domenica, giugno 12, 2022

Enrica Sabatini

 Vedete queste due cartine dell'italia?

Sono la fotografia di un passaggio storico.
Quella a sinistra racconta come nel 2017 centinaia e centinaia di gruppi di cittadini si auto-organizzarono attraverso Rousseau per diventare protagonisti attivi nella propria città. Quella a destra, invece, dimostra come l’accentramento di potere nella mani di una cerchia ristretta di persone nelle stanze romane sia la morte della partecipazione.
Nel 2017 Rousseau supportó 224 candidati sindaco (e le migliaia di candidati consiglieri nelle liste) in altrettante città. Il MoVimento era granitico: solo contro tutti. L’obiettivo era scardinare il sistema e attraverso programmi partecipati con la cittadinanza si era l’alternativa a tutti. La coerenza, l’unicità e la disintermediazione era i punti di forza che consentivano al MoVimento di essere un’onda potente e fragorosa.
Oggi - in piena e convinta gestione contiana - da 224 sono diventati solo 10 i candidati sindaco del MoVimento. Una diminuzione del 95,5%. Un numero di persone sufficienti a malapena per una partita di calcetto ha deciso di metterci la faccia.
Il resto delle liste nella cartina? O come vassalli del PD (40 liste su 67) oppure invischiati in mega coalizioni arrivando addirittura ad allearsi con la democrazia cristiana. A sconcertare è sicuramente la Sicilia. Una volta roccaforte dei meetup, oggi con 5 liste il neo corso non riesce neanche a presentare una lista per provincia e nessun candidato sindaco in tutta la Regione è del MoVimento.
La verità è che i cittadini sono disposti a spendere il proprio volto e la propria credibilità in progetti politici coerenti ed unici. E nessuno è disposto a farlo per essere usato da un partito verticistico, incoerente e che ha tradito principi e valori.
Le persone non si fanno prendere in giro.
Che siano candidati o elettori.
E domani sarà chiaro anche questo.

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