venerdì, febbraio 10, 2023

Angelo Forgione

 BAGNOLI SCONVOLTA

Mentre la bonifica di Bagnoli resta una miraggio, una ricerca sul Dna ambientale coordinata dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn ci racconta la graduale compromissione degli ecosistemi marini nell'ex area industriale di Bagnoli, a Napoli.
Nella prima metà del 1800, nella Baia di Bagnoli-Coroglio si affacciavano terreni agricoli, mentre sugli splendidi fondali prosperava Posidonia oceanica e una gran diversità di organismi.
Il graduale peggioramento della qualità ambientale a partire dalla prima decade del 1900, quando si insediarono le prime industrie (Italsider/Ilva avviata nel 1909) fino al periodo di massima espansione negli anni 1950-1980 con l’acciaieria Ilva/Italsider, è stato accompagnato da notevoli cambiamenti della comunità biologica. La scomparsa della Posidonia è stata repentina; cambiata drasticamente sia la composizione degli organismi unicellulari che vivono nell’acqua sia di quelli che vivono nel sedimento; diminuita la loro diversità ed aumentate le specie probabilmente in grado di resistere a concentrazioni elevate di idrocarburi e metalli pesanti.
Il luogo è celebre sin dall’antichità per la sua straordinaria ricchezza termale e si chiamava appunto Balneum Balneoli, ma nei vari piani e progetti approvati e mai attuati, delle terme non esiste traccia. Anzi no: nei giorni scorsi, dopo una mareggiata, è spuntata l'antica sorgente termale di Balneolo, una delle tante del territorio napoletano che non sfruttiamo e scarichiamo in fogna per pura ignoranza.
Chissà se un giorno Bagnoli tornerà alla sua vocazione naturale. 83 anni di inquinamento continuo, più 31 di immobilismo, per un totale di 114 di scempio, sono davvero tanti per poter dire con certezza che l'avvelenamento è reversibile.
Dallo spegnimento degli stabilimenti siderurgici, sei lustri di nulla, di sprechi, di ulteriori danni, mentre il mondo ha camminato e, in casi come quello di Barcellona, anche corso. Le città si sono ripensate, comprese Torino e Milano. Napoli, invece, tra Governi assassini e indegna classe politica propria, tra soldi sprecati e debito comunale, è ferma e cade a pezzi.
Baciata da Dio, stuprata dall'uomo!
Storia della cancellazione della balneabilità di Napoli:
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Dipinto: Salvatore Fergola, Golfo di Pozzuoli al chiaro di luna (prima metà dell’Ottocento), olio su tela, collezione privata
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Valeria Liguori e altri 9
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