giovedì, giugno 19, 2025

Guerra.

 Attacco o non attacco l’Iran? Lo faccio o non lo faccio? Il Medio Oriente, che segue con crescente preoccupazione gli esiti dell’attacco all’Iran ordinato da Benyamin Netanyahu, è in balia delle indecisioni di Donald Trump. In realtà, il tycoon ha già fatto la sua scelta: la potenza militare Usa sta per scendere in campo accanto a Israele. Non tanto per azzerare gli impianti nucleari iraniani, quanto per arrivare a un «cambio di regime» a Teheran e costruire il «nuovo ordine mediorientale» a guida israeliana.

«La mia pazienza con l’Iran è finita», ha proclamato ieri Trump durante un incontro con la stampa alla Casa Bianca. Alla domanda se avesse dato «un ultimatum all’Iran», ha risposto: «Si potrebbe dire di sì, un ultimatum definitivo». La posizione di Trump è ormai netta. A suo dire non c’è più tempo per colloqui che fermino la guerra voluta da Netanyahu. «Perché non avete negoziato con me due settimane fa? Avreste potuto cavarvela bene. Avreste ancora avuto un paese», ha affermato rivolgendosi agli iraniani. Trump adesso vuole la resa incondizionata dell’Iran. E rispondendo al rifiuto della Guida suprema iraniana Ali Khamenei, ha commentato: «Gli dico buona fortuna». Parole che sono state interpretate anche come un via libera all’intenzione espressa da Netanyahu di ordinare l’assassinio del leader iraniano.

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