venerdì, settembre 09, 2022

Astensione

 L’astensione è il primo partito d’Italia: ecco perché il 25 settembre un italiano su tre non andrà a votare.


Ci saranno partiti vincitori e vinti, i candidati eletti e quelli esclusi, i brindisi trionfali e le analisi della sconfitta, le sorprese, le delusioni, i veleni, i retroscena. Ma per un italiano su tre, il 25 settembre, qualsiasi sia il risultato delle elezioni, non farà molta differenza


Ci saranno partiti vincitori e vinti, i candidati eletti e quelli esclusi, i brindisi trionfali e le analisi della sconfitta, le sorprese, le delusioni, i veleni, i retroscena. Ma per un italiano su tre, il 25 settembre, qualsiasi sia il risultato delle elezioni, non farà molta differenza. Chi per disinteresse, chi per protesta, chi per rassegnazione, qualcosa come 15/16 milioni di elettori a votare non ci andrà. Significa un terzo del Paese maggiorenne, significa una marea di cittadini che non si sente rappresentata da alcuna forza politica, significa un fallimento collettivo. È in questo dato – riportato da tutti i sondaggi – che si misura la distanza siderale che separa oggi gli eletti dagli elettori: il popolo dimenticato degli astenuti oscilla fra il 30 e il 35% degli aventi diritto, un record assoluto nella storia repubblicana. O meglio: un nuovo record, l’ennesimo, perché è da trent’anni ormai che in Italia l’affluenza alle urne è in caduta libera. Fino al 1992 votava ancora quasi il 90% dei cittadini; all’alba del nuovo secolo eravamo scesi poco sopra l’80; l’ultima volta, nel 2018, non si è arrivati nemmeno al 73%; e fra due settimane con ogni probabilità andrà anche peggio. Il fenomeno, insomma, ha radici profonde.


Articolo completo:

https://www.tpi.it/politica/astensione-primo-partito-italia-20220909929091/

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