domenica, marzo 16, 2025

Tommaso Merlo

 Il vuoto europeo


Questa Europa non solo è corresponsabile della carneficina ucraina ma anche del genocidio a Gaza. Invece di schierarsi con le vittime sotto le bombe, si è schierata coi carnefici e con le lobby sioniste che aleggiano dietro le quinte del potere in tutto il continente. L’Europa ha fornito cocciutamente copertura politica e addirittura supporto a quel criminale di guerra di Netanyahu e questo anche dopo che le istituzioni internazionali hanno certificato lo sterminio. Invece di ascoltare lo sdegno delle piazze esploso in tutto il continente, l’Europa se ne è lavata le mani dopo aver stretto quelle sporche di sangue. Uno spettacolo disgustoso. Se in Ucraina l’Europa ha perso la faccia, a Gaza ha perso il cuore. Scenari diversi, stesso tragico epilogo. Una epocale umiliazione. In Ucraina l’Europa ha investito immense risorse pubbliche in una linea oltranzista fatta di guerra per procura e rifiuto di ogni diplomazia. E dopo aver clamorosamente perso, oggi non ha nemmeno un posto nelle trattative perché giustamente disprezzata sia da Washington che da Mosca. Ma invece di nascondersi dalla vergogna, chiedere scusa e cambiare drasticamente rotta, insiste e rilancia con riarmo e rigurgiti bellici da secolo scorso. Un Europa deficiente ma anche arrogante. Se stessi prima di tutto. La propria carriera, la propria cricca partitica o nazionale. Prima anche di stermini e dignità. Anche in Medioriente l’Europa è la principale responsabile del disastro fin dai tempi della spartizione coloniale e dell’avvallo dello sciagurato progetto israeliano. E dopo decenni di sangue e macerie, e dopo decenni di chiacchiere politiche a vanvera, l’Europa è ridotta a nascondersi dietro a giri di parole e tetri silenzi. Solidali verso gli ucraini, indifferenti verso i palestinesi. Da una parta invasione, dall’altra legittima difesa. Da parte un criminale di guerra, dall’altra un alleato di uno stato democratico. Da una parte il cessate il fuoco, dall’altra taniche di benzina. A Putin sono anni che invece di ascoltarlo gli mettono in bocca quello che fa comodo alla lobby della guerra. Mentre con Netanyahu negano anche l’evidenza delle sue azioni mettendosi in bocca quello che fa comodo alla lobby sionista e quindi alla propria carriera. Un Europa senza cuore, senza palle e senza dignità. L’unica consolazione è che l’Europa politica non è mai nata. Quella di oggi è unione commerciale e burocratica. E questo per il semplice fatto che i paesi europei non hanno ceduto il loro potere politico, non hanno costruito una casa comune ma un club tenuto insieme dalla convenienza. Vanno tutti a Bruxelles a piagnucolare per qualche pezzettino di torta ma tornati in patria ognuno va per i fatti suoi a meno che non abbia un tornaconto. Se stessi prima di tutto fino a farci giungere a questo guado pericoloso. Il vuoto politico lasciato a Bruxelles è stato riempito da lobby di ogni genere e specie che usano i tecnocrati per i loro interessi. Una situazione aggravata da classi dirigenti nazionali sempre più imbarazzanti che non sono in grado di portare avanti il progetto della Repubblica Federale Europa e molti di loro nemmeno la vogliono. Perché sono anche culturalmente solo locali, perché non all’altezza del compito storico, ma anche perché non gli conviene. Per loro vorrebbe dire perdere potere e quindi poltrone e se stessi prima di tutto sempre. Prima anche del futuro dei popoli che rappresentano. Perché che piaccia o meno siamo già in un’era continentale e solo uniti possiamo farcela. Sono decenni che l’Europa è impantanata e negli ultimi tre anni è emerso un mostro guerrafondaio ed ipocrita che ha dato il peggio di sé dall’Ucraina fino a Gaza. Pericoloso vuoto politico colmato malamente da tecnocrati e lobby senza volto. Inutile illudersi che le imbarazzanti classi dirigenti che ci ritroviamo possano compiere l’impresa continentale, solo i popoli europei possono riuscirci esprimendo una nuova politica all’altezza. Lo faranno quando vinceranno futili paure ed egoismi e capiranno di non avere alternative. Lo faranno quando si sentiranno davvero europei.

Tommaso Merlo

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