domenica, marzo 30, 2025
sabato, marzo 29, 2025
Tommaso Merlo
La guerra, le caste ed i giovani
In pochi danno ancora retta a politicanti e giornalisti, di buon auspicio per la terza guerra mondiale che stanno apparecchiando. Difficile credere che i giovani accetteranno di morire al fronte mentre caste screditate si godono lo spettacolo dai loro attici. Politicanti, giornalisti ma anche tecnocrati ed intellettuali organici al sistema che spingono inconsciamente per un autodistruttivo ritorno a rigurgiti bellici da secolo scorso. Caste con potere e palchi da cui starnazzare ma che hanno perso la cosa più importante, la credibilità. Ormai gran parte dei cittadini o pensano agli affari propri oppure si informano e si formano in modo alternativo grazie alle nuove tecnologie e anche pescando direttamente all’estero per aggirare la manipolazione casalinga e ampliare le vedute. Davvero di buon auspicio. Se le caste continentali riusciranno a scatenare la guerra, avranno bisogno di carne da macello e pure in grande quantità. Inizieranno a chiamare i giovani alle armi e molti risponderanno col dito medio scappando nei boschi o in qualche paese esotico. E come dargli torto. Non c’è ragione al mondo per ammazzare e venire ammazzati ed oggi meno che mai. Davvero assurdo sacrificare la propria vita per combattere nemici che esistono solo nella testa dei guerrafondai e ancora meno in un’era di vuoto politico agghiacciante. E davvero assurdo sacrificare la propria vita per difendere un sistema ipocrita e malconcio che a malapena ti garantisce un lavoraccio precario e pagato da cani, servizi pubblici sempre più fatiscenti a furia di comprare missili e ti costringe sotto una cappa anche culturale asfissiante. Con il conformismo come ascensore sociale, una società ridotta a mercato dell’usato e un dilagante lobbismo travestito da democrazia liberale. Roba da diserzione di massa con genitori e nonni che nascono figli e nipoti in soffitta e buttano i televisori propagandistici giù dalla finestra. Altro che farsi impaurire da nemici immaginari. La guerra è pura follia egoistica ieri come oggi, poveri cristi che ne ammazzano altri per i deliri di qualche reggente. Ma un tempo perlomeno la guerra aveva dei pretesti ideologici o espansionistici schietti e sostanziosi con regimi e capoccia seguiti fedelmente da milioni di persone, sempre spazzatura ma non come oggi che siamo alla guerra a vanvera fatta giusto per svuotare i magazzini di armi e produrre le nuove collezioni. Con guerre scatenate in nome di valori che calpestiamo noi occidentali per primi oppure fake news fatte circolare ad arte o panzane come l’esportazione di democrazia e diritti umani coi kalashnikov in pugno. Tragici disastri di cui nessuno ha mai risposto. Fallimenti storici che nessuno ha mai ammesso. Perché è così che possono continuare a scatenare guerre a vanvera e far felice la bulimica lobby bellicista. Oggi siamo ad un altro classico, l’uomo nero che ci minaccia. Da Baghdad per arrivare a Mosca passando per Tripoli. Nemici decisi a tavolino, paura inculcata alle masse e via con l’industria della morte per difendere la nostra civiltà superiore. Con l’unica novità di rischiare una guerra mondiale e pure atomica. Oggi con la Russia, domani con la Cina. Ripetendo gli stessi drammatici errori senza mai imparare nulla. Invece di comprendere una volta per tutte che l’umanità progredisce quando si unisce e che la cooperazione conviene a tutti, invece di capire che la pace è una condizione imprescindibile per il proprio benessere personale come per quello dell’umanità, invece di vedere la convivenza pacifica globale come traguardo ultimo senza reali alternative, invece di investire in istituzioni internazionali per gestire democraticamente le controversie ed un mondo sempre più integrato, invece di concentrarsi nel garantire una migliore qualità della vita a tutti gli abitanti del pianeta nessuno escluso, le caste europee scelgono ancora la follia autodistruttiva della guerra. Davvero deprimente. Lo chiamano realismo ma è bellicismo. È la scelta della violenza a fini politici. Quella violenza condannata per strada ed ovunque ma tollerata e perfino esaltata quando la perpetuano le nazioni. L’unica speranza è che i giovani continuino a ignorare le caste e ascoltino piuttosto i nostri avi che hanno vissuto e quindi capito cosa sia davvero la guerra e l’hanno ripudiata. L’unica speranza è che la società civile si riprenda le redini democratiche e con esse la strada della pace intrapresa nel dopoguerra. Lo chiamano idealismo ma è realistico buonsenso.
Tommaso Merlo
venerdì, marzo 28, 2025
giovedì, marzo 27, 2025
Prof. Orsini
Quali fonti?
I peggiori parlamentari italiani non vogliono riconoscere che le loro politiche basate sullo scontro all'ultimo sangue con la Russia hanno causato la distruzione e lo smembramento dell'Ucraina. Avevano scommesso tutto sulla sconfitta di Putin che, invece, ha sottomesso non soltanto l'Ucraina, ma pure la Nato e l'Europa al gran completo. Trump è ai suoi piedi. Questa è la ragione per cui i peggiori parlamentari d'Italia urlano, insultano e diffamano a tutto spiano quando parlano nei talk show. I peggiori parlamentari italiani, simili ai bambini che non accettano di avere perso, usano la demagogia più becera del tipo: "Tu offendi il popolo ucraino!"; "il popolo ucraino è un popolo glorioso!"; "tu sei pagato da Putin!". Si tratta per lo più di politici falliti al di sotto della soglia per entrare in Parlamento che cercano di raccattare qualche voto assumendo pose da bulli ti spa [...] la faccia, vuoi vedere? Il livello intellettuale è questo.
L'Ucraina ha perso tutto. L'Ucraina non entrerà nella Nato, perderà le sue regioni più ricche e strategiche, non avrà garanzie di sicurezza e sarà pure soggetta alla sferza neocoloniale degli Stati Uniti e alla clava neopadronale della Russia. Non proprio un bel finale. Meglio urlare.
Io l'avevo detto che sarebbe finita male-male, ma non sono stato creduto. Il 31 marzo dalle 19 alle 20 terrò la consueta diretta del mese con gli abbonati a "sicurezza internazionale" punto com.
mercoledì, marzo 26, 2025
lunedì, marzo 24, 2025
Tommaso Merlo
La guerra, le caste ed i giovani
In pochi danno ancora retta a politicanti e giornalisti, di buon auspicio per la terza guerra mondiale che stanno apparecchiando. Difficile credere che i giovani accetteranno di morire al fronte mentre caste screditate si godono lo spettacolo dai loro attici. Politicanti, giornalisti ma anche tecnocrati ed intellettuali organici al sistema che spingono inconsciamente per un autodistruttivo ritorno a rigurgiti bellici da secolo scorso. Caste con potere e palchi da cui starnazzare ma che hanno perso la cosa più importante, la credibilità. Ormai gran parte dei cittadini o pensano agli affari propri oppure si informano e si formano in modo alternativo grazie alle nuove tecnologie e anche pescando direttamente all’estero per aggirare la manipolazione casalinga e ampliare le vedute. Davvero di buon auspicio. Se le caste continentali riusciranno a scatenare la guerra, avranno bisogno di carne da macello e pure in grande quantità. Inizieranno a chiamare i giovani alle armi e molti risponderanno col dito medio scappando nei boschi o in qualche paese esotico. E come dargli torto. Non c’è ragione al mondo per ammazzare e venire ammazzati ed oggi meno che mai. Davvero assurdo sacrificare la propria vita per combattere nemici che esistono solo nella testa dei guerrafondai e ancora meno in un’era di vuoto politico agghiacciante. E davvero assurdo sacrificare la propria vita per difendere un sistema ipocrita e malconcio che a malapena ti garantisce un lavoraccio precario e pagato da cani, servizi pubblici sempre più fatiscenti a furia di comprare missili e ti costringe sotto una cappa anche culturale asfissiante. Con il conformismo come ascensore sociale, una società ridotta a mercato dell’usato e un dilagante lobbismo travestito da democrazia liberale. Roba da diserzione di massa con genitori e nonni che nascono figli e nipoti in soffitta e buttano i televisori propagandistici giù dalla finestra. Altro che farsi impaurire da nemici immaginari. La guerra è pura follia egoistica ieri come oggi, poveri cristi che ne ammazzano altri per i deliri di qualche reggente. Ma un tempo perlomeno la guerra aveva dei pretesti ideologici o espansionistici schietti e sostanziosi con regimi e capoccia seguiti fedelmente da milioni di persone, sempre spazzatura ma non come oggi che siamo alla guerra a vanvera fatta giusto per svuotare i magazzini di armi e produrre le nuove collezioni. Con guerre scatenate in nome di valori che calpestiamo noi occidentali per primi oppure fake news fatte circolare ad arte o panzane come l’esportazione di democrazia e diritti umani coi kalashnikov in pugno. Tragici disastri di cui nessuno ha mai risposto. Fallimenti storici che nessuno ha mai ammesso. Perché è così che possono continuare a scatenare guerre a vanvera e far felice la bulimica lobby bellicista. Oggi siamo ad un altro classico, l’uomo nero che ci minaccia. Da Baghdad per arrivare a Mosca passando per Tripoli. Nemici decisi a tavolino, paura inculcata alle masse e via con l’industria della morte per difendere la nostra civiltà superiore. Con l’unica novità di rischiare una guerra mondiale e pure atomica. Oggi con la Russia, domani con la Cina. Ripetendo gli stessi drammatici errori senza mai imparare nulla. Invece di comprendere una volta per tutte che l’umanità progredisce quando si unisce e che la cooperazione conviene a tutti, invece di capire che la pace è una condizione imprescindibile per il proprio benessere personale come per quello dell’umanità, invece di vedere la convivenza pacifica globale come traguardo ultimo senza reali alternative, invece di investire in istituzioni internazionali per gestire democraticamente le controversie ed un mondo sempre più integrato, invece di concentrarsi nel garantire una migliore qualità della vita a tutti gli abitanti del pianeta nessuno escluso, le caste europee scelgono ancora la follia autodistruttiva della guerra. Davvero deprimente. Lo chiamano realismo ma è bellicismo. È la scelta della violenza a fini politici. Quella violenza condannata per strada ed ovunque ma tollerata e perfino esaltata quando la perpetuano le nazioni. L’unica speranza è che i giovani continuino a ignorare le caste e ascoltino piuttosto i nostri avi che hanno vissuto e quindi capito cosa sia davvero la guerra e l’hanno ripudiata. L’unica speranza è che la società civile si riprenda le redini democratiche e con esse la strada della pace intrapresa nel dopoguerra. Lo chiamano idealismo ma è realistico buonsenso.
Tommaso Merlo
domenica, marzo 23, 2025
sabato, marzo 22, 2025
Bradisismo
PER DOMANI PER LE 17 LA TRASMISSIONE SU RAI UNO "SABATO POMERIGGIO" VUOLE FARE DIRETTA CON PERSONE SGOMBERATE.
C'È QUALCUNO CHE VUOLE FARLA?
MI POTETE INDICARE SOTTO QUALE PALAZZO CHE HA SUBITO MOLTI DANNI POSSO PORTARLI? GRAZIE.
Ps non ve ne uscite per piacere con la storia dello sciacallaggio. I giornalisti fanno il loro lavoro e a noi servono da megafono per denunciare come stiamo vivendo e delle nostre difficoltà.
Se la gente non sa, passiamo per abusivi in cerca di soldi per campare sulle spalle dello Stato e quindi loro. Dobbiamo sensibilizzare l'opinione pubblica e denunciare.
E i politici davanti a queste denunce non possono restare fermi. Noi siamo i voti che li portano a stare su quegli scranni.
venerdì, marzo 21, 2025
giovedì, marzo 20, 2025
Elio Lannutti
Il sindaco chitarrista di Roma, capitale di buche, incuria, monnezza e degrado, che strimpella giulivo sulle rovine da lui stesso provocate, dopo aver finanziato la piazza che ripudia la pace, convocata da un pennivendolo, il cui editore ha molteplici interessi coi mercanti di morte, non prova alcuna vergogna di fronte alle immagini del genocidio di Israele su Gaza, confermate ancora una volta dall’indagine dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR) ?
Vergognatevi servi !
Un'indagine dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR) ha accertato violenze sessuali, riproduttive e di genere sistematiche commesse dalle autorità israeliane contro i palestinesi dall'ottobre 2023.
Il rapporto, sottotitolato "Più di quanto un essere umano possa sopportare", documenta numerose violazioni che vengono deliberatamente utilizzate come tattica di guerra e di controllo sulla popolazione palestinese.
I punti salienti del rapporto:
La violenza sessuale e di genere come strategia di guerra:
Le forze di sicurezza israeliane utilizzano la nudità pubblica forzata, le molestie sessuali, le minacce di stupro e la violenza sessuale come procedure operative standard di routine contro i palestinesi;
Secondo le prove, gli stupri e la violenza genitale sono stati commessi dietro ordine diretto o con tacito incoraggiamento da parte di autorità superiori;
I coloni israeliani in Cisgiordania hanno fatto ricorso alla violenza sessuale per terrorizzare e sfollare le comunità palestinesi, agendo in apparente impunità;
La violenza sessuale viene utilizzata deliberatamente come arma di guerra piuttosto che come atto di aggressione casuale, con numerose testimonianze di sopravvissuti che descrivono dettagliatamente sia i traumi fisici che quelli psicologici.
Distruzione dell'assistenza sanitaria riproduttiva e intento genocida durante la guerra:
Le forze israeliane hanno sistematicamente attaccato e distrutto strutture sanitarie e di salute sessuale e riproduttiva nella Striscia di Gaza, compresi reparti di maternità e cliniche per la fertilità;
Hanno deliberatamente distrutto il Centro principale per la fertilità di Gaza e imposto un blocco, impedendo l'accesso ai farmaci per garantire una gravidanza sicura e la cura dei neonati;
Nel dicembre 2023, le IDF hanno intenzionalmente distrutto il centro di fecondazione in vitro di Al-Basma insieme al tutto materiale riproduttivo per il concepimento, compresi 4.000 embrioni. Questa azione è stata “una misura volta a prevenire le nascite tra i palestinesi di Gaza”, un atto che rientra nella definizione del crimine di genocidio;
Le IDF distruggono sistematicamente ospedali e reparti maternità, con conseguenti effetti negativi sulla salute delle donne e sulle prospettive di fertilità dei palestinesi;
I danni diffusi alle donne incinte e in allattamento sono stati "senza precedenti" e hanno causato gravi complicazioni per la salute, tra cui la morte;
Il blocco e la negazione di forniture mediche essenziali hanno provocato alti tassi di mortalità materna e infantile che potrebbero equivalere allo sterminio secondo il diritto internazionale;
Questi atti soddisfano i criteri di genocidio stabiliti dallo Statuto di Roma e dalla Convenzione sul genocidio perché creano deliberatamente le condizioni per la distruzione fisica di una popolazione e impongono misure di controllo delle nascite.
Attacchi di massa contro i civili e violenza mirata contro donne e ragazze:
È stato registrato un uso diffuso di esplosivi e bombardamenti di aree residenziali, che hanno portato a un aumento significativo delle vittime civili, in particolare tra donne e ragazze;
Le donne, le ragazze e le partorienti sono state deliberatamente prese di mira, e il rapporto classifica tali atti come crimini contro l'umanità e crimini di guerra.
L'indagine dell'OHCHR:
corrobora queste conclusioni attraverso testimonianze dettagliate e casi di studio,evidenziando che non si tratta di incidenti isolati, ma di parte di una strategia più ampia volta a minare l'autonomia e la dignità delle comunità palestinesi.
critica la comunità internazionale per non aver risposto in modo adeguato a questi abusi sistemici. chiede un'urgente assunzione di responsabilità a livello internazionale,misure legali esaustive per proteggere le vittime e riforme significative per porre fine a queste violazioni dei diritti umani
mercoledì, marzo 19, 2025
martedì, marzo 18, 2025
Prof. ORSINI
In questo video Formigli mi chiede: "Professor Orsini, lei sente di avere indovinato tutte le previsioni sulla guerra in Ucraina?".
Certo, il cento per cento delle mie previsioni di scenario si è verificato.
Il fatto che tutte le mie previsioni si siano verificate può essere riscontrato attraverso l'osservazione della realtà giacché le mie previsioni in televisione nei primi giorni di guerra furono le seguenti:
1) "Per ogni proiettile della Nato che l'Ucraina lancerà contro la Russia, la Russia lancerà dieci proiettili contro l'Ucraina" (e così è stato).
2) "La guerra finirà con la sconfitta e lo smembramento dell'Ucraina che perderà i suoi territori più ricchi e strategici" (e così è stato).
3) "Per ogni passo avanti, l'Ucraina farà due passi indietro" (e così è stato).
4) "L'Ucraina non entrerà nella Nato" (e così è stato).
5) "La guerra si sirianizzerà e durerà a lungo" (e così è stato).
6) "La Russia non rimarà isolata a livello internazionale: godrà dell'appoggio della Cina" (e così è stato).
7) "Se l'Ucraina continuerà a bombardare Belgorod dall'Oblast di Kharkiv, Putin invaderà Kharkiv per creare una zona cuscinetto" (e così è stato).
8 "La rivolta di Prigozhin rafforzerà Putin anziché indebolirlo" (e così è stato).
9) "La guerra in Ucraina aumenterà i consensi popolari per Putin anziché ridurli" (e così è stato).
10) "Alla fine gli Stati Uniti abbandoneranno l'Ucraina e l'Europa si ritroverà in ginocchio".
lunedì, marzo 17, 2025
domenica, marzo 16, 2025
Tommaso Merlo
Il vuoto europeo
Questa Europa non solo è corresponsabile della carneficina ucraina ma anche del genocidio a Gaza. Invece di schierarsi con le vittime sotto le bombe, si è schierata coi carnefici e con le lobby sioniste che aleggiano dietro le quinte del potere in tutto il continente. L’Europa ha fornito cocciutamente copertura politica e addirittura supporto a quel criminale di guerra di Netanyahu e questo anche dopo che le istituzioni internazionali hanno certificato lo sterminio. Invece di ascoltare lo sdegno delle piazze esploso in tutto il continente, l’Europa se ne è lavata le mani dopo aver stretto quelle sporche di sangue. Uno spettacolo disgustoso. Se in Ucraina l’Europa ha perso la faccia, a Gaza ha perso il cuore. Scenari diversi, stesso tragico epilogo. Una epocale umiliazione. In Ucraina l’Europa ha investito immense risorse pubbliche in una linea oltranzista fatta di guerra per procura e rifiuto di ogni diplomazia. E dopo aver clamorosamente perso, oggi non ha nemmeno un posto nelle trattative perché giustamente disprezzata sia da Washington che da Mosca. Ma invece di nascondersi dalla vergogna, chiedere scusa e cambiare drasticamente rotta, insiste e rilancia con riarmo e rigurgiti bellici da secolo scorso. Un Europa deficiente ma anche arrogante. Se stessi prima di tutto. La propria carriera, la propria cricca partitica o nazionale. Prima anche di stermini e dignità. Anche in Medioriente l’Europa è la principale responsabile del disastro fin dai tempi della spartizione coloniale e dell’avvallo dello sciagurato progetto israeliano. E dopo decenni di sangue e macerie, e dopo decenni di chiacchiere politiche a vanvera, l’Europa è ridotta a nascondersi dietro a giri di parole e tetri silenzi. Solidali verso gli ucraini, indifferenti verso i palestinesi. Da una parta invasione, dall’altra legittima difesa. Da parte un criminale di guerra, dall’altra un alleato di uno stato democratico. Da una parte il cessate il fuoco, dall’altra taniche di benzina. A Putin sono anni che invece di ascoltarlo gli mettono in bocca quello che fa comodo alla lobby della guerra. Mentre con Netanyahu negano anche l’evidenza delle sue azioni mettendosi in bocca quello che fa comodo alla lobby sionista e quindi alla propria carriera. Un Europa senza cuore, senza palle e senza dignità. L’unica consolazione è che l’Europa politica non è mai nata. Quella di oggi è unione commerciale e burocratica. E questo per il semplice fatto che i paesi europei non hanno ceduto il loro potere politico, non hanno costruito una casa comune ma un club tenuto insieme dalla convenienza. Vanno tutti a Bruxelles a piagnucolare per qualche pezzettino di torta ma tornati in patria ognuno va per i fatti suoi a meno che non abbia un tornaconto. Se stessi prima di tutto fino a farci giungere a questo guado pericoloso. Il vuoto politico lasciato a Bruxelles è stato riempito da lobby di ogni genere e specie che usano i tecnocrati per i loro interessi. Una situazione aggravata da classi dirigenti nazionali sempre più imbarazzanti che non sono in grado di portare avanti il progetto della Repubblica Federale Europa e molti di loro nemmeno la vogliono. Perché sono anche culturalmente solo locali, perché non all’altezza del compito storico, ma anche perché non gli conviene. Per loro vorrebbe dire perdere potere e quindi poltrone e se stessi prima di tutto sempre. Prima anche del futuro dei popoli che rappresentano. Perché che piaccia o meno siamo già in un’era continentale e solo uniti possiamo farcela. Sono decenni che l’Europa è impantanata e negli ultimi tre anni è emerso un mostro guerrafondaio ed ipocrita che ha dato il peggio di sé dall’Ucraina fino a Gaza. Pericoloso vuoto politico colmato malamente da tecnocrati e lobby senza volto. Inutile illudersi che le imbarazzanti classi dirigenti che ci ritroviamo possano compiere l’impresa continentale, solo i popoli europei possono riuscirci esprimendo una nuova politica all’altezza. Lo faranno quando vinceranno futili paure ed egoismi e capiranno di non avere alternative. Lo faranno quando si sentiranno davvero europei.
Tommaso Merlo
sabato, marzo 15, 2025
venerdì, marzo 14, 2025
Bradisismo
Il Sindaco di Monte di Procida, Salvatore Scotto di Santolo, ha voluto rassicurare la propria cittadinanza riguardo all’incontro avvenuto tra i Sindaci Flegrei e il ministro Piantedosi in cui si è discusso dell’emergenza bradisismica. Queste le sue parole: “Oggi, insieme agli altri Sindaci Flegrei, ho avuto l’opportunità di incontrare il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. In questo incontro, abbiamo avanzato una richiesta condivisa per ottenere maggiore supporto in termini di risorse umane, strumentali e finanziarie, necessarie per gestire al meglio questa fase di bradisismo che sta interessando il nostro territorio. Nei prossimi giorni formalizzeremo per iscritto queste richieste al Governo.
Voglio rassicurare ancora una volta tutti i cittadini , come amministrazione, siamo costantemente presenti ai tavoli istituzionali e lavoriamo insieme alle autorità competenti per gestire al meglio questa fase delicata. Vi garantisco che ogni decisione presa tiene in considerazione il benessere della nostra comunità. Non siete soli!
Continueremo a fare tutto il possibile per affrontare questo momento difficile con impegno e determinazione”.
Campi flegrei.
Terremoto a Napoli, i Campi Flegrei sembrano un peccato originale: un errore che non si può espirare, radicato nella terra stesa, che nessuno ha scelto
C'erano prima della pizza, prima dei castelli e prima di Pompei, tra la natura più violenta e le esplosioni di meraviglia e vergogna. Terre che ribollivano, e ribollono ancora, con le loro bocche scostumate, non per volontà di nutrirsi, ma di cantare. I Campi Flegrei sembrano un peccato originale: un errore che non si può espiare, radicato nella terra stessa, che nessuno ha scelto. È un peccato senza colpevoli, ma che grida, ineluttabile, sotto i piedi di chi lo abita. Oggi, chi scrive dei Campi Flegrei? Chi ha stabilito che sia impossibile fare qualcosa? Chi ha deciso di dimenticarsene, abbandonandoli al loro destino?
giovedì, marzo 13, 2025
mercoledì, marzo 12, 2025
Bradisismo
Un'altra scuola è caduta vittima della CO2, nella zona dell'ospedale S.Paolo.
Io ora non so quanto questo sia dovuto perché ora la cercano o perché davvero son valori preoccupanti.
Ad es. per la scuola Virgilio mi sono informata e ci sono solo dei finestroni in alto e il sistema di areazione funziona na schifezza.
Quindi questi livelli di CO2 erano da imputare totalmente alla Solfatara?
E poi hanno pensato di rifarlo questo sistema di areazione o la palestra resterà chiusa fino a data da destinarsi? Si devono cercare le soluzioni, non chiudere sempre.
martedì, marzo 11, 2025
lunedì, marzo 10, 2025
Tommaso Merlo
Riarmiamoci di buonsenso
Il vero pericolo proviene da Bruxelles, non da Mosca. I tecnocrati continentali delirano, non gli basta la mazzata ucraina e vogliono buttar via centinaia di miliardi per il riarmo. Invece di investire nella pace e nella stabilità, vogliono indebitare le future generazioni per produrre missili e bombe. Le lobby della guerra hanno finito le scorte di champagne mentre i padri fondatori dell’Europa sono esausti a furia di rivoltarsi nella tomba. Vorrebbero pace oggi come allora. Una pace che si ottiene dialogando, non armandosi fino ai denti. Una lezione che l’Europa incarna ma che sembra in procinto di calpestare. A Bruxelles persistono isterismi bellici da secolo scorso e la loro ragione è grottesca, arginare la minaccia russa. Come se Putin ed i suoi amichetti oligarchici che fino a ieri frequentavano le coste mediterranee per godersi il sole tra ville e yatch di lusso, si volessero prendere la briga di perdere milioni di uomini ed immense risorse per invaderci. Per marciare su Roma e governare quei chiacchieroni voltagabbana degli italiani, per arrivare a Parigi e domare quegli arroganti mangia rane dei francesi oppure per piegare quei simpaticoni dei crucchi facendo il bis a Berlino. Senza parlare di quegli ipocriti degli inglesi che ci hanno sbattuto la porta in faccia e adesso che se la fanno sotto ricompaiono. Quella dell’invasione russa è una immensa panzana. Per loro sarebbe solo una enorme grana e senza nessun beneficio, siamo litigiose gerontocrazie e ormai ci rimangono miniere solo di scempiaggini. Quello che pensano i russi dell’Europa, lo dimostrano i fatti prima che scoppiasse il delirio ucraino. Sia noi che loro stavamo investendo in una crescente cooperazione sia economica che sociale, una cooperazione basata sul reciproco interesse. Ed è questa l’unica garanzia per la pace. Il dialogo, non il riarmo. A Putin gli mettono in bocca di tutto, ma nessuno a Mosca ha mai detto di voler invadere il vecchio continente. Putin ha invece sempre detto che la causa della guerra in Ucraina è la sua entrata della Nato e che non vuole basi tra i piedi. Ma questo non conviene alla propaganda bellica e allora muti. Ma anche se Putin o il prossimo zar impazzisse e si mettesse in testa davvero di raggiungere Lisbona a farsi un cicchetto di porto, qualcuno della sua corte gli farebbe presente che in tre anni di guerra per procura non sono arrivati nemmeno a Kiev e che gli europei sono cinque volte i russi e non gli mancano certo soldi e capacità. E se non bastasse, quando alla Casa Bianca arriverà qualcuno sano di mente non esiterà un secondo ad inviare frotte di marines. Certo, la Russia ha una notevole collezione di bombe atomiche ma a fini di deterrenza, una guerra nucleare sarebbe autodistruzione allo stato puro per tutti e nessuno ce l’ha sul menù. La verità è che ad aver perseguito una politica espansionistica provocatoria non è la Russia, ma la Nato. Una politica a matrice americana che dura da decenni e la disfatta ucraina ne suggella il suo fallimento storico. Ma invece di ammettere la sconfitta strategica e cambiare rotta, politicanti e tecnocrati rilanciano. Con centinaia di miliardi che per i poveri cristi non ci sono mai ma per la guerra saltano sempre fuori. Una vergogna politica ma anche culturale, un triste ritorno a dinamiche da secolo scorso. L’Europa non ha nessun bisogno di armi ma piuttosto di buonsenso. Con la Russia c’erano rapporti di buon vicinato che possono essere facilmente ripristinati nell’interesse di entrambi. La pace si fa investendo nella pace non nella guerra.
Tommaso Merlo
sabato, marzo 08, 2025
Sono tanto brava di Sibilla Aleramo
Son tanto brava lungo il giorno.
Comprendo, accetto, non piango.
Quasi imparo ad aver orgoglio
quasi fossi un uomo.
Ma, al primo brivido di viola in cielo
ogni diurno sostegno dispare.
Tu mi sospiri lontano:
"Sera, sera dolce e mia!"
Sembrami d'aver fra le dita la
stanchezza di tutta la terra.
Non son più che sguardo,
sguardo sperduto, e vene.
venerdì, marzo 07, 2025
Elio Lannutti
Sveglia Italia.La Germania vorrebbe varare un piano statale da 500 miliardi per difesa,spinge per difesa a 27 e non unitaria.Ad essa si unisce la Francia parlando di voler dare scudo nucleare europeo.Il tutto con la scusa dell urgenza e che per la difesa comune si do rebbi passare per unanimità ed eurobond.Di fatto tassi bund in salita che danneggiano il debito dei paesi come il ns e provocheranno crisi di PIL e tagli sociali. BISOGNA PUNTARE INVECE SU EUROBOND E DIFESA COMUNE UN UNICO ESERCITO E NON 27 NON COORDINATI.
giovedì, marzo 06, 2025
mercoledì, marzo 05, 2025
Prof. ORSINI
Molti mi chiedono dispiaciutissimi per quale motivo io abbia smesso di attaccare Guido Crosetto. Anche a me quegli attacchi mancano perché mi divertivano moltissimo. Ma non attacco mai nessun politico senza una ragione precisa. Le ragioni per cui ho cessato gli attacchi contro Crosetto, con mio grandissimo dispiacere, sono tre. La prima è che, il 6 agosto 2024, quando gli ucraini hanno invaso Kursk, Crosetto ha capito - forse per la prima volta - che la guerra era irrimediabilmente persa, e ha iniziato a moderarsi negando a Zelensky l’autorizzazione a colpire il territorio russo con gli Storm Shadow dell’Italia. Poi Crosetto ha fatto una serie di mosse avvedute per evitare che l’Italia finisse con entrambi i piedi nella fossa. Crosetto, dopo il no agli Storm Shadow, si è scontrato sul Corriere della Sera persino con un Paoli Mieli completamente fuori di senno che proponeva di lanciare contro il territorio russo anche lavatrici e gabinetti tipo capodanno a Napoli old style tutto in strada giù dalla finestra. La seconda ragione è che, tecnicamente, l’invio delle armi a Netanyahu a sterminio in corso dipende, in ultima istanza, da quel crim [...] politico del nostro ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e da quella crim [...] politica della nostra presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, non da Crosetto. La terza ragione è che, se valutiamo Crosetto in modo emotivamente distaccato, è certamente il ministro del governo Meloni più aperto al dialogo e alle critiche. È una persona che ha il coraggio di confrontarsi anche con un pubblico inferocito ai festival, dove il festival lo fanno a lui. Ho criticato Crosetto a fine dicembre 2024, quando si è recato in Israele per stringere le mani sporche di san [...] del suo omologo, Katz. Più in generale, gli attacchi motivati contro un ministro sono il frutto dell’uso critico del sapere, mentre gli attacchi immotivati sono il frutto dell’odio politico. Non è che io debba attaccare Crosetto come gli israeliani attaccano i palestinesi.
Post soggetto a censura. Testo integrale su X.
martedì, marzo 04, 2025
lunedì, marzo 03, 2025
domenica, marzo 02, 2025
Cosa e niente.
È sempre cos’e nient.
Tutte le situazioni così l’abbiamo risolte: è cosa ’e niente, è cosa ’e niente.
Ci manca la serenità: cosa ’e niente.
Aumenta la tari: cosa ê niente.
Aumenta l'IRPEF comunale: cosa ě niente.
Aumenta o gas e a luce: cosa ê niente.
Se mor ncopp e strisce pedonali: cosa ê niente.
Se mor sul lavoro: cosa ê niente.
Continua il bradisismo: cosa ê niente.
Manca il lavoro: cosa ê niente.
A furia ‘e ddicere “è cosa ‘e niente” siamo diventati cos’e nient io e te.
Senza soldi nun se canten messe.
Ma se onestamente non si può vivere, dimmi, dimmi “vabbuò è cos’e nient.
Non ti arrabbiare è cosa e niente.
E se ti separi da tua moglie é cosa e niente.
È niente. È sempre cosa ’e niente.