martedì, maggio 11, 2021

Piattaforma

 Sull’autore

César A. Hidalgo è uno studioso cileno-spagnolo-americano noto per i suoi contributi alla complessità economica, alla visualizzazione dei dati e all’intelligenza artificiale applicata.   

Hidalgo attualmente dirige il Center for Collective Learning presso l’Artificial and Natural Intelligence Institute (ANITI) dell’Università di Tolosa. È anche professore onorario all’Università di Manchester e visiting professor alla School of Engineering and Applied Sciences di Harvard.

Tra il 2010 e il 2019 Hidalgo ha guidato il gruppo di apprendimento collettivo del MIT, scalando i ranghi da assistente a professore associato. Prima di lavorare al MIT, Hidalgo è stato ricercatore alla Kennedy School of Government di Harvard. Hidalgo è anche uno dei fondatori di Datawheel, una premiata azienda specializzata nella creazione di sistemi di distribuzione e visualizzazione dei dati. Ha conseguito un dottorato in fisica presso l’Università di Notre Dame e una laurea in fisica presso l’Università Cattolica del Cile.

I contributi di Hidalgo sono stati riconosciuti con numerosi premi, tra cui il Premio Lagrange 2018 e tre Webby Awards. Hidalgo è anche autore di tre libri: Why Information Grows (Basic Books, 2015), The Atlas of Economic Complexity (MIT Press, 2014), e How Humans Judge Machines (MIT Press, Forthcoming 2020).

In questo articolo Hidalgo racconta i giorni delle proteste che colpirono il Cile due anni fa e di come lui e il suo team siano riusciti a sviluppare una piattaforma digitale che in quelle settimane si rivelò fondamentale per scrivere una nuova Costituzione e ottenere una serie di riforme sociali richieste dalla popolazione.


La violenza confonde. Soprattutto quando è accompagnata da storie e teorie diverse. Dal 18 al 25 ottobre 2019, il Cile ha vissuto un processo di rivoluzione, caos e rifondazione, come poche volte nella sua storia. Alla fine di quella settimana, una grande marcia ha inondato la piazza che per decenni è stata il nucleo centrale di celebrazioni e manifestazioni. La piazza dove i cileni festeggiano la qualificazione ad ogni Coppa del Mondo e dove, quel 25 ottobre, si è riunito il maggior numero di persone che il Cile abbia mai visto nella sua storia.

Tre giorni prima di quel momento di rifondazione, il Cile era in uno stato di shock. Le notti erano segnate dal coprifuoco e le comunicazioni sui social network da catene infinite di testi e immagini. Il ciclo delle notizie stava accelerando in un Paese in cui tutti cercavano di decodificare ciò che i cittadini volevano: riforme sociali, dignità del lavoro, protezione contro la violenza, una nuova istituzionalità politica. Le proposte volavano e crescevano in una spirale di caos difficile da condensare.

Martedì 22 ottobre 2019

Quattro giorni prima della “più grande marcia della storia”, un team di cinque sviluppatori di Concepción, Talcahuano, Lota e Huepil ha lavorato in uno spazio di coworking non lontano dall’Università di Concepción. 

Questi sviluppatori facevano parte di DataWheel, una società specializzata in piattaforme di distribuzione e visualizzazione dei dati, nota per progetti come DataUSAl’Economic Complexity Observatory e DataChile. In mezzo al caos, la squadra ha cercato di continuare a lavorare, ma la situazione a Concepción diventava ogni giorno più complessa.

Alle 17:58 da Cambridge, Massachussets, ho inviato un messaggio a Carlos Navarrete chiedendogli se aveva pensato di fare una piattaforma di partecipazione dei cittadini:


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