mercoledì, giugno 28, 2023

Lavoro


 

Prof.Orsini

 Caro Alessandro Milan, vorrei fornire l’evidenza empirica della sua disonestà intellettuale attraverso l’analisi comparata dei suoi contenuti.

Ecco le prove.
Quando, per motivi ideologici, a lei non piace una mia frase a Carta Bianca, dice: “Vergognati, Alessandro Orsini, hai parlato della violenza dei governi israeliani contro i palestinesi semplificando settant’anni di storia". Caro Milan, di grazia, potrebbe spiegarmi come faccio a parlare di settant’anni di conflitto israelo-palestinese in 15 secondi di intervista mentre Bocchino mi interrompe e Berlinguer controbatte?
Tuttavia, quando Bocchino o il direttore del Corriere della Sera dicono: “In Ucraina c’è un invaso e un invasore”, semplificando cinquemila anni di storia, Alessandro Milan loda la semplificazione che rilancia. L’analisi comparata delle sue indignazioni consente a tutti di soppesare il suo spessore morale e professionale.
Il suo doppiopesismo morale è una tecnica per manipolare l’opinione pubblica che le consente di usare la radio per condurre due operazioni.
La prima operazione è di censurare soltanto le semplificazioni che non le piacciono: se le violenze dei governi israeliani contro i palestinesi possono essere denunciate a Carta Bianca soltanto al termine di un monologo storico-sociologico di sette ore, ne consegue che nessuno potrà mai denunciarle. La regola che lei vuole stabilire per evitare le esemplificazioni sul conflitto israelo-palestinese a Carta Bianca è soltanto una forma di manipolazione delle coscienze per creare una censura mascherata.
La seconda operazione è di ingraziarsi i potenti: come mai non si scaglia contro Biden, Stoltenberg o Meloni quando dicono che in Ucraina c'è un invaso e un invasore?
Ad ogni modo, caro Milan, che io parli a Carta Bianca del conflitto israelo-palestinese per un secondo o per un anno, i fatti restano immutati: i palestinesi sono stati copiosamente massacrati dai governi israeliani e vivono nell’oppressione quotidiana.
Legga l'articolo qui sotto: “Un palestinese al giorno morto per mano di militari o coloni israeliani: il 2023 del governo Netanyahu è l’anno più sanguinoso dal 2014”.
Non vorrei mai chiuderle la bocca, caro Milan. Voglio che lei parli tantissimo affinché aumentino le prove che i principali conduttori radiofonici in Italia operano come i conduttori radiofonici delle dittature.
P. S.
Iscriviti al mio canale youtube. Questa pagina è soggetta a censura e potrebbe chiudere.

martedì, giugno 27, 2023

Prof. Orsini

 Caro Gramellini, siccome le voglio bene, cercherò di trovare il modo di rispondere all'affondo che mi rivolge oggi sul Corriere della Sera, per quanto ritenga di averle già risposto oggi sul Fatto quotidiano. 

Siccome le voglio bene, vorrei proteggerla da se stesso. 

Mi ascolti, Gramellini. 

E' indice di spaventosa ignoranza credere che le parole di Prigozhin sulle cause della guerra - pronunciate mentre si accinge a marciare su Mosca con il bicchiere in mano - possano essere utilizzate in sede storica come verità definitiva per ricostruire la genesi del conflitto tra Russia e Nato in Ucraina. Quelle cause devono essere riscostruite attraverso una ricerca storica che copra quantomeno l'arco temporale 1995-2022 nel rispetto della logica dell'indagine scientifico-sociale. 

Sempre perché le voglio bene, non dica: "L'espansione della Nato non c'entra niente con la guerra in Ucraina perché lo dice Prigozhin con il bicchierozzo in mano!". Se lei scrivesse ciò in una tesina triennale, lo sguardo del professore si poserebbe su di lei con immensa compassione. 

La saluto, con compassionevole affetto.

P. S.

Iscriviti al mio canale youtube. Questa pagina è soggetta a censura e potrebbe chiudere. 

https://www.youtube.com/@orsiniufficiale

lunedì, giugno 26, 2023

domenica, giugno 25, 2023

Prof. Orsini

 Prigozhin e il cervello sorseggiato


Anziché moderare le proprie ambizioni smisurate, Zelensky chiede a tutti noi di entrare in guerra con la Russia perché - così spiega Kiev - la rivolta di Prigozhin dimostrerebbe che Putin è debolissimo. Che poi - scusate lo stile di scrittura poco accademico - vi pare mai che uno debole, per essere abbattuto, mo c'ha bisogno di essere attaccato contemporaneamente dai settantacinquemila Paesi che compongono la Nato? Se sei debolissimo, ti basta essere attaccato da uno qualunque a Bakhmut per crollare. Io non so se ci siamo bevuti il cervello con una sorsata nella calura estiva, ma voi avete mai visto uno Stato debole che i Paesi più forti del mondo abbiano paura di attaccare in stile "Ma non ci penso proprio"? Magari fossi debole in questo modo. Ci metterei la firma subito.

Il crimine più grande di un capo di Stato è non avere senso della realtà perché espone il proprio popolo a lutti infiniti. 

Caro Corriere della Sera, la Repubblica, la Stampa, Radio 24, ricordatevi che siamo una società libera. Fino a quando eviterete di criticare Zelensky, fornirete la prova che non siamo la società aperta descritta da Popper. Io critico Zelensky perché sono impegnato nella difesa della società libera. Voi non lo criticate perché siete impegnati nella costruzione di una società autoritaria. 

Progetto illuministico: portare tutto davanti al tribunale della ragione.

No idoli, critica della politica internazionale. 

P. S. Iscriviti al mio canale youtube, dove presto pubblicherò un video sulla rivolta di Prigozhin. Questa pagina pubblica è sottoposta a censura.

Napoli


 

sabato, giugno 24, 2023

professore Orsini

 Amate l'Italia

su Prigozhin, ho spiegato mille volte che la guerra in Ucraina è una guerra esistenziale per Putin perché contiene il rischio della dissoluzione della Federazione russa e, quindi, è una guerra ad alto rischio di escalation nucleare. Qualcuno mi chiede per chi faccia il tifo tra Prigozhin e Putin. Io faccio il tifo soltanto per l'Italia, per il mio amatissimo Paese. Tutte le mie analisi sulla politica internazionale iniziano e finiscono con la stessa domanda: "Qual è l'interesse nazionale dell'Italia?"; "Come devono evolversi gli eventi affinché l'interesse nazionale dell'Italia sia tutelato?". Negli Stati Uniti, centinaia di conferenze e di articoli hanno questi titoli: "Come devono andare le cose in Russia perché gli interessi americani migliorino?"; "Quali sono gli interessi americani in Ucraina?"; "Quali sono gli interessi americani a Taiwan?" Avete mai sentito di centinaia di conferenze e articoli intitolati: "Quali sono gli interessi nazionali dell'Italia in Ucraina?". Mai. E sapete perché? Perché se qualcuno tematizzasse questo argomento si capirebbe che l'Italia è piena di traditori dell'Italia giacché le politiche dell'Italia in Ucraina sono totalmente anti-italiane.
Avanzi l'Italia, avanzi la pace.
Risorga il movimento pacifista.
P. S. Questa pagina è sottoposta a censura severa. Iscriviti al mio canale youtube per non perderci di vista in caso di chiusura.
Tutte le reazioni:
Tu, Giuseppe Sica, Carlo Linzalone e altri 2457

venerdì, giugno 23, 2023

giovedì, giugno 22, 2023

mercoledì, giugno 21, 2023

martedì, giugno 20, 2023

lunedì, giugno 19, 2023

domenica, giugno 18, 2023

Schiavi


 

Mare libero


 

Barbara Lezzi.

 Siamo ripiombati nella guerra tra politica e magistratura che frena il Paese, lo indebolisce e lo distrae dai veri obblighi di un governo ripiegato sui suoi affari. 


Mentre arrivano decine e decine di miliardi dall'Ue (se son capaci a spenderli) si allargano le maglie del malaffare per rendere ancora più agevoli clientelismo e corruzione che, ricordo fino allo sfinimento, sono i veri responsabili delle criticità del nostro bilancio e che ci impongono tasse troppo alte, servizi scadenti, stipendi bassi e tagli sulle pensioni. Non è esclusivamente una questione morale ma è una questione di soldi. I nostri soldi che vengono più facilmente messi a disposizione di chi vuole sottrarceli. 


Intanto, a causa dell'inflazione e del rialzo dei tassi, le banche macinano utili fino a quasi il 60% in più rispetto al 2021 e i risparmi delle famiglie si sono contratti di circa 25 miliardi. È un disastro.


È sempre più difficile andare avanti, curarsi, fare la spesa. È sempre più angosciante pensare al futuro dei figli ma il governo millanta successi e vittorie e si impegna con determinazione solo a difendere se stesso. E allora via l'abuso di ufficio e ben vengano i benefici carcerari per i colletti bianchi corrotti condannati. E questo non c'entra proprio niente con il garantismo perché ci dovrebbero spiegare chi garantisce i soldi delle nostre tasse che versiamo e che vengono lasciati preda di ruberie varie. 


Che vergogna! Lascia sgomenti quest'indifferenza nei confronti delle immani difficoltà dei cittadini.

sabato, giugno 17, 2023

venerdì, giugno 16, 2023

giovedì, giugno 15, 2023

mercoledì, giugno 14, 2023

martedì, giugno 13, 2023

Nicola Morra

 La politica di coesione sociale e territoriale rappresenta la principale scelta di investimento dell’Unione Europea, ponendosi l’obiettivo di ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle singole regioni.

Polonia, Spagna, Italia e Romania sono gli Stati membri maggiormente coinvolti.
Nel corso degli ultimi cicli settennali di programmazione, tuttavia, per la Spagna, la Polonia e la Romania (che sono tra i principali beneficiari delle politiche di coesione) è cambiata la percentuale di popolazione interessata, perché grazie al raggiungimento degli obiettivi alcune regioni sono uscite dal piano. Invece l’Italia ha mantenuto sostanzialmente stabile il suo coinvolgimento in termini di popolazione (oltre 19 milioni di abitanti) e ha ampliato il numero di regioni coinvolte, a dimostrazione del fatto che qualcosa non va.
Per gli ultimi tre cicli di programmazione della politica di coesione (2000-2006, 2007-2013 e 2014-2020) è possibile avere un quadro statistico pressoché completo e osservare, attraverso l’andamento del Pil pro capite a parità di potere di acquisto (ppa), se vi sono stati processi di convergenza fra le regioni e i territori degli Stati membri.
Tra il 2000 e il 2021 si è realizzato solo parzialmente un processo di avvicinamento fra territori, processo che ha interessato in particolare le regioni che partivano da livelli più bassi di reddito, quasi tutte appartenenti agli Stati membri dell’Europa orientale. La mancata convergenza ha penalizzato le economie regionali, oltre a quella della Grecia, anche della Francia, della Spagna e, soprattutto, dell’Italia.
Non si è verificato il processo di convergenza delle regioni italiane classificate come “meno sviluppate” (pressoché quasi tutto il Mezzogiorno d’Italia ad eccezione dell’Abruzzo), che hanno continuato a crescere sempre molto meno della media dei Paesi dell’Ue27.
Ma è l’intero sistema Paese Italia che si è contraddistinto per un processo di progressivo allontanamento dal dato medio europeo: nel 2000 erano ben 10 le regioni italiane fra le prime 50 per Pil pro capite in ppa e nessuna fra le ultime 50. Nel 2021 fra le prime 50 ne sono rimaste solo quattro (Provincia autonoma di Bolzano/Bozen, Lombardia, Provincia autonoma di Trento e Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste), mentre fra le ultime 50 ora se ne trovano ben quattro (Puglia, Campania, Sicilia e Calabria).
Il divario crescente in termini di reddito (misurato in Pil pro capite in ppa) fra le regioni italiane economicamente meno avanzate e l’Ue27, è spiegato interamente dal tasso di occupazione, inferiore alla media Ue di ben 20 punti percentuali. Soltanto nel corso dell’ultimo ciclo di programmazione 2014-2020 è divenuta determinante anche la produttività del lavoro inferiore alla media Ue27 di 9 punti percentuali.
Le recenti tendenze demografiche in atto in Italia, in particolare nel Mezzogiorno, fanno presupporre che invecchiamento e spopolamento possano in futuro contribuire ad ampliare i divari in termini di reddito con il resto d’Europa.
Le simulazioni effettuate mostrano, ceteris paribus e in assenza di interventi sull’occupazione e sulla produttività, che la forbice con l’Ue, nel 2030, è destinata ad allargarsi pressoché ovunque in Italia e in particolare nelle regioni del Mezzogiorno.
Adesso domandatevi perché i giovani se possono vanno via dal Sud e se non vi sia una relazione fra impoverimento di alcuni territori e presenza della criminalità organizzata mafiosa sugli stessi.
Naturalmente, con Roma che sta a guardare.

sabato, giugno 10, 2023

Io


 

Equa

 In questi giorni si è parlato tanto ed ovunque dell’omicidio di Giulia Tramontano, la cui efferatezza ha sconvolto l’opinione pubblica.

Sono stati messi in luce soprattutto i particolari dell’omicidio, perchè fa audience concentrarsi soprattutto sugli aspetti morbosi delle vicende di cronaca.
Tutti, giustamente, a dire basta ai femminicidi, tutti, giustamente a volere giustizia.
Ma siamo sicuri che la legge italiana consenta giustizia?
La legge 134/2021, altrimenti nota come Legge Cartabia, ha introdotto, oltre all’improcedibilità, di cui abbiamo già parlato su questa pagina, la disciplina organica della cosiddetta “giustizia riparativa”, tradotto: Impagnatiello, il killer di Giulia Tramontano, grazie alla legge Cartabia potrebbe uscire dal carcere dopo una decina d’anni per i percorsi di “giustizia riparativa” ai quali, sempre grazie alla legge Cartabia, può accedere sin da subito.
Un affronto per i familiari di Giulia ed una mancanza di tutele e di sicurezza per tutti, visto che delinquere non comporta provvedimenti disciplinari così stringenti e potrebbe indurre a fare altrettanto.
Cosa stanno facendo maggioranza, all’epoca contraria, ed opposizione per abrogare la legge Cartabia?
Adesso, tutti a stracciarsi le vesti, ma prima di fare nuove leggi si dovrebbe pensare ad abrogare quelle approvate. Molti adesso si pentono, quegli stessi che nella scorsa legislatura quando c’era da premere bottoni in aula li hanno inopportunamente premuti.
👇Nel primo commento le votazioni di Camera e Senato sulla Legge Cartabia
👉 Seguiteci anche su Telegram:
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 2 persone e il seguente testo "PRESTO LIBERO GRAZIE ALLA LEGGE CARTABIA EQUA WWW.SCEGLIEQUA.IT"
Tutte le reazioni:
Tu, Luca Fabbricatore, Anna Del Buono d'Ondes e altri 17

venerdì, giugno 09, 2023

giovedì, giugno 08, 2023

mercoledì, giugno 07, 2023

martedì, giugno 06, 2023

Equa

 DECRETO P.A. - TUTELA DEL MARCIO?

Oggi si voterà alla Camera il #DecretoPA, sul quale è stata posta ieri la fiducia dal #GovernoMeloni. Ritardi nell’attuazione del #PNRR? Il problema sono i controlli della #CortedeiConti? Limitiamone i poteri! Pensa di risolvere così il Governo Meloni.
Cosa importa che i reati di corruzione siano così frequenti in Italia! Cosa importa che i falchi del malaffare non aspettino altro per volare ancora più velocemente nelle pubbliche amministrazioni!
In nome della sburocratizzazione si è disposti a tutto?
D’altronde la criminalità organizzata ha avuto la strada spianata da circa trent’anni a questa parte per introdursi nelle amministrazioni pubbliche, grazie anche alla progressiva eliminazione dei CO.RE.CO., i Comitati Regionali di Controllo, attraverso i quali sugli atti approvati dai politici degli enti locali vi poteva essere una preventiva garanzia di controlli. La limitazione dei poteri della Corte dei Conti non è che la ciliegina sulla torta, e che torta vista l’entità dei fondi del PNRR!
👉Seguiteci anche su Telegram:
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e il seguente testo "DECRETO PUBBLICA AMMINISTRAZIONE TUTELA DEL MARCIO 200 EQUA WWW.SCEGLIEQUA.IT"
Tutte le reazioni:
Manuela Serra, Liliana Coppola e altri 12