sabato, aprile 09, 2022

Alessandro Di Battista

 «Sono convinta che l'Ucraina vincere la guerra». L'ha detto Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea. Ormai è chiaro. Non si pensa più a far finire la guerra ma a vincerla, ovviamente grazie al sangue degli altri, mica versando quello italiano, tedesco, inglese o americano. Dunque la sola cosa che il Vecchio continente sa pensare è “armi, armi e sempre più armi”. Tanto le pagano i contribuenti, mica Draghi o la von der Leyen, tanto vengono usate a migliaia di km, mica davanti a Palazzo Chigi, alla Casa Bianca a Westminster o alla Porta di Brandeburgo. Tanto a morire non sono mica i figli dei politici europei.

L'obiettivo della NATO, di Washington e di Londra (una guerra duratura che possa fiaccare la Russia distruggendone l'economia) è diventato anche l'obiettivo europeo. Stolti! La Gran Bretagna, che non fa più parte dell'Ue è il paese “europeo” più distante dal conflitto, è un'isola, è indissolubilmente legato economicamente agli Stati Uniti e non dipende dal gas russo. Oltretutto difficilmente le centinaia di migliaia di profughi che arriveranno (e che sono già arrivati) in Europa attraverseranno la Manica. Quanti visti ha garantito Johnson ai disperati in fuga dalla guerra? Quanti ne arriveranno a New York, Baltimora o Detroit?
La Germania da questo servilismo sciocco nei confronti della NATO che chiede più armi per tutti (le prime 5 fabbriche d'armi più grandi al mondo sono statunitensi) qualcosa in cambio intende ottenerlo. Cosa? Il permesso a riarmarsi, a ricostituire un esercito potente, permesso negato dalla fine della II Guerra Mondiale ad oggi.
Ma l'Italia? A cosa serve tale autolesionista sottomissione se non a prolungare le carriere di politici costretti a fare spesa online considerato l'apprezzamento che nutre per loro la pubblica opinione. L'Italia, un grande Paese, una delle economie più importanti al mondo, ridotto a Stato associato agli USA, una Puerto Rico al centro del Mediterraneo.
E' cinismo, altro che amore per il popolo ucraino. E' interesse, altro che umanità. Da quando sono iniziate le stragi di civili (è la guerra, ditemi una guerra che non sia stata caratterizzata dalle stragi) le parole “tregua”, “negoziato”, “accordo”, “trattativa” sono sparite dai telegiornali, dai giornali e soprattutto dai discorsi di questi politici fuori dalla Storia. Quella Storia che presto busserà alle porte di coloro che non hanno fatto nulla (o quasi nulla) per arrivare ad una Pace oggi, ahimè, ancor più difficile da raggiungere rispetto a ieri.

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