lunedì, gennaio 31, 2022

Elio Lannutti

 Carburanti, prezzi ancora in salita. Da tre mesi, l’interminabile corsa ai rincari, stillicidio per le tasche delle famiglie 


ROMA, 31 GENNAIO 2022 - Salgono ancora i prezzi praticati sulla rete carburanti, sia in modalità self che servito, recependo gli aumenti decisi nei giorni scorsi. E un nuovo intervento al rialzo si è aggiunto nel fine settimana: a muoversi è stata IP con +1,5 cent sui prezzi raccomandati di benzina e diesel. Quanto alle quotazioni dei prodotti petroliferi in Mediterraneo, anche venerdì hanno chiuso in salita.


Tornando alla situazione nazionale, in base all'elaborazione di Quotidiano Energia dei dati alle 8 di ieri comunicati dai gestori all'Osservaprezzi carburanti del Mise, il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self sale a 1,802 euro/litro (venerdì 1,788), con i diversi marchi compresi tra 1,790 e 1,822 euro/litro (no logo 1,778). Il prezzo medio praticato del diesel self raggiunge 1,676 euro/litro (venerdì 1,661) con le compagnie posizionate tra 1,667 e 1,688 euro/litro (no logo 1,659).


Quanto al servito, per la benzina il prezzo medio praticato va a 1,933 euro/litro (venerdì 1,918) con gli impianti colorati che mostrano prezzi medi praticati tra 1,872 e 2,022 euro/litro (no logo 1,825). La media del diesel servito sale a 1,812 euro/litro (da 1,798) con i punti vendita delle compagnie con prezzi medi praticati compresi tra 1,751 e 1,887 euro/litro (no logo 1,707).


Incremento anche per i prezzi praticati del Gpl, che vanno da 0,819 a 0,836 euro/litro (no logo 0,813). Infine, il prezzo medio del metano auto si posiziona tra 1,779 e 2,011 (no logo 1,740), con il valore minimo e massimo in crescita.

Nisida


 Nisida l’isola che non c’è 

Andrea Scanzi

 Stamani ero in giro in moto, contento come un bimbo nonostante il freddo. La Harley girava da Dio, le visite mediche erano andate alla grande, in serata mi attendevano gli allenamenti. Bello.


Poi è successa una cosa: ho visto un manifesto che ricordava Sassoli. “Grazie David”, diceva. E mi è venuta di colpo malinconia. Perché David era una bella persona, e perché di politici come lui ce ne sono pochissimi. Ho pensato che se n’era andato, tanto per cambiare, uno dei migliori. E mi sono sentito solo. Come immagino molti tra voi. 


Poi ho pensato a ciò a cui, lavoro a parte, non penso mai: alla politica. Ai politici.

Ho pensato allo sfacelo totale di questi giorni, settimane, mesi, anni, decenni. 

Ho pensato al povero Mattarella, che tutto voleva tranne questo e invece gli tocca stare ancora lì, perché è circondato troppo spesso da parlamentari incapaci, disonesti e sottosviluppati. 

Ho pensato a Draghi, che se si chiamasse in un altro modo lo impallinerebbero e trafiggerebbero come neanche San Sebastiano. 


Ho pensato a Berlusconi, che fa danni da trent’anni. A Salvini, che ormai non diverte neanche più prendere per il culo perché fa tutto da solo. Alla Meloni, che in questo disastro generale del romanzo Quirinale è pure passata per quella più brava, e pensate quindi quanto siam messi male.

Ho pensato a Renzi, che se tutti i toscani fossero come lui chiederei seduta stante la residenza in Belize. A Casini, applaudito e celebrato neanche fosse Churchill. Ad Amato, che vince sempre anche quando perde e infatti ora presiede bello (?) garrulo la Consulta. 


Ho pensato a Letta, che ogni volta esibisce meno coraggio dei fagioli e vanta (si fa per dire) nei confronti del renzismo la più stupida e sciagurata sindrome di Stoccolma degli ultimi 160 anni. Ho pensato a Conte, che è serio e che ci prova, ma che è ascoltato dal suo partito (o quel che ne resta) appena un po’ meno di quanto Cassano ascoltava gli allenatori (solo che Cassano aveva talento. Questi parlamentari da operetta scema no). Ho pensato a Bersani, il più bravo di tutti per distacco, ma se ha il 3% nel paese reale allora vuol dire che quel paese reale ha problemi seri. O ha gusti di merda. E forse si merita ‘sta merda.


Ho pensato a “coraggio italia”, ma non sapendo cosa sia non son riuscito a pensarci. Ho pensato a Di Maio, nato Masaniello e divenuto Doroteo. Ho pensato a Prodi, a Rodotà e alla Belloni, tutte delusioni cocenti, e a come io stesso nel frattempo mi sia inesorabilmente  spento: nove anni fa ci stavo male, oggi provo anzitutto noia e disgusto. La passione è altrove, l’interesse è altrove.

Ho pensato ai riti vetusti della politica, alle tattiche, alle maratone, ai retroscena, ai giochini, a stocazzo e a tutti questi cerimoniali bolsi e tromboni, perfetti per contrappuntare stancamente quest’epoca imbecille e vuota di morti e sepolti.


Ho pensato a tutto questo, e mi son detto di getto: ma andate affanculo, tutti, e senza passare dal via: fate schifo, non avete mezzo pregio e siete nati solo per deludere.

Poi però mi son detto: forse sto esagerando, non c’è bisogno d’esser così duri. Mi son riletto. Ma ho trovato tutto perfetto e ho lasciato così, tranne che per un passaggio: a quel paese ci mando “quasi” tutti. Qualcuno lo salvo, perché è giusto così e le generalizzazioni le odio, ma un livello basso così non lo si trova neanche nella discografia di povia.


Condoglianze politico-morali a tutti voi. E buona catastrofe.

Quirinale


 Quirinale 

domenica, gennaio 30, 2022

Ì Morra


 Ì morra 

Alessandro Di Battista

 Dodici anni fa nasceva un movimento di cittadini all'insegna della difesa della legalità, dei beni comuni, della democrazia diretta, oggi più che mai unica chiave per evitare derive verticistiche, lobbistiche e partitocratiche. Nasceva e conquistava giorno dopo giorno speranza e fiducia soprattutto tra coloro che non avevano più speranza né fiducia. Era il 2009 e al governo c'era Forza Italia, proprio come adesso. Quel Movimento crebbe sì per demeriti altrui ma soprattutto per meriti propri. Crebbe grazie alle idee di Gianroberto (portate avanti soprattutto da Davide dopo la sua morte) e alla consapevolezza che solo mantenendo la barra dritta si sarebbe riusciti a navigare lontano. Quel Movimento credeva nel primato della Politica sulla finanza, sui tecnici e sui tecnicismi, su quella “partitocrazia” avversata da Berlinguer che nulla aveva ed ha a che fare con la Democrazia. Credeva che i cittadini dovessero avere grazie al voto e alla partecipazione LICENZA DI INCIDERE! Quel Movimento, soltanto 4 anni fa (anche se sembra passata un'era geologica) arrivò al governo parlando di “GOVERNO DEL CAMBIAMENTO” e di “TERZA REPUBBLICA". Parole del Ministro Di Maio. 


Oggi quei cittadini che hanno creduto nella partecipazione e nel cambiamento si ritrovano un democristiano (non è un insulto è una constatazione) Presidente della Repubblica per la seconda volta. Io non ho nulla di personale contro Mattarella ma ritengo pericolosa per la democrazia la rielezione dello stesso Presidente della Repubblica. Lo sostenevamo tutti quanti quando venne rieletto Napolitano. Oggi lo sostengo solo io. Quei cittadini si ritrovano un banchiere definito da Cossiga “il liquidatore dell'industria pubblica italiana”, nonché corresponsabile del crac Monte dei Paschi di Siena, Presidente del Consiglio. Si ritrovano tecnici su tecnici in posti di potere dove si prendono scelte politiche (oltretutto ricordo Grillo urlare nelle piazze “Piove, governo tecnico!”. Si ritrovano Gentiloni, uno dei grandi sconfitti alle ultime elezioni come massimo rappresentante in UE per l'Italia. Si ritrovano la Gelmini ministro, Brunetta ministro, quel Brunetta ritenuto dai suoi amici di partito un politico mediocre (ricorderete cosa diceva Tremonti di lui). Si ritrovano Presidente della Corte Costituzionale - dove dovrebbe esserci un “tecnico” - un politico della prima Repubblica, quel Giuliano Amato che chiamava Mussari per farsi finanziare il torneo di tennis di Orbetello e che coprì i buchi di bilancio non con la fine del clientelismo ma con un prelievo forzoso dai nostri conti-correnti. Ho fatto benissimo a non “immischiarmi” quando ho intravisto la degenerazione. Ho fatto benissimo a rifiutare “poltrone” quando ho compreso che tali proposte altro non erano che tentativi di zittirmi attraverso l'omologazione. E faccio bene ora a dedicarmi, da libero cittadino, a battaglie politiche (a cominciare dai referendum) provando - e non è facile – a farlo insieme a tante altre persone deluse come me. Inoltre racconterò ovunque (forse oggi mi crederà qualcuno in più) verità successe in questi mesi e in questi ultimi giorni perché ne sono stato testimone oculare. Per concludere dico che da anni è necessaria una riflessione politica all'interno del Movimento ma è vigliacco mettere oggi sul banco degli imputati l'ultimo arrivato che al netto di idee diverse su alcune questioni considero persona perbene e leale.

Napel’è


 

Grillo

Mobilità 
 

sabato, gennaio 29, 2022

Quirinale


 Quirinale 

Ballo


 

Barbara Lezzi

 Ci sono solo sconfitti in questa elezione del Capo dello Stato. I leader che si sono rivelati incapaci di prendere decisioni e che hanno dimostrato solo di saper assecondare i desiderata del premier Draghi.

I Parlamentari privi di audacia e di un minimo sentimento di rispetto per i cittadini che rappresentano.

Perde anche Draghi che già si vedeva in sella per i prossimi 7 anni ma per lui è solo un rinvio.


Il Mattarella Bis non può essere considerato un mero compromesso della politica. È piuttosto un cortocircuito il cui conto sarà saldato dai cittadini abbandonati dalla politica che non avranno voce nelle Istituzioni. Campo libero per un governo che non risolve e che non sostiene famiglie e imprese.


Ma gli sconfitti avranno stampato in pieno viso il sollievo di essersi salvati e gli incendiari, che hanno bruciato qualsiasi altra eventualità scaricandone la responsabilità su altri, potranno atteggiarsi da statisti della prima Repubblica.


Al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella va riconosciuta la determinazione impiegata nel tentativo di impedire una rielezione ma l'inadeguatezza della politica è stata più forte e, da uomo delle Istituzioni, non può che agevolare la fine dello spettacolo desolante di questi giorni.

Un amico


 Nando Pennone

venerdì, gennaio 28, 2022

Emigranti


 Nessuno è straniero sulla terra 

Giuseppe Rondelli

 #andratuttobene 


I prezzi volano, gli effetti dell'inflazione si fanno sentire anche nel carrello della spesa e per i consumatori il costo della vita si avvia a diventare progressivamente insostenibile. Il combinato disposto tra caro-energia e difficoltà di reperimento delle materie prime sta determinando conseguenze gravi nei settori industriali più energivori - siderurgia e chimica in primis -, ma anche nell'agroalimentare le ricadute sui prezzi dei prodotti sono enormi. Pure il settore di punta dell'economia locale - il solo ad aver aumentato i livelli di export anche nel 2020 - comincia a risentire delle congiunture internazionali.


La spesa al supermercato a Napoli, come nelle altre città, presuppone costi sconosciuti fino a un anno fa. Il discorso vale soprattutto per i prodotti di prima necessità come pane e pasta, in cui il costo della materia prima è lievitato incredibilmente nel giro di pochi mesi. Il prezzo del pane nella Gdo - secondo i produttori - è aumentato del 30% in un anno. Da 2 euro a 2,50 euro. I panificatori lamentano da mesi il rincaro insostenibile del costo del grano e di quello della farina. Secondo uno studio Coldiretti, proprio i produttori di grano sono i più colpiti dalla congiuntura economica. I rincari della bolletta energetica li hanno costretti a spendere 400 euro in più per ogni ettaro coltivato, dalla semina alla mietitura. Le coltivazioni di grano - spiegano i produttori - sono sempre più scarse e il prezzo sale. Analogo discorso per la farina, che nel giro di un anno è aumentata del 7%. Quello che riguarda il pane è solo un esempio di quanto il prezzo delle materie prime arrivi a incidere in modo determinante sul costo del cibo che arriva sulle nostre tavole. Ma la situazione è la stessa per la pasta, il cui costo è cresciuto del 30-40% in pochi mesi. E i produttori annunciano ulteriori aumenti nei prossimi mesi. Per altri prodotti, come la passata di pomodoro, gli aumenti sono stati più contenuti. Tuttavia il rincaro della banda stagnata ha determinato, comunque, un incremento del prodotto finale del 10%. Rincari anche per l'olio e il caffè del 15%. Per l'industria alimentare, si prospetta un vero e proprio rischio paralisi. Molte aziende, denunciano Alleanza Cooperative Agroalimentari e Federalimentare, «stanno valutando il blocco di alcune linee di attività e, nei casi di maggiore difficoltà, la chiusura degli impianti di trasformazione, col rischio di drammatiche conseguenze sociali e occupazionali». 


Ai rincari di energia elettrica passata in media dai 45 euro a 300 euro per megawatt e il gas che da 0,17 euro al metrocubo è arrivato a 1,30 euro, si aggiungono quelli delle materie prime e degli imballaggi. «Si va dall'incremento del 31 per cento del cartone - spiega Federalimentare - a quello del 60% della banda stagnata, fino al 72% della plastica per agroalimentare». Ma uno dei fattori principali è quello dei container e dei noli marittimi, con un'impennata del 400%. «La struttura oligopolistica dei trasporti marittimi - segnala l'Ufficio studi Confindustria - con pochi grandi operatori che controllano la gran parte dell'attività mondiale e tendono a frenare l'offerta per sostenere i prezzi», unita alle chiusure di molti porti, a causa della pandemia, hanno fatto sì che i prodotti via mare diventassero troppo costosi per le nostre industrie. Le aziende campane si trovano, quindi, di fronte ad una combinazione straordinaria di elementi negativi. «La situazione è grave - sottolinea Gaetano Torrente, presidente della Sezione Filiera Alimentare dell'Unione Industriali Napoli - con aumenti, come quello del gas, che arrivano fino al 400 per cento. Non riusciamo più ad assorbire i margini come parte industriale. Il prezzo delle materie prime è talmente elevato che, in certe casi, alcune aziende devono decidere se proseguire o meno la produzione. Ci aspettiamo soluzioni strutturali dal governo». Le imprese - spiega ancora Confindustria - «hanno ridotto i propri margini per mantenere i prezzi al consumo bassi». Ma il pericolo è di non poterlo fare ancora a lungo.


A rischiare, in ultima analisi, sono soprattutto le piccole e medie imprese, come segnala Pasquale Lampugnale: «L'impatto del costo dell'energia - sottolinea - è molto importante sul prodotto finito. E questo riguarda tutti, famiglie e imprese. Siamo esposti a questioni geopolitiche, come nel caso del gas. Dobbiamo capire quanto dureranno questi fenomeni. Se diventano strutturali, i problemi aumentano. È una situazione molto seria».

Elio Lannutti

 Carburanti, prezzi ancora in salita. Si muove Eni. Il monitoraggio sul territorio. Mala tempora currunt ! 


ROMA, 27 GENNAIO 2022 - Salgono ancora i prezzi sulla rete carburanti. Con le quotazioni dei prodotti petroliferi in Mediterraneo che hanno chiuso anche ieri in aumento, oggi si registra un incremento di un centesimo dei prezzi raccomandati di benzina e diesel da parte Eni. In attesa di recepire questo nuovo intervento i prezzi praticati sul territorio risultano in lieve crescita a valle dei movimenti precedenti.


Nel dettaglio, in base all'elaborazione di Quotidiano Energia dei dati alle 8 di ieri comunicati dai gestori all'Osservaprezzi carburanti del Mise, il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self aumenta a 1,786 euro/litro (ieri 1,785), con i diversi marchi compresi tra 1,777 e 1,798 euro/litro (no logo 1,765). Il prezzo medio praticato del diesel self raggiunge 1,659 euro/litro (ieri 1,657) con le compagnie posizionate tra 1,655 e 1,670 euro/litro (no logo 1,646).


Il prezzo medio praticato della benzina si attesta a 1,917 euro/litro (ieri 1,915) con gli impianti colorati che mostrano prezzi medi praticati tra 1,856 e 1,999 euro/litro (no logo 1,812). La media del diesel servito sale a 1,796 euro/litro con i punti vendita delle compagnie con prezzi medi praticati compresi tra 1,736 e 1,864 euro/litro (no logo 1,694).


Stabili i prezzi praticati del Gpl, che vanno da 0,818 a 0,836 euro/litro (no logo 0,814). Infine, il prezzo medio del metano auto si posiziona tra 1,787 e 1,990 (no logo 1,734), con il valore minimo in discesa e massimo in crescita.

Popolo


 Popolo

giovedì, gennaio 27, 2022

La libertà


 Libertà 

Giorno della memoria

 #giornodellamemoria  - Liliana Segre aveva 13 anni quando, il 30 gennaio 1944, si ritrovò su un carro bestiame al Binario 21 della Stazione Centrale di Milano. Lo stesso da cui, tra il 1943 e il 1945, partirono 15 convogli stipati di migliaia di ebrei destinati alle camere a gas dei campi di sterminio, vittime della persecuzione nazifascista. Dei 776 bambini italiani di età inferiore ai 14 anni che furono deportati nei campi di concentramento nazisti, sopravvissero solo Liliana e altri 24. Liliana Segre è stata la prima senatrice a vita nominata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Io in fabbrica


 Al lavoro

mercoledì, gennaio 26, 2022

Notizie Tpi

 Quirinale, il riassunto della giornata:


• Terza fumata nera: anche il terzo scrutinio per l'elezione del tredicesimo Capo dello Stato si è concluso con un nulla di fatto.


• Il Parlamento, però, ha iniziato a mostrare i primi segni di insofferenza. Rispetto ai giorni precedenti, infatti, è calato il numero delle schede bianche (412), mentre il candidato più votato è risultato essere il presidente uscente Sergio Mattarella, che ha ottenuto 125 preferenze, seguito dal candidato di Bandiera di Fdi, Guido Crosetto, votato da 114 parlamentari, quasi il doppio dei grandi elettori di Fratelli d'Italia.


• Renzi ha smentito di essere pronto a votare Elisabetta Casellati in cambio della presidenza del Senato, mentre Matteo Salvini non ha escluso la sua candidatura.


• La candidatura della Casellati, però, è stata subito stoppata dal segretario del Pd, Enrico Letta, il quale in un tweet ha scritto che "è il modo più diretto per far saltare tutto". Anche Luigi Di Maio ha bocciato l'ipotesi dichiarando: "Se il centrodestra propone un nome divisivo si spacca la maggioranza".


• In serata Matteo Salvini, che secondo alcuni rumors avrebbe incontrato nel pomeriggio giudice emerito della Corte costituzionale Sabino Cassese, indiscrezione successivamente smentita sia dal leader leghista che dal Carroccio, ha dichiarato che farà altri nomi e che incontrerà gli alleati di governo, aggiungendo: "Sarà una lunga notte di lavoro".


• Secondo fonti del centrodestra, avanzerebbe la candidatura di Pier Ferdinando Casini, il quale, come svelato da TPI, oggi pomeriggio ha avuto anche un lungo colloquio telefonico con il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi.


• Fonti del M5S, però, hanno fatto sapere che se Pd e Italia Viva voteranno Casini, loro usciranno dal governo e andranno all'opposizione.


• La sensazione è che vi siano ancora molte distanze, ma che la partita si possa chiudere già nella notte con il candidato prescelto che potrebbe farcela già domani al quarto scrutinio quando, per eleggere il nuovo presidente della Repubblica, serviranno 505 voti.


• I nomi? Casini, nonostante le rimostranze del M5S, e Draghi, le cui quotazioni però scendono ogni giorno sempre di più, mentre sullo sfondo rimane sempre la possibilità di un Mattarella bis. Oltre un Mister X che potrebbe uscire dalle trattative notturne tra i partiti.

Quirinale


 Quirinale 

Vilma Moronese

 Errare humanum est, perseverare autem diabolicum - Errare è umano, ma perseverare è diabolico.


A distanza di un anno dall'insediamento dell'attuale Governo sembra non si sia imparata ancora la lezione e che i danni prodotti sino ad oggi non bastino per riconoscere gli errori commessi.


Sin da prima che si formasse il Governo Draghi mi sono opposta alla sua idea malsana di farlo nascere e ancor di più di farne parte, portando le mie ragioni e quelle di altri colleghi in tutti i luoghi di confronto. Oggi dal mio punto di vista appare cristallino che quelle ragioni sono divenute realtà, provocando enormi danni sia dal punto di vista politico, ma soprattutto dal punto di vista sociale all’Italia.


È sotto gli occhi di tutti che i cittadini italiani stanno vivendo enormi disagi e le difficoltà economiche anche per le imprese stanno divenendo insormontabili. 


Le decisioni prese da questo Governo sulla pandemia hanno diviso i cittadini anziché unirli, e si respira un brutto clima nell’aria. In troppi sono stati privati dei loro diritti, e messi di fronte a scelte troppo difficili ed anche ingiuste da affrontare.

Il mondo della scuola è nel caos totale e tutto ciò naturalmente si ripercuote sui bambini e le loro famiglie che si trovano da soli ad affrontare questo momento buio, dove da un lato si dice in TV che il Covid sta rallentando e i governanti si rallegrano e si complimentano tra di loro per l’ottimo risultato, e dall’altro i numeri invece dicono altro, come quelli di ieri che hanno segnato un nuovo record +485 deceduti e oltre 2,6 milioni di contagi.


Il risultato è che in realtà l’Italia sta vivendo un Lockdown di fatto e affrontando spaccature profonde che mai si erano verificate prima.


https://www.repubblica.it/cronaca/2022/01/25/news/covid_italia_il_bollettino_del_25_gennaio-335159266/


Da quando è nato il Governo Draghi, Camera e Senato hanno smesso di fare il loro lavoro, sono state commissariate di fatto, nella pratica si fa solo quello che ordina il Governo e si va avanti a colpi di forza con i decreti legge, ed è divenuta prassi il meccanismo della doppia fiducia. 


Il Parlamento non parla più, è stato imbavagliato da una grande museruola, ma tutto questo fa male al paese e non onora la Costituzione, anzi la calpesta e la rende carta straccia.


Oggi il Parlamento in seduta comune si trova ad eleggere il nuovo Presidente della Repubblica ed anche in questo caso i partiti sono arrivati impreparati mostrando ai cittadini per l’ennesima volta la loro debolezza, ma soprattutto divisi.


Siamo alla terza chiama ed è evidente come il M5S 2050 sia arrivato diviso, perché da una parte c’è il suo nuovo Presidente Giuseppe Conte che ha chiesto carta bianca per poter trattare con i partiti il nome da votare, e dall’altra una parte di parlamentari che sta votando il Presidente in carica Sergio Mattarella, che non può essere votato sia perché sarebbe l’ennesimo schiaffo alla Costituzione, sia perché lo stesso Presidente ha fatto sapere in tutti i modi che il suo compito è finito punto.


In questo caos generato dai partiti che fanno parte del Governo Draghi, bisogna dare all’Italia un nuovo Presidente della Repubblica, ed appare chiaro a tutti che serve una figura che sia estranea ai giochi di palazzo e soprattutto che non abbia nulla a che vedere politicamente con questi partiti.


Per traghettare l’Italia fuori da questo caos serve un Presidente della Repubblica che sia super partes, e che applichi la Costituzione facendola rispettare in modo rigido e che ridia a Camera e Senato il ruolo che compete loro, strappando via la museruola che gli è stata messa.


Serve mettere un freno alla svendita dell’Italia che si sta compiendo in questi mesi, è necessario difendere a tutti i costi i nostri beni comuni, ed è per questo che abbiamo individuato nella figura autorevole dell’ex Vice Presidente emerito della Corte Costituzionale Paolo Maddalena un punto fermo da cui ripartire.


https://www.cortecostituzionale.it/jsp/consulta/composizione/vicepresidenti.do


Anche oggi, alla terza chiama lo voteremo.

Pertanto invito il M5S 2050 ad uscire dall’impasse e a non votare più scheda bianca, ma a convergere sul Presidente Paolo Maddalena, per iniziare a delineare a tutto il paese la figura di un Presidente della Repubblica di alto profilo e che sappia onorare con forza e determinazione la nostra amata Costituzione.


https://t.me/vilmamoronese

Nisida


 Nisida 

Nicola Morra

 La distanza fra il palazzo e la vita reale vissuta da milioni e milioni di cittadini si manifesta sempre più in questi giorni per l'elezione del Presidente della Repubblica.

Candidature improponibili e sempre espressione dei soliti poteri, quelli che ragionano e parlano con l'inglese dei manager perché non tutelano né diritti e interessi universali, né diritti e interessi nazionali, bensì interessi e privilegi della finanza transnazionale di cui alcune famiglie, alcune persone sono chiare rappresentanti.


Sto seguendo, distrattamente, dibattiti televisivi fra giornalisti-impiegati che mi fanno sempre più rimpiangere la schiena dritta di teste libere, indipendenti, sempre più ricordate con nostalgia.


E notare che oggetto di dibattito è una foto in cui Palamara è baciato affettuosamente dalla Casellati come un peccato esistenziale tragico mi fa domandare chi abbia pagato per tutti gli SMS, gli incontri, gli accordi fatti con lo stesso ex magistrato, diventato l'unico responsabile delle schifezze di cui tanti altri magistrati sono stati capaci.


Questa è l'ipocrisia che mi fa vomitare.

martedì, gennaio 25, 2022

Giustizia


 Giustizia 

Tommaso Merlo

 La speranza è che scoppi una bella rissa al mercato quirinalizio e si torni al voto il prima possibile. Affinché si arrivi alle mani basterebbe che l’egoismo dei politicanti superi il loro poltronismo. A quel punto si tornerebbe al voto. Senza ulteriori ipocrisie. Altro che anno a preparare le elezioni. Chi sono e quello che pensano questi politicanti lo hanno dimostrato ampiamente nel corso di tutta la legislatura. Per loro parlano i fatti altro che panzane da comizio. E molti di loro li conosciamo da mo’. Già, nessuno è indispensabile e tantomeno lo è questa politica che paradossalmente è al contrario il problema del paese e non certo la soluzione. Se questo parlamento se ne andasse a casa domani mattina non se ne accorgerebbe nessuno ed anzi sarebbe una liberazione. Questo parlamento non rappresenta la società italiana e soprattutto non ha niente a che fare con quello che hanno votato i cittadini nelle urne e cioè un cambiamento radicale. Come da peggiore tradizione della casa, i cittadini han votato per una cosa ma una volta nei palazzi la politica ne ha fatta tutt’altra. Colpa del solito egopoltronismo che gli ha fatto perdere ogni contatto con la realtà a furia di ciarlare al cellulare e nei corridoi tra arazzi e arredamenti rococò. Altro che indispensabili. Altro che soluzione, questa politica è il vero problema. Quanto alla pandemia, fin dal paziente uno ciò che serve è la guida della scienza, la responsabilità dei cittadini e amministratori con un minimo di sale in zucca. Punto. Tutte le volte che la politica si è messa di mezzo ha fatto solo danni. In Italia come in tutto il mondo. Altro che ipocrisie da “salvatori”. L’unica cosa che hanno salvato è la loro poltrona. Quanto al “pnrr” è un’ulteriore pernacchia ai cittadini, i moduli europei li hanno compilati dietro le quinte e adesso spetta ad altri realizzare sti progetti sperando che non si mettano a rubare come da altra tradizione della casa. Anche che Draghi sia indispensabile è un’altra ipocrisia con cui cercano di giustificare il loro egopoltronismo e tenere calme le acque. Draghi piace a francesi e tedeschi per ragioni monetarie e al casinò della finanza globale come curatore fallimentare. Ma finché siamo in democrazia, i governanti li devono scegliere i cittadini, non le cancellerie o le borse. Altrimenti che si ammetta di essere giunti ad un altro sistema politico in cui mercati e tecnocrazie sostituiscono la volontà popolare. Che se ne discuta apertamente. Che la politica si assuma le sue responsabilità. Poi vediamo nelle urne come va a finire. Senza cittadini la politica è un circo insulso e la democrazia non ha senso. Quanto ai problemi atavici che affliggono il nostro paese, vengono anch’essi sbandierati per giustificare l’indispensabilità di Draghi e del suo mega inciucio, peccato che in un anno non hanno concluso niente talmente la banda e male assortita. La verità è che l’unico modo per risolvere i problemi, è che le idee e i valori dei cittadini pieghino democraticamente nei pazzi l’inerzia degli egopoltronisti e degli interessi delle lobby. L’unico. Ce lo insegna la storia. Sono i cittadini il motore del cambiamento. Altro che tecnocrazie al servizio dei mercati. Senza cittadini la politica è un circo insulso e la democrazia non ha senso. Quanto al Quirinale, che ci vada qualsiasi decoroso burocrate che tanto l’unica Repubblica che ha ormai storicamente senso è quella europea ma è ancora tutta da costruire. Quanto a quella italiana, la nostra politica è specializzata in cerimonie e protocolli, ma la Costituzione è in gran parte calpestata. Da giustizia sociale ed uguaglianza per arrivare fino alla guerra. Altro che ipocrisie. Questa politica ci ha trascinato in questo pantano penoso e adesso ci vorrebbero far credere che abbiamo bisogno di loro per uscirne. Ma è esattamente il contrario. Nessuno è indispensabile e questa politica è paradossalmente il problema e non certo la soluzione. La speranza è che l’egoismo prevalga sul poltronismo e scoppi una bella rissa al mercato quirinalizio. In modo che si possa tornare al voto il prima possibile.


Tommaso Merlo

Presidente del consiglio


 Quirinale prima votazione 

Barbara Lezzi

 L'AUTONOMINATO.


Draghi arriva un anno fa spodestando il suo predecessore usando Mr 2%. È osannato, reclamato, idolatrato. L'Italia viene ubriacata dallo sciorinare quotidiano dei media sulle qualità straordinarie del Migliore tra i migliori. 


Il risultato è sotto gli occhi di coloro che vivono fuori dai palazzi alle prese con bollette stratosferiche, crisi aziendali, scuole nel caos, città deserte, alberghi chiusi, ristoranti semi-vuoti, sanità al collasso. 


Quei toni piccati dei leader degli ultimi giorni con cui hanno chiesto scostamenti di bilancio e attenzione per i cittadini sono stati solo una misera messinscena. 


Draghi tiene tutti al guinzaglio. Ha convocato i segretari di partito, non per risolvere i problemi che attanagliano gli italiani, ma per organizzare la sua ascesa al Quirinale e per programmare il prossimo governo che guiderà dal Colle più alto dando seguito alla previsione di un presidenzialismo de facto. Praticamente si sta eleggendo da solo e sta concedendo qualche briciola di potere ai capicorrente per far sopportare loro l'umiliazione dell'essere nullità. I senza coraggio sono sempre consegnati alla Storia come nullità. Hanno scelto di mettersi in gabbia da soli pur di avere qualche nocciolina al giorno.


Cose mai viste che succedono solo in Italia dove si coglie qualsiasi pretesto per giustificare il suicidio della politica.

lunedì, gennaio 24, 2022

TPI notizie

 Quirinale, il riassunto della giornata:


• Prima fumata nera: il primo scrutinio per l'elezione del tredicesimo Capo dello Stato si è concluso con un nulla di fatto.


• La prima votazione si è conclusa con 672 schede bianche, 36 voti per Paolo Maddalena, 16 per Sergio Mattarella, 9 per Marta Cartabia, 7 per Roberto Cassinelli, Silvio Berlusconi, Antonio Tasso. Altri: 152.


• Attivissimo Matteo Salvini, che in mattinata ha incontrato il premier Mario Draghi per poi avere un faccia a faccia nel pomeriggio con i leader di Pd e M5s, Letta e Conte, con i quali è stato "aperto un dialogo".


• Sempre lo stesso Salvini, che ha avuto un confronto anche con Giorgia Meloni, ha fatto sapere che il centrodestra nelle prossime ore farà "diverse proposte di qualità, donne e uomini di alto profilo istituzionale e culturale".


• Nel corso dell'assemblea dei parlamentari di Fdi, invece, Giorgia Meloni ha lanciato la candidatura dell'ex magistrato Carlo Nordio.


• Oltre ad aver incontrato Matteo Salvini, il presidente del Consiglio ha avuto un colloquio telefonico anche con Enrico Letta e Giuseppe Conte.


• Secondo diverse fonti, al momento appare sempre più improbabile il "trasloco" di Draghi da Palazzo Chigi al Quirinale, anche se il premier rimane sempre in corsa. Ma più passano le ore e più l'operazione si fa difficile, mentre salgono le quotazioni di Elisabetta Casellati e Pierferdinando Casini.

Elezioni presidente della Repubblica


 Prima votazione presidente della Repubblica.

Amarcord


 Amarcord

Tpi notizie

 Le notizie da sapere oggi:


• Quirinale: alle 15 inizia il voto, Letta: “Probabile scheda bianca” — “Martedì o mercoledì” si arriverà a un nome condiviso da tutti, ha detto il segretario del Partito democratico, che all’assemblea dei grandi elettori del Pd ha definito quello di Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio “il mio profilo ideale”. Secondo Letta, è “molto probabile” che domani il centrosinistra voterà scheda bianca. “Ulteriori candidature di centrodestra faranno la stessa fine di quella di Berlusconi. È il metodo che era sbagliato”, le parole di Letta, contestate da Salvini. 


“Togliere Draghi dalla presidenza del Consiglio sarebbe pericoloso in questo momento”, ha sottolineato in serata il segretario della Lega, confermando la linea indicata sabato da Berlusconi nella nota con cui ha comunicato il suo passo indietro. “Il centrodestra voterà compatto dall’inizio alla fine, non imporremo niente a nessuno ma proporremo. Però non puoi sederti intorno al tavolo dicendo che qualsiasi proposta arrivi dal centrodestra farà la fine di Berlusconi. Mi pare di dubbio gusto”.


“Faremo i nomi nelle prossime ore, non ci sarà un nome imposto, ma due, tre o quattro”, ha aggiunto Salvini, specificando che tra questi non sarà presente Pierferdinando Casini.


Il centrosinistra terrà stamattina un nuovo vertice per decidere la linea comune da seguire, dopo l’incontro di ieri tra i leader e i capigruppo di Pd, M5S e Leu.


• Berlusconi all'ospedale San Raffaele per controlli — Il fondatore di Forza Italia è ricoverato per alcuni “check up di rito” dopo aver contratto negli scorsi mesi la malattia da nuovo coronavirus (Covid-19) e una gastroenterite lo scorso maggio. Sabato il Cavaliere non ha preso parte al vertice dei leader di centrodestra tenuto a Roma, annunciando il suo ritiro dalla corsa per il Quirinale tramite una nota ufficiale letta all'apertura dell’incontro dalla senatrice Licia Ronzulli.


• Covid: calano i contagi, 138.860 nuovi casi e 227 decessi. il tasso di positività scende al 15% — In salita i ricoveri ordinari (+185) e quelli in terapia intensiva (+9). Le regioni con più casi sono Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. 


• Oms: “La pandemia non finirà con Omicron” —  “È un problema globale, dobbiamo affrontarlo con soluzioni globali”, ha detto ieri Maria van Kerkhove, responsabile tecnica per la pandemia di Covid-19 dell’Organizzazione mondiale della sanità, sottolineando come, anche se l’ondata di omicron sia vicina alla fine in molti paesi occidentali, in futuro potrebbero emergere nuove varianti. “Non finirà con quest’ultima ondata di omicron e non sarà l’ultima variante di cui ci sentirete parlare”.


Il direttore dell'Oms per l’Europa, Hans Kluge, ha giudicato “plausibile” che con omicron l'Europa "si stia avviando alla fine della pandemia". Secondo l’alto funzionario dell’Oms, la variante potrebbe contagiare circa il 60 percento della popolazione del continente entro marzo.


• Green pass, il governo valuta la proroga per chi ha fatto la terza dose — A poco più di una settimana dalla riduzione della scadenza del green pass da nove a sei mesi, il governo sta valutando una proroga per chi ha fatto la terza dose. La nuova durata della Certificazione verde Covid-19, in vigore dal 1° febbraio, rischierebbe infatti di anticipare a marzo la scadenza per chi ha ricevuto i primi richiami, somministrati a inizio ottobre. 


• Papa sui migranti: “Dolore per chi muore in mare". il 26 giornata di preghiera per la pace in Ucraina — “Quanto dolore nel vedere fratelli e sorelle morti in mare perché non li lasciano sbarcare, e qualcuno lo fa ‘nel nome di Dio’”, ha detto il pontefice alla messa per la terza giornata della parola, sottolineando come la scelta di Cristo sia stata "la liberazione dei poveri e degli oppressi".


Migranti, la Mare Jonio di Msh attracca a Pozzallo con 70 persone a bordo — Nel porto siciliano i salvataggi erano stati interrotti dopo un’inchiesta aperta dalla procura di Ragusa. Secondo  Luca Casarini, del direttivo di Msh ha parlato di “forte vicinanza” da parte di papa Francesco. “Ci ha detto "resistete" augurandoci ‘buon vento’ quando siamo ripartiti". Nelle scorse ore altri 142 migranti sono stati sbarcati a Lampedusa.


• Strage nel bresciano: cinque giovani morti nello scontro tra un'auto e un pullman — Una diciassettenne e quattro ventenni le vittime, ferito il conducente del mezzo pesante.


• Siria: almeno 120 morti negli scontri fra curdi e l’Isis — Quattro giorni di combattimenti dopo un attacco del gruppo jihadista a una prigione di al-Hasakah, nel nord del paese.

Elio Lannutti

 MORTO FLAVIO CARBONI, L'UOMO D'AFFARI AL CENTRO DEI GRANDI MISTERI ITALIANI = Roma, 24 gen. (Adnkronos) - A quanto apprende l'Adnkronos, è morto a Roma Flavio Carboni, l'uomo d'affari al centro di molti dei grandi misteri italiani. Carboni, che aveva compiuto 90 anni da pochi giorni, sarebbe stato colpito da un infarto nella notte. Dal crack del Banco Ambrosiano all'omicidio di Roberto Calvi, fatti per i quali è stato assolto in via definitiva, Carboni era stato tirato in ballo in tutti i principali grandi gialli italiani, con alcuni dei quali però - come la Loggia P2 - aveva sempre negato di avere a che fare: "Non ho mai conosciuto Gelli, non ho mai fatto parte della P2". Anzi, "non ho mai fatto parte della massoneria in generale. Che poi abbia conosciuto tanti personaggi di primissimo piano - come tutti a quell'epoca del resto - che potessero avere simpatie o aderire a logge è un'altra storia", le sue parole in una recente intervista all'Adnkronos. (Mig/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 24-GEN-22 08:24

Selfie


 Selfie 

Tommaso Merlo

 Governano assieme e non sono riusciti nemmeno a mettersi d’accordo su mezzo nome. Che tristezza. Più che la scelta del Capo dello Stato sembra una partita a scopa al bar. Con tattiche e bisbigli di altrettanto livello. L’unico vero collante di questa politica è la poltrona. L’unico. Si vantano di governare assieme per salvarci dalla pandemia e poi han buttato via mesi e mesi senza riuscire a mettersi d’accordo nemmeno “sull’arbitro” e siamo alla conta delle schede bianche. Che ipocrisia. Ogni giorno perso sono brandelli di credibilità che questa politica butta via. La palese conferma che la vera emergenza italiana è politica ma anche culturale e consiste nel di girare pagina per sempre. Di questo passo alla prossima tornata elettorale o i cittadini disgustati se ne staranno a casa in massa oppure si verificherà un altro tsunami che si spera decisivo. In attesa della fumata bianca, davanti alle telecamere i politicanti giocano a scopa mentre dietro cianciano dalla mattina alla sera. L’obiettivo comune è ormai lampante, l’elezione di un Presidente della Poltrona che gli permetta cioè di restare al calduccio dei palazzi fino all’ultimo giorno utile. Doveva essere Draghi il prescelto ma si sa, la parola dei politicanti nostrani non vale nulla. Già, gli avevano garantito che dopo qualche mese a Palazzo Chigi lo avrebbero eletto sul Colle più alto ed invece tutto si è complicato. Non appena han capito che Draghi gli conveniva da Premier per tenersi la poltrona, gli han voltato le spalle. E’ questo il clou della partita a scopa. La politica è talmente divisa e di scarsa qualità che se rimuovo Draghi rischiano di tornarsene a casa tutti. E non sia mai che la parola torni ai cittadini prima di aver intascato anche l’ultimo centesimo. Già, Draghi si è dimostrato un Premier molto mediocre ma tiene unita la baracca nostrana ed ha un nome che è una garanzia soprattutto all’estero. L’Italia a livello internazionale è infatti considerata essenzialmente una grana finanziaria a causa del suo debito abnorme unito alla sua storica inaffidabilità politica e alle sue eterne mancanze strutturali. Che l’ex banchiere europeo vegli su di noi li fa stare sereni. Il solito ricatto di matrice neoliberista. O fai come vogliono l’oro oppure salta il banco. E così i cittadini italiani devono rinunciare ad esprimersi liberamente per far dormir serena l’Europa tecnocratica di oggi ed impedire che il casinò della finanza globale riinizi a dare i numeri. Che ipocrisia. I cittadini italiani han dimostrato nelle urne di non poterne più della vecchia politica e di essere più che mai pronti ad un cambiamento radicale. Il 2018 sembrava la volta buona ed invece ancora una volta la politica ha illuso e poi deluso clamorosamente ed è ritornata ai vizietti giurassici di sempre. Che tristezza. L’elezione del Presidente della Poltrona e la partita a scopa che la sta precedendo, sono il giusto epilogo di questo eterno pantano politico ma anche culturale che impedisce all’Italia d’incamminarsi verso le democrazia più evolute. Finita la conta e applaudito alla fumata, i politicanti avranno davanti un anno molto ricco. Sia per le loro tasche che per le cose da fare. Devono escogitare nuovi slogan per le curve social, inventare nuove allettanti promesse, elaborare strategie di marketing e trovare venditori locali efficaci che riescano a far abboccare gli elettori superstiti. Cartelloni, manifesti. Palchi, microfoni. Falsi sorrisi, frasi fatte, vestiti della festa. Sarà divertente vederli inciuciare e allo stesso farsi campagna elettorale contro e tutto questo in un deserto di idee e di credibilità davvero agghiacciante. Sarà divertente vederli ricominciare a far finta di essere diversi tra loro e di litigare. Che ipocrisia. Che tristezza. Di questo passo alla prossima tornata elettorale o i cittadini disgustati se ne staranno a casa in massa oppure si verificherà un altro tsunami che si spera decisivo.


Tommaso Merlo

https://repubblicaeuropea.wordpress.com/2022/01/24/il-presidente-della-poltrona-e-la-parola-ai-cittadini/

Felicità


 Felici

domenica, gennaio 23, 2022

Barbara Lezzi

 "Vendetta del potere contro i giudici". 


Così Nino Di Matteo definisce la riforma della "migliore" ministra della Giustizia. 


Ma questa volta Di Matteo non è solo. Nei diversi distretti, da nord a sud, in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, sono piovute critiche e osservazioni sulla riforma del processo penale. A Torino, ad esempio, la scherniscono dicendo che l'istituto dell'improcedibilità, ovvero la morte dei processi in appello, equivale a fissare il tempo di permanenza in pronto soccorso. Se ci stai più di un tot di minuti, te ne torni a casa senza cure. A Milano, Alessandra Del Moro, dichiara: la riforma Cartabia crede di abbreviare i processi cambiando il nome da prescrizione a l'improcedibilità. 


La riforma Cartabia resta un errore imperdonabile di tutti coloro che hanno avuto la faccia, sì proprio la faccia, di approvarla e difenderla.


Ma la politica non smette di essere opaca e non spiega, in particolare il Partito Democratico, perché non intende liberare la magistratura dalla trappola delle correnti che minano la credibilità delle Istituzioni e lo stesso diritto a ricevere giustizia dei cittadini. 


Sto parlando della riforma del CSM che stenta a procedere perché c'è una forte contrarietà rispetto al sorteggio per individuarne i componenti come unico metodo che consentirebbe la fine di tutto quello che abbiamo saputo attraverso Palamara.


In merito a questo, Cartabia auspica, si augura, spera ma non agisce. 


Ora ci resta la preoccupazione che la ministra che si è fatta strumento per quello che Di Matteo definisce un regolamento di conti tra magistratura e potere politico, economico e finanziario diventi Presidente della Repubblica o più facilmente del Presidente del Consiglio.

La promozione sarebbe un premio per aver dato il nome alla peggiore riforma del processo penale della storia come ha denunciato anche Gratteri.

GigieRoss

https://youtu.be/yhqS4dHYBPg 

Roma


 Roma

sabato, gennaio 22, 2022

Napoli


 M5s

Tommaso Merlo

 La vera emergenza nazionale è politica. Siamo in piena ondata partitocratica. Coi partiti che trattano dietro le quinte per eleggere il loro Presidente della Repubblica, ne vogliono uno che gli permetta di restare imbullonati alla poltrona fino all’ultimo giorno utile. Li chiamano “equilibri”. La loro ambizione è spremere fino all’ultimo euro ed arrivare alle elezioni con un nuovo menù di succulente promesse. Lo chiamano “patto di legislatura”. Il tutto ovviamente per alto senso di responsabilità e per il bene di tutti noi. Già, senza di loro non ce l’avremmo mai fatta a fronteggiare la pandemia. Meritano un monumento. Nel frattempo da dietro le quinte filtrano brusii e stucchevoli frasi fatte mentre i cittadini lottano tra lavoro precario e malpagato e bollette alle stelle. Altro che anni Novanta, son tornati i gloriosi anni Ottanta. Altro che rivoluzione populista, trionfo di un’austera restaurazione. In giro nessuna idea e visione alternativa. Nessuna opposizione, nessun dibattito. La vera emergenza nazionale è democratica. Siamo in mano ad una politica sempre più autoreferenziale e lontana dalla realtà mentre gran parte dei cittadini non vota e non s’informa nemmeno più, figurarsi cosa gliene importa del nuovo inquilino del Quirinale. Nulla. Sanno che alla fine se gli va bene spunterà il solito matusalemme che si trascinerà stancamente da una cerimonia all’altra a predicare retorica patriottica davanti ad un pubblico dormiente. Questo mentre la Costituzione continuerà ad essere ignorata se non calpestata come del resto la realtà. La chiamano “figura di alto profilo” anche perché “di moralità” sarebbe grottesco visto che aleggia lo spettro di Berlusconi. Un nome indegno di un paese civile ma perfetto per questa politica e la fase storica che stiamo vivendo. Trattative di palazzo, cittadini fuori al freddo. Trattative di palazzo, stampa nei corridoi. Ormai politica e informazione compongono un circolo altolocato di parrucconi e parrucchini che strombazzano tra di loro mentre la realtà va da tutt’altra parte. La vera emergenza nazionale è anche culturale. Ormai la cappa parruccona ha reso l’aria irrespirabile e anche per pescare un degno Presidente della Repubblica la partitocrazia dovrebbe stare al largo dai palazzi romani, sondando quella società civile che è l’anima e la carne del paese e che nulla ha a che fare con la mesta restaurazione in corso. Ed è proprio la società civile la vera incognita politica di oggi. La politica sente puzza di bruciato e cerca di guadagnare tempo. Spera che alla prossima campagna elettorale tutti dimentichino questa imbarazzante legislatura ma anche se prevalesse l’indignazione e la rassegnazione va beno lo stesso. Meno persone partecipano, più se la godono serenamente. La politica sa che dall’inquilino del Quirinale dipende il suo futuro a breve termine, mentre dalla società civile dipende il futuro del paese e pure a lungo a termine. Ma per adesso la società civile sonnecchia. E’ frastornata dall’ennesima cocente delusione e la pandemia che ha alterato le priorità. E’ poi stanca d’intossicarsi la vita per niente. Tutti i segnali confermano però che non ha nessuna intenzione di mettere la retromarcia. Piuttosto se ne sta a casa e cambia canale. La politica può anche tentare di tornare indietro, ma la storia va solo avanti. Già. La società civile attende sorniona nuove proposte politiche capaci di riaccendere speranze ed entusiasmi. Proposte che ridiano senso alla politica e valore alla democrazia. Non facile ma fattibile. La società civile italiana è stata storicamente gravida di proposte politiche innovative. E negli ultimi anni ha dimostrato di essersi emancipata dalla vecchia politica e dall’informazione e di essere più che mai disposta a rischiare. Se lo ha fatto una volta, lo farà anche una seconda. L’importante è che quelle proposte siano all’altezza dei tempi e mirino al tanto agognato cambio di paradigma. La vera emergenza italiana è politica, democratica e anche culturale. Siamo nel pieno dell’ennesima ondata partitocratica. Altro che anni Novanta, son tornati i gloriosi anni Ottanta. Altro che rivoluzione populista, trionfo di un’austera restaurazione. Ma la politica può anche provare a tornare indietro, la storia va invece solo avanti.


Tommaso Merlo

Tragedia


 Tragedia 

Barbara Lezzi

 Draghi essenziale, indispensabile. Draghi è vitale. È come l'aria. 


Il  Migliore tra i migliori non risolve nulla ma è molto in gamba a spostare più in là le decisioni importanti dalla riforma fiscale a quella delle pensioni. 


Quest'anno, iniziato tra mille difficoltà per gli italiani alle prese con il caro bollette e quello che è un lockdown di fatto, porta con sé anche molte  scadenze tra riforme da approvare e target di spesa da raggiungere come richiesto dall'Europa.


Draghi sa bene di non aver neanche iniziato ad affrontare i problemi strutturali che comportano rallentamenti e inefficienze. Sa bene che ci sarebbe stato tanto da fare, sa di aver perso tempo. Sa che il decreto emanato ieri non serve quasi a niente, che ci vorrebbe uno scostamento di bilancio per non asfissiare produzione e consumi. Tutto questo avrebbe bisogno di un decisore coraggioso e di una maggioranza di governo attiva e non piegata su se stessa e sul proprio carrierismo. 


Per Draghi è arrivato il momento della fuga, già preventivata un anno fa, al Quirinale. 


Ed è anche l'occasione per il delitto perfetto. Uccidere la politica, come ha preannunciato di voler fare in una sua recente conferenza stampa.


Se Draghi diventasse il Presidente della Repubblica e proponesse un nuovo governo la forza politica che si scaverebbe definitivamente la fossa sarebbe proprio il M5S. 


Draghi, con tutto il suo pregresso, che lascia in solitudine famiglie e imprese in difficoltà, Draghi che non fa niente per scuola, trasporti e tutto il resto. Draghi che ignora i partiti e che ha già delineato nei documenti di bilancio il rientro dal debito con provvedimenti lacrime e sangue non può essere il Presidente della Repubblica espresso dal M5S. Ma se il resto del Parlamento dovesse eleggerlo, il M5S dovrebbe portare avanti un suo nome e non cedere alla smania di proclamarsi vincente pur avendo di fatto perso.  


Ugualmente inaccettabile sarebbe un altro governo costruito nei palazzi.


Il leader del M5S è stato cacciato dai capricci renziani che trovarono sponda sulla personalità di Draghi unico, a loro avviso, capace di far riprendere l'Italia in affanno. A distanza di un solo anno, con niente di risolto, non c'è alcuna ragione per cui il M5S dovrebbe accettare di dare l'appoggio al quarto governo di questa legislatura. Il rispetto minimo per il proprio presidente dovrebbe passare per il rifiuto categorico di ogni altro premier e di ogni altra maggioranza. Il M5S deve difendere se stesso con determinazione, a qualsiasi costo. L'unica strada giusta e quella meno conveniente ma più lungimirante: le elezioni.

venerdì, gennaio 21, 2022

Su la testa


 Su la testa 

Notizie Tpi

 Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha firmato il Dpcm che indica le attività commerciali in cui dal primo febbraio sarà obbligatorio il green pass:

• All'ufficio postale sarà necessario anche per ritirare la pensione

• banca

• shopping o acquisti in quasi tutti gli esercizi commerciali


NON è richiesto il possesso della certificazione verde per:

•  esigenze alimentari e di prima necessità

•  esigenze di salute, per le quali è sempre consentito l'accesso per l'approvvigionamento di farmaci e dispositivi medici e, comunque, alle strutture sanitarie e sociosanitarie

• gli uffici giudiziari e agli uffici dei servizi sociosanitari esclusivamente per la presentazione indifferibile e urgente di denunce da parte di soggetti vittime di reati

Davide Casaleggio

 Negli ultimi giorni le rassegne stampa sono nuovamente piene del nome di Casaleggio Associati. Molte persone vicine mi hanno chiesto delucidazioni e ho pensato, quindi, sia necessario scrivere qui qualche chiarimento. Non penso che esista un caso simile, in cui uno studio di consulenza sia oggetto da dieci anni di un ossessivo e costante discredito mediatico di tale portata senza alcuna base oggettiva. A questo si somma la campagna di fango sui falsi finanziamenti venezuelani che viene portata ancora avanti da parte dello sciacallaggio mediatico italiano contro mio padre, la cui foto, anche oggi (es. https://bit.ly/3fK1cox), viene pubblicata e associata alla solita calunnia ormai smentita. 

Servirebbe il senso della misura.


Casaleggio Associati, come molte PMI, ha attraversato un momento di difficoltà negli ultimi due anni di pandemia, in particolare per la situazione creditizia di alcuni dei suoi clienti. A questo si sono sommati i costanti attacchi mediatici che sembrano rispecchiare il modo scientifico che qualcuno suggeriva di attuare con una “character assassination contro Davide Casaleggio e la sua società” (https://bit.ly/3KvqDIr). Questi due aspetti, uniti a una volontà di riorganizzare le modalità di lavoro in un’ottica di smart working, hanno determinato la ovvia e responsabile decisione - che oggi provoca così intenso e surreale interesse - di ridimensionare gli spazi fisici lavorativi e cambiare ufficio.


Per quanto riguarda, invece, la recente inchiesta su Moby, Casaleggio Associati, soci o dipendenti non sono indagati, come d’altronde riportato nelle carte del decreto. Sono stati ovviamente acquisiti dati ed informazioni presenti in azienda perché frutto delle attività previste nel contratto di consulenza di comunicazione e strategie digitali regolarmente sottoscritto tra due società. Alcuni giornali riportano che è stata acquisita una “mole importante di materiali” perché in effetti tali sono state le attività messe in campo per il cliente. Questo lavoro, non essendo stato pagato dal cliente per diversi mesi, ha causato la sospensione delle attività e l’applicazione di penali.


Nell'affaire Moby, infatti, Casaleggio Associati è parte lesa in quanto oggi i crediti ai quali dovrebbe accedere sono, invece, oggetto di un concordato di continuità di Moby che sostanzialmente ha portato allo stralcio quasi totale del credito vantato causando così una condizione di forte tensione finanziaria per la nostra società. Una situazione che le diffamazioni mediatiche non aiutano di certo a risolvere.


Lo ribadisco per l’ennesima volta: nessun nostro cliente ha mai avuto dei favoritismi politici grazie a me. È un fatto incontestabile, non un'opinione. Non è più tollerabile dovermi difendere da accuse per fatti che non ho mai commesso.


Il 2022 sarà un anno di cambiamenti.

Napel’è


 Napel’è 

Aldo Giannulli

 Educare è un investimento sul futuro, il paradigma imposto oggi alle studentesse e agli studenti sarà il paradigma sociale del futuro. Per questo, alla luce delle criticità che, complice la pandemia, presenta l’attuale sistema è necessario re-inventare la scuola. Possiamo sintetizzare così il significato generale della trasformazione che auspichiamo: andare verso una società che abbia l’obbiettivo di ampliare le capacità politiche dei suoi membri, che assicuri la loro uguaglianza sociale e garantisca il rispetto dell’ambiente. Una scuola che sostanzialmente inverta completamente la rotta, abbandonando il binario neo-liberista su cui è stata instradata e diventi anzi proprio il fulcro di alternative.


giovedì, gennaio 20, 2022

Alessandro Di Battista

 QUIRINALE: DI BATTISTA, 'NO A DRAGHI, PER M5S SAREBBE INACCETTABILE E AUTOLESIONISTA' = Roma, 20 gen. (Adnkronos) - "Milioni di contagiati nelle ultime settimane. 6000 morti. Bollette alle stelle. Benzina alle stelle. Spesa carissima. Povertà e disuguaglianze sociali in aumento. Eppure il Messia Draghi, Il Migliore tra i Migliori, il Salvatore, l'apostolo, SuperMario, lavora notte e giorno per 'fuggire' al Quirinale. Ed il Movimento cosa sta pensando di fare? Davvero si presterebbe a tutto questo? Sarebbe pronto a fare il quarto governo in 4 anni? È disposto a votare un uomo obiettivamente di establishment Presidente della Repubblica? Oltretutto dopo averlo accettato al posto di Conte per risolvere grane tra l'altro minimamente risolte?". Così Alessandro Di Battista, su Facebook in un post accompagnato da un lungo video in cui l'ex volto del M5S attacca premier e M5S. Ricordando che Draghi ha preso il posto del "presidente espressione del M5S", Di Battista definisce "una roba incredibilmente inaccettabile e autolesionista" la possibile scelta del Movimento di accettare l'ex presidente della Bce al Colle. Sui tratta, per Di Battista, di "sacrificare pezzi di identità e consenso al fronte del mantenimento di qualche poltrona il prossimo anno". (Ile/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 20-GEN-22 14:49

Forza Napoli

Si nasce e si muore con il Napoli nel cuore 
 

Barbara Lezzi

 La linea è tracciata da Bankitalia ed è coerente con quella draghiana. Proseguire con la strategia dilatoria, tanto poi le cose andranno un po' meglio, si potrà cantare vittoria per una crescita con il segno + e delle migliaia di imprese che non ce la faranno e di quei padri di famiglia che per la disperazione si rivolgeranno in queste settimane alla criminalità per ottenere liquidità di sopravvivenza non se ne ricorderà più nessuno. 


Oggi il governo fingerà di aver risolto i problemi. Dal Consiglio dei ministri estrarrà qualche miliardo per sostegni e bollette e la solita promessa di futuri e ulteriori aiuti. Briciole.


Le difficoltà dovute al caro bollette e al lockdown di fatto  non si placano con le promesse e con qualche resto da distribuire. 


Tutti i partiti di maggioranza si sono detti favorevoli ad un nuovo scostamento di bilancio ma sono state solo belle parole con le quali, per l'ennesima volta, hanno tradito le aspettative degli italiani a favore delle ambizioni di fuga al Quirinale di Mario Draghi.


Sulle famiglie e le imprese  si sta abbattendo uno tsunami, i partiti devono smetterla di pensare al loro tornaconto e alla brillante carriera di Draghi.

Selfie

Selfie
 

mercoledì, gennaio 19, 2022

Tram


 Il della torretta 

Napel’è


 Napel’è 


Gelo duun conve al Senato: sullo schermo spunta un v

Attacco hacker in diretta zoom e facebook. La senatrice M5s Mantovani: "Qualcuno si è introdotto clandestinamente, ho denunciato tutto"


 

martedì, gennaio 18, 2022

Pacco


 Pacco

Elio Lannutti

 “I lupi in monopattino di Wall Street” di Daniele Autieri e la collaborazione di Federico Marconi. La Helbiz ce l’ha fatta ed è divenuta la prima compagnia di sharing di monopattini quotata al Nasdaq di New York City. È il sogno fatto realtà di Salvatore Palella, il giovane imprenditore partito da Acireale e finito a Wall Street. Chi sono però i capitani coraggiosi che hanno reso possibile l’impresa, portando in Borsa un’azienda che nei primi nove mesi del 2021 registra una perdita di oltre 50 milioni di dollari a fronte di ricavi per appena 8 milioni? Proprio grazie a una serie di rapporti privilegiati, la Helbiz Italia ha ottenuto nel 2020 un prestito bancario di 5,5 milioni di euro garantito dal Fondo centrale di garanzia per le PMI. Nell’anno in cui l’intero gruppo mondiale Helbiz fatturava appena 4,4 milioni di euro, lo Stato italiano ha assicurato un prestito superiore al fatturato globale di una società controllata da una holding nel Delaware, di cui di fatto si sa poco o nulla dell’origine dei capitali e degli azionisti.

lunedì, gennaio 17, 2022

Notizie Tpi

 Le notizie da sapere oggi:


• Suppletive Roma, vince la candidata del Pd: crolla l'affluenza - La candidata del Pd, Cecilia D'Elia, ha vinto le elezioni suppletive della Camera del centro di Roma. D'Elia ha conquistato il seggio, rimasto vacante dopo l'elezione di Roberto Gualteri come sindaco della Capitale, ottenendo il 59,43% dei consensi. Simonetta Matone, candidata del centrodestra, ha conquistato il 22,42 per cento delle preferenze, mentre il candidato di Italia Viva, Valerio Casini, ha ottenuto il 12,93%. Bassa l'affluenza che ha visto andare alle urne solamente l'11,33% degli aventi diritto.


• Le Regioni chiedono di cambiare il sistema dei colori, Speranza frena: "Ancora troppo presto" - Le Regioni hanno chiesto al governo di cancellare il sistema che determina le fasce di rischio per ogni area regionale a seconda del numero dei ricoveri ospedalieri. Speranza apre al dialogo con le Regioni, ma, al tempo stesso, ritiene sia prematuro discuterne in tempi brevi.


• Il consulente di Figliuolo "rimanda" la quarta dose: "Non serve" - In un'intervista a La Repubblica, Guido Rasi, ex direttore dell’Agenzia europea per i medicinali e consulente del commissario per l’emergenza Covid Francesco Figliuolo, si è dette scettico sull'eventuale somministrazione di una quarta dose del vaccino anti-Covid: "Al momento la consiglierei alle persone immunocompromesse, ai pazienti oncologici, a chi ha una riduzione rapida degli anticorpi perché è in dialisi".


• Djokovic espulso dall'Australia, il presidente serbo: "Trattato come un assassino seriale" - Il campione di tennis Novak Djokovic ha lasciato l'Australia, dopo la decisione del governo federale di annullare il suo visto, ed è atterrato all'aeroporto di Dubai alle 5:32 ora locale (le 2:32 in Italia). Intanto non si placano in Serbia le proteste contro la decisione del governo australiano con il presidente serbo, Aleksandar Vucic, che ha attaccato a più riprese le decisioni degli australiani, colpevoli di aver maltrattato il tennista: "Lo hanno trattato come un assassino seriale".


• Calano i casi, aumenta il tasso di positività: due milioni e mezzo gli italiani positivi - Secondo il bollettino diramato ieri dalla Protezione Civile attualmente sono oltre due milioni e mezzo (2.548.857) gli italiani alle prese con il Covid. Il numero dei nuovi casi è calato a 149.512 nell'ultimo giorno a fronte di 927.846 tamponi realizzati con il tasso di positività che è risalito al 16,1%.

Pizza 🍕


 Giornata della pizza 🍕 

Alessandro Di Battista

 In teoria è quasi tutto aperto. In pratica viviamo in un deserto. Saracinesche abbassate, ristoranti vuoti, negozi in crisi. Ma nel Paese alla rovescia si parla molto più di Berlusconi Presidente della Repubblica.


Le mafie fanno affari d'oro grazie alla crisi economica. Gli strozzini si moltiplicano così come la sofferenza di imprenditori disperati costretti a rivolgersi agli usurai. Ma nel Paese alla rovescia si parla di Berlusconi Presidente della Repubblica.


Disturbi mentali, ansia, panico e depressione sono sempre più una piaga. Molti bambini vivono male, molti adolescenti praticano autolesionismo perché cercano di contenere dolori più grandi e decine di migliaia di persone non possono permettersi percorsi di psicoterapia. Ma nel Paese alla rovescia si parla di Berlusconi Presidente della Repubblica.


“La parola mafia è sparita dall'agenda politica del Governo” sostiene il procuratore Nicola Gratteri, ma nel Paese alla rovescia si parla della lettera inviata da Verdini a Confalonieri e Dell'Utri sulla strategia per eleggere Berlusconi. Una lettera scritta da un pregiudicato e inviata ad un altro pregiudicato (tra l'altro per reati di mafia) e che riguarda l'elezione di un terzo pregiudicato a Capo dello Stato. Da vomito.


Migliaia di genitori sono abbandonati e fanno salti mortali per mettere insieme lavoro, educazione, gioco e quarantena. Ma nel Paese alla rovescia si parla soprattutto di Berlusconi Presidente della Repubblica.


Nelle ultime settimane sono uscite notizie sconvolgenti sulla morte di David Rossi. Un colonnello dei carabinieri sostiene che fu il pm a inquinare la scena del (sempre meno probabile) suicidio di David Rossi. Ma nel Paese alla rovescia si fanno molti più speciali su Berlusconi al Quirinale che sul disastro MPS.


La crisi economica e sociale è infinitamente più grave di quel che raccontano. Ma nel Paese alla rovescia il Messia Draghi al posto di parlare ogni giorno di mafia, usura, ristori, caro-bollette, caro-carrello, aumento delle patologie depressive etc, resta zitto sperando che il silenzio lo avvicini al Quirinale. 


Non credo che Berlusconi ce la farà. Ma temo che il berlusconismo ce la stia facendo. Gli interessi privati dei politici ed i desideri di bottega dei partiti hanno messo in secondo piano le esigenze dei cittadini. E'  il “berlusconismo” che intende sopravvivere a Berlusconi stesso.

Ridere


 Ridere 

domenica, gennaio 16, 2022

Barbara Lezzi

 Draghi vuole solo fuggire al Quirinale per non fare i conti con tutto quello che ci sarà da affrontare quest'anno. Altro che Salvatore della Patria!


Per proteggere la ripresa, come ho scritto da tempo, servono tra i 25 e i 30 miliardi per contrastare il caro energia. 


L'inefficienza del suo Governo non ha neppure pensato di fronteggiare i problemi strutturali di scuola e sanità pubblica. Li ha semplice ignorati ed ora ne stiamo già pagando le conseguenze. 


Si dovranno mettere d'accordo i partiti per approvare le riforme chieste dall'Europa. Dal CSM al fisco passando per la concorrenza e la burocrazia. Sarà dura per chiunque contenere la necessità propagandistica dei leader a pochi mesi dalle politiche. 


Partirà la compliance che vesserà le piccole imprese e, nel frattempo, sulle moratorie per i pagamenti dei crediti in difficoltà e sulle garanzie bancarie Draghi ha deciso di non decidere. 


Incombe il rientro del debito per il quale Draghi ha previsto tagli ma ora non basteranno i numeri nelle tabelle, dovrà emanare i provvedimenti e fare delle scelte. 


A fine anno, ci sarà da risolvere il tema legge Fornero e si dovranno anche  presentare all'Europa gli obiettivi di spesa oltre alle riforme approvate. Insomma, i soldi dovrebbero atterrare, come si dice in questi casi. 


Finora si è lavorato solo sulla carta, quest'anno si devono fare i fatti ma alcuni ministri già ammettono che ci saranno ritardi.


Queste sono le ragioni per le quali Draghi preferirebbe ascendere a poltrone più comode.

Un uomo che vuole  fuggire di fronte alle difficoltà può diventare il Presidente della Repubblica? Direi proprio di no.

Berlusconi


 Berlusconi 

Tommaso Merlo

 Se non è tutta una messinscena, mi consenta di ricordarle un paio di cosette circa la sua imbarazzante candidatura al Quirinale. Lei è indegno e inadatto a ricoprire il ruolo di Presidente della Repubblica e questo sia come politico che come uomo. Le spiego il perché. Lei è stato uno dei peggiori premier della storia repubblicana e si metta il cuore in pace perché è così verrà ricordato nei libri di storia. Lei è stato eletto premier per ben tre volte promettendo di modernizzare l’Italia. Ha avuto in mano un potere enorme perché politico, economico e anche mediatico. Ma invece di usarlo per il bene del paese, lei lo ha usato per farsi gli affari suoi. Lei ha umiliato la nostra democrazia per sfuggire dalle sue beghe personali e per proteggere i suoi interessi. Col tragicomico epilogo delle frettolose dimissioni a causa di un paese finito sull’orlo del baratro finanziario. Lei si dovrebbe vergognare della sua carriera politica. Altro che vantarsi di traguardi che esistono solo nei suoi deliri egoistici. Altro che candidarsi a Capo dello Stato. Perché di questo si tratta, diventare capo di uno stato che lei ha usato e truffato e a capo di una Magistratura che lei ha sempre osteggiato brutalmente. Lei è politicamente indegno ma anche inadatto a salire al Quirinale e le spiego il perché. Lei è stato un leader politico particolarmente fazioso che ha sempre peccato di onestà intellettuale e lungimiranza a meno che non ne avesse un tornaconto ed ha sempre alimentato lo scontro con una propaganda spesso spregiudicata. Lei ha sempre spaccato profondamente il paese e poi ha lucrato consenso su quelle fratture perlopiù fittizie. E mentre i cittadini si azzuffavano attorno alla sua figura e lei si faceva i suoi interessi, l’Italia è scivolata in un deriva morale senza precedenti ed ha buttato via anni ed anni per niente. Ma lei non sarebbe adatto a ricoprire il ruolo di Presidente della Repubblica nemmeno come uomo. Le spiego il perché. Nel corso della sua vita pubblica lei ha dimostrato grande cinismo arrivando ad ingannare il prossimo pur di sfamare la sua bramosia. Una caratura morale che la rende del tutto incompatibile col Quirinale. La sua unica vera ideologia in fondo è stata il suo ego. L’anteporre cioè se stesso e i propri interessi a tutto e tutti. Proprio come sta succedendo con questa sua imbarazzante candidatura. Lei si crede una persona di assoluto successo, un grande leader politico e imprenditore. Ma sa, dipende tutto dai criteri che si usano nel valutare gli uomini. Per me lei è un fallito e le spiego il perché. Io non misuro le persone dai soldi che hanno e nemmeno dal potere e dalla fama e dalle cariche che ricoprono. Io misuro gli uomini dai valori che dimostrano di avere, li misuro dalla nobiltà degli ideali per cui si sacrificano, li misuro dalla loro condotta cristallina, dalla loro correttezza e sensibilità, li misuro dal loro disinteresse, dalla loro trasparenza, dalla purezza del loro cuore. Io misuro gli uomini dai mezzi e non dai fini. Li misuro dall’altruismo e non dall’egoismo. E lei per me non è né degno né adatto a ricoprire il ruolo di Presidente della Repubblica. Se la sua candidatura non è tutta una messinscena, l’unico scopo che potrebbe avere è proprio egoistico tanto per cambiare. Lei vorrebbe cioè vincere una volta per tutte i suoi nemici politici e giudiziari e riscrivere la storia italiana degli ultimi decenni. Lei vorrebbe congedarsi dal Quirinale coerentemente con l’idea grandiosa che ha di se stesso e in qualche modo corrompere la memoria dei posteri. Più che comprensibile. Leonardo da Vinci diceva che una giornata ben spesa dà lieto dormire mentre una vita ben spesa dà lieto morire. Evidentemente lei fatica a dormire sereno di notte e pure a passare del tempo da solo con la sua coscienza. Ma quello è un problema suo, non nostro. La sua vicenda personale si è già fin troppo intrecciata con quella del paese. Anche basta. Dai, su. Lo sa benissimo anche lei e lo sa tutta la sua cerchia. Lei non è né degno né adatto a ricoprire il ruolo di Presidente della Repubblica. Né come politico né come uomo. Tutta questa vicenda non ha nessun senso se non forse dal punto di vista del suo karma. Lo scandalo sollevato dalla sua imbarazzante candidatura le sta ricordando cosa pensa di lei la stragrande maggioranza degli italiani e come verrà ricordato nei libri di storia. E le ho spiegato il perché.


Tommaso Merlo

Bagnoli


 Bagnoli