martedì, gennaio 31, 2023

Professore Orsini

 Vige questa idea completamente sbagliata secondo cui la concezione realista del mondo giustificherebbe le guerre o le incoraggerebbe. Il realismo è uno strumento intellettuale che può essere usato tanto per promuovere politiche di guerra quanto per promuovere politiche di pace. Ad esempio, il realismo, applicato alla dinamica del conflitto ucraino iniziato nel 2014, induceva a ritenere l'invasione russa molto probabile. Sta poi ai governi stabilire quale strada intraprendere: se la strada che esaspera le tensioni o quella che le attenua. Il realismo induce a ritenere che l'ingresso della Svezia e della Finlandia nella Nato aumenterà a dismisura la probabilità di un nuovo conflitto con la Russia, magari lontano dall'Europa orientale. Ad esempio, la Russia potrebbe reagire all'ingresso della Finlandia nella Nato fomentando una guerra in Libia contro gli interessi dell'Italia. Non è detto che la tensione al confine russo debba sfociare necessariamente in una guerra Russia-Finlandia. Personalmente, ho sempre svolto analisi realistiche per proporre soluzioni moderate. Il realismo mi induce a dire: "Qualcuno ponga il veto all'ingresso della Finlandia nella Nato". Il realismo è perfettamente compatibile con il pacifismo.

Nessun commento: