venerdì, maggio 12, 2023

Equa

 Ieri è uscito l'ennesimo rapporto di Cittadinanza Attiva dedicato alla sanità pubblica.

Prima ancora che leggere nel dettaglio ciò che viene riportato, salta agli occhi ciò che questo diagramma suggerisce: ci sono regioni d'Italia in cui la sanità pubblica è in grado di sottoporre una donna a mammografia solo dopo 730 giorni, due anni. O una colonscopia dopo 356 giorni, di fatto un anno.
C'è ben poco da analizzare.
C'è da ricordare di quando avevamo un servizio sanitario pubblico gratuito ed universalistico ed invidiato da tutto il mondo. Poi abbiamo permesso che venisse controllato dalla politica clientelare attraverso il passaggio di competenze alle regioni, che si sciogliessero aziende sanitarie per infiltrazioni mafiose in Calabria, Campania e Sicilia senza ciglia sbattere, ed ora l'abbiamo distrutto.
E poi scopriamo che le organizzazioni mafiose hanno investito massicciamente in sanità privata, magari ottenendo convenzione con il sistema sanitario nazionale.
Siamo noi italiani il problema, se permettiamo questo senza impedirlo.
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Potrebbe essere un'immagine raffigurante il seguente testo "Tempi massimi di attesa per prestazioni (giorni) Esami diagnostici Mammografia Ecografia Colonscopia Visite specialistiche Mammografia Ecografia Colonscopia 730 365 356 455 360 180 Liste d'attesa choc, fino a due anni per la visita salva-vita. È una sanità lumaca"
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Tu, Luca Fabbricatore, Manuele Mostardini e altri 21

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