domenica, agosto 31, 2025

sabato, agosto 30, 2025

venerdì, agosto 29, 2025

giovedì, agosto 28, 2025

 Ci erano giunte diverse segnalazioni e quindi abbiamo preferito controllare di persona

Alla spiaggia libera attrezzata del Borgo di Puolo i gestori hanno deciso autonomamente di aumentare le tariffe dei lettini, ignorando la delibera comunale n.65 che prevede:

5€ per i residenti
8€ per i non residenti

Oggi invece si chiedono 8€ ai residenti e 10€ ai non residenti

A nostro avviso un abuso intollerabile, davanti al silenzio e alla mancanza di controlli dell’amministrazione comunale evidentemente troppo impegnata a preparare il terreno per la prossima campagna elettorale e a non inimicarsi nessuno

Azione in Comune, per mezzo del suo presidente, ha denunciato la vicenda all’Ufficio Demanio ed alla Polizia Municipale

Perché a noi non piace restare a guardare

Segnalateci ulteriori ed eventuali abusi: saremo ben lieti di tutelare i diritti della Comunità Massese

mercoledì, agosto 27, 2025

martedì, agosto 26, 2025

lunedì, agosto 25, 2025

Tommaso Merlo

 La sconfitta storica di Israele


I sionisti hanno già perso la guerra della comunicazione, decenni a camuffarsi da vittime mentre in realtà sono spietati carnefici intenti a rubare con la violenza la terra e il futuro altrui. Decenni di propaganda globale annegati nel sangue innocente di Gaza. Ormai i sionisti hanno dalla loro parte solo una manciata di politici e giornalisti altolocati che cerca penosamente di difendere l’indifendibile orrore. Del resto se sono arrivati così in alto, è perché hanno sempre rispettato le linee di partito e quelle editoriali che han sempre avuto in Israele una stella polare. Un qualcosa da difendere a prescindere per dimostrare affidabilità ad un sistema che il sionismo ha modellato su misura per decenni da dietro le quinte. Si capisce chi comanda davvero in una società dal fatto che sia criticabile o meno, ed Israele è sempre stato un argomento tabù o comunque da trattare con le pinze perché basta pochissimo per beccarsi l’accusa di antisemitismo. Un’accusa considerata gravissima e che può costare la carriera. E anche da questo si capisce chi comandava davvero. Se odi neri o omosessuali o altre minoranze fai carriera, ma se sei solo sospettato di odiare gli ebrei sei un impestato da emarginare. E per prendersi tale infamante accusa, basta criticare Israele, il suo governo, i suoi leader. Non devi affatto odiare gli ebrei. Una diabolica tattica propagandistica che ha permesso al sionismo di selezionare a piacere le classi dirigenti occidentali e di perseguitare il popolo palestinese nella totale impunità. Ma con lo sterminio di Gaza è crollata tale manipolazione. Se oggi critichi quel terrorista Netanyahu e ti danno dell’antisemita, gli ridi in faccia e li mandi a quel paese. E con colpevole ritardo, la critica alle oscenità politiche israeliane è stata in parte sdoganata anche a livello mainstream. Questo anche grazie ai nuovi mezzi di informazione che hanno scavalcato i censori altolocati rendendo vano ogni loro sforzo. La verità è esondata ovunque e perfino gli argini del conformismo arrivista sono saltati. Decenni di propaganda e di ipocrita servilismo andati in fumo. Una sconfitta gravissima. I padri del sionismo avevano capito che l’appoggio occidentale era essenziale per il successo del progetto coloniale, e dato che nei sistemi capitalisti comandano i soldi, hanno trovato praterie per arrivare ai vertiti politici e mediatici di molte nazioni in modo da indirizzare le decisioni e controllare il dibattito pubblico. È negli Stati Uniti che il fenomeno è più evidente ed oggi sta assumendo forme grottesche. Ormai a sostenere Israele sono solo i fantocci presidenziali ed i burattini parlamentari a cui i sionisti han riempito le tasche e lavato il cervello per anni. Un furto di sovranità popolare davvero tragicomico. Rappresentati del popolo che rappresentano chi li sovvenziona. Questo mentre i giornalisti mainstream non sanno più che pesci pigliare. Un sistema intero travolto dal genocidio a Gaza. Negli Stati Uniti il disprezzo verso Israele è ai massimi storici e nel dibattito politico si contesta apertamente il costoso ed incondizionato sostegno a quel paese straniero mentre i propri cittadini sono alla canna del gas. Un sostegno che sta a cuore solo alla lobby sionista mentre ai cittadini non dà nulla in cambio se non odio globale e guerre inutili combattute coi soldi dei contribuenti americani. Una ribellione inedita ed incontenibile che rende patetici gli attacchi che l’amministrazione Trump ha sferzato a studenti ed università e a tutti coloro che osano protestare. L’orrore di Gaza ha fatto esondare la verità. Una sconfitta mediatica che è anche politica. Una sconfitta storica. Gli orrori di Gaza sono un evento epocale che segna l’inizio della fine del sionismo anche nelle sue ramificazioni occidentali. Una volta emersa la verità, l’umanità non ha scelta che sbarazzarsi di deliri ideologici che la mettono a rischio. Il regime di Netanyahu ha i giorni contati e i suoi infami eccidi sono un segno di disperazione. Il sionismo verrà estirpato e solo allora si potrà tornare al buonsenso e quindi al dialogo in modo da trovare soluzioni politiche intelligenti. Quello israeliano è un progetto coloniale fallito che va ripensato dalle fondamenta in modo che tutti i popoli che abitano quella terra maledetta possano convivere degnamente e in pace tra loro.

Tommaso Merlo

domenica, agosto 24, 2025

sabato, agosto 23, 2025

venerdì, agosto 22, 2025

giovedì, agosto 21, 2025

mercoledì, agosto 20, 2025

martedì, agosto 19, 2025

lunedì, agosto 18, 2025

Verso Badiaccia


 

Tommaso Merlo

 La resa occidentale


A Washington i leader europei e Zelensky dovrebbero semplicemente sventolare bandiera bianca ed arrendersi. Prendere cioè atto della storica sconfitta sul campo ed accettare le condizioni che Putin ha dettato a Trump in Alaska. Il tempo delle penose frasi fatte e delle assurde pretese è finito. Insistere con una guerra per procura che gli esperti militari ritengono irreversibilmente persa da mesi e mesi, sarebbe davvero una follia suicida oltre che una vergogna politica dato che i popoli occidentali vogliono la pace. E sarebbe anche ora che i sedicenti leader europei diano retta ai loro popoli invece che alla bulimica lobby della guerra. L’occasione è imperdibile perché gli americani si vogliono tirare fuori dal pantano ucraino, Trump ci prova da quando è stato eletto, ma un po' i russofobi domestici e quelli europei e un po’ la sua incapacità, glielo hanno impedito. Adesso che ha visto Putin di persona, la speranza è che si sia reso conto che non c’è trippa per gatti ed è venuto il momento di andare a Mosca a firmare la resa. Accontandosi tutti di mettere il naso in qualche dettaglio nel vano tentativo di salvare la faccia. Per riuscire a perdere basta mettere da parte l’orgoglio e prendere pragmaticamente atto che la guerra per procura è fallita e l’unico modo per sconfiggere la Russia o perlomeno provarci, sarebbe di mandare i Marines in trincea nel Donbas, cosa che agli americani non passa nemmeno per l’anticamera del cervello. E questo perché vorrebbe dire terza guerra mondiale e pure nucleare, una drammatica eventualità che gli americani hanno già messo in conto, ma per radere al suolo Pechino. È la Cina il loro vero e unico rivale e non hanno né tempo né risorse da perdere nel pantano ucraino. Trump ed i suoi scagnozzi lo hanno ripetuto in tutte le salse, dell’Ucraina non gliene frega nulla e invece di buttar via dollari per una guerra persa, preferirebbero guadagnarne trafficando col vecchio Putin. E se gli Europei vogliono insistere con l’accanimento terapeutico per salvare l’Ucraina dal decesso, che si arrangino da soli servendosi alla rinomata armeria a stelle e strisce. Ma questo per l’Europa vorrebbe dire andare incontro ad una sconfitta ancora più dolorosa che potrebbe rivelarsi il colpo di grazia al progetto continentale. La speranza è che prevalga il buonsenso e che a Washington i leader europei trovino un barlume di lucidità posando lo scolapasta e il mestolo una volta per tutte. Quanto a Zelensky, se avesse davvero a cuore il suo popolo, sarebbe già in esilio da tempo a fare provini per qualche serie sui disastri bellici. Il tempo delle penose frasi fatte e delle assurde pretese è finito, l’Ucraina deve accettare la perdita dei territori conquistati dai russi e che Kiev stia fuori dalla Nato. Una sconfitta della banda di Zelensky ma anche del decennale piano della Nato di piazzare missili a due passi dal Cremlino. Una sconfitta strategica storica che in mondo sano avrebbe serie conseguenze. Coi responsabili politici e militari europei che davanti ad un tale disastro dovrebbero tornarsene a casa loro, a partire dalla Van der Leyen e dalla sua cricca di fanatici guerrafondai e da Mr Rutto. Quanto agli altri fenomeni europei, a presentargli il conto ci penseranno gli elettori alla prossima tornata. Macron e Starmer sono già politicamente deceduti, lo spilungone tedesco è invece già zoppo e non va lontano e si spera che anche l’Italia metterà presto una pietra sopra ad una fase politica davvero insulsa e caratterizzata da un servilismo americano imbarazzante. E se il mondo fosse sano, la Nato verrebbe ribaltata come un calzino, perché disastrosa e perché decisioni drammatiche come quelle relative alla pace e alla guerra devono essere tolte ai burattini della lobby della guerra e rimesse in mano ai popoli. Quella Ucraina non è solo una drammatica disfatta militare, è anche una gravissima sconfitta politica di sedicenti leader europei che hanno trascinato l’intero continente in una guerra suicida e per anni si sono cocciutamente rifiutati di ragionare e negoziare e perfino di guardare in faccia la cruda realta' sul campo. Ma incombe l’adunata a Washington e la speranza è che prevalga il buonsenso e i leader europei trovino un barlume di lucidità. Prendendo atto che non c’è trippa per gatti ed è venuto il tempo di andare a Mosca a firmare la resa. 

Tommaso Merlo

domenica, agosto 17, 2025

sabato, agosto 16, 2025

Guerra

 delegazioni in vari formati: individuali e in gruppi più ampi. Si prevede che l'evento si concluda circa sette ore dopo, secondo il programma, con l'organizzazione di una conferenza stampa congiunta con entrambi i leader.

Gli abitanti locali sono divisi tra l'entusiasmo per la visita di alto profilo e la trepidazione per ciò che i leader russo-americani potrebbero concordare. Ricordiamo che gli Stati Uniti acquistarono l'Alaska dall'Impero russo nel 1867.  

Trump ha parlato di una probabilità di successo del 75% e sostiene che la minaccia di sanzioni economiche porterà rendere Putin a cercare di porre fine alla guerra contro l'Ucraina

Sul tavolo ci sono proposte importanti come il cessate il fuoco e accordi su concessioni territoriali, compresa la possibile concessione alla Russia dell'accesso a risorse strategiche, come le terre rare o petrolifere nella regione dell’Artico e dello Stretto di Bering. Trump spera inoltre di ottenere garanzie di sicurezza per Kiev, pur mantenendo l'Ucraina fuori dalla NATO.

venerdì, agosto 15, 2025

giovedì, agosto 14, 2025

mercoledì, agosto 13, 2025

martedì, agosto 12, 2025

lunedì, agosto 11, 2025

Tommaso Merlo

 La sconfitta storica di Israele


I sionisti hanno già perso la guerra della comunicazione, decenni a camuffarsi da vittime mentre in realtà sono spietati carnefici intenti a rubare con la violenza la terra e il futuro altrui. Decenni di propaganda globale annegati nel sangue innocente di Gaza. Ormai i sionisti hanno dalla loro parte solo una manciata di politici e giornalisti altolocati che cerca penosamente di difendere l’indifendibile orrore. Del resto se sono arrivati così in alto, è perché hanno sempre rispettato le linee di partito e quelle editoriali che han sempre avuto in Israele una stella polare. Un qualcosa da difendere a prescindere per dimostrare affidabilità ad un sistema che il sionismo ha modellato su misura per decenni da dietro le quinte. Si capisce chi comanda davvero in una società dal fatto che sia criticabile o meno, ed Israele è sempre stato un argomento tabù o comunque da trattare con le pinze perché basta pochissimo per beccarsi l’accusa di antisemitismo. Un’accusa considerata gravissima e che può costare la carriera. E anche da questo si capisce chi comandava davvero. Se odi neri o omosessuali o altre minoranze fai carriera, ma se sei solo sospettato di odiare gli ebrei sei un impestato da emarginare. E per prendersi tale infamante accusa, basta criticare Israele, il suo governo, i suoi leader. Non devi affatto odiare gli ebrei. Una diabolica tattica propagandistica che ha permesso al sionismo di selezionare a piacere le classi dirigenti occidentali e di perseguitare il popolo palestinese nella totale impunità. Ma con lo sterminio di Gaza è crollata tale manipolazione. Se oggi critichi quel terrorista Netanyahu e ti danno dell’antisemita, gli ridi in faccia e li mandi a quel paese. E con colpevole ritardo, la critica alle oscenità politiche israeliane è stata in parte sdoganata anche a livello mainstream. Questo anche grazie ai nuovi mezzi di informazione che hanno scavalcato i censori altolocati rendendo vano ogni loro sforzo. La verità è esondata ovunque e perfino gli argini del conformismo arrivista sono saltati. Decenni di propaganda e di ipocrita servilismo andati in fumo. Una sconfitta gravissima. I padri del sionismo avevano capito che l’appoggio occidentale era essenziale per il successo del progetto coloniale, e dato che nei sistemi capitalisti comandano i soldi, hanno trovato praterie per arrivare ai vertiti politici e mediatici di molte nazioni in modo da indirizzare le decisioni e controllare il dibattito pubblico. È negli Stati Uniti che il fenomeno è più evidente ed oggi sta assumendo forme grottesche. Ormai a sostenere Israele sono solo i fantocci presidenziali ed i burattini parlamentari a cui i sionisti han riempito le tasche e lavato il cervello per anni. Un furto di sovranità popolare davvero tragicomico. Rappresentati del popolo che rappresentano chi li sovvenziona. Questo mentre i giornalisti mainstream non sanno più che pesci pigliare. Un sistema intero travolto dal genocidio a Gaza. Negli Stati Uniti il disprezzo verso Israele è ai massimi storici e nel dibattito politico si contesta apertamente il costoso ed incondizionato sostegno a quel paese straniero mentre i propri cittadini sono alla canna del gas. Un sostegno che sta a cuore solo alla lobby sionista mentre ai cittadini non dà nulla in cambio se non odio globale e guerre inutili combattute coi soldi dei contribuenti americani. Una ribellione inedita ed incontenibile che rende patetici gli attacchi che l’amministrazione Trump ha sferzato a studenti ed università e a tutti coloro che osano protestare. L’orrore di Gaza ha fatto esondare la verità. Una sconfitta mediatica che è anche politica. Una sconfitta storica. Gli orrori di Gaza sono un evento epocale che segna l’inizio della fine del sionismo anche nelle sue ramificazioni occidentali. Una volta emersa la verità, l’umanità non ha scelta che sbarazzarsi di deliri ideologici che la mettono a rischio. Il regime di Netanyahu ha i giorni contati e i suoi infami eccidi sono un segno di disperazione. Il sionismo verrà estirpato e solo allora si potrà tornare al buonsenso e quindi al dialogo in modo da trovare soluzioni politiche intelligenti. Quello israeliano è un progetto coloniale fallito che va ripensato dalle fondamenta in modo che tutti i popoli che abitano quella terra maledetta possano convivere degnamente e in pace tra loro.

Tommaso Merlo

domenica, agosto 10, 2025

sabato, agosto 09, 2025

venerdì, agosto 08, 2025

Napoli

 La Giunta Comunale ha varato la costituzione di "Napoli Patrimonio", la nuova società che si occuperà di gestire e valorizzare il patrimonio. Con la stessa delibera si rilancia la Napoli Holding e si riorganizza Napoli Servizi. Si conclude una lunga fase di lavoro finalizzato al riordino delle società partecipate del Comune di Napoli, così come previsto dal Patto per Napoli, per il raggiungimento di una serie di obiettivi.

Ora parte una consultazione pubblica, a cui segue la discussione in Consiglio comunale e la verifica da parte della Corte dei Conti. Lo studio preparatorio, costruito con la collaborazione di Deloitte, prevede per la Napoli Patrimonio – a cui sarà affidato tutto il patrimonio a reddito (circa 50mila unità immobiliari), un capitale sociale di 4 milioni e un anno sperimentale.

L’organico, di 115 persone, sarà in parte proveniente, su base volontaria, dalla Napoli Servizi e in parte con assunzioni tramite concorso. La Napoli Servizi, che si occuperà del patrimonio istituzionale, sarà rilanciata come un global service e senza alcun esubero, anzi prevedendo un piano di assunzioni per reintegrare il personale che andrà in pensione. La Holding è destinata a diventare il soggetto che garantisce la piena operatività del sistema delle partecipate, anche in un ottica di economia di scala per i servizi comuni.

Per il sindaco Gaetano Manfredi si tratta “di un passo decisivo nella riorganizzazione delle partecipate prevista dal Patto per Napoli” e “di uno strumento adeguato e ricco di competenze per gestire al meglio il patrimonio comunale che necessita di un sistema al passo coi tempi nell’ottica di migliorare i servizi al cittadino e garantire la piena legalità”. “Con questa scelta - ha dichiarato l’Assessore al bilancio, patrimonio e partecipate, Pier Paolo Baretta - Napoli compie un salto di qualità verso una prospettiva di maggiore attenzione alle esigenze dei cittadini, sia sul piano sociale che dei servizi, attraverso un sistema societario più moderno ed efficiente”.

giovedì, agosto 07, 2025

mercoledì, agosto 06, 2025

martedì, agosto 05, 2025

Tristezza

 Èmorta Alessandra Balocco, alla guida dell'azienda dolciaria di Fossano, nel Cuneese. In una nota la società annuncia “con immenso dolore la scomparsa di Alessandra Balocco, Presidente e Amministratore Delegato della Società”.

“Alessandra, 61 anni, alla guida della Società dal 2022, in azienda dagli anni ’90 al fianco del padre Aldo e del fratello Alberto - si legge ancora nel comunicato - ha rappresentato per tutta la sua vita una figura di riferimento per l’intero gruppo, contribuendo con totale dedizione, determinazione e competenza alla crescita e al consolidamento dell’azienda in Italia e sui mercati internazionali”

lunedì, agosto 04, 2025

domenica, agosto 03, 2025

sabato, agosto 02, 2025

Pane

 Conservare il pane in modo corretto è essenziale per mantenere intatte la freschezza e il sapore. Spesso ci si trova a dover affrontare la sfida di preservare il pane dal processo di indurimento, che può avvenire rapidamente se non si seguono le giuste pratiche. Esistono diversi metodi efficaci che possono aiutare a prolungare la vita del pane, rendendolo sempre profumato e morbido.

venerdì, agosto 01, 2025