martedì, ottobre 05, 2021

Di Bibba

 Le elezioni sono finite ed una schiera di politici professionisti o aspiranti tali pensa esclusivamente alle elezioni del 2023. D'altronde i palazzi sono la loro unica ragion di vita e sarebbero disposti a vender la madre pur di continuare a starci dentro. Figuriamoci cosa gli importa di vendere i propri ideali. La parola d'ordine oggi è: alleanza! Alleiamoci per battere gli altri. Con gli “altri” sostengono il governo Draghi ma fa poca differenza. E' la politica politicante, bellezza! Quella che ha allontanato milioni di italiani dalle urne. La politica oggi è morta. Siamo tornati al triste “votateci altrimenti vincono i comunisti” o al “votateci perché abbiamo dall'altra parte la peggior destra d'Europa” (cosa sicuramente vera ma non basta). Una pantomima vista e rivista che il Movimento, un tempo lontano, ebbe il merito di smascherare. Ex-fascisti, ex-comunisti, clericali, anti-clericali, moderati, progressisti, nazionalisti, secessionisti, liberali, radicali oggi sono tutti al governo del Paese. D'altronde il PNRR è un'occasione troppo ghiotta. Sì, tutti insieme appassionatamente. Insieme stanno regalando MPS a Unicredit, insieme hanno votato la riforma della giustizia cara ai ladri, insieme stanno pensando di eleggere Casini Presidente della Repubblica (mi è arrivata questa voce dall'interno e mi hanno detto di non dirlo a nessuno. Io lo dico nella speranza di bruciarlo). Insieme (non sempre sono d'accordo con Travaglio ma ha ragione da vendere quando dice che c'è un pezzo di establishment che vuole replicare il governo Draghi con tutti dentro anche al prossimo giro) stanno pensando ad un modo per restare tutti, o quasi, al potere anche dopo il 2023. Insieme hanno difeso la guerra in Afghanistan, insieme hanno accettato il ritorno delle trivelle, insieme eviteranno di cambiare la legge elettorale per permettere, ancora una volta, ai capi partito di scegliersi i servitori parlamentari. Insieme eviteranno di affrontare sul serio il tema dei costi della politica, insieme (salvo eccezioni) intascheranno tra un anno e mezzo il TFR da parlamentare. Insieme stanno pensando di assegnare a TIM (tra l'altro azienda il cui socio di maggioranza è francese) e Cassa Depositi e Prestiti un appalto miliardario che riguarda la gestione dei dati sensibili della pubblica amministrazione in barba alla concorrenza e a progetti probabilmente più economici e professionali. Questo è il quadro ed è desolante. Tant'è che la maggior parte degli italiani neppure va più a votare. Penso, tuttavia, che si possa combattere, fare contro-informazione (cioè informazione tout court in un momento di osceno conformismo). Penso si possa fare “politica” al di fuori dei palazzi battagliando per i nostri diritti senza pensare alla convenienza personale. Io nelle prossime settimane lo farò. Vediamo in quanti saremo a denunciare i conflitti di interesse in MPS, lo strapotere dei fondi di investimento, l'impoverimento della classe media, l'abbandono dei padri separati, l'accentramento di potere mediatico (gruppi editoriali), finanziario (fusioni), politico (cartelli elettorali). Vediamo in quanti saremo ad impegnarci, ad alzare la testa, a fare proposte, a “urlare” ciò che oggi viene insabbiato per non disturbare i manovratori. E poi vedremo...


P.S. Mi state chiedendo di commentare i risultati del M5S. Non è più compito mio non facendo più parte del Movimento da mesi. Quel che è avvenuto ieri lo immaginai un anno e mezzo fa quando sostenni che un'alleanza strutturale con il PD fosse nefasta o 8 mesi fa quando lottai contro tutti affinché il Movimento non entrasse nel governo dell'assembramento. Non mi hanno ascoltato. Oggi l'alleanza con il PD non è più una scelta. E' una necessità per qualcuno e per la sua poltrona. Almeno fino a quando, dalla parte del PD, non si renderanno conto che a Napoli e Bologna il centro-sinistra avrebbe vinto anche senza M5S. Che altro vi devo dire? Erano francescani, oggi sono “franceschini”...

Nessun commento: