martedì, settembre 02, 2025

Tommaso Merlo

 Trumpland e autodistruzione planetaria


A Trump sono comparse le stimmate, ma lo Spirito Santo non c’entra. Il miracolo si deve all’insufficienza venosa, la stessa che gli ha gonfiato le caviglie come due zampogne. Invece dei guanti, per coprirle usa del cerone ma il peggioramento delle sue condizioni di salute non è passato inosservato. Alla notizia sono partite le fiaccolate e le velie social in tutta l’America anche del sud, già, nella speranza che il Padreterno richiami a sé il peggiore presidente della storia e anche in tembi brevi. A smorzare gli entusiasmi ci hanno pensato alcuni mistici, pare infatti che il Padreterno non abbia nessuna intenzione di averlo tra i piedi almeno per il momento e voglia invece infliggere a quel vecchio narcisista patologico una dolorosa via crucis. Quanto a noi comuni mortali, il Padreterno pare voglia usare Trump per darci una lezioncina sulla pandemia egoistica che affligge la nostra era. Perché se non sconfiggiamo il Trump che c’è in noi, l’autodistruzione planetaria avverrà prima di quanto immaginiamo. A Trumpland intanto il presidente ha sguinzagliato i federali contro i suoi nemici politici ed ha dispiegato l’esercito nelle città con la missione di cacciare barboni, tossici e malintenzionati. Soldati addestrati ad uccidere jihadisti ridotti a fare gli spazzini sociali del turbo capitalismo. Invece di mettere in discussione un modello che ingrassa solo una manciata di oligarchi, depositano i perdenti in qualche discarica sociale di periferia. Scene da fine impero con anche il cristianesimo ormai ridotto ad una delle tante fregnacce elettorali. Tutti i sondaggi nel frattempo certificano che gli americani ritengono Trump una vera e propria catastrofe. E dato che alle elezioni di metà mandato rischia di fare la fine dell’anatra zoppa, Trump si è messo a barare pure sui seggi scatenando una veemente reazione tra i governatori democratici. Tra loro spicca quello della California Gavin Newsom che ha colto la palla al balzo per lanciarsi verso la Casa Bianca. Si tratta di un bellimbusto dalla lingua lunga, una famiglia Barilla alle spalle ed un passato da businessman politicante, niente di stellare ma paragonato a Trump sembra Roosevelt ai tempi d’oro. Vedremo se sarà lui a dare la sveglia ad un partito democratico talmente farcito di mollaccioni tecnocratici da risultare invotabile ai più, oppure se anche a quelle longitudini si tenterà di andare oltre alla farsa destra-sinistra come si vocifera in rete. Del resto Trump doveva essere il paladino del popolo ed invece si è rivelato un comune burattino lobbistico e che si sta pure arricchendo mentre manda in recessione un intero paese a furia di caos tariffario e navigazione a colpi di ego. Quanto alla politica estera di Trumpland, il presidente continua a ripetere di aver fatto cessare sei o sette guerre ma nessuno se ne è accorto, nemmeno le parti in conflitto. Al punto che il Nobel per la Pace potrebbero vincerlo i bambini palestinesi ammazzati con le bombe Made in USA inviate da Trump. Quanto all’Ucraina, appare sempre più evidente che in Alaska abbia ricevuto da Putin una lectio magistralis. Trump ha giusto strappato una foto mentre ai nanerottoli europei non resta che attendere che l’esercito sovietico si ritenga soddisfatto delle spoglie ucraine. Ma rieccoci alla volontà del Padreterno e alla lezioncina di vita che quel profeta al contrario di Trump ci sta dando portando i confini del narcisismo a livelli inediti alle scienze psicologiche. Soffre di una tossicodipendenza da ammirazione ed attenzione finora sconosciuta.  Ormai giornalisti e telecamere se li porta dietro anche al cesso quando si siede sul suo trono placato oro a glorificarsi da solo e davanti allo specchio quando si spennella di cerone per coprire rughe, stimmate e cruda realtà. Vive rinchiuso in un mondo tutto suo fatto di fragile autostima camuffata con l’arroganza, di ipocrisia perenne e manipolazione anche di stesso, di invidia, di mancanza di empatia. Una vera via crucis narcisistica e un monito per tutti noi comuni mortali, se non sconfiggiamo il Trump che c’è in noi, l’autodistruzione planetaria avverrà prima di quanto immaginiamo.

Tommaso Merlo

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