domenica, dicembre 28, 2025
sabato, dicembre 27, 2025
venerdì, dicembre 26, 2025
giovedì, dicembre 25, 2025
mercoledì, dicembre 24, 2025
martedì, dicembre 23, 2025
lunedì, dicembre 22, 2025
domenica, dicembre 21, 2025
sabato, dicembre 20, 2025
venerdì, dicembre 19, 2025
giovedì, dicembre 18, 2025
mercoledì, dicembre 17, 2025
martedì, dicembre 16, 2025
lunedì, dicembre 15, 2025
domenica, dicembre 14, 2025
sabato, dicembre 13, 2025
venerdì, dicembre 12, 2025
giovedì, dicembre 11, 2025
mercoledì, dicembre 10, 2025
Tommaso Merlo
L’incazzatura di Trump e le colonie europee
Trump prende a pesci in faccia le colonie europee. Si è arrabbiato perché non fanno quello che vuole lui e cioè ammettere la sconfitta ucraina e metterci una pietra sopra. Narcisismo, ma nono solo. America first, tradotto significa farsi gli affari propri. Un concetto che non vale per il Venezuela, per il Medio Oriente e un domani non varrà nemmeno per la Cina, ma vale per le parassitarie colonie del vecchio continente. Già, il vento sovranista o neofascista che dir si voglia, si è trasformato in una brezza ma ancora soffia tra i palazzi di Washington. E l’ideona di Trump e compagnia bella, è quella di far saltare l’ordine emerso con la fine della Seconda Guerra Mondiale e rimpiazzarlo con gli amichetti ideologici del quartierino. Rimanere cioè amici solo dei paesi che la pensano come loro. Davvero una ideona. Faziosità istituzionale e quindi internazionale e dato che i governi cambiano di continuo, caos. Ora, se Trump fosse una persona sana e saggia ed il suo movimento politico fosse ancora vivo e vegeto, ci sarebbe da preoccuparsi, ma visto che cambia idea alla frequenza dei calzini ed è detestato perfino dagli assalitori a Capitol Hill con la pelle di bisonte in testa, possiamo stare tranquilli. I sondaggi dicono che alle prossime elezioni i democratici vincono a valanga anche se candidano un labrador retriever. E questo vuol dire che tutti i deliri di Trump finiranno insieme a lui in una bara in oro 24 carati sooner than later. Nel frattempo a noi sudditi dell’impero più demente e narciso della storia dell’umanità, non resta che sperare che il vento giri a favore. Trump ha tradito gran parte delle sue promesse elettorali, ma quella di voler la pace con la Russia ancora no. Non vuole buttar via soldi per una guerra persa e al contrario vuole guadagnarne a palate con Putin, un suo idolo da sempre. Ma per riuscirci, Trump deve piegare alla sua volontà le colonie europee infestate di russofobi e tecnocrati di vario genere e specie. E su questo ha ragione da vendere. In Europa siamo al trionfo della mediocrazia con classi dirigenti che hanno superato di slancio il limite del ridicolo. Basta vedere il trio comico Macron-Starmer-Merz che ha indici di gradimento peggiori delle emorroidi urticanti. Continuano ad esibirsi in spettacoli lampo sempre più patetici ed inutili, con pacche reciproche e frasette strafatte circondati da un disprezzo di dimensioni ormai continentali. Hanno buttato nell’umido miliardi di soldi pubblici mentre i loro paesi sono in piena crisi economica, e questo con l’unico risultato di aver spinto il popolo ucraino al suicidio di massa e tutti noi verso la terza guerra mondiale nucleare. Roba da gogna perpetua. E adesso, rimasti al verde e odiati anche dai parenti più stretti, vogliono pure rubare i soldi russi. Davvero senza vergogna. Ma del resto per ogni poltronaro che si rispetti, l’unico vero cruccio è l’exit strategy per il suo deretano. Prima di congedarsi cioè, devono trovare scuse e capri espiatori per i disastri commessi, altrimenti non vedranno più una poltrona vellutata nemmeno col telescopio astronomico. Trump su questo è stato furbo, ha sempre dato tutta la colpa della guerra a Biden anche mentre inviava soldi ed armi a Kiev ed ha sempre giurato sul Padreterno che di secondo nome fa Madre Teresa. Quanto a paesi come l’Italia, contiamo meno del due di picche quando briscola è bastoni. Molto meno. È il destino dei leccapiedi a prescindere dagli inquilini della Casa Bianca e con pure la reputazione da voltagabbana cronici. Una tradizione nazionale che i sovranisti nostrani al governo stanno portando avanti con assoluto rigore. L’unica speranza è che Trump questa volta si sia incazzato per davvero e invece di rimangiarsi tutto, mandi definitivamente in quel posto il trio comico Macron-Starmer-Merz e di conseguenza il loro idolo e collega di scena Zelensky. A Kiev serve un governo con un minimo di sale in zucca, in grado di ingoiare la perdita del sud-est del paese e la neutralità. L’unica garanzia di sicurezza dell’Ucraina è ristabilire rapporti solidi con la Russia. Nel frattempo, a noi sudditi dell’impero più demente e narciso della storia dell’umanità, non resta che sperare che il vento non solo giri a favore ma generi una tempesta politica che porti ad un cambiamento radicale in modo da liberarci per sempre da una mediocrazia imbarazzante e da classi dirigenti che hanno superato di slancio il limite del ridicolo.
Tommaso Merlo
martedì, dicembre 09, 2025
lunedì, dicembre 08, 2025
domenica, dicembre 07, 2025
sabato, dicembre 06, 2025
venerdì, dicembre 05, 2025
mercoledì, dicembre 03, 2025
martedì, dicembre 02, 2025
lunedì, dicembre 01, 2025
domenica, novembre 30, 2025
sabato, novembre 29, 2025
venerdì, novembre 28, 2025
giovedì, novembre 27, 2025
mercoledì, novembre 26, 2025
martedì, novembre 25, 2025
lunedì, novembre 24, 2025
domenica, novembre 23, 2025
sabato, novembre 22, 2025
venerdì, novembre 21, 2025
giovedì, novembre 20, 2025
mercoledì, novembre 19, 2025
martedì, novembre 18, 2025
lunedì, novembre 17, 2025
domenica, novembre 16, 2025
sabato, novembre 15, 2025
venerdì, novembre 14, 2025
giovedì, novembre 13, 2025
mercoledì, novembre 12, 2025
martedì, novembre 11, 2025
domenica, novembre 09, 2025
sabato, novembre 08, 2025
venerdì, novembre 07, 2025
giovedì, novembre 06, 2025
mercoledì, novembre 05, 2025
martedì, novembre 04, 2025
lunedì, novembre 03, 2025
sabato, novembre 01, 2025
venerdì, ottobre 31, 2025
giovedì, ottobre 30, 2025
mercoledì, ottobre 29, 2025
martedì, ottobre 28, 2025
lunedì, ottobre 27, 2025
domenica, ottobre 26, 2025
sabato, ottobre 25, 2025
venerdì, ottobre 24, 2025
giovedì, ottobre 23, 2025
mercoledì, ottobre 22, 2025
martedì, ottobre 21, 2025
lunedì, ottobre 20, 2025
domenica, ottobre 19, 2025
sabato, ottobre 18, 2025
venerdì, ottobre 17, 2025
giovedì, ottobre 16, 2025
martedì, ottobre 14, 2025
Prof. ORSINI
Una cosa è esultare per la tregua; un'altra cosa è acclamare Trump.
Esulterei per la sconfitta del terrorismo, ma non ringrazierei i terroristi.
Esulterei per la scomparsa delle droghe, ma non ringrazierei gli spacciatori.
Esulterei per la scomparsa degli omicidi, ma non ringrazierei gli assassini.
A me non dà fastidio la tregua.
Mi dà fastidio che coloro che hanno sterminato i palestinesi si presentino come i loro salvatori.
Non mi dà fastidio la tregua.
Mi dà fastidio che coloro che hanno lavorato soltanto per lo sterminio dei palestinesi, come Donald Trump, che ha dato a Netanyahu le armi e i soldi per massacrare decine di migliaia di bambini palestinesi, e che ha posto il veto alla tregua mille volte, si ritrovino a essere i padroni di Gaza.
Non mi dà fastidio la tregua.
Mi dà fastidio la gigantesca operazione di manipolazione dell'opinione pubblica in atto in Italia per incensare quel grandissimo crimin [...] le del presidente degli Stati Uniti.
Trump non meriterebbe di ritirare il Nobel per la pace, ma di finire davanti a un tribunale internazionale. L'Italia è uno Stato satellite, quindi tutto è rovesciato. Il terrorismo è condannato, ma il terrorista è lodato. L'omicidio è condannato, ma l'assassino è ammirato. La droga è condannata, ma lo spacciatore è premiato.
Trump ha dichiarato alla Knesset: "Netanyahu mi ha chiesto armi potentissime che non sapevo nemmeno di avere ed io gliele ho date".
lunedì, ottobre 13, 2025
domenica, ottobre 12, 2025
sabato, ottobre 11, 2025
Tommaso Merlo
La tregua a Gaza e la via di uscita
Il Nobel per la pace non è andato a Trump che ha armato e difeso i carnefici del genocidio del secolo fino all’altro ieri, ma nemmeno ai bambini di Gaza. A quelli sterminati dal regime sionista e a quelli mutilati che gioiscono timidamente per la tregua. Magari riusciranno a mangiare decentemente e ritrovare barlumi di speranza in quell’inferno. Ma le buone notizie finiscono qui. Tutte le campane concordano che si tratta di un accordo ridicolo che non risolve nulla, la solita pagliacciata narcisistica di Trump anche se perlomeno sospende il genocidio e smuove le acque torbide. Se il regime sionista ed Hamas hanno firmato una tregua, è perché conveniva ad entrambi. Trump è parte integrante del conflitto, nonché il burattino di turno della lobby sionista che solo qualche settimana fa ha approvato altri miliardi di aiuti militari e finanziari a quel maniaco omicida di Netanyahu. Una tregua conveniva ad Hamas per evitare che anche Gaza City venisse rasa al suolo e della Striscia non rimanesse più nulla. La partecipazione alle trattative di altri paesi arabi può avere influito, ma soprattutto le condizioni di una popolazione allo stremo. Servono aiuti umanitari urgenti ed ulteriori spargimenti di sangue sono inutili dato che Hamas per adesso ha strategicamente vinto. L’obiettivo del regime sionista era infatti quello di sradicare Hamas che invece è ancora viva e vegeta. Il regime sionista voleva poi riprendersi gli ostaggi con la forza bruta ed invece ha dovuto scendere a patti nuovamente e rinunciare ad un ulteriore avanzata che ne metteva a rischio la vita. Perfino i capi dell’esercito più amorale del mondo erano contro l’invasione di Gaza City anche perché dopo due anni di feroce assedio, Hamas ancora combatte. Quanto al sogno di un esodo di massa forzato verso l’Egitto o chissà dove, tutto saltato per adesso. Ma anche al regime sionista conveniva siglare una tregua, per portare a casa gli ostaggi e calmare una popolazione israeliana esasperata e per prendere fiato dopo due anni di guerra totale senza uno straccio di vittoria. I nemici di sempre sono tuti lì mentre Israele è in frantumi economicamente, socialmente e moralmente ed è vittima di un inedito isolamento internazionale che ne mette addirittura a rischio la sopravvivenza. Israele dipende totalmente dall’Occidente e in particolare dagli Stati Uniti dove il consenso verso il sionismo è ai minimi storici. Se Washington dovesse staccare la spina, sarebbe la fine ed è per questo che Netanyahu ha spinto i miliardari sionisti della lobby a comprare il Tik Tok americano. Nel disperato tentativo di imporre la propaganda sionista alle nuove generazioni ed evitare che la politica americana gli volti le spalle. E volente o meno, è questa la vera vittoria strategica di Hamas. Nel giro di due anni la questione palestinese è tornata al centro del dibattito mondiale e per la prima volta in modo veritiero. Decenni di corruzione politica e mediatica sionista sono finiti sotto le macerie di Gaza insieme a migliaia di innocenti. Altro che avamposto della nostra civiltà in Medioriente, altro che democrazia modello, altro che vittime sacrificali. Il sionismo ha mostrato il suo vero volto, quello di un regime di apartheid e terrorista perlomeno quanto i suoi efferati nemici, un paese in balia di una ideologia fanatica intenta a portare avanti un fallimentare progetto coloniale con ogni mezzo. E c’è da scommetterci che non appena gli converrà, i sionisti tradiranno anche questa tregua e riprenderanno la pulizia etnica che anno iniziato oltre settant’anni fa che è la loro unica vera stella polare. Per Netanyahu ed i suoi complici, gli accordi sono da sempre carta igienica, la parola data di nessun valore ed ammazzano pure i negoziatori se gli gira. E appena gli converrà, riprenderanno a bombardare i paesi limitrofi e buttare benzina sul fuoco per convincere gli americani a ridurre l’Iran come la Siria e coronare così i loro sogni egemonici nella regione. Inutile farsi illusioni quindi. L’unica vera via di uscita dalla spirale di violenza in Terra Santa, è la sconfitta storica del sionismo e il contemporaneo scioglimento della resistenza islamica. L’unica via di uscita è ripartire dal 1948 con un nuovo percorso politico costituente sotto l’egida della comunità internazionale. Lo stato ebraico ha fallito come sono fallimentari le repubbliche islamiche. La Terra Santa appartiene al mondo intero e deve essere governata da una repubblica moderna all’altezza in cui tutti i suoi cittadini abbiano pari diritti e dignità a prescindere dalle appartenenze etniche e religiose. Una democrazia autentica e aperta al mondo. Dal fiume fino al mare. Con capitale una Gerusalemme liberata da ogni delirante fanatismo. In modo che la Terra Santa torni ad essere simbolo dell’amorevole convivenza pacifica tra tutti i popoli invece che vergognoso simbolo del folle odio fratricida.
Tommaso Merlo
venerdì, ottobre 10, 2025
giovedì, ottobre 09, 2025
Prof. ORSINI
Tomacrock.
Il Corriere della Sera non fa altro che informare i lettori sulla potenza dei Tomahawk. Io mi permetto di suggerire ai giornalisti del Corriere della Sera, molto rispettosamente, di informare sulla potenza delle testate nucleari della Russia. Non vorrei che il Corriere della Sera stesse commettendo lo stesso errore commesso con gli Abrams, i Challenger, i Leopard, gli Atacms, gli Himars, gli Storm Shadow, gli Scalp, i Samp-T, i Patriot, gli F-16 e le bombe a grappolo. Ogni volta che la Nato ha dato un'arma sofisticata a Zelensky, molti sono caduti in facili entusiasmi. E l'Ucraina sempre più nella fossa. Oggi il Corriere della Sera scrive che "la potenza dei Tomahawk cambia i rapporti di forza". Forse nei sogni di qualcuno. Al Corriere della Sera vorrei dire, sempre rispettosamente, che le cose andranno come ho previsto all'inizio della guerra: quanto maggiore sarà la potenza di fuoco dell'Ucraina contro la Russia, tanto più grande sarà la potenza di fuoco della Russia contro l'Ucraina. Per ogni passo avanti, l'Ucraina farà due passi indietro. Per ogni proiettile della Nato che l'Ucraina lancerà contro la Russia, la Russia lancerà dieci proiettili contro l'Ucraina. La Russia vincerà questa guerra con le armi convenzionali o con quelle nucleari. Suggerisco cautela.
https://www.amazon.it/Bianca-Italia-corruzione-dellinformazione-Stato-satellite/dp/B0DPJJVD32/ref=sr_1_2?crid=3M5WAOEXQYV3S&dib=eyJ2IjoiMSJ9.fM_iihhwX7qC2Phy4Za6yruS-Cujqh1B8f_JmjoAeI7MwBAyw7n1b9JSogWQjfNjeAzvalUzzrDQWs6J1nsq6ktzF3R3ArcHyWI6SKdyqalQrBAc9OueYWYOrso2z_e49YUrSG4eI4wuG79ckr0uokG5oZrLNUoF10maCd6Zo_atluvls8lz3ZYMYTuQ4b-TroWB0EB6lvZfJR1HkFcgsd9ahSt-eNjr22FlIIMD09PvqrtrtLSbsjfLlPvq11i4jF4W8G-A8rB52YpElwJKtFb_CBQBVRgOieRd20QUIqA.Z-0MiGVOBatuV1m9W5AzlcRaM207gqjKWHegvBYI5v4&dib_tag=se&keywords=orsini+alessandro&qid=1759942784&sprefix=orsini+al%2Caps%2C137&sr=8-2
Sul tema, mi permetto di suggerire questo libro, scusandomi con Giovanni Donzelli e Giorgia Meloni per il link:



















































