mercoledì, luglio 17, 2024

Tommaso Merlo

 L’orecchio di Trump, Obama e il triste destino


Invece che sterminare bambini a scuola, il solito sociopatico armato fino ai denti ha mirato alla testa del presidente americano. Coi livelli di salute mentale che circolano, vendono ancora armi come se fossero caramelle in nome di una presunta libertà e poi si scandalizzano. E Trump voleva perfino armare gli insegnanti tra gli applausi delle lobby pistolere. La polizia sta cercando il movente dell’attentatore ma i compagni di scuola riferiscono di un ragazzo solo e bullizzato. Anche il movente sembra il solito. Il deserto sociale americano, la cultura da videogioco e il business che si è mangiato pure il buonsenso. Al fatale comizio di Trump era presente la solita manciata di terrapiattisti che non ha esitato ad incolpare Obama ma anche il Mossad e Topolino. Trump è stato preso di striscio, il cuore del complottismo invece in pieno e non ha dubbi. Hanno cercato inutilmente di fermare Trump con gli impeachment, coi media e coi processi e non gli restava che provare a stenderlo. I paramilitari intanto macchinano sulle falle nella security mentre gli invasati religiosi ci vedono un palese intervento divino e la conferma su chi sia il nuovo messia. Quanto all’establishment è un diluvio delle solite frasi fatte e pure ipocrite contro il Far West politico che li vedeva protagonisti fino a pochi secondi prima degli spari. Anche il presidente Biden si è fatto vivo dichiarando che fffnnfl gnnngnnn e pure zzzzz. Più che per la pellaccia di Trump, tutti temono conseguenze sulle elezioni alle porte. Tipo che i sondaggi di Trump schizzino alle stelle e quelli di Biden continuino la discesa agli inferi. Si attendono i numeri ma anche la reazione di Trump che sarà quella classica dei narcisisti patologici. Sfrutterà la situazione per trarne il maggiore vantaggio possibile mentendo a spada tratta. Passerà da umile vittima pronta a rischiare la vita per il bene del suo paese, a brutale carnefice accusando i democratici di essere i veri mandanti come fa del resto da anni coi suoi guai giudiziari. Altro che criminale pluricondannato, un perseguitato per ragioni politiche che non ha mai sfiorato una pornostar e nemmeno una ragazzina con un dito. Che si scordino pure insurrezione e trafugamento, the show must go on. Ma lo shock mediatico c’è stato eccome, l’attenzione è passata dalla conclamata demenza senile di Biden, all’orecchio sanguinante di Trump con tanto di pugno alzato verso il cielo. Appurato che non era ketchup e Hollywood non c’entra, la democrazia a stelle e strisce si trova davanti ad una grande prova di maturità. Vedremo se davvero la comunicazione ha rimpiazzato del tutto la politica e basti una foto per determinare il consenso politico di milioni di persone oppure no. Vedremo se ai cittadini americani hanno davvero cotto il cervello al punto che il loro voto dipende dalla cronaca e dalle emozioni del momento. Di certo, se i democratici non reagiscono sono spacciati. Per loro sbarazzarsi di Biden è diventato ancora più urgente. Devono riprendersi il centro della scena con una candidatura forte come quella di Michelle Obama e ricominciare a parlare di valori e di cose da fare. Trump non lo votano solo terrapiattisti, invasati religiosi e squadracce militarizzate ma anche tanta gente comune che semplicemente ha paura di un mondo che sta cambiando troppo in fretta facendo tremare le loro false certezze. Gente comune che detesta l’establishment e vede Trump come un’arma per sbarazzarsi del “politicamente corretto” e delle ipocrisie tecnocratiche. Populismo antisistema in salsa americana. Per riuscire a vincere i democratici hanno bisogno di una proposta politica alternativa forte in modo da convincere i cittadini a votare come nell’ultima tornata ed archiviare per sempre l’incubo di Trump. Un criminale, un narcisista patologico, un mentitore seriale ma anche un ex presidente che non merita come nessuno di venire fucilato dal solito sociopatico, ma piuttosto di assistere al proprio triste tramonto.

Tommaso Merlo

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