domenica, marzo 05, 2023

Tommaso Merlo

 Ogni giorno muoiono centinaia di giovani lungo il fronte ucraino. Vite buttate via in qualche gelida e fangosa trincea. Da entrambe le parti. Chissà come tremano di freddo e di paura. Chissà che angoscia mentre attendono l’esplosione che li dilanierà. Giovani costretti ad abbandonare la loro vita e i loro sogni per una guerra decisa da altri, per deliri egopolitici di altri. Giovani di cui resterà giusto una targa in pietra che una volta placati i cannoni nessuno leggerà più. Ma quel pezzo di terra gelido e fangoso è un paese, è un confine mentale più che geografico ed è finito al centro di deliri egopolitici da secolo scorso. Non guerre tra nazioni, guerre tra esseri umani per difendere la propria fasulla identità. Una identità basata su dove son nati o cresciuti, sulle loro usanze, sul loro passato. Il vero problema è l’inconsapevolezza, gli esseri umani non sanno chi sono. Invece che anime di fugace passaggio sul pianeta, si credono quello che dice la loro carta d’identità o qualche politicante. E invece che anime di fugace passaggio sul pianeta, si credono immortali e quindi danno importanza a cose che non ne hanno. Come le cose con cui prima si identificano e poi accumulano e difendono coi denti. Come qual pezzo di terra gelido e fangoso che c’era prima di loro e ci sarà dopo con tutto quello che vi è sopra. La follia della guerra verrà superata quando gli esseri umani evolveranno. Quando capiranno chi sono veramente e rigetteranno per sempre certi deliri egopolitici da secolo scorso. Non c’è ragione al mondo per uccidersi a vicenda e l’unico modo che abbiamo per risolvere i problemi è discuterne. Vale per la guerra tra vicini di casa come tra paesi. La guerra è dentro di noi, fuori trova solo scuse per concretizzarsi. Per goderci il nostro fugace passaggio sul pianeta dobbiamo riscoprire la nostra essenza e condividere con intelligenza il misterioso destino che ci accumuna. L’odio non ha senso. L’amore sì. Chissà quanti giovani lo stanno pensando seduti in qualche gelida e fangosa trincea mentre attendono l’esplosione che li dilanierà. Chissà come tremano mentre il mondo tifa o se ne frega. Mentre il mondo manda armi e attende la carneficina decisiva. Un mondo zeppo di targhe di pietra con sopra incisi nomi di giovani che nessuno legge più.

Tommaso Merlo

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