domenica, ottobre 05, 2025

Tommaso Merlo

 La fine della Flotilla e quella del sionismo


Il regime sionista osa bloccare illegalmente la Flotilla salpata per rompere il disumano assedio di Gaza dopo due anni di feroce genocidio. In acque non loro, calpestando ogni legge, puntando sulla faccia degli equipaggi armi occidentali. Fornite da governi complici dello sterminio del secolo e senza i quali il regime sionista sarebbe già un brutto ricordo. Governi come quello italiano che hanno perfino avuto il coraggio di denigrare la Flotilla colpevole di svergognare la sua complice inerzia di fronte ad una tragedia epocale che si ostina a non comprendere. Il governo italiano si è schierato fin dalla prima bomba su Gaza col regime sionista ed ha continuato addirittura a fornire armi nonostante l’indignazione crescente dei suoi cittadini. Di gran lunga la decisione politica più rilevante presa da questo insulso governo e quindi quella più qualificante. Tra la lealtà a Trump e quindi al sionismo che lo tiene al guinzaglio ed i cittadini italiani, questo governo ha preferito i primi. Si spacciano come sovranisti e poi fanno la volontà di altri paesi. Si spacciano come paladini del popolo per raccattare voti e poi una volta nei palazzi si schierano col sistema lobbistico di cui il sionismo è campione. E se mettono prima se stessi ed i loro alleati al proprio popolo, figurarsi rispetto al popolo palestinese. Sono arrivati al punto da ignorare perfino il diritto internazionale, perfino quei valori che dicevano essere fondanti della nostra civiltà e per cui hanno scatenato guerre a vanvera per decenni in giro per il mondo. È questo il gravissimo passaggio politico che non comprendono. Appurato da esperti del settore e quindi senza ombra di dubbio il genocidio, non era più una questione del solito tifo tra pro israeliani e pro palestinesi, ma piuttosto una questione di umanità verso la disumanità, di legalità internazionale verso uno stato canaglia, di buonsenso verso follia ideologica, di cruda realtà verso spietata propaganda. Governi come quello italiano non hanno capito che quella a Gaza non è una guerra qualsiasi che possono buttare in caciara per salvarsi la poltrona, ma uno sterminio di massa e quindi uno spartiacque storico perché mette in discussione le fondamenta della nostra convivenza civile sul pianeta. La comunità internazionale sorta a seguito della seconda guerra mondiale si fonda su diritti umani universali ed inviolabili, e a nessuno deve essere permesso di perpetrare un genocidio e per nessuna ragione al mondo e tantomeno per qualche delirio politico-religioso. Si tratta di traguardi anche culturali dell’umanità che vanno ben oltre i governucoli del momento. Si tratta di traguardi popolari che vanno ben oltre ai politicanti del momento. Fin dalla prima bomba su Gaza, il governo doveva semplicemente pretendere che lo stato genocida di Israele rispettasse le leggi internazionali e in caso contrario imporre un immediato embargo totale. Punto. E ad aprire un corridoio umanitario ci sarebbero dovuti andare loro, non la Flottilla. Ed invece sono passati due anni di sangue innocente e ancora sono complici ed hanno pure il coraggio di lamentarsi se le proteste dilagano. Una politica fuori dalla realtà e fuori dalla storia. Per un cittadino con un minimo di cuore e consapevolezza, non è pensabile far finta di niente davanti a decine di migliaia di civili trucidati ed affamati. Sarebbe davvero la fine. L’unica speranza per il futuro viene infatti dalla coscienza di coloro che si ribellano contro certi orrori. Anche perché quello che oggi succede ai palestinesi, un domani potrà succedere ai nostri figli in un mondo senza regole e valori in cui a qualunque ideologia venga permesso di ammazzare chi non si piega ai suoi deliri. Da quando sono sbarcati, l’obiettivo dei sionisti è la pulizia etnica e il ridicolo piano Trump è l’ennesimo aiuto occidentale a quel progetto coloniale. Non un piano di pace ma di capitolazione, rivogliono gli ostaggi israeliani ignorando quelli palestinesi che da decenni vengono torturati e perfino stuprati dai sionisti in carcere. Senza uno straccio di processo e tra loro un sacco di minorenni ed oppositori politici spariti nel nulla. Vogliono come da sempre la sottomissione dei palestinesi sotto il ricatto della violenza bruta e appena possibile scatenare l’ennesimo esodo di massa in modo da rubare anche gli ultimi brandelli di terra palestinese. Nessuna congettura, ormai lo dicono apertamente e a tutti i livelli. Anche che lo Stato di Palestina non lo permetteranno mai. Quello di Trump è un piano scritto senza palestinesi ma a quattro mani coi peggiori sionisti che sguazzano a Washington e prevede un ruolo anche per quel criminale di guerra di Blair la cui sfacciataggine conferma lo spessore morale. Un piano proposto da gente che ammazza i negoziatori, che tradisce ogni cessate il fuoco e che spera in un rifiuto in modo da incolpare i palestinesi e continuare i massacri. Su una barca della Flottilla c’era anche il nipote di Mandela ed è proprio quella sudafricana la via da seguire, l’isolamento internazionale finché il regime israeliano crollerà anche per implosione e si potrà aprire una nuova fase storica in Medioriente. Una fase ispirata da genuini principi democratici e diritti umani per tutti. Quanto allo sradicamento dell’ideologia sionista basterà riprendere il percorso democratico iniziato a seguito della seconda guerra mondiale. Politicanti, governi e perfino ideologie vanno e vengono, ma l’umanità resta e prima o poi trova sempre la via verso un futuro migliore.   

Tommaso Merlo

Nessun commento: