sabato, maggio 07, 2022

Nicola Morra

 Sapete che sono nato a Genova, e che non riesco proprio a tacere, a far finta di nulla se so.

E ho appreso che sulla tragedia del Ponte Morandi si sta, in silenzio, concludendo una storia tristissima per la nostra giustizia.
"Con il perfezionamento della vendita di Autostrade per l'Italia a Cassa Depositi e Prestiti, Blackstone e Macquarie si chiude purtroppo una delle pagine più scandalose della nostra storia. Gli azionisti di Aspi passano al ritiro, con i sorrisi smaglianti e la loro valigia colma dei soldi degli italiani. I nostri familiari sono stati uccisi due volte".
Queste le parole di Egle Possetti, presidente del Comitato ricordo vittime ponte Morandi, dopo che è stato firmato il perfezionamento della cessione che di fatto riporta "Autostrade per l'Italia" in mano pubblica allo stesso prezzo a cui era stata privatizzata: 8,2 miliardi di euro.
Egle Possetti ha poi precisato che "Tanti cittadini forse non sanno che questi oltre 8 miliardi sono solo un piccolo acconto di tutti i fondi che dovremo sborsare, infatti le infrastrutture di cui lo stato riprende il controllo maggioritario sono malate gravi, che necessitano di investimenti cospicui, se qualcuno non se ne fosse accorto sono al collasso, nonostante i molti 'cantieri".
La chiusura dell'accordo conduce alla cessione dell'88,06% di Autostrade per l'Italia detenuto da Atlantia da parte della Holding Reti Autostradali S.p.A. (HRA). E' lo Stato a prendere la gestione di Autostrade con una partecipata composta da Cassa depositi e prestiti (che detiene ora il 51%), Blackstone Infrastructure Partners (24,5%) e dai fondi gestiti da Macquarie Asset Management (24,5%). La cessione della partecipazione è avvenuta a un controvalore di 8.198,8 milioni di euro al netto di minori altri aggiustamenti di prezzo previsti sempre dal contratto di cessione. Di conseguenza la cifra definitiva potrà ancora aumentare.
"A nulla è servita la nostra indignazione, a nulla è servita l’indignazione di alcuni parlamentari, cittadini, tecnici, questa vendita è stata perfezionata - ha sostenuto ancora Possetti -. Non sono stati sufficienti 43 morti per rendere questa vicenda un reale punto di svolta, per poter dare un senso al dolore, per dare 'paga' a chi non ha mai tenuto conto delle priorità, invece nulla. Su questa partita economica siamo certi che il giudizio della storia sarà implacabile, per ora vediamo solo il tentativo di annebbiare la verità, vediamo solo uscire a testa alta con sorriso sornione gli azionisti il cui unico intento in questi anni è stato avere utili, tanti utili, vediamo restare indifferenti coloro che avrebbero potuto cambiare le cose e ci sentiamo sprofondare ancora più nel fango".
Per Possetti e tutti i familiari delle vittime del Morandi una decisione considerata assurda, figlia di un sistema 'malato'. "Ancora una volta un pugno allo stomaco alle nostre famiglie, uno smacco al nostro dolore, uno schiaffo agli italiani onesti. Nessuno in questo paese vuole cambiare, molti sperano che cali l’oblio, noi non possiamo permetterlo", ha concluso Possetti.
Nel mentre le fasi processuali per stabilire le colpe della tragedia di ponte Morandi vanno avanti con l'ex Amministratore Delegato Giovanni Castellucci e gli altri 58 indagati rinviati a processo il prossimo 7 luglio. Autostrade ha invece chiesto e ottenuto il patteggiamento.

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