Trump, Musk e la fine dell’impero
Scene da fine impero in quel di Washington, tra Musk e Trump volano gli stracci e pure sporchi lerci. Che Trump fosse un puttaniere seriale oggi in pensione, nessuna novità. Che andasse anche con le ragazzine c’erano invece solo sospetti per diversi video che lo ritraggono col noto pedofilo dei vip Epstein. È Musk a confermarci che nei file secretati sullo scandalo, c’è anche il presidente degli Stati Uniti d’America evidentemente frequentatore dell’isola degli orrori. Ed è per questo che Trump una volta insediato alla Casa Bianca si è guardato bene di fare piena luce su quella squallida vicenda. Se venisse fuori che vanta nel suo curriculum anche esperienze da pedofilo, verrebbe scaraventato fuori della finestra della Casa Bianca all’istante. Sarebbe del resto davvero troppo, gli si rivolterebbero contro anche gli ultimi invasati messianici che ancora lo cagano e i capi di stato stranieri si rifiuterebbero di stringergli la mano. Davvero impressionante il livello infimo in cui è crollata la superpotenza americana. Esausti di rivoltarsi nella tomba, i padri fondatori se ne sono andati all'estero indignati in attesa di tempi migliori. La loro speranza e quella del mondo intero, è che Trump si riveli come il benefico becchino dell’impero oligarchico turbocapitalista e che un redivivo popolo americano dia vita ad una nuova era davvero democratica con al centro l’essere umano e non il dollaro e i deliri narcisistici di una manciata di meschini miliardari. Niente succede per caso del resto, nemmeno l’improbabile duo. Musk ha riempito di soldi e traffico social Trump facendogli vincere gli stati in bilico contro ogni previsione, Trump ha ricambiato riempiendo Musk di elogi e di potere permettendogli di massacrare lo stato sociale in nome di un micidiale cocktail ideologico composto da fanatismo capitalista e complottismo nero. Un sodalizio tossico come l’ego dei due e alquanto disastroso per tutti. Per i cittadini americani e le vittime dei tagli selvaggi ivi compresi i bambini denutriti del sud del mondo, per i consensi di Trump, per le aziende di Musk e per gli Stati Uniti avvitati in una crisi istituzionale interna ai limiti della guerra civile e sempre più privi di credibilità internazionale. Dopo decenni a dominare il mondo a suon di bombe e ricatti economici, lo sceriffo a stelle e strisce è conciato come il suo presidente. Attempato e superato dalle nuove consapevolezze, delegittimato da un passato pieno di pagine buie, perso in deliri narcisistici e materiali, con lo stomaco gonfio di cibo spazzatura e la faccia ricoperta di cerone per nascondere la drammatica e triste realtà da fine impero. Un tracollo politico ma anche morale. Dopo decenni di guerre a vanvera, siamo alla complicità nel ripugnante genocidio di Gaza. L’apoteosi della sottocultura militarista da film trash e del lobbismo che ha rimpiazzato la sovranità popolare. L’apoteosi dell’ipocrisia. Un tracollo politico e anche morale confermato dalla guerra in Ucraina che Trump doveva far cassare in un giorno ed invece siamo addirittura all’escalation nonostante si sia sbattuto per la pace. Scene da fine impero con le colonie che fanno di testa loro, perfino quella inglese che aizza Zelensky contro Mosca mentre i lustrascarpe europei non sanno più da che parte girarsi. Vanno a turno a lucidare i mocassini di quel vecchio sporcaccione di imperatore che in cambio li schifa in quanto inermi parassiti. Lustrascarpe che hanno trascinato l’intera Europa in un guado epocale, non possono tornare indietro al nazionalismo in un mondo sempre più globalizzato e non sono in grado di andare avanti non essendo continentali dentro. Scene da fine impero con le colonie in crisi esistenziale e la Roma a stelle e strisce che prima si chiude su se stessa e poi implode dilaniata dell’ego tossico degli ultimi patetici reggenti. Vedremo se dai cinguettii social passeranno ai fatti con Trump che indirizzerà la motosega contro le aziende di Musk il quale risponderà con un suo partito nazi e promuovendo l’impeachment. La speranza è comunque che Trump funga da becchino dell’impero e che il popolo americano si rialzi dal livello infimo in cui è crollato dando vita ad una nuova era democratica con al centro l’essere umano e non il dollaro e i deliri narcisistici di una manciata di meschini miliardari.
Tommaso Merlo
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