lunedì, aprile 21, 2025

Tommaso Merlo

 La tregua di Pasqua


Ci vorrebbe davvero una tregua pasquale. Una tregua per tutti i guerrafondai affinché pensino al bene dei loro figli e nipoti visto che saranno loro a morire in trincea. Una tregua pasquale anche per tutti i menefreghisti affinché si ricordino che c’è bisogno di tutti a questo mondo e che se succedono certe tragedie è perché in troppi girano la faccia dall’altra parte. Una tregua pasquale per i sionisti affinché si rendano conto del suicidio storico che hanno intrapreso e trovino la forza di consegnare Netanyahu ed i suoi complici al tribunale internazionale. Israele ha compromesso la sua reputazione politica e morale per sempre col genocidio di Gaza, tornare al dialogo e al buonsenso è l’unica via di uscita sempre che non sia troppo tardi. Si possono comprare i politici e anche i media ma non la verità storica che prima o poi si impone sempre. Ma anche i Palestinesi hanno bisogno di una tregua affinché cessino le indicibili sofferenze che stanno patendo. Una tregua che li aiuti anche a comprendere come la violenza sia un boomerang e soprattutto per chi come loro ha tutte le ragioni del mondo. La violenza ti mette sullo stesso piano del tuo aggressore e gli permette di fare il gioco sporco. Devono abbandonare il fanatismo a matrice religiosa e riprendere la strada democratica. L’intero mondo libero li sostiene e la libertà della Palestina è solo questione di tempo. Serve una tregua pasquale per gli ebrei, per i musulmani ma anche per i cristiani nella speranza capiscano come a cambiare sono le liturgie, ma se esiste un Dio, è lo stesso per tutti. Che ascoltino la voce dei loro profeti e non di coloro che la sfruttano a fini politici. Ma ci vorrebbe una tregua pasquale anche per Putin affinché approfitti della mediazione americana per porre fine alla guerra in Ucraina e al sacrificio del suo popolo. Ha vinto sul campo di battaglia e si deve accontentare, una escalation con l’Europa non conviene nemmeno a lui. Che riparta piuttosto la ricostruzione anche politica nell’interesse reciproco, da buoni vicini di casa. I popoli europei non sono una minaccia per la Russia, lo sono una manciata di politicanti invasati di conformismo bellico e più Putin si mostrerà ragionevole più la russofobia si dissolverà. Quanto all’altra parte del fronte, anche gli ucraini hanno bisogno di una tregua pasquale, affinché accettino la cruda realtà e cambino rotta. Liberandosi dei politicanti nostrani che li hanno trascinati in tale disastro ma anche dei cattivi consiglieri. Il loro paese è in macerie per colpa dei deliri neocon occidentali e delle mire espansionistiche della Nato. La loro transizione verso l’Europa poteva e doveva essere gestita politicamente in modo intelligente dopo un millennio a braccetto con Mosca. Non gli resta che guardare avanti, finito il business della guerra inizia quello della ricostruzione e la democrazia vera è una maratona. Quanto all’altra sponda dell’oceano, urge una tregua pasquale anche per Trump affinché si renda conto del caos che ha sparso per il mondo e si dia una calmata. Non è colpa di nessuno se sua madre non lo ha amato abbastanza da bambino, i traumi infantili sono una opportunità di crescita e non pretesti per sfogare le proprie frustrazioni sugli altri. Nessuno pretende che Trump viva un risveglio interiore anche perché alla sua veneranda età rischia di gettarsi dal tetto della Casa Bianca sommerso dai sensi di colpa. Ma che perlomeno licenzi la manica di idioti di cui si è circondato e si dedichi al golf. Sarebbe l’unico atto altruistico della sua esistenza. Ma nulla succede per caso, il mondo è pieno di Trump, è pieno di vittime del loro ego tossico. Pieno di inconsapevolezza che rasenta la follia, pieno di cattiveria frutto della paura e del vuoto interiore, pieno di illusioni materiali con fughe da se stessi che durano vite intere. Pieno di dolore nascosto con la spavalderia. Pieno di vuoto colmato col nulla. Già, è il mondo intero che ha bisogno di una salubre tregua pasquale. L’autodistruzione non è mai stata così prossima con guerre che proliferano ovunque. Guerre presenti e future, guerre civili e potenzialmente mondiali, guerre commerciali e militari e perfino potenzialmente atomiche. Tutti illusi che il nemico e quindi la soluzione sia là da qualche parte e non dentro di noi. Ma l’unica guerra che ha davvero senso è quella contro la nostra maligna natura egoistica, è quella contro la nostra ignoranza esistenziale. E in attesa della resurrezione della consapevolezza, non resta che perdonali perché non sanno quelli che fanno.

Tommaso Merlo

Nessun commento: