martedì, aprile 19, 2022

Alessandro Di Battista

 Sono mesi che mi sono dato un compito: parlare della questione palestinese ogniqualvolta ne ho l'opportunità. Soprattutto in TV - sebbene sappia che schierarsi pubblicamente a favore del popolo palestinese e del suo sacrosanto diritto ad avere un Patria crea qualche problema - cerco sempre di ricordare tale questione.

Nessun popolo al mondo vive, ormai da decenni, una tale carenza di diritti come il popolo palestinese. Eppure è un popolo mediaticamente dimenticato.
Ieri notte, per esempio, le forze armate israeliane hanno effettuato raid aerei su Gaza. Gaza è l'unico posto al mondo dove non è possible neppure fuggire dalle bombe. In passato successe la stessa cosa agli abitanti di Leningrado assediati dai nazisti o ai cittadini di Sarajevo circondati dai serbi. Quelle tragedie fecero scalpore. Di Gaza, una prigione a cielo aperto dove si vive in povertà estrema, non si occupa quasi più nessuno.
Fino a che avrò la possibilità di prendere posizioni pubblicamente parlerò dei palestinesi. Anche se questo, spesso, pregiudica carriere politiche, anche se è politicamente scorretto, anche se ti fa arrivare attacchi di ogni tipo. È "cool" parlare di Navalny. È più "rischioso" ricordare che anche nel democratico occidente c'è chi marcisce in carcere per questioni politiche. Da Assange ai prigionieri politici palestinesi in Israele.
Se le condizioni di vita deglo abitanti di Gaza fossero mostrate come vengono, giustamente, mostrati altri orrori, forse i palestinesi non sarebbero il popolo più dimenticato della terra.

Nessun commento: