venerdì, luglio 05, 2024

Tommaso Merlo

 Il benessere, l'alienazione e l’infezione del profitto


La lotta di classe non ha senso, dopo decenni di capitalismo abbiamo capito che poveri e ricchi perdono entrambi in quanto vittime della stessa illusione materiale. Il ricco fa una vita più comoda ma anche più vuota. Già, il successo nella vita dipende da come ti senti, non da quello che hai. E come ti senti – una volta soddisfatti i bisogni reali – non dipende affatto da quello che hai. Sarebbe del resto ingiusto che i privilegiati fossero anche i più felici. E sarebbe troppo comodo perché per essere felici basterebbe competere e accumulare sempre più. Coi più forti e bravi, più felici degli altri. È questa la menzogna di fondo su cui si basa il neoliberalismo pronipote del capitalismo, quella che basta massimizzare il profitto per far star bene le persone ed i paesi. Col nostro benessere misurato in reddito e quello nazionale in Pil. Ma non è così. Il vero benessere dipende dalla piena espressione della propria natura ed unicità di esseri umani. La parte materiale è solo una componente e la più marginale. Lo si capisce strada facendo. Nella vita come nella storia. Vinta la sfida per la sopravvivenza e conquistata una vita materialmente decente, l’essere umano si trova ad un bivio. O continua a lavorare come un mulo per accumulare roba che non gli serve, oppure usa tempo ed energie per riempirsi anche l’animo. Il sistema neoliberista non ha dubbi e spinge le masse a continuare a consumare roba inutile per soddisfare bisogni superflui in nome di una falsa promessa di felicità materiale. Roba che in realtà serve per appagare vani sogni di gloria, per apparire o per fuggire da stessi. Per il neoliberalismo i lavoratori sono un costo e non persone e infatti non esita a sottopagarli e decide anche cosa dobbiamo comprare. Prima inventa prodotti perlopiù inutili poi li impone con pubblicità sempre più invasive. Cavalcando mode e bolle, inventano falsi bisogni, lanciando nuovi modelli in modo che lo stesso prodotto venga comprato più volte, giocano coi deliri legati alle marche e al lusso. Il sistema ci dice cosa comprare ma anche il perché lo dobbiamo comprare e chi siamo se lo compriamo e come ci dobbiamo sentire dopo. Non vendono cose, vendono false emozioni. O meglio vendono la falsa idea che il tuo stato d’animo dipenda da quello che compri e che più compri più sarai felice. Una menzogna che sta determinando la storia. Non esistono complotti o imperi o stanze segrete, il mondo è dominato da questa ideologia capitalistica che ha sbaragliato la concorrenza e questo perché nella sua componente sana ha funzionato generando livelli di progresso inedito, mentre nella sua parte malsana si fonda sulla parte peggiore dell’essere umano e cioè quella egoistica che ci inchioda ad una dimensione materiale ed è avida e superficiale. Anche la deriva neoliberista è una manifestazione di quello che abbiamo dentro. Una ideologia che ci è sfuggita di mano. La logica del profitto ha infettato tutto e i potentati economici sono diventati più potenti della politica che ormai non riesce a porre rimedio nemmeno ai danni più gravi come l’ingiustizia sociale, l’emarginazione, l’alienazione consumistica, la devastazione ambientale. Ma la lotta di classe non ha senso. Ricchi e poveri sono entrambi perdenti. I ricchi hanno solo il privilegio di toccare con mano la falsità del benessere a pagamento, anche se in pochi lo ammettono e ancora meno ascoltano. Una pandemia materiale che è pandemia egoistica. Invece che lotta, servirebbe una collaborazione tra persone consapevoli e quelle che non lo sono in modo da correggere la rotta neoliberista fino a che siamo in tempo. Perché se andiamo a fuoco perdiamo tutti. La fase della sopravvivenza l’abbiamo superata da tempo, oggi produciamo molti di più di quello che abbiamo bisogno e mentre noi sprechiamo nel mondo si muore ancora di fame. È tempo di creare un nuovo modello in cui vengono ottimizzate le risorse ma anche il tempo e le energie, un modello in cui tutti contribuiscano equamente e in cui le persone possano esprimere la propria natura ed unicità di essere umani e conquistare un benessere autentico e salvifico per il pianeta. Un compito che solo la politica può svolgere tornando a servire i cittadini invece che i potentati ed impedendo che la logica del profitto infetti tutto.

Tommaso Merlo

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