venerdì, ottobre 28, 2022

Giovanni Reina

 Siamo sempre in attesa di conoscere la realtà.

"UN ALIENO AL SENATO...
Lo hanno ascoltato in un silenzio surreale, tutti, anche dai banchi del Governo, quasi impietriti.
Tutto, meno che un caso. Perchè l'intervento al Senato del procuratore Roberto Scarpinato non apparteneva a questa politica, era di un altro pianeta, e le sue parole, pesanti come pietre, si sono abbattute su lorsignori, dalla premier a molti ministri ed esponenti della loro parte, che il giudice Scarpinato ha definito "fascista" spiegando con calma il perchè.
Dalle responsabilità neofasciste nelle stragi, ai depistaggi della strategia della tensione fino alla condanna per concorso esterno di Marcello Dell’Utri. Scarpinato ha ripercorso i tanti atti di “depistaggio delle stragi neofasciste” durante la strategia della tensione, a partire da quella di piazza Fontana, e ha riicordato a Giorgia Meloni le sue posizioni contro il reato di tortura dopo i fatti del G8 di Genova e della Diaz.
“Non bastano né le prese di distanze dal fascismo – ha tuonato Scarpinato – né la neo condiscendenza del presidente La Russa nel dichiarare chiusi i ponti con il passato per instaurare una nuova fase di riconciliazione nazionale“. Questa “sarà possibile solo quando ci sarà verità sulle stragi del neofascismo e verranno esclusi dal vostro Pantheon taluni personaggi. Resta viva la preoccupazione sul vostro voler mettere mano alla Costituzione” con la riforma del “presidenzialismo che potrebbe rivelarsi una ritorsione autoritaria” che porterà “all’uomo solo al comando".
"“Quanto alla sua dichiarata intenzione di mantenere una linea di fermezza nella lotta contro la mafia – ha continuato l’ex pg di Palermo – mi auguro che valga anche contro la mafia dei colletti bianchi, che va a braccetto con la corruzione. La mia perplessità si regge sul fatto che la vostra maggioranza si regge anche su una forza politica il cui leader ha mantenuto rapporti pluriennali coi mafiosi e che ha tra i suoi soci fondatori Marcello Dell’Ut..”. A quel punto, il microfono si è spento prima che l’ex magistrato potesse pronunciare il cognome di Dell’Utri, condannato in via definitiva per concorso esterno. Poi, su disposizione del presidente, si è riacceso: "Vede, presidente – ha concluso Scarpinato – noi siamo le nostre scelte, le scelte che compiamo, e lei da tempo ha scelto da che parte stare, non dalla parte degli ultimi“.
Roberto Scarpinato, Gigante" .
Maestro Salvatore Morra
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