giovedì, aprile 11, 2024

Nello Trocchia

 Pasquale è un imprenditore, vende le auto, vive a Villa di Briano, in provincia di Caserta. Da quelle parti ci sono stato spesso per raccontare dei veleni sepolti, di trafficanti e malapolitica. 

Questa volta ci sono tornato per raccontare di carcere, botte e menzogne. E Pasquale con quelle storie cosa c'entra? E cosa c'entra con Lamine Hakimi e le sue cuffiette per ascoltare musica? Lamine è morto di botte e abbandono dopo la segregazione mentre era nelle mani dello stato. Pasquale c'entra, lui quel giorno era in carcere, nel Francesco Uccella di Santa Maria Capua Vetere. "Mi chiedevo cosa ci faccio qui, mi sentivo inutile. Sai cosa mi ha impressionato del carcere? I compagni di cella. Uno aveva rubato ferro vecchio in un cantiere sotto sequestro, ma lui non conoscendo l'italiano era entrato lo stesso così lo avevano arrestato. Non contava niente come molti di noi lì dentro. Mi ricordo pure il sei aprile, il giorno più brutto della mia vita, le botte e gli insulti.  Poi l'imprenditore ricorda il ragazzo delle cuffie. "Gli volevamo tutti bene", mi racconta l'amicizia, le sue debolezze, i disturbi e l'autolesionismo. Dopo la mattanza non lo vide più, risucchiato dalla violenza di stato, morto di carcere. Lamine era salito su un barcone per venire a lavorare in Italia, aveva un sogno: dare una casa alla madre che ha vissuto sempre in mezzo alla strada, negli ultimi tempi campava in un sottopasso in un tubo fognario. Lamine è arrivato in Italia, ha vissuto in strada, ha sbagliato ed è finito in cella. Lui era schizofrenico e, in carcere, non doveva andare. "Non ci siamo scordati di Lamine, non lo faremo mai", mi dice la mamma, la signora Naima. No, non lo dimenticheremo. E' disponibile la quarta puntata del podcast Pestaggio di stato. E' gratuito e vi aspetta. Fatemi sapere. 

https://open.spotify.com/episode/48jo8OIrv3baWSA9WeIDWj?si=ZvbyTMuSQGCLkeoRm61Rag

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