martedì, novembre 21, 2023

Paolo Crepet

 Paolo Crepet  psichiatra e sociologo, con la saggezza che lo ha sempre contraddistinto. L’esperto ha subito fatto delle premesse, dicendo: ( In riferimento a Filippo Turetta ) “Non conoscendo quel ragazzo, non mi avventuro in nessuna diagnosi”. Crepet non ritiene che si sia trattato di un raptus, precisando: “I raptus sono nei fumetti”. Non se la sente di esprimersi, Crepet, sul caso specifico, augurandosi solo che non abbia inizio la solita storia di periti e contro-periti, poiché ” sarebbe insopportabile per chi ha voluto bene a quella povera ragazza”. Sulla parola “innamorato,” in relazione ai sentimenti che Turetta continuava a provare nei confronti di Giulia, a detta dei suoi conoscenti, lo psichiatra ha un’idea ben precisa, tuonando: “In questo contesto la parola innamorato proprio non la userei. Il solo pensare che una ragazza sia come una motocicletta, una proprietà, non c’entra niente con l’innamoramento. È una concezione medievale”.

Eppure è successo , e indipendentemente dalla collocazione geografica del femminicidio. Questo, per Crepet, vuol dire che “ la violenza e il pregiudizio nei confronti della donna non hanno nulla a che vedere con quello che dicono i soliti quattro sociologhi. Qui siamo nel cuore del Nordest. Ci sono le villette, i giardini ben curati, un mondo che pensavamo essere privilegiato. E felice. Invece no. Abbiamo i soldi, ma non la felicità. Ci sono giovani che non sanno distinguere i sentimenti: come si può parlare di amore quando fai quaranta telefonate a una ragazza?”.

Lo sbaglio commesso dai genitori? Crepet non ha dubbi: “Sbagliano a giustificare sempre e comunque i figli. I ragazzi vanno male a scuola? Poverini. Prendono un’insufficienza? Colpa dei professori. Vengono bocciati? Ricorso al Tar. Abbiamo creato dei ragazzi che non conoscono la frustrazione, che non sanno che esistono anche i no”.  Analisi che va a trattare i rapporti scuola-genitori, sui quali non ammette interferenze, e la paura del ghosting, un fenomeno sempre più diffuso sui social.

DA IL MESSAGGERO : INTERVISTA A PAOLO CREPET

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