venerdì, gennaio 31, 2025
giovedì, gennaio 30, 2025
Ghandj
Prendi un sorriso,
regalalo a chi non l’ha mai avuto.Prendi un raggio di sole
fallo volare là dove regna la notte.
Scopri una sorgente
fa bagnare chi vive nel fango.
Prendi una lacrima,
posala sul volto di chi non ha pianto.
Prendi il coraggio,
mettilo nell’animo di chi non sa lottare.
Scopri la vita,
raccontala a chi non sa capirla.
Prendi la speranza,
e vivi nella sua luce.
Prendi la bontà,
e donala a chi non sa donare.
Scopri l’amore,
e fallo conoscere al mondo.
mercoledì, gennaio 29, 2025
martedì, gennaio 28, 2025
Poesia
Filastrocca della memoria", Giuseppe Bordi
Filastrocca della memoria
per ricordare una brutta storia
scritta con inchiostro infausto:
la pagina nera dell'Olocausto.
Un uomo folle prese il dominio
e calò la scure dello sterminio.
Uomini, donne, vecchi, bambini
bruciarono in fretta come cerini.
Sogno che bruci ogni razzismo
dentro il fuoco dell'altruismo,
sogno la nascita di nuovi ideali
dove gli uomini son tutti uguali.
Giuseppe Bordi
"C'è un paio di scarpette rosse",
lunedì, gennaio 27, 2025
domenica, gennaio 26, 2025
sabato, gennaio 25, 2025
Poesia
Il cielo è basso di Emily Dickinson
Il cielo è basso, le nuvole a mezz’aria,
un fiocco di neve vagabondo
fra scavalcare una tettoia o una viottola
non sa decidersi.
Un vento meschino tutto il giorno si lagna
di come qualcuno l’ha trattato;
la natura, come noi, si lascia talvolta sorprendere
senza il suo diadema.
venerdì, gennaio 24, 2025
giovedì, gennaio 23, 2025
Guerra
Ieri (21 gennaio) il Senato ha discusso sull'invio di armi in Ucraina. Questa è la posizione del PD espressa dal senatore Graziano Del Rio
DELRIO (PD-IDP). Signor Presidente, signor Ministro, i democratici italiani confermano il pieno appoggio alle sue comunicazioni. Un appoggio serio perché lei ha detto parole serie. Siamo molto in sintonia sulla politica estera; anzi, più che noi d'accordo con voi, direi che finalmente siete voi d'accordo con noi, perché questa politica estera è stata decisa quando c'era un Governo in cui era presente il Partito Democratico. Ricordo per esempio un po' di polemiche della presidente Meloni nel 2016, quando il Governo Renzi decise di dare un contributo al potenziamento del contingente NATO in Lettonia. Questo per dire che adesso facciamo finalmente le stesse analisi, e questo è uno dei motivi per cui siamo qui oggi a dire che non abbiamo dubbi nel continuare nel sostegno all'Ucraina. Non abbiamo nemmeno dubbi, signor Ministro, come lei ha detto benissimo, sul fatto che la pace non sia mai a buon mercato.
mercoledì, gennaio 22, 2025
martedì, gennaio 21, 2025
Tommaso Merlo
L’insediamento egocapitalista
Inizia con una balla il bis di Trump. Fanno la cerimonia dentro non per il freddo ma perché non si presenterebbe neanche un cane e c’è pure il rischio di qualche malintenzionato. I followers sono più pigri dei militanti vecchio stampo mentre è pieno di pazzoidi armati fino ai denti. La dimensione delle folle è poi una fissa di Trump, vuole sempre avercele più grosse degli altri e non vuole cominciare con una figuraccia globale. Un antipasto, il mondo girerà attorno alle bizze dell'ego tossico di quel vecchio narcisista. Trump giurerà nel palazzo che fece assalire dai suoi scagnozzi perché non accettava il responso delle urne. Ci scappò anche il morto ma mentre la manovalanza marcisce in carcere, Trump torna da padrone promettendo grazie. Granparte dei suoi processi stanno finendo in niente ed è proprio questa una delle ragioni del suo ritorno, stare fuori dalla galera. L’altra è sfamare il suo narcisismo patologico. Ottenere la rivincita e convincere prima di tutto se stesso di non essere un pallone gonfiato ma il migliore presidente della storia statunitense. Gli Stati Uniti non potevano produrre personaggio migliore per rappresentare la loro deriva egocapitalistica e proseguire l’epocale declino dell’impero. In attesa dell’insediamento, a Washington sono iniziate proteste preventive. Metà degli americani detestano Trump e tutto quello che rappresenta. Anche gli apparati ed i media mainstream sono sul piede di guerra e si preannuncia una guerra civile anche se si spera non armata. La società americana è profondamente divisa. Le due fazioni si incolpano a vicenda senza rendersi conto che sono entrambe vittime dello stesso sistema egocapitalista. Ed è di quello che si dovrebbero occupare. Dando finalmente vita uno stato che garantisca una decente giustizia sociale e che curi le ferite frutto di vite ridotte a business plan, comunità ridotte a mercati e diritti umani ridotti a merce. Ma guai a chi osa ipotizzare anche solo il modello europeo e il bipartitismo impedisce il sorgere di una vera opposizione al sistema vigente. I cittadini si scannano tra loro ad ogni campagna elettorale e poi non cambia nulla. Trump presenta pero' qualche elemento di novità rispetto al defunto Biden e all’inguardabile establishment alle sue spalle. Trump è il boss del MAGA, un movimento personalistico che si è impadronito del vecchio partito repubblicano estremizzando la destra e calpestandone tutta la vecchia classe dirigente. Perfino gli ex presidenti lo schifano. Invece che fondare un partito nuovo, Trump ha sfruttato la sua notorietà e ricchezza per impossessarsi del vecchio sistema. Quanto ai suoi contenuti e toni, non è altro che la versione americana del sovranismo di destra che imperversa anche da noi. Istinti nazionalistici anti immigrati, crocifissi di plastica, pistole e bandiere. Paura del cambiamento e vitaccia materiale che diventa frustrazione che diventa rabbia che diventa tifo politico per qualche uomo forte o presunto tale. Colpa scaricata sugli ultimi arrivati invece che su un sistema che frega tutti. Egocapitalismo è giungla di mercato e quindi legge del più forte, con alcune persone ed alcuni paesi che sguazzano nello spreco ed altri nella miseria. Ingiustizia che alimenta fossati che alimentano tensioni. Ma dato che anche la politica e quindi la democrazia sono state comprate dal capitale, invece di mettere in discussione il sistema, una politica sempre più oligarchica alimenta la guerra tra poveri, specula sulle paure ed aizza le fazioni. Trump è egocapitalismo fatto a persona ma con un grosso pregio. Da un uomo d’affari concepisce la guerra come commerciale più che militare e pare non sia intenzionato ad insanguinare il mondo come il suo predecessore e l’inguardabile establishment alle sue spalle. Paesi come clienti, mondo come mercato, profitti come panacea di tutti i mali. Con al centro dell’universo il proprio ego personale e collettivo e quindi i propri meschini interessi. Già, quello di Trump non è l’insediamento del leader del mondo libero e avanzato, ma quello del boss di un paese dilaniato, quello di un cesare di un impero cadente, quello di un vecchio narcisista in cerca di pace, quello dell’alfiere di un modello fallimentare. Ma Trump e tutti i suoi colleghi occidentali sono troppo miopi, arroganti e compromessi per rendersene conto e capire come la vera sfida politica della nostra era ci accomuna tutti ed è superare l’egocapitalismo dando vita ad un modello più intelligente e sensibile che ci salvi dall'autodistruzione.
Tommaso Merlo
lunedì, gennaio 20, 2025
sabato, gennaio 18, 2025
Prof Orsini
Israele ha distrutto Gaza, ma ha perso la guerra con Hamas. Quasi tutto quello che sentite dire dai grandi media in Italia è falso. I fatti che dimostrano che Hamas è vivo e vigoroso sono numerosi. Basti semplicemente sapere che è Hamas che firma la tregua (ha ancora la forza di stringere una penna?); è Hamas che trattiene gli ostaggi israeliani; è Hamas che decide quanti ostaggi israeliani rilasciare, a quali condizioni e in quali tempi. Il che significa che Hamas ha il "tesoro" d'Israele più importante nelle proprie mani. Israele ha semi-distrutto Hamas? Davvero? E allora perché Israele non è riuscito a liberare gli ostaggi - ciò che ha di più caro - con le proprie forze? Perché gli serve un accordo per riaverli? Altri fatti dimostrano che Hamas è vivo e vigoroso. Li elenco nel mio nuovo editoriale per "sicurezza internazionale". Svelo anche l'operazione culturale che si nasconde dietro la falsa rappresentazione della vittoria militare d'Israele. Incontrerò gli abbonati di sicurezza internazionale il 30 gennaio dalle 19 alle 20 per la consueta diretta del mese.
venerdì, gennaio 17, 2025
giovedì, gennaio 16, 2025
Prof. Orsini
Luca Marinelli, antifascista, si dice addolorato per avere interpretato Mussolini. Paolo Mieli gli suggerisce di devolvere i guadagni all’ANPI.
Anche Paolo Mieli si dice addolorato perché l’Occidente non dà abbastanza soldi all’Ucraina. Mieli darà il proprio stipendio a Zelensky?
Se siete addolorati per qualcosa, state zitti o vivrete in povertà.
Tratto da “Biografia di Paolo Mieli o della morte della ragione”, Edizione Radio 24, Milano 2025, 1 euro.
Luca Marinelli, antifascista, si dice addolorato per avere interpretato Mussolini nella serie “M”. Paolo Mieli gli suggerisce di devolvere i guadagni all’ANPI.
Anche Paolo Mieli si dice addolorato perché l’Occidente non dà abbastanza soldi all’Ucraina. Mieli darà il proprio stipendio a Zelensky?
Se siete addolorati per qualcosa, state zitti o vivrete in povertà.
Tratto da “Paolo Mieli o della morte della ragione”, Edizioni Radio 24, Milano 2025, 1 euro.
mercoledì, gennaio 15, 2025
martedì, gennaio 14, 2025
Prof. Orsini
Il rapimento della ragione.
Giorgia Meloni è una grandissima leader politica, in questo momento, la più grande d'Europa. La crisi con l’Iran lo dimostra. L’Iran ha detto a Meloni:
“Bella mia, tu fai questo e quest’altro, altrimenti ti solleviamo per un orecchio e ti tratteniamo a un metro e mezzo da terra”.
Meloni: “Grazie, con l’esempio è tutto più chiaro. Che cosa devo fare?”.
“Devi fare questo e quest’altro. Poi devi chiedere il permesso a Trump ché tu non prendi nessuna decisione da sola per l’Italia”.
Meloni ha telefonato all’Iran da Mar-a-Lago dopo essersi assicurata un grande paraorecchie americano:
“Allora, ho fatto questo e quest’altro, come da voi indicato. Nordio è stato istruito”.
“Perfetto, crisi risolta”.
Contributi originali di Giorgia Meloni alla soluzione della crisi? Zero.
Va bene che viviamo nell'era del conformismo e del rimbecillimento collettivo, ma a tutto c'è un limite. Ricordiamoci sempre che la società libera è fondata nel progetto illuministico che esalta la ragione critica e non la ripetizione pappagallesca di frasi dette alla televisione.
P.S. Nordio ha appena richiesto la liberazione di Abedini.
lunedì, gennaio 13, 2025
domenica, gennaio 12, 2025
Elio Lannutti
BENITO - PETROLINI com’era grottesca quell’Italia lì
A me è parso invece una cosa molto bella. A tutti quelli immagino che si indigneranno, ai postnostalgici ai malinconici ed ai sovranisti della periferia del trash ed a tutte le deformazioni che ci appassionano della “Grande Bellezza del piffero” e dunque alla retorica delle corbellerie.
È un film che non vuole essere un polpettone biografico e che invece interpetra i libri da cui parte. La figura di Benito Mussolini è rivelata fuori da una retorica di schieramento e ne riconosce i limiti della sua storicità. L’atmosfera restituita del periodo è perfetta. Ovviamente è una evocazione cinematografica, ma contiene moltissimi argomenti e spunti di notevole portata. La scelta di dare forma così carica ed esornante ai personaggi non ha un intento espressamente “di tendenza”, ma è appunto l’effetto di in recepimento di quel tempo che ha vissuto nel paradosso e appunto del grottesco. Sono forse termini a noi estranei e lontani come peró oggettivamente lo sono quei fatti. Quel tempo grazie a Dio non ci appartiene e ne siamo usciti con dolori immensi. I nostri padri ne sono usciti. Tutto ruota intorno al senso precario della vita e dunque della morte e della violenza come soluzione. Caratteri connaturati all’inizio secolo ed alla “guerra” come ristagnazione ideologica dominante. Le occasionali fortune costruite dalle situazioni accidentali colte nell’opportunismo. L’amore e la fame, violenza e violenza come valore relativo della vita. L’Italia della grande ignoranza e senza bellezza; l’Italia dei piccoli uomini diventati, malgrado loro giganti. Un girato molto studiato ed un attore molto bravo a caratterizzare il personaggio che così voleva apparire, restituendolo nella sua integrità ancora grottesca.
Se si potesse usare una deformazione retorica si potrebbe definire questo film come il film di “Benito Petrolini” ovvero le due facce della finzione e dei modelli: Mussolini-Petrolini. Le stesse musiche ti ci portano! E poi un D’Annunzio anch’egli spogliato di autorità poetica e rivestito del mostruoso goffo della retorica scapigliata nell’epifenomeno dell’eroe.
Ovvio che questa produzione vada guardata con occhi diversi e senza preclusioni ideologiche e politiche. Viceversa non ha senso stare lì ad aspettarsi soluzioni che ti aspetti.
Molteplici mood che tengono viva la lunghezza oltremodo esasperante; ma è quella dei vent’anni che si compongono in ogni fatto che li hanno determinati: uno dopo l’altro.
Perchè forse non è violenta quell’epoca? C’è spazio che fornisce speranza ad una “plutocrazia” democratica?
Questo è quel tempo, questo è l’uomo! Questo è il disastro che hanno cancellato i nostri padri pur vivendolo nei vari gradi di intensità.
Mio padre è una croce al merito, ma non si sentì ripagato dagli anni del Montenegro e dei campi di concentramento in Germania.
Non batteva più le mani a nessuno e a chi gli chiedeva “avvocato, ma non l’è piaciuto il teatro?” Rispondeva: “ho battuto quindici anni le mani ad uno che mi ha fatto fare sei anni di guerra. In quel campo in Germania ho giurato che se fossi uscito vivo, non li avrei battute le mani nemmeno al Papa”!
sabato, gennaio 11, 2025
venerdì, gennaio 10, 2025
Prof. Orsini
Nelle ultime 24 ore i soldati israeliani hanno ucciso 70 palestinesi a Gaza. Il 22 dicembre, Meloni ha inviato Crosetto a stringere le mani sporche di sa [...] del ministro della Difesa israeliano e confermare il suo appoggio allo ster [...] dei palestinesi a Gaza.
- Giorgia Meloni, il 28 ottobre 2023, si è rifiutata di votare in favore di una tregua umanitaria all’Onu per interrompere lo sterminio dei palestinesi a Gaza. In quell’occasione, Meloni ha dichiarato, per bocca dell’ambasciatore italiano all’Onu: “Sempre solidali con Israele”.
- Giorgia Meloni ha dato a Netanyahu, a sterminio in corso, le seguenti armi: bombe, granate, siluri, mine, missili, cartucce ed altre munizioni, proiettili e loro parti, per un valore di 730.869,5 euro a dicembre 2023, quasi raddoppiati a 1.352.675 euro a gennaio 2024.
- Il 19 settembre 2024, Giorgia Meloni si è rifiutata di votare in favore di una risoluzione Onu che chiede a Israele di porre fine all’occupazione dei territori palestinesi in solidarietà con Netanyahu che, in quei luoghi, uccide i palestinesi tutti i giorni.
- Giorgia Meloni, nell’ultimo MeD9 a Cipro, l’11 ottobre 2024, ha impedito l’inserimento di un brano contro la vendita di armi a Israele – richiesto da Macron e Sanchez – nella nota con cui Francia, Italia e Spagna hanno condannato l’attacco israeliano contro Unifil in Libano.
- Giorgia Meloni ha dichiarato di continuare a fornire assistenza militare a Netanyahu nel suo discorso del 15 ottobre 2024 alla Camera dei Deputati.
- Il 19 maggio 2024, quando il procuratore capo della Corte penale internazionale, Karim Khan, ha chiesto un mandato d’arresto contro Netanyahu, Meloni, per bocca di Tajani, ha definito la richiesta “del tutto inaccettabile”.
- Il 26 gennaio 2024, quando la Corte internazionale di giustizia dell’Onu ha avviato il processo per genocidio contro Israele, Meloni si è schierata dalla parte di Netanyahu contro i palestinesi. Meloni si è sempre opposta a tutti i magistrati che cercano di indagare sui crimini d’Israele a Gaza.
Post soggetto a censura. Testo integrale sul mio profilo X.
mercoledì, gennaio 08, 2025
martedì, gennaio 07, 2025
Poesia sul mare.
MARE E TERRA – Alda Merini
che io domino col pensiero,
mi hai nascosto mille bugie
e tante verità.
Un giorno d’aprile
è esplosa un’onda
che avrei voluto baciare,
come un animale
fugge davanti al fuoco,
io sono fuggito da te.
Ho lasciato il mare per la terra
e la terra per il mare,
ho lasciato il mare per la terra
e la terra per il mare,
e ho sbagliato tutto,
perché non esistono
né ombre né luci,
ma solo il nostro breve pensiero,
ma solo il nostro bisogno d’amore.
(Alda Merini)
lunedì, gennaio 06, 2025
domenica, gennaio 05, 2025
Poesia di Gennaio
GENNAIO
di Camillo Sbarbaro (1888-1967)Ormai passò la rosea cavalcata
dei giovinetti mesi ingannatori,
che vestita l'avean tutta di fiori
e di sole e d'azzurro incappucciata.
Or ripensa la grande traviata
d'Aprile i ricci e i facili rossori;
e derelitta guarda i suoi squallori
e fa l'ammenda delle sue peccata.
E viene per perdono a fra' Gennaio,
dicendo l'atto di contrizione,
e s'umilia e gli bacia il vecchio saio.
«Padre - gli dice - voglio farmi monaca.»
E quei sorride incredulo e le impone
di neve fugacissima una tonaca.
(Da "Resine", Caimo, Genova 1911)
sabato, gennaio 04, 2025
venerdì, gennaio 03, 2025
giovedì, gennaio 02, 2025
Gennaio
Leggiamo insieme: A Gennaio di Luciano Salvatore
O bianco primogenito dell’anno,
col cappuccetto e il bavero rialzato
(intorno il vento, il principe tiranno,
castiga gli alberelli denudati),
i tuoi trastulli intessi con la neve,
che ha la forma di stelle e di farfalle,
un passerotto pigolante lieve
insegui nel silenzio della valle.
Ma tosto un tuo più gaio fratellino,
che avrà sul volto palpiti di sole,
ti toglierà il mantello d’ermellino;
per convertirlo in cespi e viole!