domenica, luglio 16, 2023

Prof. Orsini

 Quanto a Jorit, lo street artist napoletano famoso nel mondo, lasciatemi dire alcune cose con riferimento alle polemiche per il suo disegno a Mariupol. Premesso che ho un pregiudizio positivo verso tutto ciò che proviene da Napoli a causa dell’amore profondissimo che nutro per la mia città, credo che ci sia un fraintendimento. Le nuove generazioni, complice il tramonto delle ideologie tradizionali e molto altro, avvertono un bisogno di verità che generalmente è più grande di quello che avvertono molti adulti cresciuti negli anni della guerra fredda. Moltissimi ragazzi non sono affatto putiniani, ma si adirano quando sentono dire che il governo di Kiev e la Nato sono due angioletti che non hanno mai fatto del male a nessuno e che hanno sempre rispettato il diritto internazionale. Quei ragazzi non sono putiniani; sono ragazzi che odiano vivere nella menzogna e nell’inganno. Le persone molto ideologizzate, come i direttori di certi quotidiani, non hanno problemi a convivere nella menzogna e nell'inganno perché la menzogna e l’inganno erano "fatti sociali normali" negli anni della guerra fredda e sono parte integrante della loro cultura e della loro personalità. Moltissimi giovani sarebbero arrabbiati con i media dominanti anche se al posto della Russia ci fosse il Madagascar a proteggere il Donbass dai missili di Kiev e impedire alla Nato di piazzare basi e cannoni in quel luogo. È la menzogna che dà fastidio ai giovani. Non fanno il tifo per Putin, ma per un’informazione che non li umili trattandoli da cretini. Bombardare il cervello dei giovani dicendo loro che il blocco occidentale non ha nessuna colpa in questa guerra è operare secondo le stesse logiche della Corea del Nord. Questa narrazione va bene per chi è molto ideologizzato; i ragazzi non lo accettano. Tutto qui. Ecco perché Jorit ha scritto: “Ci hanno mentito anche sul Donbass. Qui non c’è nessuno da liberare, i bambini del Donbass sono stati sotto le bombe per 8 anni e in quel caso nessuno ha mosso un dito”. L’enfasi è sulla menzogna. La frase si apre con un riferimento alla menzogna. Il brano parla di una menzogna ANCHE qui. La frase esprime una forma di ribellione contro la menzogna in generale; contro la menzogna in tutti i luoghi del mondo.

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