Eppure, aggiunge papa Leone, come racconta la parabola, c’è un «padrone instancabile, che vuole a tutti i costi dare valore alla vita di ciascuno di noi». E «anche quando ci sembra di poter fare poco nella vita» c’è «sempre la possibilità di trovare un senso, perché Dio ama la nostra vita». Del resto «per il padrone della vigna, cioè per Dio, è giusto che ognuno abbia ciò che è necessario per vivere». Un richiamo alla giustizia sociale. E alla giusta paga. Paga che, racconta il Vangelo, viene data ugualmente a tutti gli operai, indipendentemente da quanto hanno lavorato. Il Papa pone l’accento sulla «bellezza del gesto del padrone, che non è stato ingiusto, ma semplicemente generoso, non ha guardato solo al merito, ma anche al bisogno». E afferma: «Così fa Gesù con noi: non fa graduatorie, a chi gli apre il cuore dona tutto sé stesso». Da qui l’appello a non indugiare ad andare incontro al Signore. «Vorrei dire, specialmente ai giovani, di non aspettare, ma di rispondere con entusiasmo al Signore che ci chiama a lavorare nella sua vigna. Non rimandare, rimboccati le maniche, perché il Signore è generoso e non sarai deluso! Lavorando nella sua vigna, troverai una risposta a quella domanda profonda che porti dentro di te: che senso ha la mia vita?».


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