sabato, aprile 29, 2023

venerdì, aprile 28, 2023

mercoledì, aprile 26, 2023

martedì, aprile 25, 2023

lunedì, aprile 24, 2023

Barbara Lezzi

 Giorgia Meloni: "Crediamo che i primi a dover dare l'esempio debbano essere quelli come noi che, in fondo, sono dei privilegiati. Ho dunque deciso di tenere un Cdm il primo maggio. Il governo prenderà decisioni sul lavoro"

Mamma mia, sto per piangere dall'emozione per cotanto esempio del presidente Meloni!
Solo che c'è un piccolo particolare. L'esempio, per essere credibile, dovrebbe prevedere una consistente riduzione dello stipendio perché, come il presidente ha scritto nel DEF, bisogna contenere salari, stipendi e pensioni "per frenare la spirale salari-prezzi"
Sono populista? E sia, non mi importano le definizioni ma, parlare di esempio come fa Meloni e nel frattempo incatenare i lavoratori a stipendi da fame e precariato imperante, significa prenderli in giro.

domenica, aprile 23, 2023

sabato, aprile 22, 2023

Nicola Morra

 "Sulla destra nostalgica del fascismo, ignorante o cialtrona, parlano per me le vignette su Repubblica.

Sondaggi, Pagnoncelli sostiene che premier e governo godono, nonostante tutto, del sostegno del 50 e passa per cento degli Italiani. Diamanti segnala invece un calo netto nel gradimento e una insoddisfazione per le promesse non mantenute. Io, oggi mi occupo di “noi”.
Non di noi Schlein, Conte o Fratoianni; un “noi” più largo. Dei tanti che tra mafia e antimafia mettono sull’altare l’antimafia. Che chiedono ai magistrati di fare giustizia e rendere verità. Che tra un giornalista “maggiordomo” e uno “contro” preferiscono il secondo. Cari “noi” dunque, ieri la Procura Europea ha accusato di "interesse privato e truffa "la preside del liceo Falcone nel quartiere Zen di Palermo, una signora che Mattarella ha nominato Cavaliere proprio per il suo impegno, in pandemia, tra i ragazzi di borgata. Per la “legalità” e contro la sopraffazione mafiosa.
Una “mela marcia”, direte. Non lo so. So che Cuffaro, condannato per favoreggiamento della mafia, andava ripetendo “la mafia è una montagna di merda”. So che Antonello Montante, Presidente degli industriali siciliani e delegato alla legalità per Confindustria, aveva costruito un sistema di potere che non posso non definire “mafioso”. Che era il referente del presidente della regione Sicilia, l’ex comunista Crocetta. Amico di Lumia, ex presidente Pd dell’Antimafia. Di Bianco ex sindaco, eletto dal centro sinistra, di Catania. Che Lo Bello garantiva per lui. Che Tano Grasso (“Addio Pizzo”) lo difendeva. E persino una grande anima, come Luigi Ciotti, gli aveva creduto, quando si occupava dei beni di mafia.
Potrei continuare, con la magistrata Saguto, condannata per aver trafficato con beni tolti alla mafia. Il punto è che da una decina di anni certi intrallazzi e certi affari di mafia si fanno all’ombra dell’Antimafia. Me ne resi conto -scusate se mi cito- dopo aver accettato la candidatura in Sicilia, che Bersani mi offrì con la promessa che avrei potuto portare avanti la storica denuncia della borghesia siciliana “essenzialmente mafiosa”. Scoprii presto, mi bastò andare a Caltanissetta, che Sicindustria non aveva mai espulso un iscritto che avesse pagato il pizzo, come pretendeva. Che Caltanissetta, storica provincia di mafia, non era “mafia free”, come diceva Montante. Che Montante non era l’erede di industriali di biciclette e che aveva amici mafiosi. Che Lo Bello, fabbricava solo dolci per bambini e doveva la fama a un passaggio da presidente del Banco di Sicilia, mangiatoia di mafia.
Così, nell’estate 2014 mi alzai e dissi al Pd siciliano: “Fino a quando avrete amici siffatti, non sarete, non dico contro, ma neppure diversi dalla borghesia mafiosa”. Crocetta mi risposte che ero “un killer venuto dall’Est” e un borghese", non un proletario di Gela come lui. Lo Bello mi chiamò: “Ti faccio incontrare Montante”. Grazie, no. In seguito, Bolzoni, allora cronista di Repubblica, definì Montante Padrino dell’Antimafia.
Che è successo? Secondo me, che dal ’92 magistrati e giornalisti hanno abbandonato la pratica di Chinnici e Falcone, che seguivano la traccia dei soldi e consideravano la mafia "prima” un fenomeno sociale. Hanno invece insistito sul carcere duro, sui premi ai pentiti, su delazioni “de relato”, sulla caccia al “terzo livello” (Andreotti o Berlusconi) sulla “trattativa” con la mafia. Quando, che devi “trattare” se la mafia in Sicilia è in combutta con lo Stato dal tempo di Portella della Ginestra? Nel frattempo, non pochi (miei) colleghi giornalisti si riempivano d’immenso, uno scoop dopo l’altro, poco importa se poi si “sgonfiavano”. Inverando la profezia di Sciascia sui professionisti dell’Antimafia
Oggi i mafiosi non sparano, fanno affari. Mafia trionfante, direbbe Mario Mineo. E io vorrei che la smettessimo con la retorica “a schiena dritta”, “legalità”, “il sangue dei martiri” per un approccio critico, illuminista. Su Giletti, leggete Deaglio, sulla Stampa.
Ps. Nel 2022 Montante è stato condannato a 8 anni "per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e accesso abusivo al sistema informatico", il secondo vuol dire che spiava questo mondo e quell'altro. Attilio Bolzoni gli ha dedicato nel 2019 "Il padrino dell'antimafia, Una cronaca italiana su un potere infetto". Non condivido tutto quel che scrive Deaglio, apprezzo tuttavia lo sforzo di indagare il collante sociale tra mafia e politica.": di Corradino Mineo.
Condivisibile al 200%.

venerdì, aprile 21, 2023

giovedì, aprile 20, 2023

Tommaso Merlo

 Sinossi: "Sul tempio di Delfi era scolpita la frase “conosci te stesso”. Un’esortazione mitica che lascia però aperti molti interrogativi. Non specifica “cosa” conoscere di se stessi, non spiega “come” riuscirci e nemmeno “il perché” sia così rilevante. Conoscere noi stessi ci consente di scegliere una vita coerente con la nostra unicità, solo così possiamo conquistare il vero benessere. La vita è un viaggio e per goderselo appieno bisogna sapere come viaggiare e dove siamo davvero diretti. La vita è un viaggio di ritorno, dentro noi stessi."

mercoledì, aprile 19, 2023

martedì, aprile 18, 2023

lunedì, aprile 17, 2023

Tommaso Merlo

 Nessuno ha avuto un impatto sulla storia dell’umanità come Gesù. Ad oltre duemila anni dalla morte, milioni di persone ancora s’inginocchiano al suo cospetto e seguono i suoi insegnamenti. O almeno così dicono. Condottieri e imperatori hanno lasciato alle loro spalle giusto cumuli di macerie, il messaggio di Gesù è invece ancora vivo. Una grande lezione. La grandezza di un uomo dipende dalla quantità di amore che manifesta nel mondo. I deliri egoistici finiscono in nulla, le chimere materiali in cenere, l’amore sopravvive. L’amore incondizionato verso tutti e tutto praticato e predicato da Gesù Cristo. L’amore che lo ha spinto a donare perfino la sua vita per gli altri. Ma ad oltre duemila anni dalla morte, il mondo sembra andare in tutt’altra direzione. È intriso d’odio e l’amore universale è rilegato ad utopia da perdenti. Odio verso persone vicine, odio verso qualche categoria, odio verso altri paesi e culture. Odio e quindi violenza e quindi guerra. Gesù è stato un grande maestro di pace. Non cavalcava destrieri ma asini, non indossava uniformi ma umili tuniche, non impugnava spade ma rami d’ulivo. Porgi l’altra guancia, diceva. Ama i tuoi nemici. Vette spirituali ai più ancora oggi irraggiungibili. Eppure assolutamente fattibili e salvifiche per sé stessi e per il mondo intero. Vette di un’attualità disarmante ma ignorata. Anche da quelli che dicono di seguirlo, a parole. Ma quella di Gesù era pace attiva. Gesù era portatore di un messaggio rivoluzionario e non esitò a scontrarsi coi potenti del suo tempo. Denunciando ipocrisie e sepolcri imbiancati e proponendo una nuova via. Gesù s’impegnò per rendere il mondo migliore ispirato dall’amore per l’umanità. Altra straordinaria lezione. Di altruismo, di dedizione, di non violenza. Gesù non aveva soldi, non aveva un lavoro, non aveva nemmeno una casa. Gesù non aveva interessi e nessuna ambizione personale. Era un giovane che viveva in una provincia marginale dell’Impero, malvisto dai potenti e che non scrisse nemmeno una riga. Eppure il suo messaggio ha attraversato generazioni e civiltà ed epoche storiche. Altra immensa lezione. Sulla forza delle idee, sulla forza dell’esempio, sulla potenza dell’amore. Ma son passati oltre duemila anni dalla sua morte e il mondo sembra andare in tutt’altra direzione. Tutti intenti ad accumulare soldi e potere, tutti intenti a soddisfare piaceri e sogni di gloria. Tutti intenti a competere invece che cooperare e a prendere invece che dare. Anche a costo d’ingannare il prossimo altro che rispettarlo. Anche a costo di dimenticarsi degli ultimi. Come se l’amore universale fosse utopia da perdenti. Lezioni disattese. Deliri egoistici che finiscono in nulla, chimere materiali che finiscono in cenere. Ma la grandezza di un uomo dipende dalla quantità di amore che manifesta nel mondo. Ed è per questo che Gesù Cristo è il più grande di tutti.

Tommaso Merlo

domenica, aprile 16, 2023

sabato, aprile 15, 2023

venerdì, aprile 14, 2023

Aforismi


 

Tommaso Merlo

 Nessuno ha avuto un impatto sulla storia dell’umanità come Gesù. Ad oltre duemila anni dalla morte, milioni di persone ancora s’inginocchiano al suo cospetto e seguono i suoi insegnamenti. O almeno così dicono. Condottieri e imperatori hanno lasciato alle loro spalle giusto cumuli di macerie, il messaggio di Gesù è invece ancora vivo. Una grande lezione. La grandezza di un uomo dipende dalla quantità di amore che manifesta nel mondo. I deliri egoistici finiscono in nulla, le chimere materiali in cenere, l’amore sopravvive. L’amore incondizionato verso tutti e tutto praticato e predicato da Gesù Cristo. L’amore che lo ha spinto a donare perfino la sua vita per gli altri. Ma ad oltre duemila anni dalla morte, il mondo sembra andare in tutt’altra direzione. È intriso d’odio e l’amore universale è rilegato ad utopia da perdenti. Odio verso persone vicine, odio verso qualche categoria, odio verso altri paesi e culture. Odio e quindi violenza e quindi guerra. Gesù è stato un grande maestro di pace. Non cavalcava destrieri ma asini, non indossava uniformi ma umili tuniche, non impugnava spade ma rami d’ulivo. Porgi l’altra guancia, diceva. Ama i tuoi nemici. Vette spirituali ai più ancora oggi irraggiungibili. Eppure assolutamente fattibili e salvifiche per sé stessi e per il mondo intero. Vette di un’attualità disarmante ma ignorata. Anche da quelli che dicono di seguirlo, a parole. Ma quella di Gesù era pace attiva. Gesù era portatore di un messaggio rivoluzionario e non esitò a scontrarsi coi potenti del suo tempo. Denunciando ipocrisie e sepolcri imbiancati e proponendo una nuova via. Gesù s’impegnò per rendere il mondo migliore ispirato dall’amore per l’umanità. Altra straordinaria lezione. Di altruismo, di dedizione, di non violenza. Gesù non aveva soldi, non aveva un lavoro, non aveva nemmeno una casa. Gesù non aveva interessi e nessuna ambizione personale. Era un giovane che viveva in una provincia marginale dell’Impero, malvisto dai potenti e che non scrisse nemmeno una riga. Eppure il suo messaggio ha attraversato generazioni e civiltà ed epoche storiche. Altra immensa lezione. Sulla forza delle idee, sulla forza dell’esempio, sulla potenza dell’amore. Ma son passati oltre duemila anni dalla sua morte e il mondo sembra andare in tutt’altra direzione. Tutti intenti ad accumulare soldi e potere, tutti intenti a soddisfare piaceri e sogni di gloria. Tutti intenti a competere invece che cooperare e a prendere invece che dare. Anche a costo d’ingannare il prossimo altro che rispettarlo. Anche a costo di dimenticarsi degli ultimi. Come se l’amore universale fosse utopia da perdenti. Lezioni disattese. Deliri egoistici che finiscono in nulla, chimere materiali che finiscono in cenere. Ma la grandezza di un uomo dipende dalla quantità di amore che manifesta nel mondo. Ed è per questo che Gesù Cristo è il più grande di tutti.

Tommaso Merlo

mercoledì, aprile 12, 2023

martedì, aprile 11, 2023

Confusione


 

Tommaso Merlo

 Il narcisismo è diventato normalità mentre gli ego collettivi hanno trasformato il mondo in un supermercato con dietro un’immensa discarica nonché in un teatro di guerra permanente. Invece di godersi la magia della vita, l’essere umano ha ridotto il suo fugace passaggio planetario in un inferno in nome di un fasullo paradiso materiale. Degrado, dolore, frustrazione. Dentro come fuori. Un’assurda spirale autodistruttiva. Il mondo è la manifestazione di ciò che abbiamo dentro. Ed è quindi cambiando dentro che cambiamo il mondo. In noi agiscono due forze contrapposte, l’anima di natura benefica e l’ego di natura malefica. L’anima è chi siamo veramente, l’ego è chi ci crediamo di essere. È la forza maligna che ci sprona ad accumulare, primeggiare, apparire. Ego individuali che diventano collettivi. Persone come aziende. Litigi come guerre. Stesse identiche dinamiche egoistiche. Il mondo cambia quando cambia l’essere umano. Non un giorno prima. Ed è quindi questa la vera frontiera evolutiva dell’umanità. Altro che sonde spaziali o nuove tecnologie. E dato che tutto dipende da noi, abbiamo un enorme responsabilità ma anche potere. Quello di cambiare, quello di evolvere oltre il nostro ego. Un potere che possiamo esercitare ogni santo giorno. Interrompendo certi automatismi mentali, approfondendo la conoscenza di noi stessi, sforzandosi di vedere al di là del conosciuto, ammettendo i propri errori e provando strade inedite. E per riuscirci serve disintossicare la mente dagli stimoli continui a cui è sottoposta. Boicottando ogni condizionamento consumistico e facendo scelte consapevoli, smettendo di accodarsi a qualche gregge e tornando protagonisti della propria vita. Dobbiamo usare la mente e non venirne usati. È questa la chiave evolutiva. Emanciparsi dai deliri egoistici e tornare noi stessi e quindi anime. È questa la vera frontiera. E quando gli esseri umani la supereranno, tutto cambierà. L’anima è unione, la mente divisione. L’anima è principi, la mente interessi e vani sogni di gloria. L’anima è solidarietà, la mente egoismo e indifferenza. L’anima è genuinità, la mente recita. L’anima è cause, la mente obiettivi. L’anima è sostanza, la mente apparenza. L’anima è gioia, la mente piacere. L’anima è vera sapienza, la mente celata ignoranza. L’anima è vero benessere, l’ego autodistruzione. Se vogliamo salvarci, l’anima deve tornare protagonista. Nella nostra vita come nel mondo. Dentro come fuori. Già, la soluzione non è in qualche sontuoso palazzo, ma dentro di noi. E non c’è tempo da perdere. Ci sono decisioni epocali da prendere per riorganizzarsi e per usare intelligentemente le risorse. E se siamo in stallo è proprio perché oggi dominano logiche egoistiche. Accumulare, primeggiare, apparire. Profitto, potere, visibilità. Un inferno svenduto come paradiso. Un’assurda spirale autodistruttiva. Se vogliamo salvarci, serve una nuova consapevolezza individuale e collettiva. Serve superare anacronistiche contrapposizioni tutte mentali ed unire le forze. E non in nome dell’odio verso qualche nemico immaginario, ma in nome dell’amore per il nostro destino comune. Tutto dipende da noi. In ogni decisione che prendiamo. Ogni santo giorno. Abbiamo un’enorme responsabilità ma anche potere. Quello di cambiare noi stessi, quello di evolvere oltre il nostro ego e di vivere di conseguenza. Già, la nuova frontiera evolutiva dell’umanità non si trova nello spazio o in qualche laboratorio informatico, ma si trova dentro di noi. E non c’è tempo da perdere.

Tommaso Merlo

lunedì, aprile 10, 2023

venerdì, aprile 07, 2023

giovedì, aprile 06, 2023

mercoledì, aprile 05, 2023

Salario dignitoso


 

Leonardo Minnozzi

 Hanno festeggiato per la sua morte; mafiosi, politici, pubblici ufficiali corrotti e persino uomini di chiesa di cui Egli aveva scoperto affari sporchi dentro lo Ior.

200 Paesi, in tutto il mondo, contrastano la criminalita' organizzata seguendo flussi finanziari, ispezionando banche e conti correnti, attivando rogatorie internazionali al fine di scardinare segreti fiscali. In altre parole, seguono " il metodo Falcone”.
200 paesi in tutto il mondo onorano la memoria del coraggioso magistrato utilizzando i suoi strumenti per combattere le mafie; il nostro invece, e' impegnato a combattere i suoi strumenti per aiutare le mafie.
ERGASTOLO OSTATIVO
La conversione in legge del d.l. 162/2022 consente di mettere un punto sulla vicenda relativa all’ergastolo ostativo, da tempo oggetto dell’interessamento della Corte costituzionale (ultima in ordine di tempo l’ordinanza 97/2021).
La Consulta, infatti, era intervenuta per dichiarare incostituzionali le norme che individuavano nella collaborazione l’unica possibile strada a disposizione del condannato all’ergastolo per un reato ostativo per accedere ai benefici penitenziari. Ritenendo necessario un intervento del legislatore, la Corte costituzionale aveva “sospeso” il giudizio, assegnando un termine al Parlamento per intervenire (inizialmente il 10 Maggio, poi prorogato all’8 Novembre).
Tra le novità, si segnala che adesso i benefìci penitenziari ai detenuti per una serie di delitti (tra cui i delitti ex art. 416-bis e 416-ter) possono essere concessi anche in assenza di collaborazione con la giustizia”
In buona e cruda sostanza:
"Ciao sono un mafioso, ho ucciso centinaia di persone, di altre ne ho ordinato la morte, ho sciolto bambini nell'acido ma non mi pento. Sono pronto alla rieducazione".
Commemorazioni sempre piu' indegne...

martedì, aprile 04, 2023

Alessandro Di Battista

 "Quasi tutte le guerre che sono iniziate negli ultimi 50 anni sono state il risultato delle bugie dei media". Lo disse Julian Assange alcuni anni fa. E proprio per aver fornito le "prove" di tale ragionamento Assange sta marcendo in un carcere di massima sicurezza a pochi km da Londra. La sua libertà ha a che fare con la nostra libertà. #FreeAssange

P.S. Il 1 giugno metterò in scena “Assange: colpirne uno per educarne cento”. E' il monologo che sto scrivendo sulla sua storia e su tutto quello che sappiamo grazie a lui. Il teatro (Teatro Tor Bella Monaca, Roma) si sta riempiendo velocemente. Se siete interessati potete acquistare i biglietti 👉https://bit.ly/AssangeDiBattista

lunedì, aprile 03, 2023

Mare libero a Napoli


 

Tommaso Merlo

 La vera libertà consiste nel procedere barcollando nel buio lungo strade sconosciute. Consiste nell’accettare il rischio di fallire e di deludere gli altri e se stessi, il rischio del giudizio altrui e di rimanere soli. Consiste nell’esprimere liberamente se stessi anche se il mondo va in tutt’altra direzione. Rimanendo coerenti con la propria unicità invece di omologarsi. La vera libertà fa paura e per perseguirla serve coraggio. Quella falsa è invece molto più sicura e redditizia. E per questo molti la preferiscono più o meno inconsciamente. Si ritengono liberi ma in realtà seguono la corrente, prigionieri di luoghi comuni spacciati come veri. E invece di sperimentare liberamente, seguono ricette preconfezionate. Si ritengono liberi ma in realtà sono prigionieri del passato che usano per accampare scuse e sbandierare fantomatiche certezze. E invece di creare liberamente, ripetono. Si ritengono liberi ma in realtà si accodano a greggi e si affidano a capi. Diventano un “noi” invece che un “io”, delegando ad altri contenuti e rotta. E un conto è usare i “noi” per raggiungere obiettivi sociali, un altro è venirne usati. La vera libertà fa paura perché implica rischi e responsabilità e soprattutto perché va perseguita dentro di noi, non fuori. Vera libertà significa andare oltre quello che si è sempre pensato e creduto. Significa andare oltre quello che ci hanno insegnato e inculcato. Significa rimettere in discussione opinioni e presunte verità, significa sbarazzarsi di abitudini e automatismi anche mentali. Vera libertà significa rimettersi in discussione e poi in cammino. Evolvendo. Oltre quello che già si conosce. Oltre la mente. Sbarazzandosi del proprio personaggio egoistico e cioè di come si crede di essere e cercando piuttosto di capire chi si è davvero. Abbandonando ruoli e copioni e rimettendosi in gioco. La mente non sa agire ma solo reagire. Agire significa incidere su eventi unici in maniera altrettanto unica. Reagire significa replicare automaticamente schemi noti. La mente prima assorbe uno schema e poi lo replica per tutta la vita illudendo le sue vittime di essere originali. Solo la nostra vera natura di anime agisce ed è creativa ed espressione della nostra unicità. Solo la nostra vera natura di anime è libera. È quindi tornando pienamente noi stessi che torniamo davvero liberi. La mente egoistica è la vera prigione degli esseri umani. Ma a rinchiudersi sono loro stessi. E non rendendosi conto di essere in prigione, non fanno nulla per liberarsi.

Tommaso Merlo

Montagne


 

domenica, aprile 02, 2023

Tommaso Merlo

 5 minuti. Tanto dura il nostro viaggio sul pianeta. Chiediamoci quale sia il modo migliore di spenderli invece di illudersi di essere immortali. Possiamo spendere i nostri 5 minuti litigando coi nostri compagni di viaggio. Per imporre le nostre ragioni e piantare le nostre bandiere. Così i minuti rischiano di essere anche di meno. E tutti spesi in guerra, intossicati di odio per cause che sotterreremo insieme a noi. Possiamo spendere i nostri 5 minuti accumulando soldi e cose. Come se la vita fosse un mercato in cui arraffare il più possibile. Competere e accumulare per sentirci importanti, per sentirci sicuri. Fino al giorno in cui dovremo lasciare ad altri cose e certezze e salutare. Possiamo spendere i nostri 5 minuti per metterci in mostra. Sgomitando per salire su qualche palco e goderci gli applausi. Per mostrare agli altri e a noi stessi quanto siamo bravi. Fino al giorno in cui cala il sipario e dobbiamo cedere il palco ad altri attori. Possiamo spendere i nostri 5 minuti per scalare la società. Per raggiungere qualche poltrona di velluto e inebriarsi di potere. Temuti, onorati e al centro dell’attenzione. Imponendo la nostra volontà fino al giorno in cui sarà il destino ad imporre la sua e goodbye. Possiamo spendere i nostri 5 minuti per criticare tutto e tutti. Salendo su un pulpito e passando il tempo a puntare il dito. Magari senza fare nulla nel frattempo, ma autocompiacendoci di avere sempre ragione. Poi il tempo scade, il mondo è peggio di prima e ciao. Possiamo spendere i nostri 5 minuti a soddisfare i nostri piaceri. Consumando tutto il possibile inclusi noi stessi, ingozzandoci di leccornie, intontendosi di chiacchiere mondane, intossicandosi di sostanze. Fino a quando finisce la festa e si torna a nanna. Possiamo spendere i nostri 5 minuti facendo danni. Ferendo il cuore altrui ed inquinando il mondo di plastica e cemento. Lasciandolo peggiore di come lo abbiamo trovato perché tanto morti noi son morti tutti. Possiamo spendere i nostri 5 minuti senza nemmeno rendercene conto. Perennemente distratti e assorbiti dalla quotidianità e dal nostro ego. Inconsapevoli dei soli 5 minuti a disposizione e senza chiedersi mai come sia intelligente spenderli. Lasciando che siano altri a decidere per noi e senza nemmeno sforzarsi di conoscersi. Ma per spendere al meglio i nostri 5 minuti il primo passo è proprio quello di conoscersi a fondo. Solo a quel punto possiamo scegliere una vita che rispecchi la nostra unicità. Per spendere al meglio i nostri 5 minuti dobbiamo esprimere pienamente noi stessi mettendoci al servizio di una causa che vada oltre il nostro fugace passaggio sul pianeta. Interpretando il mistero della vita come una grande occasione per esprimersi appieno, per dare il meglio di sé, per amare.

Tommaso Merlo

sabato, aprile 01, 2023