domenica, marzo 19, 2023

Tommaso Merlo

 Con qualche schermo davanti al naso le mente ci dà tregua. Ore, mesi, anni col telecomando o il cellulare in mano. In una sorta d’ipnosi ad assorbire nullità. Una fuga. Dal dolore, dalla realtà, da noi stessi. Un continuo cambiare canale, un continuo scrollare. A farci soffrire sono certi pensieri che scatenano certe emozioni dolorose. È la nostra mente, è il nostro cuore. Una verità difficile da ammettere in tempi di egoismo imperante, ma siamo noi i nostri peggiori nemici. Noi non soffriamo per quello che ci succede, noi soffriamo per come reagiamo a quello che ci succede. Siamo noi a generarci dolore. Gli eventi in sé, seppur drammatici, sono neutri. Lo stesso evento può distruggere una persona e lasciare indifferente un’altra. È la nostra reazione che fa la differenza. Abbiamo molto più potere di quello che ci fa comodo credere, ma sovente ne siamo inconsapevoli. E così viviamo in balia degli eventi. Finendo per scaricare il dolore sugli altri oppure fuggendo. Distraendo cioè la mente che ci perseguita con qualche guerra oppure con qualche dipendenza. Autolesionismo. Perché se non curiamo le nostre ferite continueranno a farci male. La mente infatti rimugina e le tiene aperte inutilmente per anni. Tutto ulteriore dolore che ci causiamo da soli rivangando. Ma non solo. La mente ci fa soffrire anche per la paura di subire di nuovo quelle ferite. E così le anticipa, tormentandoci di ansie. Viviamo così soffrendo per eventi successi chissà quando e altri che non succederanno mai. Ed ecco la fuga di massa dalla realtà, davanti a qualche schermo o prendendosela con qualche nemico immaginario. Ed ecco la fuga di massa da se stessi, aggrappandosi al lavoro o a qualche altra dipendenze tossica. Un dolore schivato che quindi si cronicizza diventando normalità, diventando identità. Perché recitare la parte della vittima può far comodo per giustificare i propri fallimenti, le proprie mancanze. Come fa comodo dare sempre la colpa gli altri. Ma in realtà abbiamo molto più potere di quello che ci fa comodo credere e siamo noi a farci del male. Reagendo, invece che agendo. Gran parte della nostra vita è fuori dal nostro controllo, come lo è il passato e il futuro, quello che noi possiamo fare è conoscerci in modo da riuscire a reagire al meglio alle sfide della vita. Possiamo imparare a gestire i nostri pensieri e quindi le nostre emozioni. Possiamo imparare come funziona la nostra mente e il nostro cuore. Per riuscirci dobbiamo scrutare noi stessi invece che qualche schermo.  Dobbiamo abbassare i ritmi e il volume e non alzarli. E invece che intossicarci con qualche dipendenza dobbiamo rimanere lucidi in modo da trovare la forza e il coraggio di esplorarci e di cambiare. Non c’è nulla da aver paura e non c’è nulla da credere o a cui aderire. Conoscersi è un viaggio affascinante che si percorre da soli, in piena libertà e che nessuno può compiere al posto nostro. Un viaggio essenziale perché è solo così che smettiamo di essere i peggiori nemici di noi stessi e quindi del mondo intero.

Tommaso Merlo

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