martedì, maggio 17, 2022

Agende rosse

 “Giovanni Falcone: passerella di molti, impegno di pochi”. È il titolo che l’associazione della facoltà di Giurisprudenza dell’università di Palermo "Contrariamente" e l’associazione "Our Voice" hanno scelto per organizzare un Sit-in con corteo artistico-giovanile in occasione del 30° anniversario della strage di Capaci in cui vennero uccisi i giudici Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro.

Oggi, a 30 anni dalle stragi di Capaci e Via d’Amelio, come giovani, studenti e studentesse ci allontaniamo da ogni passerella politica e da ogni commemorazione sterile ed ipocrita. Per questo, il prossimo lunedì 23 maggio alle ore 15 davanti al dipartimento di Giurisprudenza di Palermo, in via Maqueda 172 (PA), avrà luogo un presidio statico, al termine del quale partirà un corteo artistico-giovanile che terminerà all’Albero in Memoria di Giovanni Falcone, in Via Emanuele Notarbartolo 23 (PA), dove alle ore 17:58 si farà il minuto di silenzio in memoria delle vittime della strage di Capaci (il percorso del corteo sarà presto pubblicato nei nostri canali e sul nostro sito internet).
Come giovani abbiamo deciso di scendere in piazza perché:
- Su quella stagione di bombe e delitti eccellenti non abbiamo ancora una verità completa.
- L’impianto legislativo di contrasto alla criminalità organizzata e ai sistemi criminali, unico in Europa e nel mondo, ispirato e voluto da Falcone e Borsellino, rischia di essere definitivamente smantellato.
- Si stanno realizzando le richieste che Cosa Nostra fece a parti deviate del nostro Stato nel 1992.
- È sotto attacco l'istituto dei collaboratori di giustizia, grazie ai quali conosciamo la struttura del potere mafioso criminale, ma soprattutto i rapporti con gli esponenti deviati della politica e delle istituzioni.
- Si isolano e si delegittimano, come accadeva in passato, i magistrati più esposti e in prima linea nella lotta alla mafia e nella ricerca della verità.
- Nuove minacce di morte e progetti di attentato stanno mettendo a serio rischio alcuni magistrati, tra cui il consigliere del Csm Nino Di Matteo e il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri.
- Uomini condannati per mafia sono tornati a dettare la politica a Palermo e in Sicilia.
Dopo 30 anni dalle stragi pretendiamo la verità completa su Capaci e non vogliamo che la storia si ripeta con altri morti, trasformati in martiri ed eroi.
Vogliamo una memoria attiva e soprattutto una militanza giovanile e popolare, che riparta dal basso, dalle università, dalle scuole, dai quartieri e da ogni angolo di Palermo e della Sicilia, non istituzionale. Un’antimafia intersezionale, inclusiva e unita a tutte le altre lotte sociali (ambientale, antifascista, antirazzista, transfemminista).

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