mercoledì, novembre 02, 2022

Repubblica

 Il decreto contro i rave "è una cosa molto grave e pericolosa. Ma storco il naso di fronte ai tanti che si indignano in queste ore. Io ci vedo una continuità con i decreti Salvini, di cui tutti ricordiamo le norme che criminalizzavano le Ong. Pochi invece rammentano il fatto che venivano pesantemente colpiti anche i blocchi stradali, con pene altissime. Quando sono stati smontati i decreti Salvini, quelle norme sono rimaste in piedi. In questo Paese le norme repressive si sedimentano e si sovrappongono e a tutti, alla fine, fa comodo chiudere gli spazi di dissenso quando si arriva al potere". Ne è convinto Michele Rech, conosciuto da ogni italiano come il disegnatore Zerocalcare. "Quello che sta succedendo, dal decreto anti-rave alla repressione della manifestazione alla Sapienza, fa parte di una direzione che questo Paese sta prendendo. Sono episodi figli di una chiusura autoritaria che ha prodotto quel risultato elettorale" continua.

In questa chiusura rispetto ai diritti civili, secondo il disegnatore, rientra anche il no alla revisione dell'ergastolo ostativo: "La destra fa la destra anche su questo. Il problema, semmai, è la sinistra". "Sono trent'anni - spiega - che la sinistra parla del carcere solo per dire che Berlusconi deve andare in galera. Una cultura progressista si dovrebbe porre il tema di superare la visione del carcere come unica soluzione a tutto". "È stata la sinistra - conclude - a dimenticarsi per prima che certi valori erano patrimonio storico della cultura progressista".
Su Repubblica l'intervista completa di Francesco Bei

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