lunedì, agosto 05, 2024

Tommaso Merlo

 Il fu Movimento e il vero cambiamento


Il Movimento 5 Stelle è spirato andando al governo con Draghi e Berlusconi, ma versava in cattive condizioni di salute già da tempo. Una fine repentina come la sua ascesa e dovuta alla contaminazione col sistema. Da allora è iniziata la solita via crucis dei partiti che cercano di risalire la china, un’impresa pressoché impossibile. Anche dare in mano tutto a Conte, è sembrato un disperato tentativo di salvare la baracca sperando che il consenso personale dell’ex premier servisse a qualcosa. I risultati parlano da soli. Altri milioni di voti rimasti sul divano e una crescente irrilevanza. Più il fu Movimento si è allontanato dalla sua idea originaria, più ha perso idee, slancio e peso nella società. Eppure sembra essere ancora questa la linea in vista del congresso autunnale, completare la metamorfosi partitocratica tipo con l’annosa rimozione dei due mandati. In attesa del grande evento rifondatore, Conte e Grillo si punzecchiano a distanza. Aria davvero pesantuccia e le strade appaiono tre. O fanno pace e gestiscono a braccetto la definitiva scomparsa del Movimento dalla scena, oppure divorziano e con le rispettive tifoserie fondano qualcosa di proprio gusto, oppure con un colpo di scena si dimettono entrambi e mandano avanti i giovani che sarebbe l’unica mossa che smuoverebbe qualcosa. Un colpo di scena degno dei vecchi tempi, con Grillo che finalmente compie il famoso passo indietro andando in pensione e Conte che ritorna col taxi bianco a fare il cittadino comune in compagnia della vecchia guardia. L’esito della diatriba dipenderà dall’ego dei contendenti e da quello delle loro curve, di sicuro c’è solo che oggi in Italia non esiste nessuna vera opposizione politica. Non esiste cioè un partito vivo nella società che rappresenti i milioni di cittadini che detestano sia questo governo che l’intero sistema partitocratico. E stiamo parlando di oltre la metà degli aventi diritto che non si sente rappresentata da nessuno. Molti di loro votavano il Movimento perché lo vedevamo come l’ultima speranza ed è questo il mistero a 5 stelle degli ultimi anni. Invece di provare ad intercettare nuovamente quella massa enorme di voti antisistema, il fu Movimento continua a normalizzarsi sempre di più ed addirittura insiste nel voler allearsi col Pd dalle cui ceneri era nato. Davvero inspiegabile. Mentre i cittadini rigettano il sistema partitocratico, il fu Movimento fa di tutto per diventare parte di quel sistema. Ed è per questo che ha perso per strada milioni di voti anche dopo gli imperdonabili errori strategici nei palazzi. I cittadini vogliono una forza alternativa ai vecchi partiti che miri ad un cambiamento reale e radicale, non se ne fanno nulla di una stampella del Pd che aderisca a qualche campo santo pieno di sterpaglie rinsecchite. Oggi come allora, quando votarono in massa per quel movimento anomalo e strambo che però incarnava sia la loro esasperazione verso la vecchia partitocrazia, sia il loro desiderio di novità e di un paese all’altezza delle loro nuove consapevolezze. Oggi la gente non vota perché è più avanti dei partiti, è più evoluta dell’offerta politica che gli viene propinata. Il problema è nella politica, non nei cittadini. Che destra e sinistra siano la stessa identica cosa è più evidente oggi che mai e questo succede perché l’unica vera idea di fondo dell’intera partitocrazia è il neoliberalismo lobbistico. L’economia e i suoi potentati, il profitto, il mercato. Con la politica ridotta a fare marketing per mantenere una parvenza democratica e una volta distribuite le poltrone non cambia mai nulla. È storia. Affinché in democrazia cambi davvero qualcosa, devono nascere per strada - e non all’interno di qualche burocrazia partitica – dei movimenti innovativi che una volta nei palazzi abbiano la libertà e il coraggio di fare quanto promesso ai loro elettori anche a costo di scontrarsi con l’establishment. Proprio come avvenuto durante i primi mesi del governo gialloverde. E se il fu Movimento è stato trattato peggio della mafia, è proprio perché ha dimostrato che è possibile riuscirci e perfino senza soldi e con la sola validità del proprio progetto politico. Il fu Movimento ha dimostrato che i cittadini possono organizzarsi in proprio, conquistare il potere e realizzare le proprie idee. Un livello di libertà e di democrazia inaccettabile per il neoliberismo lobbistico e la vecchia partitocrazia al guinzaglio. Da quando il Movimento è spirato, c’è un vuoto politico enorme in Italia e nessuno se ne occupa perché meno persone votano, meno grattacapi ha il sistema. Se poi tenteranno di nascere nuovi movimenti verranno perseguitati, ma è quella l’unica via per il vero cambiamento. 

Tommaso Merlo

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