mercoledì, marzo 01, 2023

Bruno Fusco

 SCRIVO, QUINDI PUBBLICO, QUINDI LECCO...(verbo)

Sono commosso da tanti scrittori che si vedono in tv, il solo nome mi commuove: Carofiglio, De Giovanni, Saviano, Augias, Giordano, Severgnini, Trevi, ho sempre creduto che la cultura dovesse camminare pari passo con l'onestà intellettuale, invece, scopro che in tutti c'è un Vittorio Sgarbi dormiente, i cosiddetti intellettuali di sinistra che hanno mangiato con i Berlusconi e le sue case editrici, con gli occhialetti del caxxo, e giù a fottere e contare le vendite, mio Dio quanta falsità che scorre in certe interviste, quanta ipocrisia nelle parole, hanno l'espressione di chi ha tanto da insegnare, soprattutto, tanti culi da leccare, e tutti con l'elmetto in testa da salotto televisivo, tutti per la corsa alle armi, e con il dito alzato pronto per sentire dove tira il vento.
Quando comprate un libro, informatevi anche sull'autore, perché non basta essere seduti da Fazio, da Vespa, da Floris, avere recensioni favorevoli sui giornali, questi vanno a braccetto con tutti, e per una fiction televisiva si venderebbero anche la madre!
Ovviamente, non sono tutti così, ci sono anche scrittori veri che nessuno conosce, senza tessere di partito, senza “padri” o “padrini”, gente che scrive per amore di scrittura, con grandi pause per crisi esistenziali, che non amano gli editori, degli illusi eterni con qualche angelo custode di sostegno, perchè spesso il presenzialismo televisivo è complicità e compromesso, e quando vedi che ai funerali di Maurizio Costanzo sfilano in lacrime tanti volti noti, attori, comici, scrittori, politici, ti rendi conto della potenza della televisione e di chi ne ha saputo cogliere i vantaggi, la strada più breve per farsi conoscere, e quando ascolti quelli che “si sono fatti da soli...”, quelli che vogliono insegnare ai giovani cosa sia il “sacrificio”, e stanno sempre in televisione a presentare il loro nuovo libro, allora mi viene un vomito spontaneo, un po' come quella barzelletta su un tizio milionario, che raccontava di come lo fosse diventato, diceva di aver comprato una mela e, venduta quella, dal ricavo ne aveva comprate altre due e, vendute quelle, ne aveva comprate quattro, e poi otto, poi sedici, e così via..., fino a quando non gli morì il nonno che gli lascio' in eredità milioni di euro.

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