giovedì, giugno 06, 2024

Papa

 Il Papa, la frociaggine e la fine del cristianesimo 


Il crollo verticale della Chiesa è uno dei fenomeni storici più impressionanti della nostra era. Dai paesini dell’entroterra fino alle grandi città, dall’Occidente fino alla Terra Santa, sta scomparendo il cristianesimo. Paesi come l’Italia sono pieni di chiese chiuse o deserte e il prete che un tempo era al centro della comunità, è sparito. Nuove vocazioni non si trovano neanche a pagarle e molti ordini religiosi per sopravvivere si danno al turismo. Di questo passo i cristiani torneranno ad essere una setta come ai tempi delle catacombe romane. E siamo al perché. La Chiesa soffre una grave crisi di credibilità anche a causa di gravi scandali a sfondo sessuale e finanziario. Acqua non passata. Il Papa dice che c’è in giro troppa frociaggine nei seminari mentre i giornali parlano da mesi di abusi alle suore in Vaticano e di palazzi a Londra. Scandali ma anche ottusità. Il Papa compara i preservativi alle armi e menomale che era l’ultimo compagno rimasto sulla scena. E sono decenni che dai corridoi vaticani echeggiano pettegolezzi e congiure d’altri tempi. Lotta tra cordate mentre la nave affonda. In paesi come l’Italia a messa ci va giusto chi è sulla soglia del purgatorio e le persone rinunciano sempre di più a sposarsi in chiesa e perfino ai funerali. La Chiesa è ferma in un pantano mentre il mondo corre. Alla profonda crisi della Chiesa si aggiunge quella della religione. Ormai per interagire con Dio le persone fanno da sole, si chiama nuova spiritualità. Un rapporto più diretto e su misura che può anche spaziare tra tradizioni diverse. Quello che conta è coltivare il proprio spirito, non come. Anche l’era delle presunte verità assolute è tramontata, l’unica reale verità è che nessuno sa niente di cosa sia questa vita e tantomeno Dio e quindi liberi tutti. Già, credere e sapere non sono affatto sinonimi. Stiamo procedendo a grandi falcate verso nuovi orizzonti culturali in cui non servono chiese e tantomeno religioni. Nuovi orizzonti in cui a liturgie astruse si preferisce la fonte e al praticare il cercare. È vero, viviamo un’era materialistica frutto di un egoismo esasperato, ma certe derive esistenziali hanno radici nella notte dei tempi. Ed ecco il punto. L’essere umano e i suoi grandi enigmi non sono affatto mutati, c’è bisogno di spiritualità oggi come allora. E tra i grandi maestri dell’umanità, Gesù è indubbiamente stato tra i più rivoluzionari ed influenti ed i suoi insegnamenti sono ancora di una impressionante attualità. Il problema risiede in chi dovrebbe evangelizzare ed invece fa scappare i fedeli a gambe levate. Una distinzione sostanziale. Se la Chiesa non saprà rinnovarsi e il cristianesimo tornerà nelle catacombe ce ne faremo una ragione, ma l’umanità non deve privarsi del salvifico messaggio dei grandi maestri dell’umanità come Gesù.

Tommaso Merlo

Nessun commento: