martedì, marzo 21, 2023

Tommaso Merlo

 I cibi che intossicano il nostro corpo sono come le informazioni che intossicano la nostra mente. Tra televisioni e cellulari siamo bombardati dalla mattina alla sera da informazioni inutili e nocive. Notizie superflue, retrosciocchezze, pubblicità, pettegolezzi, violenza, volgarità. Un rumoroso nulla fino a crollare sfiniti e ricominciare il giorno dopo. Automatismi che diventano dipendenza. Una delle tante ma di cui nessuno parla perché oggi è da qualche schermo che fluisce la ninfa del mercato. Una dipendenza pesante che come tutte non allevia la sofferenza ma la aggrava. Quando teniamo impegnata la mente, non pensiamo a problemi e preoccupazioni o semplicemente schiviamo vuoto e noia. Col naso davanti a qualche schermo siamo come assenti da noi stessi, persi in qualche artificiale altrove. Un’assenza che dona sollievo temporaneo ma può diventare una deleteria dipendenza permanente. Paradossali difese da noi stessi. Televisioni e cellulari servono infatti a tenere impegnata la nostra mente in modo da non permetterle di farci del male. Servono a difenderci da pensieri ed emozioni dolorose. Invece cioè di capire il perché la nostra mente ci si ritorce contro, scappiamo a gambe levate distraendola con ore ed ore d’informazioni superflue. Infobesità. Un ingozzarsi d’informazioni spazzatura che ingrassa la nostra mente rendendola caotica e insofferente e mai doma mentre la nostra vita scorre via senza di noi. È tempo di adottare una dieta sana. Bisogna usare le nuove tecnologie, non farsi usare. Vanno selezionate con cura le informazioni che assumiamo, devono essere costruttive e positive e sensate e funzionali al nostro progetto di vita. Devono arricchire la nostra anima, non aizzare il nostro ego. Bisogna poi dosarne la quantità ed essere sicuri della loro qualità selezionando con attenzione i “negozi” da cui ci si serve. Evitando fonti improvvisate o manipolate e con secondi fini. E una volta assunte le informazioni utili, bisogna spegnere ogni schermo e tornare presenti nella propria vita. Scappare non serve a nulla anche perché non c’è nulla da temere. La nostra mente è un fantastico organo a nostra disposizione e come tale lo dobbiamo considerare, imparando a gestirlo. Non c’è ferita che non possa essere curata, non c’è paura che non passa essere vinta, non c’è fantasma che non possa essere scacciato. Ma bisogna rimboccarsi le maniche, investendo tempo ed energie dentro noi stessi e non davanti a qualche schermo. Il segreto sta nel calmare la nostra mente, altro che agitarla. Sta nel conoscerla in modo che la nostra essenza di anime possa trovare spazio per riemergere. Altro che infobesità, salubre dietra del silenzio. Fino a ritrovare felicemente noi stessi.

Tommaso Merlo

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