mercoledì, gennaio 31, 2024

martedì, gennaio 30, 2024

Elio Lannutti

 Perché ci piace De André? E perché le sue canzoni ci colpiscono, come un pugno allo stomaco? Il tono di voce, certo. Poi, le tematiche, così diverse, dirompenti. Per tutti coloro che lo ascoltano, anche per i giovani di oggi, a quasi vent'anni dalla sua scomparsa, l'esperienza comune è quella di una sensazione precisa nel momento stesso in cui si sente un suo brano per la prima volta: quella dell'incantamento. Le sue canzoni, l’approccio, gli argomenti trattati, ammaliano l’ascoltatore. Letteralmente. De André ha una particolarità: risveglia le coscienze, ci apre la mente. È un compagno, un amico, un maestro che possiede la capacità, il dono di illuminarti, ma anche la capacità di abbattersi con decisione senza timori reverenziali, contro le ipocrisie del potere. Di ogni potere: Stato, Chiesa, magistratura, famiglia. De André è un ribelle, pacato nei modi, ma durissimo, quasi violento, nelle argomentazioni. Traumatico, addirittura. Nessuno prima di lui aveva reagito con un tale vigore contro quello che definisce in alcuni testi, come "l'ordine costituito".

E la sua opera finisce, anche sotto questo aspetto, per essere un unicum, un insieme da prendere in blocco, "una risorsa di inimmaginabile valore: non solo dal punto di vista poetico, ma anche psicologico e sociale".   De André fa pensare in proprio, rafforza l’idendità personale, contro un'omologazione che finirebbe, altrimenti, per distorcere e piegare il singolo al desiderio della massa.


Dal libro, "Le molte feritoie della notte", di Marco Ansaldo.

Ghandy


 

lunedì, gennaio 29, 2024

Tommaso Merlo

 I mali del mondo derivano dal fatto che gli uomini vivono come se fossero immortali. Danno importanza a roba che si lasceranno alle spalle e a sciocchezze come presunte identità ed apparenze. Gli uomini stanno al mondo un battito di ciglia eppure arrivano ad annientarsi a vicenda per difendere l’allucinazione egoistica di cui sono vittime. I mali del mondo derivano dall’inconsapevolezza degli uomini. Dall’essersi dimenticati della propria essenza di anime. Dall’essere vittime del proprio misero ego.

Tommaso Merlo

domenica, gennaio 28, 2024

Tennis


 

Poesia

 

Leggiamo insieme: Aprile di Anna Frank

Prova anche tu,
una volta che ti senti solo
o infelice o triste,
a guardare fuori dalla soffitta
quando il tempo è così bello.

Non le case o i tetti, ma il cielo.

Finché potrai guardare
il cielo senza timori,
sarai sicuro
di essere puro dentro
e tornerai
ad essere felice.


sabato, gennaio 27, 2024

venerdì, gennaio 26, 2024

Ridere


 

Tommaso Merlo

 Il segreto della pace è comprendere la differenza tra chi siamo e chi crediamo di essere. Tra il personaggio egoistico che recitiamo sui palchi della vita e la nostra essenza di anime. Il segreto della pace è evolvere oltre il voler accumulare, il voler apparire, il pretendere che il mondo vada come vogliamo noi, oltre il giudizio, oltre la brama d’imporre la propria volontà, oltre il lunapark materialistico. Il segreto della pace è tornare semplicemente noi stessi, anime di passaggio sul pianeta che condividono questo mistero chiamato vita. Viviamo un battito di ciglia, non sappiamo nemmeno cosa sia la vita, eppure in balia dell’ego viviamo come se sapessimo tutto e ci annientiamo a vicenda per imporre le nostre false certezze ed inseguire chimere che ci lasceremo presto alle spalle. Il segreto della pace è comprendere la differenza tra chi siamo e chi crediamo di essere. Tra cos’è la vita e cosa ci illudiamo che sia. Tra ego ed anima. La guerra è frutto dell’ego, l’anima non può che amare, non può che scegliere la pace.

Tommaso Merlo

giovedì, gennaio 25, 2024

mercoledì, gennaio 24, 2024

Angela Bosco

 " Sono buono ,gentile, sincero, educato,umile e sensibile "...lo dicono senza nemmeno arrossire.

Naturalmente sono credibili solo se si hanno rapporti interpersonali occasionali  

Chi li frequenta ,chi li conosce sa perfettamente quanto è falso e opportunistico il loro autoritratto.

Siate al naturale, siate voi stessi...sarete bene accetti, nonostante i difetti, che albergano in tutti.

Siamo umani...non perfetti, ma veri


Buongiorno...a noi e anche a loro ❤️ 🎈🎈🎈

lunedì, gennaio 22, 2024

Neve


 

Tommaso Merlo

 A Betlemme si è festeggiato il quarto Natale, quello degli armeni. In giro più poliziotti che fedeli e qualche gatto guardingo. Intanto giungono echi di guerra da ogni dove. Una follia collettiva dura da sradicare. Follia figlia della paura e dell’odio. Quando l’uomo ha paura è disposto a tutto. Quando odia ancora di più. Paura e odio che vengono insegnate fin da piccoli. Paura di perdere la propria vita, i propri cari, la propria roba, le proprie false certezze a cui ci si attacca con le unghie. E più ci si attacca, più si ha paura di perderle perché parte della propria fasulla identità. Scarsa consapevolezza, materialità. Deliri tramandati tra generazioni. Paura, odio e guerra spacciata come inevitabile, come necessità. Una follia individuale che si fa collettiva e dura da sradicare. Paura, odio e guerra che non hanno nessun senso nel battito di ciglia che ci viene concesso sul pianeta. Il vero nemico non è là fuori, ma dentro di noi. Siamo noi i peggiori nemici di noi stessi ed è dentro di noi che si deve combattere per conquistare la consapevolezza che porta alla pace. 

Tommaso Merlo

domenica, gennaio 21, 2024

sabato, gennaio 20, 2024

venerdì, gennaio 19, 2024

giovedì, gennaio 18, 2024

Prof. Orsini

 Tajani: "Sono ottimista sulla missione Ue nel Mar Rosso, proposta con Francia e Germania". 

Caro Ministro Tajani, la politica internazionale in Medio Oriente non funziona come lei crede. Se l'Unione europea aggiunge nuove bombe contro lo Yemen, ciò che lei avrà, caro ministro, è un inferno ancora più grande di quello che abbiamo sotto gli occhi con la crescita esponenziale del rischio che l'Italia subisca uno o più attentati terroristici di matrice jihadista. Sono trent'anni che l'Occidente a guida americana fallisce tutte le sfide importanti in politica estera perdendo tutte le guerre che avvia. La politica estera dell'Occidente, negli ultimi trent'anni, è stata soltanto bombe, minacce, ricatti, intimidazioni, guerre illegali, invasioni, occupazioni, sanzioni, omicidi e violazione costante del diritto internazionale. I problemi non si risolvono cancellando i palestinesi o gli houthi. E' follia crederlo. I problemi si risolvono all'italiana, mediando e ragionando. Tenga l'Italia fuori da questo precipizio e i nostri figli si ricorderanno di lei come di un uomo saggio e giusto. Ma se lei precipiterà l'Italia in queste guerre create, ideate, causate e organizzate dall'Occidente in Medio Oriente, i nostri figli si ricorderanno di lei come del ministro della minestra.

Una minestra di sangue. 

Tajani dice: "Le navi nel Mar Rosso non hanno regole d'ingaggio per attaccare ma hanno il diritto a difendere e proteggere, anche con l'uso delle armi, le navi mercantili ove mai fossero attaccate".

Caro ministro, mi aiuti a capire, lei manda le navi militari dell'Italia nel Mar Rosso e si aspetta che non vengano attaccate mentre il mondo da quelle parti scoppia?

Ma non vede che stanno partendo missili da tutte le parti?

Che cosa si aspetta di veder volare nel Mar Rosso, i fiorellini?

Caro ministro, io le voglio bene, penso che lei sia una bravissima persona che merita il massimo rispetto, ma lei non ha la più pallida idea dell'inferno in cui sta mettendo le mani con le spalle scoperte in Ucraina.

mercoledì, gennaio 17, 2024

martedì, gennaio 16, 2024

Tommaso Merlo

 La tensione è ai massimi livelli anche a Betlemme, dopo l’attacco a Beirut si teme l’escalation. Si teme una rivolta generale in Cisgiordania e l’entrata in guerra di Libano e Siria. Sono le ore peggiori dall’inizio del conflitto. Ennesimo sciopero generale, tutti a seguire le notizie mentre le bombe continuano a cadere. A Gaza ma anche nel nord, un fronte aperto di cui si parla poco. Bombardamenti anche lì e nord della Galilea evacuato da tempo. Grigiore, silenzio. Rabbia e preoccupazione. A Betlemme come in tutta questa Terra Maledetta. Odio e violenza esasperate nell’attesa che il nemico soccomba e sia fatta la propria volontà. Odio e violenza come unica ricetta, come unica illusoria via d’uscita. Odio e violenza che però a questo mondo ne generano sempre di opposti ancora peggiori. È questa la lezione ignorata dall’umanità, è questa la paura. Che si superi il limite e si rivolti tutta la Palestina e i paesi confinanti. Sono le ore peggiori dall’inizio del conflitto. A Betlemme come in tutta questa Terra Maledetta.

Tommaso

lunedì, gennaio 15, 2024

domenica, gennaio 14, 2024

sabato, gennaio 13, 2024

Acquaiola Totò

 

Ogni matina scengo a Margellina,
me guardo 'o mare, 'e vvarche e na figliola
ca stà dint'a nu chiosco: è n'acquaiola.
Se chiamma Teresina,
si e no tene vint'anne,
capille curte nire nire e riccie,
na dentatura janca comm' 'a neve,
ncuollo tene 'a salute 'e na nutriccia
e na guardata d'uocchie
ca songo ddoje saette,
sò fulmine, sò lampe, songo tuone!
E i' giuro e ce scummetto
ca si resuscitasse Pappagone,
muresse cu n' 'nfarto
guardanno sta guagliona.
Essa ha capito ca i' sò nu cliente
ca 'e ll'acqua nun me ne 'mporta proprio niente
e me l'ha ditto cu bella maniera:
"Signò, cagnate strada... cu mme sta poco 'a fà
se chiamma Geretiello... è piscatore.
Fatica dint' 'a paranza 'e don Aniello". 
Ma i' niente, tuosto corro ogni matína,
me vevo ll'acqua...
e me 'mbriaco comme fosse vino.

venerdì, gennaio 12, 2024

giovedì, gennaio 11, 2024

Francesco Petrarca

 

SOLO E PENSOSO I PIÙ DESERTI CAMPI

Solo et pensoso i più deserti campi
vo mesurando a passi tardi et lenti,
et gli occhi porto per fuggire intenti
ove vestigio human l’arena stampi.

Inappagato da questo amore, Petrarca pensa di annegare i suoi dispiaceri nella natura, lontano dalle maldicenze della gente. Imbevuto di solitudine e pensieri sofferenti, sembra che neanche il paesaggio geografico gli dia pace, forse perché cerca in questo gli stessi tratti tristi e dimessi del suo paesaggio interiore. L’identità fra realtà soggettiva e oggettiva si fa più forte nel momento in cui il poeta, che prima era solo, si immagina ragionare insieme ad Amore. Il dialogo con la natura risente di una profonda sensibilità romantica, tanto da ispirare i posteri, Leopardi ad esempio.

mercoledì, gennaio 10, 2024

martedì, gennaio 09, 2024

Prof. Orsini

 Crampetto Cappellini 


dopo Sallusti, corro il rischio di incontrare Cappellini a Rete 4, detto anche “crampetto” per un problema che gli sorge alla mano tutte le volte che deve scrivere d’Ucraina su cui è ormai silente. 

I giornalisti italiani che hanno sviluppato il “crampetto” sono tantissimi da quando la controffensiva fallita ha disvelato che l’Unione europea è guidata da un gruppo di falliti che ha spinto l’Ucraina in una guerra esistenziale con la Russia senza soldi, senza carrarmati, senza aerei, senza contraerea, senza elicotteri, senza navi, senza missili, senza proiettili, senza artiglieria, senza elmetti, senza giubbotti antiproiettile, senza uniformi, senza stivali, senza carne in scatola e senza sigarette. Siccome l’Unione europea è guidata da un gruppo di falliti, la Commissione europea ha pensato bene di gettare un popolo debolissimo tra le braccia di un popolo fortissimo con 6000 testate nucleari. E chi perde in una gara di testate tra un criceto e un toro? Crampetto Cappellini, guarda strano, non ha più scritto d’Ucraina e putiniani. E come mai? Chissà perché Carlo Calenda, Maurizio Lupi, Alessandra Moretti, non dicono più che il problema con la Russia si risolve semplicemente inviando armi all’Ucraina.

Questi cervelli disarmati ci hanno condotto fin qui, con l’Europa in recessione e un’industria militare incapace persino di produrre le munizioni per un anno di Zelensky sugli schermi: "Give me money". L’industria militare dell’Europa farebbe meglio a produrre mozzarelle così ci mangiamo pure noi con questa guerra. 

Meglio che non vi racconti quello che sta accadendo in Ucraina in queste ore perché c’è da piangere. 

Mi chiederete: “Professor Orsini, è forse in corso una tragedia nazionale?”

Macché, la tragedia Ucraina è finita nella stagione del 2022. Ora siamo molto più avanti. Siamo alla terza stagione 2024. Stiamo che Zelensky prende gli ucraini a calci in pancia per le strade, li ammanetta e li spedisce al fronte come sacchi di patate perché Zaluzhnyi dice che i soldati son finiti. 

Ringraziate i vari Draghi e auguratevi che cadano nella polvere per quello che hanno fatto al popolo ucraino e che non assumano altri incarichi di potere sulle nostre teste.  

Avanzi l'Italia, avanzi la pace.

Risorga il movimento pacifista.

P.S. Questo è un recente articolo del Sole 24 ore che rilancia Draghi come presidente della commissione europea

https://www.ilsole24ore.com/art/perche-draghi-sarebbe-l-uomo-giusto-la-commissione-ue-AFqBFR3B

lunedì, gennaio 08, 2024

domenica, gennaio 07, 2024

sabato, gennaio 06, 2024

Poesia

 Alla Befana di Gianni Rodari 

Mi hanno detto, cara Befana,
che tu riempi la calza di lana,
che tutti i bimbi, se stanno buoni,
da te ricevono ricchi doni.
Io buono sono sempre stato
ma un dono mai me l’hai portato.
Anche quest’anno nel calendario
tu passi proprio in perfetto orario,
ma ho paura, poveretto,

che tu viaggi in treno diretto:
un treno che salta tante stazioni
dove ci sono bimbi buoni.
Io questa lettera ti ho mandato
per farti prendere l’accelerato!
O cara Befana, prendi un trenino
che fermi a casa d’ogni bambino,
che fermi alle case dei poveretti
con tanti doni e tanti confetti.

venerdì, gennaio 05, 2024

giovedì, gennaio 04, 2024

Pino Daniele

 DANIELE, Pino (propr. Giuseppe)

Stefano Oliva

Cantautore, chitarrista e compositore, nato a Napoli il 19 marzo 1955 e morto a Roma il 4 gennaio 2015. Il timbro vocale, duttile e sottile, insieme all’indubbia tecnica chitarristica ne hanno fatto uno degli artisti italiani più apprezzati; la delicata espressività delle sue composizioni, così come l’energia dei suoi arrangiamenti rock blues, hanno determinato il successo di un musicista ben inserito nel panorama della musica internazionale, come dimostrano le numerose collaborazioni con artisti del calibro di Gato Barbieri, Eric Clapton, Chick Corea, Al Di Meola, Pat Metheny.

mercoledì, gennaio 03, 2024

martedì, gennaio 02, 2024

Nando Pennone 2015

 Non ci vado più…

Prima e ultima volta che vado ad ascoltare un’udienza del processo ai vertici della Bagnolifutura… troppo rischioso per me! Tra il disgusto e la rabbia potrei perdere il controllo e rischiare una denuncia per oltraggio alla Corte o per resistenza a Pubblico Ufficiale…

Il fatto è che certe testimonianze lasciano proprio di stucco.

Come si fa a rimanere tranquilli ascoltando cosa è realmente accaduto in quei tristi anni che vanno dal 2005 in poi, mentre tutti speravano che si stava finalmente bonificando il sito dell’ex area industriale di Bagnoli!

In pratica, ecco cos’è stato detto dal RUP di Bagnolifutura che aveva il compito di seguire il processo di bonifica: Nel 2005 ci fu una sospensione dei lavori di bonifica in quanto non si sapeva dove andare a conferire gli “inerti” derivanti dalla bonifica del terreno; nel progetto approvato e messo in gara, quegli inerti dovevano essere smaltiti nella discarica di Pianura (!), ma il Prefetto si oppose nettamente a tale soluzione; allora, si pensò di smaltirli vicino Formia e ci fu quasi una rivolta popolare. Fu a questo punto proposta in Conferenza dei Servizi una variante al progetto che prevedesse di depositare quegli “inerti” sotto il costone di Posillipo!

Ma se gli “inerti” erano davvero inerti, come mai la rivolta popolare e addirittura il prefetto che si opponeva all’utilizzo di una discarica comunale? La risposta sta nella seconda testimonianza di stamattina.

L’ex direttore dell’ARPAC (che nonostante fosse stato il responsabile di quella struttura per ben 5 anni, pareva avere una visione molto approssimativa dell’organizzazione che presiedeva) affermava infatti che, anche se esisteva una Convenzione tra l’ARPAC e Bagnolifutura per il controllo del processo di bonifica, in realtà tale controllo veniva effettuato molto sommariamente in quanto la stessa ARPAC possedeva quote azionarie della società incaricata dei collaudi. Non solo, l’approssimazione era tale che agli incontri periodici delle Conferenze di Servizio o delle varie Commissioni, causa carenze di organico, non partecipava un funzionario responsabile, ma un qualsiasi funzionario che fosse disponibile in quel momento! Inoltre vista la gran mole di controlli che dovevano essere fatti, considerando i volumi in gioco per un sito così grosso, il campionamento al 10%, che era di prassi, veniva fatto ad una percentuale molto inferiore…

Ecco perché nessuno si fidava di accettare quegli “inerti”! Troppa approssimazione, troppi legami tra controllore e controllato… e così gli scarti della bonifica dei suoli dell’ex area industriale di Bagnoli, sono finiti, almeno in parte, sotto il costone di Posillipo… un sito che oggi è riserva marina protetta… dove la Regione vuole farci il Parco naturalistico della Gaiola! Dove migliaia e migliaia di cittadini, per anni, hanno fatto comunque il bagno…

Ma come si fa a giocare così con la salute della gente! E di certo, nonostante l’intenzione degli avvocati difensori, la responsabilità di una pseudo-bonifica come quella non può essere addebitata al solo Direttore dei lavori o alla sola ditta che effettuava i collaudi… entità che, ad esempio, nella formulazione della Variante al contratto del 2006, non erano per niente state coinvolte…

I veri responsabili erano in quei tavoli… sedevano nelle Conferenze di Servizio… erano le stesse istituzioni che avrebbero dovuto proteggere e lavorare per la cittadinanza, mentre invece…

lunedì, gennaio 01, 2024

De Luca.


 

Poesia

 Gianni Rodari, L’anno nuovo

Indovinami, indovino,
tu che leggi nel destino:
l’anno nuovo come sarà?
Bello, brutto o metà e metà?
Trovo stampato nei miei libroni
che avrà di certo quattro stagioni,
dodici mesi, ciascuno al suo posto,
un carnevale e un ferragosto,
e il giorno dopo il lunedì
sarà sempre un martedì.
Di più per ora scritto non trovo
nel destino dell’anno nuovo:
per il resto anche quest’anno
sarà come gli uomini lo faranno.