lunedì, settembre 08, 2025

Eclissi lunare


 Natura è tutto ciò che noi vediamo: il colle, il pomeriggio, lo scoiattolo, l’eclissi, il calabrone. O meglio, la natura è il paradiso. Natura è tutto ciò che noi udiamo: il passero, il mare, il tuono, il grillo. O meglio, la natura è armonia. Natura è tutto quello che sappiamo senza avere la capacità di dirlo, tanto impotente è la nostra sapienza a confronto della sua semplicità.

(Emily Dickinson)

domenica, settembre 07, 2025

venerdì, settembre 05, 2025

Video

https://drive.google.com/file/d/1EWIlZSaGyXLkR_nIEcaUovSAgafx1M37/view?usp=drivesdk 

Avvenire

 Come fiori di pace che tentano di rompere l’asfalto. Quelli che in Italia sono stati fino ad oggi gesti simbolici e iniziative sporadiche per promuovere il dialogo e il cessate il fuoco a Gaza, stanno, seppur lentamente, prendendo il volto di una mobilitazione collettiva dal basso. A fare da traino, anche grazie all’esporsi incessante di papa Leone XIV, sono ancora una volta le religioni monoteiste. Nell’appello interreligioso «alle Istituzioni Italiane, ai cittadini e ai credenti» pubblicato ieri e sottoscritto, tra gli altri, dal cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, da Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei), e l’imam della moschea di Milano, Yahya Pallavicini, vicepresidente della comunità religiosa islamica italiana (Coreis), i rappresentanti delle comunità religiose hanno condiviso «l’improrogabile necessità di favorire qualsiasi iniziativa di incontro per arginare l’odio, salvaguardare la convivenza, purificare il linguaggio e tessere la pace».

La dichiarazione condivisa più forte è quella in cui si sottolinea che «la giustizia per il popolo palestinese, come la sicurezza per il popolo israeliano, passano solo per il riconoscimento reciproco, il rispetto dei diritti fondamentali e la volontà di parlarsi». Sulla scia degli appelli del Pontefice, anche i leader religiosi hanno ribadito l’urgenza di «far tacere le armi, le operazioni militari in Gaza e il lancio di missili verso Israele» e che, allo stesso tempo, «siano liberati gli ostaggi e restituiti i corpi. Si sfamino gli affamati e siano garantite cure ai feriti». Le parole utilizzate sono già il frutto di un tentativo di ricercare punti di unità, anche se l’inasprirsi del conflitto in Medio Oriente si legge, ha «messo a dura prova» il dialogo. «È stato uno sforzo, anche da parte mia, focalizzarsi su quello che unisce – ha detto ad Avvenire Noemi Di Segni –, ci sono tanti temi sui quali ci sono confronti faticosi, ma abbiamo scelto di lasciarli da parte». In questi momenti in cui il dolore delle diverse comunità sta crescendo, «per noi è importante aggrapparci alla convivenza – ha continuato –, per fare in modo che a guidare le coscienze non siano appiattimenti su forme di propaganda, immagini inventate dall’intelligenza artificiale o appelli al boicottaggio».

giovedì, settembre 04, 2025

mercoledì, settembre 03, 2025

martedì, settembre 02, 2025


 

Tommaso Merlo

 Trumpland e autodistruzione planetaria


A Trump sono comparse le stimmate, ma lo Spirito Santo non c’entra. Il miracolo si deve all’insufficienza venosa, la stessa che gli ha gonfiato le caviglie come due zampogne. Invece dei guanti, per coprirle usa del cerone ma il peggioramento delle sue condizioni di salute non è passato inosservato. Alla notizia sono partite le fiaccolate e le velie social in tutta l’America anche del sud, già, nella speranza che il Padreterno richiami a sé il peggiore presidente della storia e anche in tembi brevi. A smorzare gli entusiasmi ci hanno pensato alcuni mistici, pare infatti che il Padreterno non abbia nessuna intenzione di averlo tra i piedi almeno per il momento e voglia invece infliggere a quel vecchio narcisista patologico una dolorosa via crucis. Quanto a noi comuni mortali, il Padreterno pare voglia usare Trump per darci una lezioncina sulla pandemia egoistica che affligge la nostra era. Perché se non sconfiggiamo il Trump che c’è in noi, l’autodistruzione planetaria avverrà prima di quanto immaginiamo. A Trumpland intanto il presidente ha sguinzagliato i federali contro i suoi nemici politici ed ha dispiegato l’esercito nelle città con la missione di cacciare barboni, tossici e malintenzionati. Soldati addestrati ad uccidere jihadisti ridotti a fare gli spazzini sociali del turbo capitalismo. Invece di mettere in discussione un modello che ingrassa solo una manciata di oligarchi, depositano i perdenti in qualche discarica sociale di periferia. Scene da fine impero con anche il cristianesimo ormai ridotto ad una delle tante fregnacce elettorali. Tutti i sondaggi nel frattempo certificano che gli americani ritengono Trump una vera e propria catastrofe. E dato che alle elezioni di metà mandato rischia di fare la fine dell’anatra zoppa, Trump si è messo a barare pure sui seggi scatenando una veemente reazione tra i governatori democratici. Tra loro spicca quello della California Gavin Newsom che ha colto la palla al balzo per lanciarsi verso la Casa Bianca. Si tratta di un bellimbusto dalla lingua lunga, una famiglia Barilla alle spalle ed un passato da businessman politicante, niente di stellare ma paragonato a Trump sembra Roosevelt ai tempi d’oro. Vedremo se sarà lui a dare la sveglia ad un partito democratico talmente farcito di mollaccioni tecnocratici da risultare invotabile ai più, oppure se anche a quelle longitudini si tenterà di andare oltre alla farsa destra-sinistra come si vocifera in rete. Del resto Trump doveva essere il paladino del popolo ed invece si è rivelato un comune burattino lobbistico e che si sta pure arricchendo mentre manda in recessione un intero paese a furia di caos tariffario e navigazione a colpi di ego. Quanto alla politica estera di Trumpland, il presidente continua a ripetere di aver fatto cessare sei o sette guerre ma nessuno se ne è accorto, nemmeno le parti in conflitto. Al punto che il Nobel per la Pace potrebbero vincerlo i bambini palestinesi ammazzati con le bombe Made in USA inviate da Trump. Quanto all’Ucraina, appare sempre più evidente che in Alaska abbia ricevuto da Putin una lectio magistralis. Trump ha giusto strappato una foto mentre ai nanerottoli europei non resta che attendere che l’esercito sovietico si ritenga soddisfatto delle spoglie ucraine. Ma rieccoci alla volontà del Padreterno e alla lezioncina di vita che quel profeta al contrario di Trump ci sta dando portando i confini del narcisismo a livelli inediti alle scienze psicologiche. Soffre di una tossicodipendenza da ammirazione ed attenzione finora sconosciuta.  Ormai giornalisti e telecamere se li porta dietro anche al cesso quando si siede sul suo trono placato oro a glorificarsi da solo e davanti allo specchio quando si spennella di cerone per coprire rughe, stimmate e cruda realtà. Vive rinchiuso in un mondo tutto suo fatto di fragile autostima camuffata con l’arroganza, di ipocrisia perenne e manipolazione anche di stesso, di invidia, di mancanza di empatia. Una vera via crucis narcisistica e un monito per tutti noi comuni mortali, se non sconfiggiamo il Trump che c’è in noi, l’autodistruzione planetaria avverrà prima di quanto immaginiamo.

Tommaso Merlo

lunedì, settembre 01, 2025

domenica, agosto 31, 2025

sabato, agosto 30, 2025

venerdì, agosto 29, 2025

giovedì, agosto 28, 2025

 Ci erano giunte diverse segnalazioni e quindi abbiamo preferito controllare di persona

Alla spiaggia libera attrezzata del Borgo di Puolo i gestori hanno deciso autonomamente di aumentare le tariffe dei lettini, ignorando la delibera comunale n.65 che prevede:

5€ per i residenti
8€ per i non residenti

Oggi invece si chiedono 8€ ai residenti e 10€ ai non residenti

A nostro avviso un abuso intollerabile, davanti al silenzio e alla mancanza di controlli dell’amministrazione comunale evidentemente troppo impegnata a preparare il terreno per la prossima campagna elettorale e a non inimicarsi nessuno

Azione in Comune, per mezzo del suo presidente, ha denunciato la vicenda all’Ufficio Demanio ed alla Polizia Municipale

Perché a noi non piace restare a guardare

Segnalateci ulteriori ed eventuali abusi: saremo ben lieti di tutelare i diritti della Comunità Massese

mercoledì, agosto 27, 2025

martedì, agosto 26, 2025

lunedì, agosto 25, 2025

Tommaso Merlo

 La sconfitta storica di Israele


I sionisti hanno già perso la guerra della comunicazione, decenni a camuffarsi da vittime mentre in realtà sono spietati carnefici intenti a rubare con la violenza la terra e il futuro altrui. Decenni di propaganda globale annegati nel sangue innocente di Gaza. Ormai i sionisti hanno dalla loro parte solo una manciata di politici e giornalisti altolocati che cerca penosamente di difendere l’indifendibile orrore. Del resto se sono arrivati così in alto, è perché hanno sempre rispettato le linee di partito e quelle editoriali che han sempre avuto in Israele una stella polare. Un qualcosa da difendere a prescindere per dimostrare affidabilità ad un sistema che il sionismo ha modellato su misura per decenni da dietro le quinte. Si capisce chi comanda davvero in una società dal fatto che sia criticabile o meno, ed Israele è sempre stato un argomento tabù o comunque da trattare con le pinze perché basta pochissimo per beccarsi l’accusa di antisemitismo. Un’accusa considerata gravissima e che può costare la carriera. E anche da questo si capisce chi comandava davvero. Se odi neri o omosessuali o altre minoranze fai carriera, ma se sei solo sospettato di odiare gli ebrei sei un impestato da emarginare. E per prendersi tale infamante accusa, basta criticare Israele, il suo governo, i suoi leader. Non devi affatto odiare gli ebrei. Una diabolica tattica propagandistica che ha permesso al sionismo di selezionare a piacere le classi dirigenti occidentali e di perseguitare il popolo palestinese nella totale impunità. Ma con lo sterminio di Gaza è crollata tale manipolazione. Se oggi critichi quel terrorista Netanyahu e ti danno dell’antisemita, gli ridi in faccia e li mandi a quel paese. E con colpevole ritardo, la critica alle oscenità politiche israeliane è stata in parte sdoganata anche a livello mainstream. Questo anche grazie ai nuovi mezzi di informazione che hanno scavalcato i censori altolocati rendendo vano ogni loro sforzo. La verità è esondata ovunque e perfino gli argini del conformismo arrivista sono saltati. Decenni di propaganda e di ipocrita servilismo andati in fumo. Una sconfitta gravissima. I padri del sionismo avevano capito che l’appoggio occidentale era essenziale per il successo del progetto coloniale, e dato che nei sistemi capitalisti comandano i soldi, hanno trovato praterie per arrivare ai vertiti politici e mediatici di molte nazioni in modo da indirizzare le decisioni e controllare il dibattito pubblico. È negli Stati Uniti che il fenomeno è più evidente ed oggi sta assumendo forme grottesche. Ormai a sostenere Israele sono solo i fantocci presidenziali ed i burattini parlamentari a cui i sionisti han riempito le tasche e lavato il cervello per anni. Un furto di sovranità popolare davvero tragicomico. Rappresentati del popolo che rappresentano chi li sovvenziona. Questo mentre i giornalisti mainstream non sanno più che pesci pigliare. Un sistema intero travolto dal genocidio a Gaza. Negli Stati Uniti il disprezzo verso Israele è ai massimi storici e nel dibattito politico si contesta apertamente il costoso ed incondizionato sostegno a quel paese straniero mentre i propri cittadini sono alla canna del gas. Un sostegno che sta a cuore solo alla lobby sionista mentre ai cittadini non dà nulla in cambio se non odio globale e guerre inutili combattute coi soldi dei contribuenti americani. Una ribellione inedita ed incontenibile che rende patetici gli attacchi che l’amministrazione Trump ha sferzato a studenti ed università e a tutti coloro che osano protestare. L’orrore di Gaza ha fatto esondare la verità. Una sconfitta mediatica che è anche politica. Una sconfitta storica. Gli orrori di Gaza sono un evento epocale che segna l’inizio della fine del sionismo anche nelle sue ramificazioni occidentali. Una volta emersa la verità, l’umanità non ha scelta che sbarazzarsi di deliri ideologici che la mettono a rischio. Il regime di Netanyahu ha i giorni contati e i suoi infami eccidi sono un segno di disperazione. Il sionismo verrà estirpato e solo allora si potrà tornare al buonsenso e quindi al dialogo in modo da trovare soluzioni politiche intelligenti. Quello israeliano è un progetto coloniale fallito che va ripensato dalle fondamenta in modo che tutti i popoli che abitano quella terra maledetta possano convivere degnamente e in pace tra loro.

Tommaso Merlo

domenica, agosto 24, 2025

sabato, agosto 23, 2025

venerdì, agosto 22, 2025

giovedì, agosto 21, 2025

mercoledì, agosto 20, 2025

martedì, agosto 19, 2025

lunedì, agosto 18, 2025

Verso Badiaccia


 

Tommaso Merlo

 La resa occidentale


A Washington i leader europei e Zelensky dovrebbero semplicemente sventolare bandiera bianca ed arrendersi. Prendere cioè atto della storica sconfitta sul campo ed accettare le condizioni che Putin ha dettato a Trump in Alaska. Il tempo delle penose frasi fatte e delle assurde pretese è finito. Insistere con una guerra per procura che gli esperti militari ritengono irreversibilmente persa da mesi e mesi, sarebbe davvero una follia suicida oltre che una vergogna politica dato che i popoli occidentali vogliono la pace. E sarebbe anche ora che i sedicenti leader europei diano retta ai loro popoli invece che alla bulimica lobby della guerra. L’occasione è imperdibile perché gli americani si vogliono tirare fuori dal pantano ucraino, Trump ci prova da quando è stato eletto, ma un po' i russofobi domestici e quelli europei e un po’ la sua incapacità, glielo hanno impedito. Adesso che ha visto Putin di persona, la speranza è che si sia reso conto che non c’è trippa per gatti ed è venuto il momento di andare a Mosca a firmare la resa. Accontandosi tutti di mettere il naso in qualche dettaglio nel vano tentativo di salvare la faccia. Per riuscire a perdere basta mettere da parte l’orgoglio e prendere pragmaticamente atto che la guerra per procura è fallita e l’unico modo per sconfiggere la Russia o perlomeno provarci, sarebbe di mandare i Marines in trincea nel Donbas, cosa che agli americani non passa nemmeno per l’anticamera del cervello. E questo perché vorrebbe dire terza guerra mondiale e pure nucleare, una drammatica eventualità che gli americani hanno già messo in conto, ma per radere al suolo Pechino. È la Cina il loro vero e unico rivale e non hanno né tempo né risorse da perdere nel pantano ucraino. Trump ed i suoi scagnozzi lo hanno ripetuto in tutte le salse, dell’Ucraina non gliene frega nulla e invece di buttar via dollari per una guerra persa, preferirebbero guadagnarne trafficando col vecchio Putin. E se gli Europei vogliono insistere con l’accanimento terapeutico per salvare l’Ucraina dal decesso, che si arrangino da soli servendosi alla rinomata armeria a stelle e strisce. Ma questo per l’Europa vorrebbe dire andare incontro ad una sconfitta ancora più dolorosa che potrebbe rivelarsi il colpo di grazia al progetto continentale. La speranza è che prevalga il buonsenso e che a Washington i leader europei trovino un barlume di lucidità posando lo scolapasta e il mestolo una volta per tutte. Quanto a Zelensky, se avesse davvero a cuore il suo popolo, sarebbe già in esilio da tempo a fare provini per qualche serie sui disastri bellici. Il tempo delle penose frasi fatte e delle assurde pretese è finito, l’Ucraina deve accettare la perdita dei territori conquistati dai russi e che Kiev stia fuori dalla Nato. Una sconfitta della banda di Zelensky ma anche del decennale piano della Nato di piazzare missili a due passi dal Cremlino. Una sconfitta strategica storica che in mondo sano avrebbe serie conseguenze. Coi responsabili politici e militari europei che davanti ad un tale disastro dovrebbero tornarsene a casa loro, a partire dalla Van der Leyen e dalla sua cricca di fanatici guerrafondai e da Mr Rutto. Quanto agli altri fenomeni europei, a presentargli il conto ci penseranno gli elettori alla prossima tornata. Macron e Starmer sono già politicamente deceduti, lo spilungone tedesco è invece già zoppo e non va lontano e si spera che anche l’Italia metterà presto una pietra sopra ad una fase politica davvero insulsa e caratterizzata da un servilismo americano imbarazzante. E se il mondo fosse sano, la Nato verrebbe ribaltata come un calzino, perché disastrosa e perché decisioni drammatiche come quelle relative alla pace e alla guerra devono essere tolte ai burattini della lobby della guerra e rimesse in mano ai popoli. Quella Ucraina non è solo una drammatica disfatta militare, è anche una gravissima sconfitta politica di sedicenti leader europei che hanno trascinato l’intero continente in una guerra suicida e per anni si sono cocciutamente rifiutati di ragionare e negoziare e perfino di guardare in faccia la cruda realta' sul campo. Ma incombe l’adunata a Washington e la speranza è che prevalga il buonsenso e i leader europei trovino un barlume di lucidità. Prendendo atto che non c’è trippa per gatti ed è venuto il tempo di andare a Mosca a firmare la resa. 

Tommaso Merlo

domenica, agosto 17, 2025

sabato, agosto 16, 2025

Guerra

 delegazioni in vari formati: individuali e in gruppi più ampi. Si prevede che l'evento si concluda circa sette ore dopo, secondo il programma, con l'organizzazione di una conferenza stampa congiunta con entrambi i leader.

Gli abitanti locali sono divisi tra l'entusiasmo per la visita di alto profilo e la trepidazione per ciò che i leader russo-americani potrebbero concordare. Ricordiamo che gli Stati Uniti acquistarono l'Alaska dall'Impero russo nel 1867.  

Trump ha parlato di una probabilità di successo del 75% e sostiene che la minaccia di sanzioni economiche porterà rendere Putin a cercare di porre fine alla guerra contro l'Ucraina

Sul tavolo ci sono proposte importanti come il cessate il fuoco e accordi su concessioni territoriali, compresa la possibile concessione alla Russia dell'accesso a risorse strategiche, come le terre rare o petrolifere nella regione dell’Artico e dello Stretto di Bering. Trump spera inoltre di ottenere garanzie di sicurezza per Kiev, pur mantenendo l'Ucraina fuori dalla NATO.

venerdì, agosto 15, 2025

giovedì, agosto 14, 2025

mercoledì, agosto 13, 2025

martedì, agosto 12, 2025

lunedì, agosto 11, 2025

Tommaso Merlo

 La sconfitta storica di Israele


I sionisti hanno già perso la guerra della comunicazione, decenni a camuffarsi da vittime mentre in realtà sono spietati carnefici intenti a rubare con la violenza la terra e il futuro altrui. Decenni di propaganda globale annegati nel sangue innocente di Gaza. Ormai i sionisti hanno dalla loro parte solo una manciata di politici e giornalisti altolocati che cerca penosamente di difendere l’indifendibile orrore. Del resto se sono arrivati così in alto, è perché hanno sempre rispettato le linee di partito e quelle editoriali che han sempre avuto in Israele una stella polare. Un qualcosa da difendere a prescindere per dimostrare affidabilità ad un sistema che il sionismo ha modellato su misura per decenni da dietro le quinte. Si capisce chi comanda davvero in una società dal fatto che sia criticabile o meno, ed Israele è sempre stato un argomento tabù o comunque da trattare con le pinze perché basta pochissimo per beccarsi l’accusa di antisemitismo. Un’accusa considerata gravissima e che può costare la carriera. E anche da questo si capisce chi comandava davvero. Se odi neri o omosessuali o altre minoranze fai carriera, ma se sei solo sospettato di odiare gli ebrei sei un impestato da emarginare. E per prendersi tale infamante accusa, basta criticare Israele, il suo governo, i suoi leader. Non devi affatto odiare gli ebrei. Una diabolica tattica propagandistica che ha permesso al sionismo di selezionare a piacere le classi dirigenti occidentali e di perseguitare il popolo palestinese nella totale impunità. Ma con lo sterminio di Gaza è crollata tale manipolazione. Se oggi critichi quel terrorista Netanyahu e ti danno dell’antisemita, gli ridi in faccia e li mandi a quel paese. E con colpevole ritardo, la critica alle oscenità politiche israeliane è stata in parte sdoganata anche a livello mainstream. Questo anche grazie ai nuovi mezzi di informazione che hanno scavalcato i censori altolocati rendendo vano ogni loro sforzo. La verità è esondata ovunque e perfino gli argini del conformismo arrivista sono saltati. Decenni di propaganda e di ipocrita servilismo andati in fumo. Una sconfitta gravissima. I padri del sionismo avevano capito che l’appoggio occidentale era essenziale per il successo del progetto coloniale, e dato che nei sistemi capitalisti comandano i soldi, hanno trovato praterie per arrivare ai vertiti politici e mediatici di molte nazioni in modo da indirizzare le decisioni e controllare il dibattito pubblico. È negli Stati Uniti che il fenomeno è più evidente ed oggi sta assumendo forme grottesche. Ormai a sostenere Israele sono solo i fantocci presidenziali ed i burattini parlamentari a cui i sionisti han riempito le tasche e lavato il cervello per anni. Un furto di sovranità popolare davvero tragicomico. Rappresentati del popolo che rappresentano chi li sovvenziona. Questo mentre i giornalisti mainstream non sanno più che pesci pigliare. Un sistema intero travolto dal genocidio a Gaza. Negli Stati Uniti il disprezzo verso Israele è ai massimi storici e nel dibattito politico si contesta apertamente il costoso ed incondizionato sostegno a quel paese straniero mentre i propri cittadini sono alla canna del gas. Un sostegno che sta a cuore solo alla lobby sionista mentre ai cittadini non dà nulla in cambio se non odio globale e guerre inutili combattute coi soldi dei contribuenti americani. Una ribellione inedita ed incontenibile che rende patetici gli attacchi che l’amministrazione Trump ha sferzato a studenti ed università e a tutti coloro che osano protestare. L’orrore di Gaza ha fatto esondare la verità. Una sconfitta mediatica che è anche politica. Una sconfitta storica. Gli orrori di Gaza sono un evento epocale che segna l’inizio della fine del sionismo anche nelle sue ramificazioni occidentali. Una volta emersa la verità, l’umanità non ha scelta che sbarazzarsi di deliri ideologici che la mettono a rischio. Il regime di Netanyahu ha i giorni contati e i suoi infami eccidi sono un segno di disperazione. Il sionismo verrà estirpato e solo allora si potrà tornare al buonsenso e quindi al dialogo in modo da trovare soluzioni politiche intelligenti. Quello israeliano è un progetto coloniale fallito che va ripensato dalle fondamenta in modo che tutti i popoli che abitano quella terra maledetta possano convivere degnamente e in pace tra loro.

Tommaso Merlo

domenica, agosto 10, 2025

sabato, agosto 09, 2025

venerdì, agosto 08, 2025

Napoli

 La Giunta Comunale ha varato la costituzione di "Napoli Patrimonio", la nuova società che si occuperà di gestire e valorizzare il patrimonio. Con la stessa delibera si rilancia la Napoli Holding e si riorganizza Napoli Servizi. Si conclude una lunga fase di lavoro finalizzato al riordino delle società partecipate del Comune di Napoli, così come previsto dal Patto per Napoli, per il raggiungimento di una serie di obiettivi.

Ora parte una consultazione pubblica, a cui segue la discussione in Consiglio comunale e la verifica da parte della Corte dei Conti. Lo studio preparatorio, costruito con la collaborazione di Deloitte, prevede per la Napoli Patrimonio – a cui sarà affidato tutto il patrimonio a reddito (circa 50mila unità immobiliari), un capitale sociale di 4 milioni e un anno sperimentale.

L’organico, di 115 persone, sarà in parte proveniente, su base volontaria, dalla Napoli Servizi e in parte con assunzioni tramite concorso. La Napoli Servizi, che si occuperà del patrimonio istituzionale, sarà rilanciata come un global service e senza alcun esubero, anzi prevedendo un piano di assunzioni per reintegrare il personale che andrà in pensione. La Holding è destinata a diventare il soggetto che garantisce la piena operatività del sistema delle partecipate, anche in un ottica di economia di scala per i servizi comuni.

Per il sindaco Gaetano Manfredi si tratta “di un passo decisivo nella riorganizzazione delle partecipate prevista dal Patto per Napoli” e “di uno strumento adeguato e ricco di competenze per gestire al meglio il patrimonio comunale che necessita di un sistema al passo coi tempi nell’ottica di migliorare i servizi al cittadino e garantire la piena legalità”. “Con questa scelta - ha dichiarato l’Assessore al bilancio, patrimonio e partecipate, Pier Paolo Baretta - Napoli compie un salto di qualità verso una prospettiva di maggiore attenzione alle esigenze dei cittadini, sia sul piano sociale che dei servizi, attraverso un sistema societario più moderno ed efficiente”.

giovedì, agosto 07, 2025

mercoledì, agosto 06, 2025

martedì, agosto 05, 2025

Tristezza

 Èmorta Alessandra Balocco, alla guida dell'azienda dolciaria di Fossano, nel Cuneese. In una nota la società annuncia “con immenso dolore la scomparsa di Alessandra Balocco, Presidente e Amministratore Delegato della Società”.

“Alessandra, 61 anni, alla guida della Società dal 2022, in azienda dagli anni ’90 al fianco del padre Aldo e del fratello Alberto - si legge ancora nel comunicato - ha rappresentato per tutta la sua vita una figura di riferimento per l’intero gruppo, contribuendo con totale dedizione, determinazione e competenza alla crescita e al consolidamento dell’azienda in Italia e sui mercati internazionali”

lunedì, agosto 04, 2025

domenica, agosto 03, 2025

sabato, agosto 02, 2025

Pane

 Conservare il pane in modo corretto è essenziale per mantenere intatte la freschezza e il sapore. Spesso ci si trova a dover affrontare la sfida di preservare il pane dal processo di indurimento, che può avvenire rapidamente se non si seguono le giuste pratiche. Esistono diversi metodi efficaci che possono aiutare a prolungare la vita del pane, rendendolo sempre profumato e morbido.

venerdì, agosto 01, 2025

giovedì, luglio 31, 2025

Russia

 ROMA – Il ministero degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale ha convocato l'ambasciatore russo in Italia Aleksej Paramonov per contestargli l'inserimento di alte cariche della repubblica italiana in un presunto elenco di soggetti "russofobi". A prendere posizione è la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, secondo cui "l'Italia ha scelto con fermezza di stare al fianco dell'Ucraina di fronte alla brutale guerra di aggressione scatenata dalla Russia ormai tre anni fa, e continua a garantire il proprio sostegno al popolo ucraino nella sua eroica resistenza. La pubblicazione da parte del Ministero degli Esteri di una lista di presunti 'russofobi', accusati di aver 'incitato all'odio' contro la Russia, non è altro che l'ennesima operazione di propaganda, finalizzata a distogliere l'attenzione dalle gravi responsabilità di Mosca, ben note alla comunità internazionale e che la comunità internazionale ha condannato fin dall'inizio. Desidero, per questo, rivolgere la mia solidarietà al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ai ministri Antonio Tajani Guido Crosetto e a tutti coloro che sono stati destinatari di questa inaccettabile provocazione".

mercoledì, luglio 30, 2025

martedì, luglio 29, 2025

lunedì, luglio 28, 2025

Incidente.

 Un treno espresso regionale della Deutsche Bahn con a bordo circa 100 passeggeri è deragliato nel distretto tedesco di Biberach (Baden-Wurttemberg), causando almeno 3 vittime (e non 4, come precedentemente riportato) e circa 34 feriti, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa tedesca citando fonti di sicurezza.

domenica, luglio 27, 2025

venerdì, luglio 25, 2025

giovedì, luglio 24, 2025

Tommaso Merlo

 L’eroica resistenza palestinese


Li stanno facendo morire perfino di fame. Una morte lenta, spietata. Prima li riducono pelle ed ossa e poi lasciano che si spengano mentre gli aiuti umanitari marciscono sotto al sole oltre al filo spinato di quel lager ripugnante. E chi ha ancora la forza di raggiungere una mangiatoia, rischia di venire fucilato. Un orrore immondo che suggella il fallimento storico dell’ideologia sionista e sta creando le premesse per una svolta epocale. Sono oltre settant’anni che i sionisti perseguitano i palestinesi e quasi due anni che li massacrano a Gaza. Tonnellate di bombe, droni killer dalla mattina alla sera, cannonate e cecchini. Carestia. Qualunque altro popolo si sarebbe arreso, si sarebbe inginocchiato davanti alla brutalità sionista e alla disparità delle forze in campo. Ma non i palestinesi. E questo perché le atrocità e le ingiustizie subite generazione dopo generazione, li hanno fortificati. Una forza che deriva dal dolore subito sulla propria pelle e su quella dei propri cari. Una forza che deriva dalla bontà delle proprie ragioni perché politicanti e presunti giornalisti possono blaterale fin che vogliono, ma alla fine la verità storica è molto semplice. I palestinesi vivevano in quelle terre da secoli convivendo pacificamente anche con gli ebrei, poi un giorno sono sbarcati i sionisti con un pezzo di carta in mano con scritto sopra che quella era casa loro. Ed è scoppiato l’inferno. Un progetto coloniale assurdo in partenza perché storicamente fuori tempo massimo, perché mirato ad istituire uno stato ebraico e non laico mettendo quindi le premesse per l’apartheid. E perché ignorava che quella è una terra dalla cultura antica e fiera nonché santa per tutte e tre le religioni monoteiste. Un progetto coloniale che avrebbe al massimo potuto funzionare se gestito in maniera intelligente, se cioè il sionismo avesse imparato dai suoi tragici errori iniziali e avesse accantonato il fanatismo considerando i palestinesi esseri umani alla pari e trovando con loro compromessi ragionevoli in modo da convivere civilmente. Ed invece hanno sostanzialmente portato avanti una cocciuta occupazione fregandosene di tutto e di tutti. Fin dal suo sbarco, il sionismo ha scelto la violenza cacciando letteralmente i palestinesi dalle loro case di famiglia, mentre cenavano, mentre chiacchieravano in giardino. Dopo secoli, i palestinesi hanno dovuto raccogliere in fretta e furia i loro effetti personali ed incamminarsi verso altre città e paesi, verso baraccopoli di lamiera sparse per tutto il Medioriente. Lasciandosi alle spalle non solo proprietà, ma anche storia, cultura, dignità. Una violenza anche psicologia inaudita che ha segnato profondamente la vita di chi è restato in prima linea come di coloro che sono scappati altrove in cerca di normalità. Ma senza mai dimenticare, senza mai arrendersi. Strage dopo strage. Diaspora dopo diaspora. Perfino dentro Gaza è pieno di rifugiati e discendenti di qualche deportazione di massa. Un dolore immenso che non si dissolve ma si accumula, traumi che si tramandano tra generazioni e che si fanno rabbia, che si fanno politica, che si fanno lotta armata. Resistenza dal punto di vista palestinese, terrorismo per gli Occidentali che da civiltà superiore si arroga il diritto di decidere chi sono i buoni e chi i cattivi. I loro nemici sono tutti terroristi soprattutto se di altre religioni e con la pelle più scura, mentre i loro amici come Israele esercitano il sacrosanto diritto di difendersi e di esistere anche quando calpestano il diritto internazionale e massacrano decine di migliaia di bambini innocenti. Assurde ipocrisie che dopo l’orrore a Gaza son diventate ridicole. Siamo davanti ad un delirio sanguinario fuori controllo. E se dopo oltre settant’anni i sionisti sono ancora lì a sterminare e perseguitare i palestinesi ed attaccare i paesi limitrofi, è segno di disperazione. Non vogliono ammettere il sostanziale fallimento della loro strategia e di tutto il loro progetto coloniale basato sulla forza, sulla manipolazione propagandistica e sull'appoggio occidentale. Un fallimento storico dovuto alle sue assurde premesse, al fanatismo con cui è stata portata avanti l’occupazione, ma anche all’eroica resistenza palestinese che non si è mai arresa nonostante tutto e tutti. Oggi a Gaza si muore di fame, ma il mondo è cambiato. Ha compreso la verità. È maturato. Ed è solo questione di tempo. La Palestina tornerà ad essere una terra libera dove i diversi popoli torneranno a convivere pacificamente.

Tommaso Merlo

mercoledì, luglio 23, 2025

martedì, luglio 22, 2025

Tommaso Merlo

 Il corale Vaffanzum per lorsignori


L’unico concerto che si merita la classe dirigente italiana è il Vaffanzum di Amici Miei. Almeno imparano a boicottare blasonati direttori d’orchestra per fare a gara a chi è più russofobo. Invece di ricorrere e certi meschini mezzucci, lorsignori dovrebbero mettersi in testa lo scolapasta, impugnare il mestolo e recarsi in trincea in Ucraina così almeno capiscono cos’è davvero la guerra e dove finiranno i loro figli e nipoti se continuano a gettare benzina sul fuoco a vanvera. O meglio, dove finiranno quelli dei poveri cristi mentre loro si godranno il macabro spettacolo dai loro divani. È da tali piccolezze che capisci il perché il nostro paese non conta una mazza ed è impantanato in una mesta mediocrità. Dopo secoli di storia anche notevole, abbiamo prodotto la classe dirigente peggiore dai tempi di Tarquinio il Superbo. E se è vero che la classe dirigente rispecchia la società, siamo davvero messi male. L’unico aspetto positivo di questa Italia e l’unica vera speranza, è che oltre metà della popolazione è talmente esasperata e nauseata che non vota e non si informa più. E questo per il semplicissimo motivo che non ha nessun senso tapparsi il naso nelle urne e poi prenderselo regolarmente in quel posto. E non ha nemmeno senso venire manipolati da un giornalismo che a furia di servire padroni e paturnie partitiche, è sostanzialmente morto. Ma invece di prendere atto di tale disastro democratico, lorsignori fanno spallucce e si godono i loro posti al sole fino ad un passo dalla tomba. Come se non avessero altro da fare e come se dietro a quel fiume di chiacchiere e sotto a tutto quel cerone, ci fosse in fondo del banale egoismo. L’unica vera ideologia rimasta sulla scena. Davvero da corale Vaffanzum, mentre quella degli italiani è atavica saggezza. Invece di farsi il sangue amaro per niente, aspettano la prossima occasione per votare contro contro questo sistema andato a male. Ed è questa la vera sfida politica di oggi: dalla fasulla democrazia lobbistica dobbiamo evolvere verso una vera democrazia popolare. Negli ultimi anni i cittadini ci hanno provato col vituperato populismo. Un’ondata di malcontento e voglia di cambiamento radicale trattata da lorsignori peggio della peste bubbonica. E alla fine hanno prevalso loro imponendo una penosa restaurazione. L’abnorme astensionismo di oggi e il rigetto verso lorsignori, non è altro che una conseguenza logica a quella miope contromossa. Una forma di protesta verso un sistema anche culturalmente superato. Già, i colpevoli della drammatica crisi democratica in corso vanno cercati nei palazzi, non per strada. Per strada vanno invece cercati i responsabili della crisi politica perché è solo da lì che può nascere una alternativa. Servono progetti politici nuovi e all’altezza dei tempi e delle nuove consapevolezze. Nuovi contenuti, nuove facce, nuove formule. Progetti in grado di riaccendere la speranza e quindi l’entusiasmo e quindi la partecipazione popolare. La direzione da seguire è evidente. Dalla fasulla democrazia lobbistica bisogna evolvere verso una vera democrazia popolare. Non è più una questione di destra e sinistra, ma di vecchio e nuovo e di sotto e sopra. Il potere politico è stato sottratto al popolo dai ricchi e dai loro cortigiani, da quei detentori del capitale che nel sistema capitalista spadroneggiano al punto da comprarsi tutto, perfino politica e giornalismo, perfino verità e buonsenso tenendo sotto ricatto finanziario interi paesi. Perfino le guerre vengono scatenate solo per gli immensi profitti che generano mentre la qualità della vita dei poveri cristi precipita e rischiano pure di finire in qualche trincea. È questa la sfida politica che abbiamo davanti. Riportare cittadini liberi e consapevoli ai vertici della democrazia e sfruttare anche le nuove tecnologie affinché le decisioni siano prese sempre più dal basso e in maniera trasparente. È questa la vera battaglia per la sovranità, ridare il potere al popolo. Non una questione di principio, ma sostenziale. Perchè più la politica è partecipata, più è di qualità. E più la democrazia è diretta, più è illuminata. Già, va sconfitta la penosa restaurazione e ripreso il cammino. L’unico concerto che si merita la classe dirigente italiana è il Vaffanzum di Amici Miei, mentre se davvero i cittadini vogliono un paese migliore il rigetto non basta, bisogna rimboccarsi le maniche tornando a fare politica in modo da riprendersi le redini della democrazia.

Tommaso Merlo

lunedì, luglio 21, 2025

domenica, luglio 20, 2025

Napoli

 Mare Libero deposita in questura un esposto contro ignoti dopo l’ordinanza del Consiglio di Stato che chiede il rilascio dell’area del Bagno Elena. L’Autorità portuale prepara il bando per gli arenili

sabato, luglio 19, 2025

venerdì, luglio 18, 2025

Lavoro

 

Il ministro Urso annuncia: "Approvata l'Aia per l'ex Ilva, l'impianto è salvo"

"Taranto continuerà a lavorare, l'industria italiana continuerà ad avere l'acciaio" dice il titolare del dicastero Imprese e Made in Italy dopo il rilascio dell'Autorizzazione integrata ambientale per il sito siderurgico

giovedì, luglio 17, 2025

mercoledì, luglio 16, 2025

Cani e gatti.

 Tre giorni di permesso retribuito in caso di morte e otto ore all'anno per malattia di cani o gatti domestici: è la proposta di legge presentata dal deputato di Alleanza Verdi e sinistra Devis Dori. "Gli animali sono considerati a tutti gli effetti parte del nucleo familiare, alla stregua di una persona", spiega il parlamentare a Open. E quindi anche le normative vanno adeguate perché, aggiunge, "conosciamo tutti il dolore che può provocare la loro perdita o la loro malattia". 

martedì, luglio 15, 2025

lunedì, luglio 14, 2025

Tennis

 Forse lo dovevamo capire da quel tappo di champagne caduto dalla sua parte. La scena è questa: secondo set, 2-1 per Sinner che si accinge a battere… quando il rumore inconfondibile di un tappo che salta, nel silenzio del centrale, e piomba in campo, lascia tutti di stucco. Jannik lo raccoglie e lo dà al raccattapalle ma forse, quel tappo, era il segnale del successo che sarebbe stato, del brindisi che lo attendeva di lì a tre ore, dopo quel triplo 6-4 che lo consacrava campione di Wimbledon. Perché Sinner ha giocato una gran partita, addomesticando l’esuberanza di Alcaraz, costringendolo all’errore, non consentendogli il comando negli scambi grazie al servizio efficace. Il tutto accompagnato da una grinta e una voglia di vincere che gli ha fatto urlare “Go!” più di una volta, o mettersi le mani ai fianchi, incredulo per un errore non da lui, o ancora chiamare il pubblico, dopo una difesa delle sue seguita da un passante stretto di rovescio incrociato (sul 5-4 e servizio nel secondo set).

Forse dovevamo capire che questa era la “«vittoria nello Slam più speciale, dopo tre mesi fermi e due finali perse”, come ha detto il coach Simone Vagnozzi confessando di aver pianto - cosa che non era mai successa - nel box con Darren Cahill, Alex Vittur, mamma Siglinde protetta da un paio di occhialoni da sole, papà Hanspeter e Mark, il fratello sottratto alla Formula 1.

sabato, luglio 12, 2025

venerdì, luglio 11, 2025

giovedì, luglio 10, 2025

Italia

 La povertà in Italia non ha più solo il volto degli emarginati. Oggi tocca padri e madri separati, giovani senza lavoro, lavoratori con stipendi insufficienti e soprattutto famiglie con bambini che, pur avendo un tetto sopra la testa, non riescono a pagare le spese di tutti i giorni.

A lanciare l'allarme è l'Antoniano di Bologna, storica istituzione che dal 1954 si prende cura dei più bisognosi. I numeri del loro Bilancio Sociale 2024 raccontano una storia preoccupante: negli ultimi tre anni le famiglie che chiedono aiuto sono aumentate in modo drammatico.

mercoledì, luglio 09, 2025

martedì, luglio 08, 2025

Profumi

 C'è un profumo che, più di ogni altro, racconta l’estate italiana: quello del basilico appena colto. Una carezza verde sulle dita, un’esplosione aromatica nell’aria. Eppure, nonostante la sua apparente semplicità, il basilico è una delle erbe aromatiche più delicate da gestire in cucina, soprattutto quando si parla di lui nel contesto più classico che ci sia: la pasta con il sugo di pomodoro e basilico. Un piatto universale, simbolo dell’Italia nel mondo, ma tutt’altro che banale da realizzare con maestria.


continua su: https://www.cookist.it/il-basilico-nel-sugo-al-pomodoro-quando-aggiungerlo-davvero/

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lunedì, luglio 07, 2025

domenica, luglio 06, 2025

SPAGHETTI

 Nemmeno Bono Vox resiste al fascino degli spaghetti al pomodoro. E chi ci riesce, d'altronde? Quel che è singolare è che il cantante degli U2, una delle band che hanno scritto la storia della musica (e non solo quella), li abbia espressamente chiesti in un ristorante stellato, come portata principale, oltre al percorso gastronomico.

È successo in Costiera Sorrentina, alla Torre del Saracino di Vico Equense, due stelle Michelin di Gennaro Esposito, che ha accolto Bono Vox e i suoi fedelissimi in un caldo weekend di fine giugno. Erano in barca e, a ora di pranzo, sono sbarcati da uno degli stabilimenti balneari vicini al ristorante. Non erano lì per caso: il loro tavolo era prenotato da tempo per esplicito desiderio di Bono Vox, a quanto pare particolarmente curioso di assaggiare la cucina dello chef campano dopo averne sentito tanto parlare da un amico in comune.

Lo ha raccontato lui stesso a Gennarino appena è arrivato e si è completamente affidato a lui per il menù. «Non c'è problema, mangiamo quello che vuoi tu», ha detto il frontman degli U2. Perciò lo chef gli ha proposto alcuni tra i suoi piatti più speciali - dai cannelloni di zucchine alla “Nerano ” al Pesce bandiera e melanzana alla “scapece” prima di un piccolo buffet di dolci con, tra gli altri, la Deliziosa alla fava di tonka con cuore esotico e frutti di stagione - ma poi si è dovuto adoperare per gli spaghetti al pomodoro.

sabato, luglio 05, 2025

venerdì, luglio 04, 2025

Prof. ORSINI

 Tregua a Gaza?

Molti non capiscono la ragione per cui Israele ha bisogno di periodici cessate il fuoco a Gaza. Molti pensano che il cessate il fuoco a Gaza sia concepito per consentire ai palestinesi di riprendere a vivere; pensano che sia concepito per alleviare le pene dei palestinesi. Ma non è affatto così. I periodici cessate il fuoco accettati da Israele servono a Netanyahu per ricaricare le munizioni e ridare un po’ di sollievo ai soldati e all’economia. Israele è un piccoloissimo Paese. Quando entra in guerra, molti israeliani vengono spostati dal settore produttivo a quello improduttivo. Il Pil cala. Dopo avere ricaricato le armi, Israele riprende a massacrare i palestinesi. È già accaduto con il primo cessate il fuoco. Israele aveva bisogno di ridurre le bombe su Gaza per fare incetta di armi da lanciare contro l’Iran. Come ho spiegato a Rete 4 martedì scorso, la ragione per cui Israele ha sterminato 60.000 palestinesi e non 600.000 è perché deve mettere da parte moltissime armi per gestire sette fronti di guerra. Se Israele fosse in guerra soltanto con Gaza, quella città martoriata subirebbe bombardamenti infinitamente più massicci e i palestinesi morti sarebbero infinitamente più numerosi. Più tregue avremo, più massacri registreremo. 


L’aspetto più disumano di questa storia è che tutte le volte che il cessate il fuoco entra in vigore, il presidente degli Stati Uniti viene subissato di lodi dai suoi sostenitori. In realtà, Trump – l’ha detto infinite volte – ha un disprezzo assoluto per la vita dei palestinesi. Trump ha dichiarato ufficialmente che persegue il progetto della pulizia etnica a Gaza: un progetto che richiede necessariamente lo sterminio dei civili. Senza lo sterminio dei civili, Trump non potrebbe mai deportare un milione e mezzo di palestinesi. Il progetto di Trump è realizzabile soltanto se i palestinesi vengono costretti a lasciare la loro città ai coloni ebrei-israeliani di Smotrich. Il che richiede il loro sterminio sistematico. Smotrich ha spiegato che [...]. Il mio nuovo editoriale esce ora. Incontrerò gli abbonati a sicurezza internazionale il 28 luglio dalle 19 alle 20 per la consueta diretta del mese.

giovedì, luglio 03, 2025

mercoledì, luglio 02, 2025

Tommaso Merlo

 La complicità politica nel genocidio 


Alcuni politicanti occidentali sono sionisti, pensano cioè che i palestinesi siano una razza inferiore e vadano sterminati o cacciati in quanto la Palestina è stata assegnata da Dio all’eletto popolo ebraico. Ma tali poveracci sono una minoranza, la maggioranza dei politicanti sa benissimo che son tutte scempiaggini religiose sfruttate a fini coloniali e che Netanyahu e il suo governo di fanatici stanno compiendo un vomitevole sterminio. Eppure non fanno nulla o addirittura sono complici. Un peso che si porteranno sulla coscienza per sempre, ma noi cittadini esasperati dobbiamo capirne le ragioni. Una è l’opportunismo carrierista, molti politicanti non fanno quello gli suggerisce la coscienza, ma quello che gli conviene per la poltrona. E anche davanti ad una immane strage di donne e bambini, se ne lavano le mani per paura di ripercussioni. Oggi in politica paga la fedeltà ad un barone o partito, non la verità e la coerenza. Devi garantire al sistema affidabilità e quindi continuità a prescindere. E se ai piani alti la linea è quella sionista, ti devi adeguare altrimenti alle prossime elezioni ti scordi un posto in lista. E cosi' paradossalmente, più sei spregiudicato e disposto a voltarti dall’altra parte davanti ad igni porcheria, più sei apprezzato dal potere e quindi fai carriera. Oggi come oggi i partiti politici selezionano personaggi che convengono a loro, non al paese. Una deriva sotto gli occhi di tutti. Ma c’è di più. Da mesi i cittadini riempiono le piazze in tutto l’Occidente chiedendo di fermare il genocidio ma la politica ha sempre risposto ignorandoli o addirittura prendendosela con chi ha osato alzare la testa. Vergognoso ma comprensibile. Oggi come oggi tra la volontà dei cittadini e quella delle lobby, i politicanti servono la seconda e a maggior ragione per la potentissima lobby sionista che da decenni lavora dietro le quinte della politica e dell’informazione occidentale. I politicanti vengono eletti per rappresentare il popolo, ma poi una volta nei palazzi rappresentano gli interessi di potentati economici di vario genere. Anche il riarmo a vanvera è dovuto alla lobby della guerra che prevale sulla volontà di pace dei cittadini europei. Negli Stati Uniti la mafia lobbistica ha raggiunto livelli tragicomici. Girano col mitra anche i ragazzini e sono in guerra da sempre, mentre la lobby sionista decide a piacimento la politica americana in Medioriente dato che oltre a comprare a peso d’oro il presidente, corrompono parlamentari di ogni schieramento fin dai primi passi che compiono in politica, gli pagano perfino un viaggio in Israele e poi li seguono per tutta la carriera suggerendogli il copione da recitare. Lo hanno raccontato i pochissimi parlamentari ribelli finiti ovviamente in disgrazia, mentre tutti gli altri sono quelli che si sono spellati le mani per applaudire quel terrorista di Netanyahu a genocidio in corso ed ancora oggi inviano armi e soldi e proteggono politicamente quel regime criminale. Più che politici, sono rappresentati lobbistici. Tu li paghi e loro portano avanti i tuoi interessi nelle istituzioni mentre i cittadini che li hanno votati possono andare a farsi fottere. Un sistema mafioso che ha preso piede anche in Europa, con Bruselles sempre più verminaio lobbistico continentale con cordate di ogni genere e specie che assaltano risorse pubbliche e si fanno scrivere le leggi su misura. E se va di moda la terza guerra mondiale ed ignorare il genocidio a Gaza, basta un giro di WhatsApp per serrare i ranghi. Nelle colonie europee c’è poi l’aggravante del servilismo. Siamo servi degli Stati Uniti che sono servi della lobby sionista e quindi siamo servi di quei deliri pure noi. Ma noi spettatori esasperati dal genocidio e dall’insulso riarmo, non dobbiamo arrenderci ma capire e reagire. E non c’è nulla da inventare. Si tratta semplicemente di ristabilire una vera e sana democrazia in cui il potere appartiene al popolo. Dobbiamo riprenderci la sovranità che ci hanno sottratto. La politica si è venduta alle lobby e al carrierismo conformista. Servono nuovi partiti e nuove classi dirigenti anche culturalmente all’altezza dei tempi che riprendano la strada del bene comune e quindi anche del rispetto dei diritti umani per tutti e della pace. 

Tommaso Merlo