mercoledì, luglio 31, 2024

martedì, luglio 30, 2024

Elio Lannutti

 Autostrade: si profila la concreta possibilità che la revoca della concessione, esclusa dai governi Conte e Draghi, che col ministro Giovannini elargì 21,3 mld di euro di regalo ai Benetton, come "sanzione" per il crollo del ponte Morandi e la morte di 43 persone, venga inflitta ad Aspi dal giudice amministrativo, dopo il ricorso di Adusbef al TAR del Lazio ed alla Corte di Giustizia Ue.

Da senatore eletto col M5S, trovai inspiegabile la mancata revoca della concessione del presidente del consiglio Giuseppe Conte ai Benetton per giusta causa, per questo ho contribuito al ricorso al TAR del Lazio dando mandato al prof. Avv. Daniele Granara, che ha difeso in due udienze a Lussemburgo le evidenti ragioni degli utenti ed indirettamente delle 43 vittime della tragedia del Ponte Morandi, non finirò mai di ringraziare! Anche se lungo, vale la pena leggere il documento della Corte di Guustizia Ue, che ha accolto 2 quesiti su 3.


https://curia.europa.eu/juris/document/document.jsf;jsessionid=A68A609ED0A0255165A09725B88470FB?text=&docid=285382&pageIndex=0&doclang=IT&mode=req&dir=&occ=first&part=1&cid=3388810

lunedì, luglio 29, 2024

domenica, luglio 28, 2024

Tommaso Merlo

 L’antisemitismo propagandistico e l’umanità


Chiunque osi criticare la politica israeliana viene additato di antisemitismo. Nella politica o nel giornalismo anche la minima accusa di odio verso gli ebrei può rovinare una carriera. Al punto che durante il genocidio a Gaza si son visti grotteschi equilibrismi con la lingua e con la penna oltre che una faziosità imbarazzante. Se la tragedia palestinese dura da così tanto ed ha raggiunto questi tragici livelli, è anche perché politicanti e giornalisti occidentali non hanno fatto il loro dovere e sovente si sono venduti. Da Roma fino a Washington passando per Bruxelles. Ma andiamo con ordine. Che dopo la tragedia della seconda guerra mondiale la comunità ebraica si sia attivata per evitare il ripetersi di certe tragedie e combattere l’antisemitismo, è logico e comprensibile. Hanno dato vita ad una lobby tra le tante che ha raggiunto livelli impressionanti di potere al punto che tengono al guinzaglio il Congresso americano oltre che svariati governi europei. Potere che deriva dai soldi, da posizioni chiave ma anche da tanta ipocrisia di chi si omologa al pensiero dominante per arrivismo. Il punto è che la lobby pro Israele non ha nulla a che fare con lotta all’antisemitismo. Un conto sono gli ebrei come cultura e comunità, un conto lo sciagurato governo israeliano. La lobby pro Israele che condiziona politica e giornalismo occidentali, è piuttosto un potente mezzo con cui personaggi come Netanyahu ed i suoi complici impongono la loro agenda sionista. Condizionano cioè la politica estera dei paesi occidentali per ottenere supporto, protezione ed impunità. Israele è un progetto sostanzialmente coloniale fuori tempo massimo, vogliono annettere la Palestina cacciando o sottomettendo i nativi. Per riuscirci devono ricorrere da sempre alla violenza e quindi hanno sviluppato nei decenni una propaganda diabolica per ribaltare la realtà e farla franca. Al punto che sono riusciti a spacciarsi come vittime invece che carnefici, con Israele democrazia modello piena di diritti che nega ad altri, nonché un alleato occidentale essenziale che lotta per tutti noi contro l’inciviltà araba. Lo ha ripetuto Netanyahu al Congresso americano tra una standing ovation e l’altra. Davvero pazzesco. E questo mentre ormai perfino l’ONU ha certificato l’occupazione illegale, l’apartheid, le innumerevoli violazioni del diritto internazionale. Da una parta la realtà, dall’altra una delle operazioni propagandistiche più impressionanti della storia e che ci riguarda tutti. Noi occidentali vittime di una manipolazione capillare ad opera di una lobby potentissima che ha sfruttato storia e sensi di colpa oltre che la buona fede di molti, ma anche molti israeliani ed ebrei perbene sparsi per il mondo vittime di un lavaggio del cervello casalingo. Ma siamo all’oggi. Netanyahu ed i suoi complici sembravano aver trovato davvero la formula magica per completare la colonizzazione della Palestina, dopo decenni erano ormai al colpo di grazia se nonché un Netanyahu all’angolo e a fine carriera, ha finito per strafare a seguito del 7 ottobre ed ha fatto crollare tutto. Non ha resistito alla tentazione di sfogare il suo odio viscerale contro i palestinesi e realizzare i suoi sogni sionisti giovanili prima di congedarsi. Un errore fatale. Nei decenni il colonialismo israeliano non ha conosciuto un giorno di sosta ma è stato graduale, il devastante genocidio a Gaza ha cambiato tutto riportando il dramma palestinese al centro della scena mondiale in tutta la sua tragicità e facendo saltare decenni di propaganda e lobbismo sionista. È anche in questa ottica che vanno interpretate le raccapriccianti scene di Washington, un disperato tentativo di riprendere le redini della narrazione. Ma è troppo tardi. Le piazze si riempiono in ogni angolo del globo, molti governi si sono mossi per riconoscere la Palestina e le istituzioni internazionali stanno lavorando per arrivare ad un processo che faccia finalmente giustizia e contribuisca a voltare pagina storica per sempre. La sopravvivenza di Israele dipenderà anche dal contesto regionale, ma di certo la deriva sionista di Netanyahu è ai titoli di coda. E in tutto questo l’odio verso gli ebrei non centra assolutamente nulla. Certo, esiste l’antisemitismo come del resto esiste l’odio verso ogni categoria umana, ma è un odio minoritario, la solita manciata di estremisti che ancora ragiona per gruppi applicando pregiudizi basati su stupide generalizzazioni. Molti israeliani ed ebrei perbene sparsi per il mondo sono vittime di Netanyahu come lo sono i palestinesi e tutti noi. Altro che antisemitismo propagandistico, bisogna avere il coraggio di reagire. Politicanti, presunti giornalisti, persone comuni. È una questione di dignità e di umanità. 

Tommaso Merlo

sabato, luglio 27, 2024

venerdì, luglio 26, 2024

Giulietto Chiesa

 💯🔥È online il canale ufficiale di Giulietto Chiesa gestito dalla famiglia, dove verranno pubblicati nuovi video, inchieste, documenti e scritti esclusivi.

Prossimamente si potranno trovare i libri che sono diventati praticamente introvabili o venduti a cifre folli.


Ecco i link dove ci potete trovare 👇🏻

Giulietto Chiesa Official Tiktok


https://www.tiktok.com/@giulietto.chiesa?_t=8o4OEAJcQ65&_r=1


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Giulietto Chiesa Official Insta


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Giulietto Chiesa Official Telegram


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mercoledì, luglio 24, 2024

Elio Lannutti

 «A 15 anni sono andato via di casa perché mamma e papà non arrivavano a fine mese e discutevano molto per questo. All’epoca vivevo a 40 km da dove mi allenavo, ma la squadra credeva in me e mi aveva preso a vivere nel convitto. Non volevo chiedere soldi ai miei genitori e allora andavo dal benzinaio a Genova Pegli: mi davano 50mila lire a settimana. Quando sono arrivato al Milan la società, compresi i senatori, mi hanno fatto capire lo stile di vita che dovevo avere: arrivare un'ora prima agli allenamenti, andare via un'ora dopo, fare una vita da atleta. Con i primi soldi ho comprato casa ai miei genitori, vivevano in affitto in una casa da 50 metri, ricordo ancora le lacrime di mio padre durante la firma dal notaio. E' il ricordo più bello che ho. Ho imparato a non sperperare i soldi nella vita, non ho mai dimenticato da dove provengo».


Christian Panucci 🌹

martedì, luglio 23, 2024

domenica, luglio 21, 2024

Cartello Maresca

 450.000 EURO per le celebrazioni dei 90 anni di Sophia Loren.

Con tutto il rispetto per la grandissima artista ed icona della napoletanita’, ma forse le risorse dei cittadini campani andrebbero impiegate con maggiore oculatezza.

Allora si comprendono le riserve del Governo sul corretto impiego dei Fondi di Coesione. 

Mentre molte imprese fornitrici attendono parecchi mesi per essere liquidate, i soldi per la cultura escono subito ( De Luca avrà fatto la stessa scuola di Manfredi?)

Vigileremo sulla destinazione di questi soldi che sono sempre dei campani e non “della Regione”.

#catellomaresca

#legalita

#cultura 

#napoli

#campania

sabato, luglio 20, 2024

venerdì, luglio 19, 2024

Ambiente

 In un solo appuntamento di pulizia ambientale abbiamo raccolto ben 18.000 mozziconi di sigaretta. Impressionante, vero?


I mozziconi di sigaretta gettati nell'ambiente rappresentano una delle forme più diffuse e dannose di inquinamento: rilasciano sostanze altamente inquinanti nell’ambiente e possono essere letali per gli animali che li ingeriscono.


Le soluzioni sono semplici: smaltire correttamente i mozziconi e sensibilizzare chi ci sta intorno sui pericoli legati a questa cattiva abitudine.

giovedì, luglio 18, 2024

Italia

 Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha parlato al Consiglio comunale per un'informativa sullo stato di avanzamento delle attività per la bonifica ambientale e la rigenerazione urbana dell'area di rilevante interesse nazionale Bagnoli-Coroglio. Nel suo intervento il primo cittadino ha rivolto innanzitutto un appello all’aula perché si mantenga sempre il rispetto istituzionale nella battaglia politica, che può essere aspra ma non deve mai prescindere dal rispetto delle regole democratiche. 


Sulla situazione di Bagnoli, alla luce dell’accordo siglato lunedì scorso con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ha ricordato che si tratta di un pezzo di città e tutte le decisioni che verranno prese saranno condivise. I problemi di Bagnoli nascono innanzitutto dalla sua grande complessità e realizzare tutto ciò che si farà, significa vincere una sfida che è la più grande a livello europeo. Diversi erano gli aspetti da risolvere, a partire dal contenzioso amministrativo e giudiziario che risaliva ai tempi della dismissione. Come commissariato - ha spiegato Manfredi - si è fatto un accordo tombale tra tutte le parti in causa, liberando il Comune dagli oneri a cui era stato condannato e, ad oggi, tutti i contenziosi sono stati composti. 

Un altro ostacolo importante era la necessità di avere progetti definitivi e cantierabili, con le relative autorizzazioni rilasciate da una commissione nazionale. Con le risorse disponibili, sono state completate tutte le progettazioni e, alcune, sono anche già state autorizzate. Sul piano economico, poi, il sindaco ha chiarito che il costo totale degli interventi si aggira tra 1,5 e 2 miliardi di euro, perché gli investimenti per le infrastrutture da realizzare - elettriche, idrauliche, stradali, il parco urbano, il water front e le spiagge - sono notevoli. 

Le bonifiche e la rimozione della colmata

Per quanto riguarda le bonifiche, i 450 milioni disponibili - ha spiegato Manfredi - sono quasi del tutto sufficienti per realizzare le bonifiche a terra. Manca invece quella a mare, perché è una bonifica molto complessa, con l’obiettivo importante di garantire la balneabilità. A mare l’inquinamento riguarda i sedimenti e non l’acqua e su questo è stato fatto un progetto molto complesso, già sottoposto alla valutazione di impatto ambientale, che prevede la realizzazione di un tratto protetto in cui vengono puliti i sedimenti e realizzate le spiagge. Per la rimozione della colmata si sarebbe dovuta spostare una massa di un milione di metri cubi di materiale, per questo si è ritenuto migliore scegliere la rimozione parziale. 

Un aspetto decisivo è, inoltre, la realizzazione del parco urbano. Ai progettisti è stata data l’indicazione di un parco attrezzato e fruibile dalla cittadinanza per attività diverse. Per il waterfront vi sarà l’arretramento di Città della Scienza e, sui tempi complessivi di realizzazione, Manfredi ha precisato che avere da subito le risorse a disposizione consente di iniziare realmente gli interventi, perché molti dei problemi nati negli anni sono derivati dal fatto che gli interventi venivano realizzati per parti. Entro la fine del 2025 partiranno tutti gli interventi e, se tutto va bene, al massimo nei primi anni del prossimo decennio si dovrebbe concludere tutto.

Sono anche partite le selezioni per consentire l’impiego delle professionalità del territorio: il metodo che sarà seguito è quello di far entrare in attività le opere man mano che saranno realizzate, come è stato fatto con l’auditorium di Porta del Parco e come si intende fare con i parcheggi. 

Questa scommessa va vinta, ha concluso il sindaco di Napoli, anche se è una sfida difficile, ma sempre nella consapevolezza che si tratta di un grande patrimonio che sarà restituito alla città, tutto realizzato in modo assolutamente sostenibile.

Il dibattito in aula

Nel dibattito un aula è intervenuto Antonio Bassolino (Gruppo Misto) che ha ricordato che quella di Bagnoli è una grandissima sfida. Ha tuttavia evidenziato che la convocazione del Consiglio sulla informativa del sindaco avviene solo dopo la sigla dell’accordo, quando sarebbe stato utile avere prima un confronto con il Consiglio. Ci sono dei temi delicati, come quello della colmata, sui quali esistono approcci tecnici diversi ma altrettanto autorevoli. Perciò serve un confronto attento in Consiglio comunale nei prossimi mesi.

Fulvio Fucito (Manfredi Sindaco) ha ricordato i danni di salute prodotti dalla presenza di amianto nel sito di Bagnoli, ed è quindi un risultato importantissimo questo accordo che ne consente definitivamente la rinascita.

Nino Simeone (Gruppo Misto) ha riconosciuto la capacità politica del sindaco di portare a buon fine questo accordo su Bagnoli. Napoli è così tornata al centro del dibattito nazionale ed è importante affrontare nel modo giusto una tale sfida, per dare risposte a persone che attendono da trent’anni, senza strumentalizzazioni. 

E’ stata una giornata storica quella del 15 luglio, ha ricordato Iris Savastano (Forza Italia), che ha sottolineato la volontà del Governo di centro-destra di rilanciare il sito e la città, con l’impiego di quasi 10mila persone nei lavori. Ha poi criticato chi si è rivolto con toni offensivi alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che invece ha annunciato che siamo di fronte alla più grande opera di rigenerazione e bonifica in Europa. Il suo gruppo politico vigilerà su questa progettualità e ha chiesto l’istituzione di una commissione di monitoraggio in Consiglio comunale.

mercoledì, luglio 17, 2024

Tommaso Merlo

 L’orecchio di Trump, Obama e il triste destino


Invece che sterminare bambini a scuola, il solito sociopatico armato fino ai denti ha mirato alla testa del presidente americano. Coi livelli di salute mentale che circolano, vendono ancora armi come se fossero caramelle in nome di una presunta libertà e poi si scandalizzano. E Trump voleva perfino armare gli insegnanti tra gli applausi delle lobby pistolere. La polizia sta cercando il movente dell’attentatore ma i compagni di scuola riferiscono di un ragazzo solo e bullizzato. Anche il movente sembra il solito. Il deserto sociale americano, la cultura da videogioco e il business che si è mangiato pure il buonsenso. Al fatale comizio di Trump era presente la solita manciata di terrapiattisti che non ha esitato ad incolpare Obama ma anche il Mossad e Topolino. Trump è stato preso di striscio, il cuore del complottismo invece in pieno e non ha dubbi. Hanno cercato inutilmente di fermare Trump con gli impeachment, coi media e coi processi e non gli restava che provare a stenderlo. I paramilitari intanto macchinano sulle falle nella security mentre gli invasati religiosi ci vedono un palese intervento divino e la conferma su chi sia il nuovo messia. Quanto all’establishment è un diluvio delle solite frasi fatte e pure ipocrite contro il Far West politico che li vedeva protagonisti fino a pochi secondi prima degli spari. Anche il presidente Biden si è fatto vivo dichiarando che fffnnfl gnnngnnn e pure zzzzz. Più che per la pellaccia di Trump, tutti temono conseguenze sulle elezioni alle porte. Tipo che i sondaggi di Trump schizzino alle stelle e quelli di Biden continuino la discesa agli inferi. Si attendono i numeri ma anche la reazione di Trump che sarà quella classica dei narcisisti patologici. Sfrutterà la situazione per trarne il maggiore vantaggio possibile mentendo a spada tratta. Passerà da umile vittima pronta a rischiare la vita per il bene del suo paese, a brutale carnefice accusando i democratici di essere i veri mandanti come fa del resto da anni coi suoi guai giudiziari. Altro che criminale pluricondannato, un perseguitato per ragioni politiche che non ha mai sfiorato una pornostar e nemmeno una ragazzina con un dito. Che si scordino pure insurrezione e trafugamento, the show must go on. Ma lo shock mediatico c’è stato eccome, l’attenzione è passata dalla conclamata demenza senile di Biden, all’orecchio sanguinante di Trump con tanto di pugno alzato verso il cielo. Appurato che non era ketchup e Hollywood non c’entra, la democrazia a stelle e strisce si trova davanti ad una grande prova di maturità. Vedremo se davvero la comunicazione ha rimpiazzato del tutto la politica e basti una foto per determinare il consenso politico di milioni di persone oppure no. Vedremo se ai cittadini americani hanno davvero cotto il cervello al punto che il loro voto dipende dalla cronaca e dalle emozioni del momento. Di certo, se i democratici non reagiscono sono spacciati. Per loro sbarazzarsi di Biden è diventato ancora più urgente. Devono riprendersi il centro della scena con una candidatura forte come quella di Michelle Obama e ricominciare a parlare di valori e di cose da fare. Trump non lo votano solo terrapiattisti, invasati religiosi e squadracce militarizzate ma anche tanta gente comune che semplicemente ha paura di un mondo che sta cambiando troppo in fretta facendo tremare le loro false certezze. Gente comune che detesta l’establishment e vede Trump come un’arma per sbarazzarsi del “politicamente corretto” e delle ipocrisie tecnocratiche. Populismo antisistema in salsa americana. Per riuscire a vincere i democratici hanno bisogno di una proposta politica alternativa forte in modo da convincere i cittadini a votare come nell’ultima tornata ed archiviare per sempre l’incubo di Trump. Un criminale, un narcisista patologico, un mentitore seriale ma anche un ex presidente che non merita come nessuno di venire fucilato dal solito sociopatico, ma piuttosto di assistere al proprio triste tramonto.

Tommaso Merlo

martedì, luglio 16, 2024

lunedì, luglio 15, 2024

Tommaso Merlo

 L’ennesima carneficina, Netanyahu e il nord 


Altre decine di donne e bambini trucidati a Gaza. È stato Netanyahu in persona a dare l’ordine di bombardare quell’area indicata dagli israeliani come sicura. Lo ha raccontato lui stesso ai giornalisti. Pare che tra quegli sfollati si nascondesse uno dei capi di Hamas e nel dubbio Netanyahu ha commesso l’ennesimo crimine di guerra. Pressato dai giornalisti, Netanyahu ha dichiarato di non essere certo di aver centrato l’obiettivo, ma comunque di aver prima chiesto garanzie che non vi fossero ostaggi israeliani nell’area e sugli effetti collaterali. Come se lui potesse sapere dovere sono gli ostaggi, come se gli israeliani fossero persone e i palestinesi bestiame, come se decine di donne e bambini dilaniati e centinaia di feriti fossero effetti collaterali contenuti grazie alla sua premura. Netanyahu si conferma il peggiore macellaio della storia moderna oltre che un bugiardo patologico. Da qualche giorno sono ripresi i negoziati con Hamas per il cessate il fuoco e quest’ultima sembra una delle tante stragi ad orologeria per far saltare tutto. Nei giorni scorsi Netanyahu era stato anche accusato dagli stessi israeliani di non volere l’accordo perché continua ad avanzare nuove condizioni dando la colpa dello stallo ai palestinesi ovviamente. La verità è che Hamas ha accettato la proposta Biden, ma Netanyahu vuole continuare a spargere terrore, morte e dolore su una popolazione già allo stremo nella speranza che si arrenda e convinca Hamas a fare altrettanto. Vuole la vittoria totale. Continua a ripeterlo. E se cede di un millimetro, i fanatici con cui governa fanno saltare tutto. I cittadini israeliani intanto ormai marciano in autostrada, da Tel Aviv fino a Gerusalemme per chiedere la liberazione degli ostaggi ma anche la testa di Netanyahu che ha trascinato l’intero paese in un inferno. Hanno capito come sia lui il peggiore nemico di Israele. Nel frattempo piombano missili dall’Iraq e dallo Yemen mentre il porto israeliano di Elat sul Mar Rosso è fallito per mancanza di traffico. Le bombe fanno rumore, il boicottaggio no. Ma i problemi peggiori sono a nord dove continuano i combattimenti. Hezbollah ha ribadito che in caso di cessate il fuoco a Gaza cesserebbe anche il suo, ma tra i falchi israeliani già si parla di fiume Litani, di rioccupare cioè il sud del Libano fino a quel confine naturale per garantirsi un cuscinetto di sicurezza. Un film già visto che vorrebbe dire smantellare Hezbollah a casa sua e quindi guerra aperta. L’esercito israeliano si sta dispiegando, le munizioni occidentali stanno arrivando, i piani d’invasione sono pronti, i pretesti si sprecano ma la decisione finale tarda perché potrebbe avere conseguenze drammatiche. Israele ha alle spalle nove mesi di guerra a Gaza di cui non si intravede la fine, un esercito stanco, un paese lacerato ed economicamente provato e la vittoria non è affatto scontata. Hezbollah è un osso duro e se gli ipocriti paesi arabi decidessero di dare una mano e si arrivasse ad una sconfitta israeliana, non esiterebbero a marciare fino a Gerusalemme cambiando per sempre il destino del Medio Oriente. In attesa delle prossime mosse, Netanyahu viene sommerso dallo sdegno internazionale per l’ennesima carneficina di donne e bambini innocenti, ma non certo ai livelli di Putin. Un ucraino vale almeno cento palestinesi per le classi dirigenti occidentali. Del resto devono giustificare il riarmo verso la terza guerra mondiale in nome della democrazia e dei diritti umani mentre allo stesso tempo appoggiano più o meno platealmente un genocidio. Anche le bombe dell’ultima strage sono Made in USA a conferma di come Biden meriterebbe di tornare nel sarcofago per Gaza più che per la demenza. In attesa della prossima strage, Netanyahu si conferma il peggiore macellaio della storia moderna nonché il più efferato nemico di Israele.   

Tommaso Merlo

domenica, luglio 14, 2024

sabato, luglio 13, 2024

venerdì, luglio 12, 2024

Prof. Orsini

 Nel dibattito con Trump, Biden ha rivendicato orgogliosamente che suo figlio ha combattuto in Iraq. Ma l’invasione americana dell’Iraq è stata una guerra illegale condotta in violazione del diritto internazionale. Secondo le migliori università americane, quella guerra ha causato la morte di ALMENO 600.000 civili iracheni. I bambini iracheni uccisi dalle bombe delle democrazie occidentali in Iraq sono talmente numerosi che nessuno riesce più a contarli. Sotto il profilo culturale, la testimonianza di Biden è molto importante. Aiuta a comprendere come le democrazie occidentali riescano a usare l’ideologia per nobilitare i loro peggiori stermini e le più grandi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale. È lo stesso fenomeno culturale che vediamo in azione a Gaza. Quante volte sentiamo dire che il bombardamento di Gaza difende le nostre libertà bla bla bla? Le ideologie contano eccome. Hanno il potere di creare mondi che non esistono inducendo le persone ad agire, pensare e sentire sulla base dell’inesistente e del fantastico. Del tipo: “La Nato è un’alleanza difensiva”. Questo è il libro che ho dedicato al potere delle ideologie: https://www.store.rubbettinoeditore.it/catalogo/anatomia-delle-brigate-rosse/

giovedì, luglio 11, 2024

mercoledì, luglio 10, 2024

Tommaso Merlo

 Alienazione esistenziale e falso benessere


I poveri cristi del pianeta si alienano alla catena di montaggio per permettere a noi di alienarci consumando. Un mondo di alieni infelici cocciutamente diretti verso l’estinzione. Qualcosa di profondo non funziona eppure nessuno ne parla. Nemmeno la politica. E questo perché non conviene e oggi la convenienza è tutto. Sfruttando i poveracci del pianeta, noi del nord abbiamo qualche soldo in tasca da spendere, eppure di persone felici in giro se ne vedono davvero poche. Questo perché il sistema neoliberista che ci domina si basa su una menzogna epocale. Contrariamente da come ci lavano il cervello, non è possibile stare bene dentro con roba che si compra fuori. Noi esseri umani non funzioniamo così. Siamo più complessi, più profondi. Per stare bene dentro, noi dobbiamo investire tempo ed energie per curare le nostre ferite, per riempire i nostri vuoti, per sedare le nostre paure. Per conoscerci ed esprimerci appieno. Non esistono scorciatoie ed è assurdo cercare fuori risposte che si possono trovare solo dentro. Noi esseri umani funzioniamo esattamente al contrario di quello che ci propina il sistema neoliberista. Meno siamo intossicati di chimere materiali, più abbiamo tempo ed energie per evolvere e quindi essere felici. Proprio così. Meno è meglio. Molto meglio. Puoi riempirti la pancia e la mente egoica fin che vuoi, ma se non riempi il cuore sei condannato ad una infelice alienazione esistenziale fatta di roba inutile, luoghi comuni e culto di te stesso. Pandemia egoistica aggravata da cluster di salute mentale. Funziona così. Il sistema ti spinge a consumare sempre di più facendoti vivere in un perenne stato di carenza, come se ti mancasse sempre qualcosa e potrai stare bene solo quando la comprerai, una sorta di felicità sempre rinviata e soprattutto del tutto falsa. Perché quando finalmente riuscirai a comprarla, quella cosa ti donerà un piacere effimero e superficiale senza risolvere nessuno dei tuoi problemi reali. Ma invece di ammetterlo e cercare altrove, il sistema stuzzica il tuo avido ego e ti spinge a lanciarti verso il miraggio materiale successivo martellandoti di pubblicità permanente e promettendoti sempre nuovi salvifici traguardi. Logiche inculcate al punto da diventare automatismi e spacciati come normalità. Logiche inculcate fin da bambini in modo da rimanere tali e passare la vita da un giochino all’altro compiacendosi se ne abbiamo di più belli dei nostri amichetti. Già, ci insegnano a consumare per impressionare il nostro ego ma pure quello altrui. Per imporci, per farsi accettare, per aderire a qualche fasulla identità sociale. Come se coi soldi si potesse comprare anche il proprio valore, le proprie qualità e il proprio posto nel mondo. Vi sono persone che passano la vita a risparmiare e spendere illusi che un giorno avranno abbastanza e potranno essere finalmente felici. Persone che accumulano roba che non sanno nemmeno più dove mettere, che passano la vita a contemplare il conto corrente o che trasformano la loro esistenza in una carriera oppure che passano da uno svago all’altro in una fuga permanente dalla realtà e da se stessi. Alienazione esistenziale e automatismi consumistici che possono durare anche tutta la vita rovinandocela, ma che persistono perché rendono un sacco di soldi al sistema neoliberista che domina il mondo. Ed è per questo che nessuno ne parla. Nemmeno la politica ormai schiava dell’economia che delega al mercato il benessere dei propri cittadini anche se del tutto falso.

Tommaso Merlo

martedì, luglio 09, 2024

lunedì, luglio 08, 2024

Antropologia

 Un antropologo ha proposto un gioco ai bambini di una tribù africana.

🙏🏽Ha messo un cesto di frutta vicino ad un albero e ha detto ai bambini che chi è arriva per primo, vince i dolci frutti.

Quando disse loro di correre, si presero tutti per mano e corsero insieme, poi si sedettero insieme a godersi tanti dolcetti. 

✨Quando chiese loro perché avevano corso insieme, poichè uno avrebbe potuto avere tutti i frutti per sé, risposero: 

"UBUNTU, come può uno di noi essere felice se tutti gli altri sono tristi? '

Ubuntu nella loro civiltà significa: " IO SONO PERCHÉ SIAMO"

Quella tribù conosce il segreto della felicità che si è perso in tutte le società che le trascendono e che si considerano società civilizzate!


Hanno tanto da far riflettere ai cosidetti popoli civilizzati!

sabato, luglio 06, 2024

venerdì, luglio 05, 2024

Tommaso Merlo

 Il benessere, l'alienazione e l’infezione del profitto


La lotta di classe non ha senso, dopo decenni di capitalismo abbiamo capito che poveri e ricchi perdono entrambi in quanto vittime della stessa illusione materiale. Il ricco fa una vita più comoda ma anche più vuota. Già, il successo nella vita dipende da come ti senti, non da quello che hai. E come ti senti – una volta soddisfatti i bisogni reali – non dipende affatto da quello che hai. Sarebbe del resto ingiusto che i privilegiati fossero anche i più felici. E sarebbe troppo comodo perché per essere felici basterebbe competere e accumulare sempre più. Coi più forti e bravi, più felici degli altri. È questa la menzogna di fondo su cui si basa il neoliberalismo pronipote del capitalismo, quella che basta massimizzare il profitto per far star bene le persone ed i paesi. Col nostro benessere misurato in reddito e quello nazionale in Pil. Ma non è così. Il vero benessere dipende dalla piena espressione della propria natura ed unicità di esseri umani. La parte materiale è solo una componente e la più marginale. Lo si capisce strada facendo. Nella vita come nella storia. Vinta la sfida per la sopravvivenza e conquistata una vita materialmente decente, l’essere umano si trova ad un bivio. O continua a lavorare come un mulo per accumulare roba che non gli serve, oppure usa tempo ed energie per riempirsi anche l’animo. Il sistema neoliberista non ha dubbi e spinge le masse a continuare a consumare roba inutile per soddisfare bisogni superflui in nome di una falsa promessa di felicità materiale. Roba che in realtà serve per appagare vani sogni di gloria, per apparire o per fuggire da stessi. Per il neoliberalismo i lavoratori sono un costo e non persone e infatti non esita a sottopagarli e decide anche cosa dobbiamo comprare. Prima inventa prodotti perlopiù inutili poi li impone con pubblicità sempre più invasive. Cavalcando mode e bolle, inventano falsi bisogni, lanciando nuovi modelli in modo che lo stesso prodotto venga comprato più volte, giocano coi deliri legati alle marche e al lusso. Il sistema ci dice cosa comprare ma anche il perché lo dobbiamo comprare e chi siamo se lo compriamo e come ci dobbiamo sentire dopo. Non vendono cose, vendono false emozioni. O meglio vendono la falsa idea che il tuo stato d’animo dipenda da quello che compri e che più compri più sarai felice. Una menzogna che sta determinando la storia. Non esistono complotti o imperi o stanze segrete, il mondo è dominato da questa ideologia capitalistica che ha sbaragliato la concorrenza e questo perché nella sua componente sana ha funzionato generando livelli di progresso inedito, mentre nella sua parte malsana si fonda sulla parte peggiore dell’essere umano e cioè quella egoistica che ci inchioda ad una dimensione materiale ed è avida e superficiale. Anche la deriva neoliberista è una manifestazione di quello che abbiamo dentro. Una ideologia che ci è sfuggita di mano. La logica del profitto ha infettato tutto e i potentati economici sono diventati più potenti della politica che ormai non riesce a porre rimedio nemmeno ai danni più gravi come l’ingiustizia sociale, l’emarginazione, l’alienazione consumistica, la devastazione ambientale. Ma la lotta di classe non ha senso. Ricchi e poveri sono entrambi perdenti. I ricchi hanno solo il privilegio di toccare con mano la falsità del benessere a pagamento, anche se in pochi lo ammettono e ancora meno ascoltano. Una pandemia materiale che è pandemia egoistica. Invece che lotta, servirebbe una collaborazione tra persone consapevoli e quelle che non lo sono in modo da correggere la rotta neoliberista fino a che siamo in tempo. Perché se andiamo a fuoco perdiamo tutti. La fase della sopravvivenza l’abbiamo superata da tempo, oggi produciamo molti di più di quello che abbiamo bisogno e mentre noi sprechiamo nel mondo si muore ancora di fame. È tempo di creare un nuovo modello in cui vengono ottimizzate le risorse ma anche il tempo e le energie, un modello in cui tutti contribuiscano equamente e in cui le persone possano esprimere la propria natura ed unicità di essere umani e conquistare un benessere autentico e salvifico per il pianeta. Un compito che solo la politica può svolgere tornando a servire i cittadini invece che i potentati ed impedendo che la logica del profitto infetti tutto.

Tommaso Merlo

giovedì, luglio 04, 2024

mercoledì, luglio 03, 2024

Elio Lannutti

 UN GRANDE❤


Dopo essere stato preso in giro più volte per avere un telefono con lo schermo rotto, che in realtà poteva benissimo cambiare con il denaro che guadagna, il giocatore senegalese del Liverpool Sadio mané ha risposto:

''Perché dovrei cambiarlo? Volendo potrei acquistare 10 Ferrari, 20 Rolex o due aerei privati, ma per cosa? Ci sono cose più importanti nella vita, ricordo bene da dove arrivo, quando avevo fame e dovevo lavorare nei campi assetato.

Sono sopravvissuto a guerre, carestie, fame, ho giocato a calcio scalzo, non ho potuto studiato e una lista infinita di altre cose, ma oggi grazie a quello che guadagno dal calcio posso aiutare la mia gente.

Finanzio la costruzione di scuole, ospedali, parchi giochi e compro vestiti, scarpe e cibo a persone che vivono in condizioni di estrema povertà, come vivevo anche io in passato.

Inoltre do 70 euro al mese a tutte le famiglie più povere della mia regione del Senegal, per contribuire all'economia familiare.

Non è necessario sfoggiare un cellulare costoso di ultima generazione, un rolex d'oro, un'auto di lusso, ville di lusso e viaggi in jet privato, preferisco viaggiare in classe economy.

Preferisco che la mia gente riceva un po' di ciò che la vita mi ha dato.

Questa si chiama lotta onorevole contro l'egoismo, contro la povertà, contro la fame in tutte le parti del mondo, non solo nel mio Paese.