lunedì, aprile 17, 2023

Tommaso Merlo

 Nessuno ha avuto un impatto sulla storia dell’umanità come Gesù. Ad oltre duemila anni dalla morte, milioni di persone ancora s’inginocchiano al suo cospetto e seguono i suoi insegnamenti. O almeno così dicono. Condottieri e imperatori hanno lasciato alle loro spalle giusto cumuli di macerie, il messaggio di Gesù è invece ancora vivo. Una grande lezione. La grandezza di un uomo dipende dalla quantità di amore che manifesta nel mondo. I deliri egoistici finiscono in nulla, le chimere materiali in cenere, l’amore sopravvive. L’amore incondizionato verso tutti e tutto praticato e predicato da Gesù Cristo. L’amore che lo ha spinto a donare perfino la sua vita per gli altri. Ma ad oltre duemila anni dalla morte, il mondo sembra andare in tutt’altra direzione. È intriso d’odio e l’amore universale è rilegato ad utopia da perdenti. Odio verso persone vicine, odio verso qualche categoria, odio verso altri paesi e culture. Odio e quindi violenza e quindi guerra. Gesù è stato un grande maestro di pace. Non cavalcava destrieri ma asini, non indossava uniformi ma umili tuniche, non impugnava spade ma rami d’ulivo. Porgi l’altra guancia, diceva. Ama i tuoi nemici. Vette spirituali ai più ancora oggi irraggiungibili. Eppure assolutamente fattibili e salvifiche per sé stessi e per il mondo intero. Vette di un’attualità disarmante ma ignorata. Anche da quelli che dicono di seguirlo, a parole. Ma quella di Gesù era pace attiva. Gesù era portatore di un messaggio rivoluzionario e non esitò a scontrarsi coi potenti del suo tempo. Denunciando ipocrisie e sepolcri imbiancati e proponendo una nuova via. Gesù s’impegnò per rendere il mondo migliore ispirato dall’amore per l’umanità. Altra straordinaria lezione. Di altruismo, di dedizione, di non violenza. Gesù non aveva soldi, non aveva un lavoro, non aveva nemmeno una casa. Gesù non aveva interessi e nessuna ambizione personale. Era un giovane che viveva in una provincia marginale dell’Impero, malvisto dai potenti e che non scrisse nemmeno una riga. Eppure il suo messaggio ha attraversato generazioni e civiltà ed epoche storiche. Altra immensa lezione. Sulla forza delle idee, sulla forza dell’esempio, sulla potenza dell’amore. Ma son passati oltre duemila anni dalla sua morte e il mondo sembra andare in tutt’altra direzione. Tutti intenti ad accumulare soldi e potere, tutti intenti a soddisfare piaceri e sogni di gloria. Tutti intenti a competere invece che cooperare e a prendere invece che dare. Anche a costo d’ingannare il prossimo altro che rispettarlo. Anche a costo di dimenticarsi degli ultimi. Come se l’amore universale fosse utopia da perdenti. Lezioni disattese. Deliri egoistici che finiscono in nulla, chimere materiali che finiscono in cenere. Ma la grandezza di un uomo dipende dalla quantità di amore che manifesta nel mondo. Ed è per questo che Gesù Cristo è il più grande di tutti.

Tommaso Merlo

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