giovedì, ottobre 31, 2024

Giorgia Meloni

 Congratulazioni a Marco Bucci per la vittoria alle elezioni regionali in Liguria! Ancora una volta, il centrodestra unito ha saputo rispondere alle aspettative dei cittadini, che confermano la loro fiducia nelle nostre politiche e nella concretezza dei nostri progetti.


Con la sua guida, la Liguria potrà contare su un amministratore capace e determinato, pronto a lavorare instancabilmente per il bene di tutti i liguri.


Avanti, insieme, con la stessa dedizione che guida la nostra azione in tutta Italia 🇮🇹

martedì, ottobre 29, 2024

lunedì, ottobre 28, 2024

Tommaso Merlo

 Grillo e le lezioni del fu Movimento 


Conforta che Grillo attesti la scomparsa del Movimento. Un decesso politico avvenuto ormai da qualche anno e sancito dai cittadini delusi. I movimenti scompaiono nella società, non sulle scrivanie. Oggi rimane giusto un gruppetto che si è coalizzato attorno alla leadership di Conte e Grillo pretende giustamente che non utilizzino nome e simbolo del fu Movimento e si mettano in proprio. Più coerente, più trasparente, più rispettoso di coloro che hanno partecipato a quella fulminante stagione politica. La bega scoppiata tra i due reggenti appare come un sintomo di una frattura politica. Due visioni diverse su come elaborare il lutto e tirare avanti. Ma comunque vada a finire, dalle ceneri movimentiste difficilmente emergerà un qualcosa di politicamente significativo. La metà degli italiani spariti dai radar e desiderosi di cambiamento meglio che cerchino altrove ma questo senza dimenticare una tempesta movimentista perfetta e gravida di lezioni. Tra quelle più rilevanti, la dimostrazione che è scalabile perfino una democrazia gerontocratica e conformista come quella italiana. Per riuscirci non servono soldi, quelli servono solo alla finta politica divenuta marketing elettorale. Idee e valori sposati da un popolo s’impongono senza bisogno di un centesimo. Anche l’appoggio dei media è superfluo ed anzi, sono talmente screditati che il loro sostegno è deleterio. Idee e valori sposati da un popolo volano senza bisogno di megafoni. E non servono nemmeno burocrazie o santi in paradiso, anzi, più un progetto è esterno al sistema che vuole mutare, più gode di spinta rivoluzionaria. Anche i leader sono superflui e sovente finiscono solo per alimentare dannose divisioni e corti, la politica è uno sforzo collettivo in cui devono rimanere centrali idee, valori e cose da fare e non i personalismi. Quanto all’intelligenza, il fu Movimento ha certificato in maniera inequivocabile come quella collettiva sia infinitamente superiore a quella individuale. Ma una delle lezioni più importanti di quella intensa stagione, è che i cittadini sono molto migliori dei politici di professione i quali alla lunga pensano solo alla loro carriera e a servire il sistema invece che la collettività. L’impegno politico non deve essere un lavoro, ma un servizio civile temporaneo e a portata di tutti. Le vere competenze in politica sono la sensibilità, la saggezza, lo slancio ideale, la coerenza, l’onestà, l’altruismo, il disinteresse, la trasparenza, l’umiltà, il rispetto della parola data agli elettori. Certo, anche il politico deve entrare nel merito delle questioni e un minimo livello d’istruzione e conoscenza non guasta, ma quello politico non è un ruolo tecnico. La vera competenza delle attuali classi dirigenti poi, è quella di districarsi tra leggi elettorali, partitocrazie, lobby e rubriche telefoniche allo scopo di strappare e conservare poltrone. Sono tuttologi specializzati essenzialmente nella propria carriera e nell’oliare un sistema che li ha premiati. Lo dimostrano i fatti. Hanno realizzato più riforme i 5 stelle nel loro primo anno di governo che i vecchi politicanti in dieci. E tutte riforme benefiche e a favore della collettività e della giustizia sociale. E questo per il semplice fatto di avere idee valide perché sorte dal basso e la volontà e la libertà di realizzarle. E questo per il semplice fatto di non essere ricattabili o comprabili e con la prospettiva di tornarsene presto alla propria vita privata. Una formula vincente e dalle rosee prospettive. Il vero dramma della democrazia occidentale di oggi, è la collusione tra politici di professione e lobby. Non è certo un caso che ovunque i governanti incontrino i miliardari e i fondi di investimento invece che i poveri cristi delle periferie che da mesi attendono una visita medica o non hanno i soldi per mantenere i figli. Non è un caso se investono in armi invece che in servizi pubblici e lottare per la pace. Non è un caso se progettano mega opere invece che mettere in sicurezza un territorio sempre più fragile facendo della crisi ambientale una priorità assoluta. E non è un caso se si alternano i governi ma la solfa conformista è sempre la stessa e rimane il profitto egoistico il motore della nostra decadente civiltà. Per girare pagina, i cittadini devono riconquistare il centro della storia. Democrazia significa “governo del popolo” e di nessun altro. I cittadini devono poter partecipare non solo votando ma anche candidandosi e gestendo direttamente il proprio paese. La politica dovrebbe essere società civile che governa se stessa invece che delegare a chissà chi. La politica dovrebbe consistere in gruppi di cittadini che anno dopo anno si uniscono intorno a dei progetti e competono democraticamente per realizzarli dentro le istituzioni. Solo così ai vertici di una democrazia vi arriva il cuore di una società e le sue reali istanze. Solo così si concretizzano gli slanci politici permettendo ai cittadini di tornare protagonisti del loro destino. 

Tommaso Merlo

domenica, ottobre 27, 2024

sabato, ottobre 26, 2024

venerdì, ottobre 25, 2024

Napoli

 Omicidio di un ragazzo a Napoli: i napoletani hanno diritto alla sicurezza sociale e alla pubblica sicurezza,  se no la vita è una schiavitù. 

giovedì, ottobre 24, 2024

mercoledì, ottobre 23, 2024

Giorgia Meloni

 Ringrazio la Guardia di Finanza di Crotone, lo Scico e la Dda di Catanzaro per la brillante operazione che ha portato allo smantellamento di un’organizzazione criminale internazionale dedita al traffico di esseri umani e al riciclaggio di denaro. 


È una priorità assoluta combattere chi sfrutta il legittimo desiderio delle persone di trovare condizioni di vita più favorevoli per ingrassare i propri profitti. Il Governo è determinato a smantellare queste reti criminali e a debellare il traffico illegale di esseri umani, che alimenta gli interessi degli schiavisti del Terzo Millennio. 


Il nostro impegno va avanti. Continueremo a lavorare senza sosta per difendere i nostri confini e per ristabilire un principio fondamentale: in Italia si entra solo legalmente, seguendo le norme e le procedure previste.

martedì, ottobre 22, 2024

lunedì, ottobre 21, 2024

Politica Matteo Renzi

 Sul centro migranti in Albania, Giorgia Meloni è indifendibile. Ha buttato via un miliardo di euro senza logica. Ha tolto soldi agli infermieri, agli operai, ai Carabinieri per fare uno spot. Ma i magistrati ideologizzati che attaccano la premier in chat sbagliano quanto lei, più di lei. E fanno il gioco della Meloni che così può fare la vittima anziché rispondere del suo spreco di soldi pubblici

domenica, ottobre 20, 2024

sabato, ottobre 19, 2024

Giorgia Meloni

 Cari italiani, questo è il testo con il quale i parlamentari del PD eletti al Parlamento Europeo chiedono all’Europa di aprire una formale procedura di infrazione contro l’Italia. Vostri rappresentanti che definiscono “illegale” un provvedimento votato dal Parlamento italiano solo perché loro non lo condividono.


Vostri rappresentanti che propongono che l’Italia sia punita, perché la maggioranza dei suoi cittadini ha scelto il centrodestra per governare la Nazione e ha chiesto al governo di fermare l’immigrazione illegale di massa.


Questi sono i “democratici” che, contro la volontà della maggioranza degli italiani, chiedono il sostegno esterno per costringere l’Italia a non rispettare la volontà della maggioranza dei suoi cittadini. 


Un comportamento semplicemente scandaloso e irresponsabile. E non c’entrano né destra né sinistra: c’entra solo il fatto che sono disposti a danneggiare l’Italia tutta pur di colpire un Governo a loro non gradito.

venerdì, ottobre 18, 2024

giovedì, ottobre 17, 2024

Elio Lannutti

 RIPRENDIAMOCI LE NOSTRE BATTAGLIE! 

Il Movimento 5 Stelle, ricordate? Quello che partiva come un meteorite pronto a spazzare via tutto, a ribaltare i tavoli e a dare una sveglia alla politica come si deve. Un’armata di sognatori, ecologisti col turbo, guerrieri della giustizia sociale e difensori dei cittadini… poi, certo, strada facendo, siamo finiti in quel labirinto magico chiamato governo. Dove, se ti distrai un attimo, ti perdi nei corridoi, inciampi sui tappeti rossi e sbatti la testa contro i candelabri dorati.


E così le nostre belle battaglie – quelle per l’ambiente, per i cittadini, per un mondo senza privilegi e con più giustizia – sono state ingoiate dal mostro burocratico.


La tempesta è diventata un po’ nebbia. E nei corridoi dei palazzi, tra le stanze ovattate, le nostre lotte hanno cominciato a perdere i contorni. Sparivano, invisibili, tra i pizzini dei governanti, scomparivano sotto il peso degli accordi sottobanco, fino a finire sui manifesti degli altri partiti, quelli che arrivavano con il sorriso e ci mettevano sopra la loro firma. “Guarda che belle proposte!”, dicevano. E noi lì a pensare: “Ma non erano nostre?”.


Ed io con il mio Blog come baluardo! Un’oasi dove le idee non si disperdono, dove progetti futuristici hanno continuato a galleggiare come astronavi in attesa di atterrare: l’ambiente, l’energia, l’intelligenza artificiale, la mobilità, l’economia circolare, la salute. Cose serie, concrete. Progetti che non erano solo parole. Attraverso queste pagine abbiamo provato a raccontarvi un futuro diverso, un po’ più luminoso, un po’ più giusto.


E allora mi sono detto: perché non rilanciarle? Una per volta, ogni settimana. Vi faremo riscoprire tutto quello che abbiamo già detto, ma che forse qualcuno non ha compreso abbastanza bene. Ogni progetto è un pezzo di quel futuro che porta un nome: 2050. L’ho voluto inserire lì, sul simbolo del MoVimento, perché voglio che ci ricordiamo di guardare avanti.


Sono proposte reali, non favole. Sono cose che, con un po’ di coraggio, possiamo fare davvero. E non è forse questo il coraggio che ci serve? Riprendere in mano il passato, farlo dialogare con il presente e spingerlo verso il futuro. Ogni passo che faremo insieme, sarà un passo più vicino a un’Italia che forse non avete mai immaginato, ma che è già qui, che aspetta solo di essere costruita.


È arrivato il tempo di riprenderci tutto. Le nostre battaglie, i nostri sogni, quel futuro che ci aspetta. 


#RiprendiamociLeNostreBattaglie

https://beppegrillo.it/riprendiamoci-le-nostre-battaglie/

mercoledì, ottobre 16, 2024

Nisida


 L’isola che non c’è

martedì, ottobre 15, 2024

lunedì, ottobre 14, 2024

Tommaso Merlo

 La vergogna di Gaza, la guerra e la liberazione


A Gaza si sta compiendo una delle peggiori vergogne dell’umanità. Una pagina che rimarrà nei libri di storia insegnando alle nuove generazioni le porcherie di cui è capace l’essere umano quando è acciecato dall’odio e dall’ideologia. Una pagina che avrà righe dedicate a tutti coloro che non hanno detto o fatto nulla per fermare la tragedia. Cittadini ma soprattutto classi dirigenti persi nei fatti loro o che considerano perfino lo sterminio una bega su cui tifare invece che una tragedia comune. Tendopoli bombardate, bambini dilaniati ed affamati. Il silenzio è complicità ed ancora più grave per chi ha potere d’incidere. In politica, nei media, nella società. Ma la vergogna di Gaza è tale da essere comunque destinata a cambiare i destini del Medioriente ma anche quelli occidentali. Il genocidio sta infatti facendo emergere i mali che ci affliggono. L’egoismo, l’ipocrisia ma anche un modello che fa acqua da tutte le parti. La nostra cosiddetta democrazia ci sta trascinando da una guerra assurda all’altra da decenni e oggi siamo all’apoteosi di assecondare inermi un genocidio. Qualcosa di profondo non funziona. La Costituzione e le conquiste del dopoguerra sono state calpestate, oggi la guerra è tornata al centro della scena diventando un’immensa industria della morte talmente potente da imporsi su tutto. Enormi risorse pubbliche vengono spese per acquistare armamenti sempre più devastanti mentre i poveri cristi faticano ad arrivare a fine mese. Una follia. Eppure cambiano i governi e nulla cambia. Come se la guerra ormai venisse considerata una questione di stato e quindi al di sopra dei governi e quindi dei cittadini. L’industria della guerra è poi globale e le decisioni che contano vengono prese lontano dai parlamenti. Coi politici che si limitano a vidimare perché il conformismo è cruciale per la carriera e più le poltrone sono prestigiose più lo è. L’industria della guerra è poi una delle più redditizie al mondo ed è il denaro il vero dittatore della nostra era. La Nato doveva servire a difenderci ed è diventata una mega lobby della guerra guidata da un’America in caduta libera. Anche le Nazioni Unite fanno acqua, Gaza ha dimostrato la loro impotenza. Servirebbe un nuovo patto tra le nazioni che rispecchi il nuovo ordine mondiale, che la liberi dagli ipocriti veti occidentali e che abbia gli strumenti per agire. Ma mentre i bambini a Gaza vengono dilaniati ed affamati, gli adulti continuano a giocare alla guerra. Gli Stati Uniti stanno consegnando nuovi sistemi antimissili ad Israele e uomini per farli funzionare, è il loro consueto modo di contribuire al cessate il fuoco e alla pace. Quei sistemi servono ad arginare un possibile attacco missilistico iraniano, a conferma di quanto l’ultimo sia andato a segno e di come la libertà di stampa sia un’altra assoluta priorità in Occidente. L’Iran da parte sua ha appena incassato l’endorsement di Putin e ribadisce che risponderà duramente a qualunque attacco israeliano e quindi i rischi di escalation anche nucleare rimangono elevati. In Libano intanto gli Hezbollah combattono alla pari mentre su Beirut cadono tonnellate di bombe. Di questo passo gli Stati Uniti dovranno rifornire di nuovo le scorte di Netanyahu per la felicità dei cittadini americani vittime degli uragani e del turbocapitalismo. Davvero una follia che nessuno riesce a fermare. Ma la vergogna di Gaza è tale da essere destinata a segnare un nuovo inizio in Medioriente e anche da noi. Tra le priorità assolute quella di emanciparsi dalla fallimentare leadership americana perché sia i deliri guerrafondai che la tirannia del denaro vengono da lì. Dobbiamo poi rispolverare la nostra Costituzione e le conquiste anche culturali del dopoguerra e riprendere la strada verso una democrazia che ridia pieno potere ai cittadini e che abbia la pace come realistico e salvifico obiettivo. È tempo di liberazione, è tempo di ricominciare a scrivere pagine di una storia di cui andare fieri. 

Tommaso Merlo

domenica, ottobre 13, 2024

sabato, ottobre 12, 2024

venerdì, ottobre 11, 2024

Beppe Grillo

 Beppe Grillo – Il Movimento 5 Stelle, ricordate? Quello che partiva come un meteorite pronto a spazzare via tutto, a ribaltare i tavoli e a dare una sveglia alla politica come si deve. Un’armata di sognatori, ecologisti col turbo, guerrieri della giustizia sociale e difensori dei cittadini… poi, certo, strada facendo, siamo finiti in quel labirinto magico chiamato governo. Dove, se ti distrai un attimo, ti perdi nei corridoi, inciampi sui tappeti rossi e sbatti la testa contro i candelabri dorati.

E così le nostre belle battaglie – quelle per l’ambiente, per i cittadini, per un mondo senza privilegi e con più giustizia – sono state ingoiate dal mostro burocratico.

La tempesta è diventata un po’ nebbia. E nei corridoi dei palazzi, tra le stanze ovattate, le nostre lotte hanno cominciato a perdere i contorni. Sparivano, invisibili, tra i pizzini dei governanti, scomparivano sotto il peso degli accordi sottobanco, fino a finire sui manifesti degli altri partiti, quelli che arrivavano con il sorriso e ci mettevano sopra la loro firma. “Guarda che belle proposte!”, dicevano. E noi lì a pensare: “Ma non erano nostre?”.

Ed io con il mio Blog come baluardo! Un’oasi dove le idee non si disperdono, dove progetti futuristici hanno continuato a galleggiare come astronavi in attesa di atterrare: l’ambiente, l’energia, l’intelligenza artificiale, la mobilità, l’economia circolare, la salute. Cose serie, concrete. Progetti che non erano solo parole. Attraverso queste pagine abbiamo provato a raccontarvi un futuro diverso, un po’ più luminoso, un po’ più giusto.

E allora mi sono detto: perché non rilanciarle? Una per volta, ogni settimana. Vi faremo riscoprire tutto quello che abbiamo già detto, ma che forse qualcuno non ha compreso abbastanza bene. Ogni progetto è un pezzo di quel futuro che porta un nome: 2050. L’ho voluto inserire lì, sul simbolo del MoVimento, perché voglio che ci ricordiamo di guardare avanti.

Sono proposte reali, non favole. Sono cose che, con un po’ di coraggio, possiamo fare davvero. E non è forse questo il coraggio che ci serve? Riprendere in mano il passato, farlo dialogare con il presente e spingerlo verso il futuro. Ogni passo che faremo insieme, sarà un passo più vicino a un’Italia che forse non avete mai immaginato, ma che è già qui, che aspetta solo di essere costruita.

È arrivato il tempo di riprenderci tutto. Le nostre battaglie, i nostri sogni, quel futuro che ci aspetta.


giovedì, ottobre 10, 2024

mercoledì, ottobre 09, 2024

martedì, ottobre 08, 2024

lunedì, ottobre 07, 2024

Tommaso Merlo

 La Palestina, la violenza e i grandi della storia


La lotta politica si fa col cervello, non con le braccia. La violenza è controproducente. E più hai ragione, più lo è. A Roma come in Medioriente la violenza genera altra violenza opposta, una spirale che in Palestina è degenerata fino al genocidio. Distruzione e dolore senza risolvere nulla. Perché la violenza non risolve i problemi, ma li aggrava. Per risolvere i problemi bisogna dialogare, serve la politica che si fa col cervello e a volte col cuore ma non certo con le braccia. Vale per le persone come per i paesi interi. A furia di violenza Israele si è ridotto ad un invivibile stato canaglia che sta trascinando nei suoi deliri bellici mezzo mondo. Sta sprecando tutte le sue risorse ed energie in guerre autolesionistiche invece che nel trovare soluzioni intelligenti per la sua sopravvivenza. Già, la violenza è anche autodistruttiva. Ne sanno qualcosa dall’altra parte del muro, dove la violenza dei palestinesi è sempre stata un assist per la propaganda israeliana che ha sempre spacciato tutti i palestinesi come terroristi in modo da giustificare ogni abuso e camuffarsi da vittima. Erba usata furbescamente per farne un fascio. La violenza è costata politicamente tantissimo alla causa palestinese, gli ha fatto perdere appoggio internazionale soprattutto in Occidente dove la questione Palestina è diventata sempre più di nicchia e perfino ideologizzata e quindi marginale, coi governanti che hanno man mano preso le distanze da atti e movimenti liquidati come terroristici. Già, la violenza è controproducente al punto che ti fa addirittura passare dalla parte del torto. Una assurdità per i palestinesi che hanno ragione da vendere, sono vittime di una occupazione vergognosa che a tratti è stata una vera e propria pulizia etnica ed hanno sofferto decenni di soprusi. Ragioni tali che se avessero intrapreso la via pacifica della resistenza civile, avrebbero ottenuto un appoggio politico tale che il loro destino sarebbe stato molto più roseo e avrebbero evitato molto dolore. Ed invece hanno progressivamente reagito alla violenza israeliana con atti e movimenti sempre più estremisti e violenti finendo per fare il gioco del loro nemico. Più hai ragione, più la violenza è controproducente perché ti fa perdere il vantaggio morale e quindi politico che hai sui contenuti. È questo che insegnano i grandi del mondo, Gandhi sconfisse addirittura il duro Impero Britannico con la non violenza, guidò a piedi nudi e uno straccio addosso un paese immenso come l’India in una vincente lotta di liberazione attraverso una pacifica lotta civile. Storia, non utopia. E più l’oppressore è feroce e spietato, più la non violenza funziona perché espone il violento per quello che è indebolendolo ad ogni sua mossa. Non è intuitivo, ma nella vita delle persone come dei popoli è molto più efficace far sfogare il male e poi reagire pacificamente invece di contrastarlo frontalmente scatenando guerre. Saggezza suggerita dal più grande di tutti e da sperimentare di persona, non da credere. Porgendo l’altra guancia alla prossima pugnalata e godendosi lo spettacolo della vita. E più la pugnalata è profonda e ingiusta, più funziona. Ma la rovina dell’uomo come del mondo, è che ignora i grandi della storia e non riesce a cambiare. Ed è così che dopo secoli di guerre e decenni di terrorismo siamo fermi allo stesso punto. Ricorrendo alla violenza che ne genera altra sempre più cruenta, nell’illusione che il prossimo colpo sia decisivo, che il nostro nemico crollerà e che tutto sarà risolto. Una violenza che intossica la nostra vita rovinandocela. Una violenza che illude e poi delude perché prima o poi il male fatto ritorna sempre. Una violenza che non è altro che paura e frustrazione e ignoranza esistenziale vomitata sul mondo. Lo insegnano i grandi della storia come Mandela che sconfisse l’apartheid nel suo Sudafrica dopo 27 anni di galera e lotta non violenta. Il suo colpo da ko fu il perdono e alla cerimonia che lo nominò presidente invitò anche i suoi aguzzini in prima fila. In modo da voltare pagina per sempre, nella sua vita personale come in quella del suo paese. Storia, non utopia. Lezioni da cogliere da Roma fino in Medioriente dove la pace e il perdono sono l’unica vera svolta storica. Una pace da conquistare dentro di noi e poi manifestare nel mondo.

Tommaso Merlo

domenica, ottobre 06, 2024

sabato, ottobre 05, 2024

Prof. Orsini

 Motivi di decoro.

Anche Vuhledar è caduta. Scusate, avevo capito che le armi della Nato erano per riconquistare territori e non per perderli. Giusto per capire.

Ma non sarà mica che qualcosa in Ucraina non sta andando secondo i calcoli dell’Unione Europea? Scusate se insisto con le domande, ma la stampa di una società libera non dovrebbe avviare un dibattito pubblico sulle scelte della Nato in Ucraina? La stampa di una società libera non dovrebbe chiedere spiegazioni ai politici che avevano giurato che la strategia dello scontro all’ultimo sangue con la Russia e l’esecrazione della diplomazia avrebbero avvantaggiato l’Ucraina? E mi insultavano tanto perché invocavo diplomazia all'inizio della guerra. Il 24 febbraio 2022 dicevo: "Per ogni proiettile della Nato che l'Ucraina lancerà contro la Russia, la Russia lancerà dieci proiettili contro l'Ucraina". Oggi Corriere della Sera, Repubblica, la Stampa, Libero, il Giornale e il Foglio scrivono che il rapporto tra i colpi d'artiglieria russa e ucraina è di dieci a uno in favore dei russi. In omaggio alla mia amata città, vorrei dire questo: veramente cose di pazzi. Il sistema dell'informazione in Italia sulla politica internazionale... Non lo definisco in questa sede per motivi di decoro. 

Questo è il mio ultimo editoriale: “Vuhledar è caduta: chi ha avuto più caduti tra Russia e Ucraina?”. Incontrerò gli abbonati di "sicurezza internazionale" per la consueta diretta del mese martedì 29 ottobre dalle 19 alle 20.

P. S: Domani sarò sul Fatto quotidiano.

venerdì, ottobre 04, 2024

giovedì, ottobre 03, 2024

Lorenzo Borrè

 " In realtà Washington non è l’apprendista stregone incapace di controllare le forze messe in moto. È il centro motore di una strategia – quella del caos – che, demolendo interi Stati, provoca una reazione a catena di conflitti da utilizzare secondo l’antico metodo del «divide et impera».


Usciti vincitori dalla guerra fredda nel 1991, gli Usa si sono autonominati «il solo Stato con una forza, una portata e un’influenza in ogni dimensione – politica, economica e militare – realmente globali», proponendosi di «impedire che qualsiasi potenza ostile domini una regione – l’Europa Occidentale, l’Asia Orientale, il territorio dell’ex Unione Sovietica e l’Asia Sud-Occidentale (il Medio Oriente) – le cui risorse sarebbero sufficienti a generare una potenza globale». Da allora gli Stati uniti e l’Alleanza atlantica sotto loro comando hanno frammentato o demolito con la guerra, uno dopo l’altro, gli Stati ritenuti di ostacolo al piano di dominio globale – Iraq, Jugoslavia, Afghanistan, Libia, Siria e altri – mentre altri ancora (tra cui l’Iran e il Venezuela) sono nel mirino.


Nella stessa strategia rientra il colpo di stato in Ucraina sotto regia Usa/Nato, al fine di provocare in Europa una nuova guerra fredda per isolare la Russia e rafforzare l’influenza degli Stati uniti in Europa. "

Manlio Dinucci, 16.4.2019 su il Manifesto

mercoledì, ottobre 02, 2024

martedì, ottobre 01, 2024