cittadino di Roma Walter Veltroni, cumula ai circa cinquemila euro di indennità da sindaco il vitalizio da ex deputata. Un assegno di tutto rispetto, ben 9947 euro al mese. «È successo anche a me - spiega l’ex governatore Antonio Rastrelli - quando ero presidente della giunta regionale ho cumulato il vitalizio di ex parlamentare. D’altro canto dovetti dimettermi dalla Camera per l’incarico in Regione. Ma il discorso dovrebbe riguardare tutte le doppie indennità, non solo quelle di chi ha il vitalizio parlamentare. Certe inchieste hanno un tono scandalistico che non giova a chiarire la verità. Lo spirito della legge è quello di premiare chi ha scelto di interrompere la propria carriera per dedicarsi alla politica». E mentre nel paese si accende il dibattito sull’innalzamento dell’età pensionabile, il criterio d’assegnazione del vitalizio parlamentare sembra andare in controtendenza. Se è vero, infatti, che sulla carta il limite è fissato a 65 anni ci sono una serie di deroghe che consentono di incassare l’assegno già a 50 anni, senza divieto di cumulo per limiti di reddito o con altre indennità e stipendi. Il principio base è il versamento di almeno cinque anni di contributi, per la precisione 1006 euro al mese. Per i comuni cittadini il limite minimo è, invece, di 20 anni. E, in più, c’è la possibilità di completare il versamento dei contributi in caso di scioglimento anticipato delle Camere. Bastano versamenti per due anni e sei mesi per poter aver diritto a versare volontariamente la differenza (anche con rate che possono arrivare a 60) e, quindi, entrare nel novero di chi ha diritto al vitalizio. «Ma sollevare questa questione - spiega l’ex ministro Vincenzo Scotti - non serve a fare chiarezza. Anzi aumenta la confusione. D’altronde è pure giusto che chi ha versato contributi per oltre trent’anni abbia una pensione e se, come nel caso dei parlamentari, i contributi sono consistenti anche il vitalizio va considerato in proporzione».
Pensioni d'oro, pensioni di fame
POLITICA E DEMAGOGIA
Il giornale l'Espresso, nei giorni scorsi ha pubblicato l'elenco di circa 3000 ex parlamentari e per ognuno di loro, il relativo importo di pensione, che parte da circa 3100.00 euro a circa 1000.00 euro con solo 5 anni di contribuzione come minino, nell'elenco ci sono un po' tutti, destra, sinistra, centro, imprenditori, sindacalisti, attori e cantanti.
La riflessione potrebbe essere che a partire da gli anni 60 mentre i lavoratori lottavano, protestavano e facevano sacrifici chiesti dai governi che si alternavano, ( Andreotti, Dini, Amato, Craxi, D'Alema, Berlusconi, Prodi ) i politici si costruivano la loro pensione per trascorrere una giusta e serena vecchiaia, mentre i lavoratori loro coetanei giustamente devono continuare a fare sacrifici con pensioni da fame, un grazie particolare ai compagni della sinistra
Maestro S.M.